Gianclaudio Bressa

politico italiano

Template:Membro delle istituzioni italiane Gianclaudio Bressa (Belluno, 16 gennaio 1956) è un politico italiano.

Gianclaudio Bressa

Sottosegretario di Stato del Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie
In carica
Inizio mandato28 febbraio 2014
PresidenteMatteo Renzi
PredecessoreWalter Ferrazza

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Durata mandato22 ottobre 1998 –
25 aprile 2000
PresidenteMassimo D'Alema
PredecessoreEnrico Micheli
SuccessoreDario Franceschini

Sindaco di Belluno
Durata mandato22 dicembre 1990 –
7 giugno 1993
PredecessoreAldo da Rold
SuccessoreMaurizio Fistarol

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico

Biografia

Dopo la maturità classica ha lavorato per vari anni come consulente aziendale.

Ha iniziato la carriera politica con la Democrazia Cristiana nel 1988 nell'amminstrazione comunale di Belluno dove è stato eletto consigliere il 18 luglio 1988 e ha ricoperto la carica di assessore fino al 1990[1]. Successivamente viene eletto a sindaco dal 1990 al 1993[1]. Successivamente ricopre nuovamente la carica di consigliere comunale fino al luglio 1995[1].

Dopo lo scioglimento della DC e la fondazione del Partito Popolare Italiano, alle elezioni politiche del 1996 è stato eletto deputato.

È stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel primo governo D'Alema e nel secondo governo Amato, occupandosi soprattutto dei diritti delle minoranze linguistiche ed autonomie speciali, di funzione pubblica ed affari regionali[2].

Dopo aver confermato il suo seggio a Montecitorio nelle politiche del 2001, nelle liste della Margherita, è stato vicepresidente della Commissione affari costituzionali. Nel 2005 ha scritto il libro Quel "pasticciaccio brutto" della riforma costituzionale. 164 motivi per non volerla[3], in riferimento al tentativo di riforma costituzionale della Casa delle libertà[4].

È stato eletto per la terza volta alla Camera dei deputati nel 2006 con la lista dell'Ulivo, nella circoscrizione Trentino-Alto Adige-Südtirol. È presidente della Commissione dei Sei per l'autonomia della provincia autonoma di Bolzano e uno dei vicepresidenti del gruppo parlamentare dell'Ulivo-Partito Democratico.

Alle Elezioni politiche italiane del 2013 è eletto alla Camera dei deputati come capolista della lista PD nella circoscrizione Trentino-Alto Adige.[5] In quell'occasione è stato l'artefice dell'accordo elettorale tra PD e Südtiroler Volkspartei.[6]

Già membro della commissione paritetica per le norme di attuazione dello statuto del Trentino Alto Adige, ne è diventato presidente il 4 febbraio 2014[2].

Il 28 febbraio 2014 è stato nominato Sottosegretario agli affari regionali[2].

Bibliografia

  • Gianclaudio Bressa, Quel "pasticciaccio brutto" della riforma costituzionale. 164 motivi per non volerla., Belluno, Tip. Piave, 2005.

Note

  1. ^ a b c Trento: I politici della tua città, su Corriere del Trentino. URL consultato l'8 febbraio 2015.
  2. ^ a b c Governo italiano: biografia di Gianclaudio Bressa, su governo.it.
  3. ^ Template:Cita libro="pasticciaccio"
  4. ^ La Margherita contro la devolution: è un pasticciaccio, in Il Mattino di Padova, 1º ottobre 2006.
  5. ^ Paolo Micheletto, Elezioni regionali, vince l'idea di coalizione, su ladige.it, L'Adige, 26 febbraio 2013. URL consultato il 26-2-2013.
  6. ^ Bressa: l’accordo non è un regalo alla Svp, su altoadige.gelocal.it, Alto Adige, 29 dicembre 2012. URL consultato il 3 marzo 2013.

Collegamenti esterni