The Blues Brothers - I fratelli Blues
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| [[File:File:THE BLUES BROTHERS.JPG|frameless|center|260x300px]]Una scena del film | |
| Durata | 130' (versione estesa 148') |
| Regia | {{{regista}}} |
The Blues Brothers è una commedia musicale diretta nel 1980 da John Landis, con John Belushi e Dan Aykroyd.
Il film è entrato nella storia del cinema grazie al suo cast di musicisti e cantanti, ad una trama che lo rende quasi uno show musicale a tutti gli effetti, e grazie anche a protagonisti come Belushi ed Aykroyd. I due interpretano i fratelli Jake "Joliet" (Belushi) ed Elwood (Aykroyd) Blues, personaggi inventati dai due comici ai tempi delle loro prime collaborazioni al celebre show televisivo statunitense Saturday Night Live, che diventarono in breve tempo famosi in tutto il mondo, inconfondibili nelle loro tenute nere e negli occhiali da sole Ray-Ban.
Dan Aykroyd firmò anche la sceneggiatura insieme al regista John Landis, che aveva già lavorato con John Belushi in Animal House (1978), e che avrebbe poi lavorato di nuovo con Aykroyd in Una poltrona per due (1983).
Il film
Il film costò circa 30 milioni di dollari ed uscì nelle sale nel 1980, inizialmente stentando al box-office. In poco tempo, invece, si formò un vero e proprio culto intorno alla pellicola, appoggiata dalla critica di tutto il mondo, e ancora oggi viene proiettato in qualche cinema ogni tanto.
Contiene bloopers di ogni genere, che rendono il suo umorismo ancora più efficace nelle battute al limite dell'assurdo, recitate con il tono serioso di Jake ed Elwood, tra i quali alcuni grossolani errori di doppiaggio:
Evidentemente i traduttori dell'epoca sono caduti nel false-friend harp, traducendolo con arpa anziché con armonica.
Per contro l'originale battuta: Elwood "...é partito un pistone", Jake "Poi torna?" è stata inventata dai doppiatori italiani, nella versione originale suona: Jake "...é grave?", Elwood "Sì !".
Trama
Template:Trama Il film è ambientato a Chicago, nel 1980.
"Joliet" Jake Blues (John Belushi) esce dalla Joliet Prison e viene affidato in custodia a suo fratello Elwood (Dan Aykroyd). È stato messo in semilibertà, dopo aver scontato una pena per rapina a mano armata (lo stesso Jake ne spiegherà il motivo: per pagare una cena non saldata dai compagni di band). Si arrabbia quando scopre che il fratello è passato a prenderlo con una Dodge Monaco del 1974, prima usata dalla polizia. Elwood spiega di aver scambiato la vecchia Cadillac con un microfono, e che ha comprato la "nuova" Bluesmobile ad un'asta della polizia a Mount Prospect (Illinois). Per dimostrargli che funziona, fa un salto da un ponte mobile mentre è aperto.
Dopo le proteste di Jake, i due si fermano nell'orfanotrofio cattolico dove sono cresciuti, al centro di Chicago. Dalla suora Mary "Pinguina" Stigmata vengono a sapere che l'orfanotrofio chiuderà i battenti se non pagherà, entro un giorno, 5.000 dollari di tasse sulla proprietà dell'edificio, e lei verrà mandata alle missioni. Jake spiega che possono ottenere quei soldi con un concerto, ma la Pinguina risponde che non accetterà "sporchi soldi rubati" dai due fratelli. Jake ed Elwood le rispondono con varie bestemmie, e dalla suora vengono cacciati a forza.
Da Curtis (Cab Calloway), dipendente dell'orfanotrofio che ai due ha fatto conoscere il blues, vengono invitati a recarsi in una chiesa protestante: lì Jake viene illuminato da luce divina, cosa di cui si accorge il canterino reverendo Cleophus James Brown, e così possono legittimamente cercare i fondi per l'orfanotrofio. Per farlo, devono riunirsi ai loro vecchi compagni di band - ora tutti onesti lavoratori - e suonare di nuovo in concerto.
Mentre tornano, la guida incurante di Elwood attira l'involontaria attenzione di due poliziotti locali, Daniel e Mount; i due scoprono che la sua patente è sospesa, e cercano di arrestarli. I Blues Brothers sfuggono, e si salvano da uno spericolato inseguimento in un grande magazzino.
Una volta raggiunta la porta dell'alberghetto dove abita Elwood, una "Donna Misteriosa" (Carrie Fisher) li attacca a colpi di bazooka, ma i due fratelli le sfuggono. La porta dell'albergo viene sfondata, e il duo sopravvissuto riesce ad entrare. Quindi si fermano nella loro stanza, di fianco a una linea della ferrovia che risulta sopraelevata sulla strada (tipico di Chicago).
Il giorno dopo, con l'aiuto del responsabile della libertà vigilata Burton Mercer (John Candy), Daniel e Mount riescono a scovare la loro abitazione. Mercer ha finto di credere ai dati della patente di Elwood, dove c'era l'indirizzo 1060 West Addison Street (sede del campo da baseball Wrigley Field). Proprio mentre i tre stanno per arrestarli, la Donna Misteriosa fa esplodere l'albergo con bombe radiocomandate. I Blues Brothers e i poliziotti rimangono illesi, ma i primi emergono subito dalle macerie e se ne vanno.
Così inizia la loro missione, quella di riunire il loro gruppo rhythm and blues. La vecchia sezione ritmica della Blues Brothers Band, viene ritrovata a suonare all'Holiday Inn con il nome di "Murph and Magic Tones". In quel momento, stanno eseguendo una cover di "Quando Quando Quando" di Tony Renis. In breve vengono convinti a risuonare con entusiasmo con i fratelli. Il trombettiere "Mr. Fabulous" lavora invece al ristorante francese Chez Paul, come maitre. Sembra essere il più riluttante a riunirsi alla band, ma Jake ed Elwood lo spronano dando spettacolo di sé stessi - ovvero facendo incetta delle costosissime pietanze del locale e provocando gli altri clienti. Dopo averlo minacciato che ci sarebbero tornati a mangiare "a pranzo, cena e colazione tutti i giorni della settimana", Mr. Fabulous ritorna nel gruppo.
Sulla strada per raggiungere il chitarrista Matt Murphy e il sassofonista Lou Marini, la Blues Brothers Band s'imbatte in un corteo del Partito Socialista Americano dei Bianchi ("I nazisti dell'Illinois"). Gli uomini del partito, che occupano il ponte della manifestazione, vengono quasi investiti dalla auto dei Blues Brothers e si gettano in acqua. Così anche i nazisti dell'Illinois decidono di dargli la caccia, intercettandoli. Tuttavia all'inizio cascano per primi nel vecchio scherzo di Elwood, credendo che abiti dove si trova il Wrigley Field.
Murphy e Marini lavorano ad un ristorante a Maxwell Street, di proprietà di Matt e sua moglie (Aretha Franklin). Davanti a loro sta suonando John Lee Hooker. Pur di non lasciarli andare con i “suoi sporchi amici bianchi”, la donna canta “Think” insieme alle clienti, ma Lou e Matt se ne vanno. Ora riunita, la band compra gli strumenti al Ray’s Music Exchange, di proprietà del non vedente Ray (Charles). Per dimostrargli che un pianoforte di 2.000 dollari funziona ancora, ci suona e canta “Shake Ya Tailfeather”; i Blues Brothers decidono di pagarlo in cambiali.
Non sapendo da che parte suonare, Jake trascina in campagna lo scettico gruppo ed inciampa in un concerto al Bob's Country Bunker, riservato al country e western. La band comincia a suonare dietro una rete da pollaio: questa li protegge dai rozzi clienti che, furiosi, gli gettano addosso bottiglie perché non sopportano la loro musica. Mentre li ascolta, il proprietario del bar esclama “Questa non è una canzone di Hank Williams!” e gli fa staccare l’elettricità. La riattacca quando i Blues Brothers escogitano un mezzo per attirare il pubblico. Dapprima umiliati dalla folla per aver suonato rhythm and blues, riprendono consensi con due brani country orecchiabili, la sigla di Rawhide e la canzone d’amore "Stand By Your Man". A fine serata si ritrovano a cercare un modo di pagare le birre, e poi incontrano i veri “headliners” del concerto: i Good Ol' Boys, provenienti da Nashville e capitanati da Tucker McElroy. Jake trattiene il gruppo country spacciandosi per "Jacob Stein", funzionario della Federazione Americana dei Musicisti, e chiedendogli le tessere per suonare. Poi i Blues Brothers fanno credere a Bob (proprietario del locale) di pagare le birre, e se la squagliano. Bob prende il suo camion ed aiuta i Good Ol' Boys ad inseguire i fratelli. Prendono a fucilate il vetro posteriore della Bluesmobile (che Elwood credeva “antiproiettile”), e i due sono costretti ad accelerare, attirando di nuovo i poliziotti Daniel e Mount, per caso di pattuglia in quella zona. Questi ultimi, però, partendo con l'auto si schiantano con Bob e i Good Ol' Boys e li arrestano.
Alla fine i Blues Brothers incontrano il loro amico ed agente Maury Sline, in una sauna. Sline, dapprima scettico dei due soprattutto per l’abbigliamento e la boria, gli dice che dovranno sostenere un concerto nella sala da ballo del Palace Hotel, a nord di Chicago e sulla costa del Lago Wazzapamani. Dopo aver girato la città per promuovere il concerto (aiutati anche dal loro vecchio orfanotrofio e da Curtis), la Bluesmobile si trova a corto di gas e i due fratelli ritardano. Mentre fanno rifornimento, Elwood conosce una bella ragazza (Twiggy), si finge benzinaio, ruba per lei la benzina, si fa pagare 94 dollari (più uno di mancia) e prende appuntamento con lei – naturalmente mancando la promessa. I Blues Brothers si procurano anche il materiale per eludere i loro inseguitori. A quel punto si riempie la sala da ballo, e tra gli spettatori ci sono anche i Good Ol' Boys, i poliziotti Daniel e Mount, il loro collega Mercer e molti altri agenti. Per calmare la folla in ansia, Curtis sale sul palco ed esegue con la band "Minnie the Moocher", vecchio successo fino dal 1931 di Curtis/Cab Calloway al Cotton Club, infatti la scena viene girata come se fosse lì ambientata e a quell'epoca. Poi arrivano Jake ed Elwood, che entrano nell’hotel dallo spogliatoio delle donne. Una volta in scena, eseguono “Everybody Needs Somebody To Love” (di Wilson Pickett) e “Sweet Home Chicago”. Accortisi che la polizia ha circondato la sala, decidono di fuggire. Quindi incontrano un produttore, ex buttafuori del locale, che gli offre 10.000 dollari per il concerto. I due accettano e l’uomo gli spiega che possono andarsene mediante una botola sul palco, sotto la batteria.
Mentre i fratelli fuggono dall’hotel per mezzo di cupi tunnel di servizio, s’imbattono nella Donna Misteriosa. A quel punto si scopre che si tratta della ex fidanzata di Jake, abbandonata all’altare. Tenta invano di ammazzarli con un fucile M-16, ma si salvano e Jake implora pietà, offre una litania di scuse (carburante, terremoto, cavallette…) e quindi la persuade togliendosi gli occhiali da sole (l’unica occasione in cui uno dei fratelli appare senza). Afferra la donna tra le braccia e la bacia, poi dice ad Elwood “Andiamo!” e la lascia cadere nel fango. Dopo che Elwood l’ha consolata con un “È fatto così!”, i due raggiungono la Bluesmobile e sfuggono sia alla donna che ai poliziotti.
Con il pieno di benzina i due tornano a Chicago, inseguiti però da "tutte le forze dell’ordine dell’Illinois". In qualche modo le eludono, dando vita ad uno dei più giganteschi inseguimenti nella storia del cinema. I Good Ol' Boys li stanno inseguendo con il loro furgone, ma poi vanno più veloce del normale perché Elwood ha spruzzato una sostanza incollante sull’acceleratore. Così perdono il controllo e cadono in acqua, smettendo di dargli la caccia. Con la Bluesmobile, in grado perfino di “volare”, i Blues Brothers riescono anche a sfuggire ai nazisti dell’Illinois, che con la loro Ford Pinto cadono giù da un’autostrada in costruzione e poi si sfasciano sull’asfalto. Vi creano un buco e ci cadono anche i loro complici, mentre Jake ed Elwood saltano e proseguono sani e salvi.
Alla fine arrivano al Richard J. Daley Center, irrompendo nella piazza e fermandosi su un marciapiede, dove la Bluesmobile cade letteralmente a pezzi. Quindi salgono in ascensore nell’ufficio tasse dell’assessore di Cook County, dove scoprono un cartello con scritto "Tornerò tra 5 minuti". Mentre aspettano, il palazzo è circondato da centinaia tra poliziotti, SWAT, pompieri e soldati locali. Per fortuna appare alla porta dell’ufficio un impiegato (Steven Spielberg), e Jake ed Elwood pagano finalmente l’imposta per l’orfanotrofio. Proprio mentre viene timbrata la loro ricevuta, vengono ammanettati e si trovano in faccia vagonate di ufficiali, tutti con le armi rivolte verso i fratelli. Nella scena finale si vede l’intera Blues Brothers Band in prigione, dove suonano per i loro compagni detenuti "Jailhouse Rock". Template:Finetrama
Commento
I Blues Brothers sono stati definiti in tanti modi: punto di riferimento della comicità demenziale, vero e proprio monumento della musica nera, film culto, kolossal, fenomeno di costume.
Ciò che rimane ancora da comprendere è come abbia fatto questo film a penetrare e a fissarsi nell'immaginario collettivo.
I fratelli Blues come anarchici gremlins si sono riprodotti nel tempo in Iene, in Men in Black, nella banda degli 88 Folli di Kill Bill o nel protagonista di Essi vivono di Carpenter, che come "Joliet" Jake riesce a vedere la realtà (la luce) solo indossando gli occhiali scuri. E loro la realtà la vedono distintamente: salvare l'orfanotrofio dove sono cresciuti dalla chiusura per una questione di tasse non pagate. "Joliet" Jake Blues, appena uscito di galera e suo fratello Elwood si lanciano a testa bassa in questa missione. Proprio loro, i reietti, gli "sporcaccioni", gli squattrinati, gli emarginati. Per pagare quelle tasse che neanche l'arcivescovato vuole pagare per poterci poi speculare sopra. E lo fanno senza secondi fini. Senza compiacimento. Tanto irresistibilmente imperturbabili quanto disinteressati. E questo la società normale non può permetterlo. Non può consentirlo. Tutti verranno mobilitati per fermarli: la polizia, le forze speciali, i pompieri, i corpi a cavallo, la marina. E poi fidanzate tradite, gruppi neonazisti (i nazisti dell'Illinois), gruppi di musica country. Ma i fratelli Blues ce la fanno: all'ultimo istante, un secondo prima di essere acciuffati, riescono a pagare le tasse all'ufficio delle imposte.
È l'energia, l'anima ribelle che alla fine trionfa in questo film dove tutto è debordante, dagli interminabili inseguimenti a sirene spiegate al corpo di Belushi che con la sua eccezionale fisicità occupa tutta la scena, in perfetta armonia con l'ingombrante understatement di Aykroyd. Anche a distanza di anni si è ancora stupiti di come il film con i suoi eccessi sia stato orchestrato così alla perfezione, trovando la giusta collocazione ad un numero infinito di gag, personaggi e a momenti tuttora memorabili.
La critica
Particolarmente negativa è stata l'accoglienza della critica americana all'uscita del film.
- La prima recensione fu del Los Angeles Times che parlava di disastro da 30 milioni di dollari, accomunando i Blues Brothers a 1941: Allarme a Hollywood in quanto a "disfunzioni ghiandolari".
- Il New York Times lo definì una "saga presuntuosa"
- Il Washington Post scrisse di "imbecille stramberia" quella di nascondere gli occhi espressivi di Belushi con degli occhiali da sole.
- Variety accostava i Blues Brothers ai film di Gianni e Pinotto per livello di ispirazione, humor elementare e divertimento momentaneo.
Più lusinghiera invece l'accoglienza della critica italiana: "una delle sorprese dell'anno" per La Repubblica, diversi piani di lettura su Avvenire, apprezzamento sufficiente per il Paese Sera.
Con il tempo i Blues Brothers hanno cominciato ad avere apprezzamenti crescenti assumendo infine un indiscusso status di cult movie, rientrando nelle classifiche dei film più amati dal grande pubblico.
Box-office ed home video
Il budget originale di 16 milioni di dollari lievitò ben presto fino ad assestarsi intorno ai 27 milioni.[1] [2]
Gli incassi americani non furono esaltanti: con 57 milioni di dollari divenne il decimo incasso del 1980, anno dominato dal blockbuster "L'impero colpisce ancora".
Gli incassi esteri di 58 milioni però resero i Blues Brothers il primo film americano ad incassare più all'estero che in patria, portando l'incasso totale a 115 milioni di dollari.
Il circuito home video rese ulteriori 32 milioni di dollari.
In Italia il film è uscito in DVD nel 2001 con una edizione da collezione contenente la versione originale integrale con scene inedite. In occasione del 25° anniversario del film è uscita anche la versione doppio disco con entrambe le versioni del film: cinematografica ed estesa.
Blues Brothers Band
La Blues Brothers Band è il nome del gruppo musicale messo in piedi proprio dai protagonisti del film per le partecipazioni al celebre Saturday Night Live verso la fine degli anni '70.
Dopo il film, la band, che ha avuto cambi di line-up nel corso degli anni, ha tenuto concerti in tutto il mondo e continua ad esibirsi con frequenti tournée. Senza John Belushi e Dan Aykroyd la band ha registrato 2 album: nel 1990 Live in Montreux e nel 1992 Red, White & Blues.
Nel 1997, i membri superstiti della band originaria si esibirono nell'intervallo del Superbowl.
Attualmente le voci soliste sono Eddie Floyd, Rob Paparozzi e Dan Aykroyd, anche se la presenza di quest'ultimo è limitata dai molteplici impegni. Spesso si uniscono alla Blues Brothers Band anche Jim Belushi (fratello di John) e John Goodman, altro attore di successo, nonché co-protagonista del sequel Blues Brothers 2000.
I cantanti italiani Paolo Belli e Zucchero si sono esibiti con la Blues Brothers Band in una occasione ciascuno. Nel 2004 la band partecipò al Festival di Sanremo insieme ad Andrea Mingardi, con la canzone È la musica.
Colonna sonora
Il 6 agosto 2004, dopo un lungo sondaggio, la BBC ha dichiarato la colonna sonora di Blues Brothers come la più bella della storia del cinema, grazie anche all'incredibile ed irripetibile cast di giganti della storia della musica che vi parteciparono, Ray Charles, Aretha Franklin, James Brown, Cab Calloway e John Lee Hooker.
Dalla colonna sonora del film sono stati pubblicati diversi album, più o meno completi. Quello più diffuso e conosciuto è Music from the Soundtrack (titolo dell'edizione rimasterizzata, in quanto la prima versione nel 1980 era intitolata Original Soundtrack Recording).
Tracce
- She Caught The Katy - Jake
- Peter Gunn Theme - strumentale (di Henry Mancini)
- The Old Landmark - James Brown
- Think - Aretha Franklin
- Shake A Tail Feather - Ray Charles/Jake & Elwood
- Gimme Some Lovin' - Jake
- Theme From Rawhide - Jake & Elwood
- Minnie The Moocher - Cab Calloway
- Everybody Needs Somebody To Love - Jake & Elwood
- Sweet Home Chicago - Jake & Elwood
- Jailhouse Rock - Jake
Tutta la musica del film
Durante il film si sentono molte canzoni, alcune delle quali non incluse nella colonna sonora. Ecco l'elenco completo (in grassetto i brani presenti nel Cd originale):
- Somebody Loan Me a Dime - eseguita da Fenton Robinson. Sottofondo di chitarra elettrica udibile nelle primissime scene del film, quando "Joliet" Jake esce di cella e cammina del corridio della prigione accompagnato dai poliziotti.
- She Caught the Katy - eseguita dai Blues Brothers. Jake ed Elwood si incontrano all'uscita del carcere; di fatto è la sigla inziale del film.
- Shake Your Moneymaker - eseguita da Elmore James. Sottofondo durante l'incontro all'orfanotrofio tra Jake ed Elwood e il vecchio Curtis.
- The Old Landmark - eseguita da James Brown e dalla James Cleveland's Southern California Community Choir. Vibrante gospel cantato dal reverendo Cleophus James nella chiesa battista di Triple Rock. Questa musica risveglierà nei due fratelli la "sacra" necessità di rimettere insieme la "banda".
- God Music - composta da Elmer Bernstein. Coro angelico che segna il momento in cui Jake "vede la luce".
- Soothe Me - eseguita da Sam and Dave. Jake ed Elwood stanno ascoltando "The best of Sam & Dave" con l'autoradio della loro bluesmobile. John Landis inquadra anche il dettaglio della musicassetta.
- Hold on, I'm Comin' - eseguita da Sam and Dave. In continuazione con l'ascolto precedente, questa canzone accompagna l'inizio del primo inseguimento con la polizia nel parcheggio di un centro commerciale.
- I Can't Turn You Loose - eseguita dalla Blues Brothers Band. Colonna sonora del devastante inseguimento d'auto all'interno del centro commerciale.
- Peter Gunn Theme - eseguita dalla Blues Brothers Band. Questo classico di Henry Mancini lo si può ascoltare in più momenti del film; la prima volta è quando Elwood accompagna Jake a casa.
- Let the Good Times Roll - eseguita da Louis Jordan. Giunti nel suo appartamento, Elwood accende il giradischi e fa partire questa canzone. L'etichetta del 33 giri è inquadrata da Landis.
- Anema e core - eseguita da Ezio Pinza. Sottofondo durante la visita a casa della signora Tarantino.
- Quando, quando, quando - eseguita da Murph and the MagicTones. Il pianista Murphy Dunne, assieme ad alcuni membri della disciolta band, canta questo classico di Tony Renis per intrattenere lo svogliato pubblico dell'Holiday Inn.
- Just the Way You Are - versione strumentale, esecutore sconosciuto. Sottofondo all'incontro tra i Blues Brothers e i membri della band all'Holiday Inn.
- Die romantiker (Op. 167) - composta da Josef Lanner. Raffinato sottofondo musicale che accompagna la cena "poco ortodossa" presso Chez Paul, dove i due fratelli convincono il maitre Alan Rubin (loro ex trombettista) a tornare nella band.
- Boom Boom - eseguita da John Lee Hooker. Hooker, assieme ad alcune vecchie glorie del blues, canta questa sua famosa canzone nella scena in Maxwell Street, nei pressi del Soul Food Cafe gestito da Matt Murphy e sua moglie.
- Think - eseguita da Aretha Franklin assieme alla Blues Brothers Band. La moglie di Matt Murphy cerca di convincerlo, invano, a non tornare con la sua vecchia band.
- Shake a Tailfeather - eseguita da Ray Charles assieme alla Blues Brothers Band. Ray canta questo brano per dimostrare che gli strumenti musicali venduti nel suo negozio non hanno niente che non va.
- Boogie chillun - Eseguita da John Lee Hooker. Sottofondo del peregrinaggio notturno della band, oramai ricomposta, in cerca di ingaggi e che li accompagna fino al Bob's Country Bunker.
- Horst Wessel Lied - inno nazista, che si sente nell'ufficio del capo dei nazisti dell'Illinois mentre questi è intento a dipingere una scultura raffigurante un'aquila.
- Your Cheatin' Heart - eseguita da Kitty Wells. Musica diffusa all'ingresso del Bob's Country Bunker.
- Gimme Some Lovin' - eseguita dai Blues Brothers. La band "osa" iniziare l'esibizione con questo aggressivo rhythm'n'blues. Il pubblico, avvezzo ad ascoltare solo country and western, protesta con selvaggia veemenza.
- Theme from Rawhide - eseguita dai Blues Brothers. Stavolta il pubblico del Bob's Country Bunker apprezza questo classico di Frankie Laine nella versione "baritonale" di Elwood.
- Stand by Your Man - eseguita dai Blues Brothers. Nonostante il testo di questa canzone sia stato scritto per essere cantato da una donna, la versione di Jake ed Elwood riesce, addirittura, a commuovere il rude pubblico del locale di Bob.
- I'm Walkin' - eseguita da Fats Domino. Il ritmo incalzante di questo brano accompagna la campagna pubblicitaria con cui si annuncia l'imminente concerto della band nella sala da ballo del Palace Hotel.
- Minnie the moocher - eseguita da Cab Calloway assieme alla Blues Brothers Band. La sala è gremita e Jack & Elwood sono in ritardo. La folla inizia a scalpitare gridando "Vogliamo-lo-show!". Per placare gli animi, Cab Calloway (Curtis) intona questo suo vecchio classico, scatenando l'entusiasmo del pubblico impegnato a cantare assieme lui.
- Medley: Time is tight / I can't turn you loose - eseguita dalla Blues Brothers Band. Curtis annuncia, finalmente, l'entrata in scena di Jake ed Elwood Blues.
- Everybody needs somebody to love - eseguita dai Blues Brothers. Primo dei due brani che i fratelli eseguiranno al concerto. È la canzone dei Blues Brothers più famosa. Il suo successo è rimasto invariato negli anni.
- Sweet home Chicago - eseguita dai Blues Brothers. Trascinante blues con cui Jake ed Elwood si congedano dal pubblico e, soprattutto, dai numerosi poliziotti che gli danno la caccia. Il brano contiene una lunga parte strumentale nella quale i vari componenti della band si alternano in modo da esprimere il proprio virtuosismo.
- La cavalcata delle Walkirie - scritta da Richard Wagner, eseguita dalla Pittsburgh Symphony Orchestra. Sottolinea l'inseguimento e la rovinosa caduta nel vuoto dell'auto con a bordo i nazisti dell'Illinois che stavano dando la caccia ai Blues Brothers.
- La ragazza di Ipanema - versione strumentale, esecutore sconosciuto. È la musica che accompagna Jake & Elwood durante la salita in ascensore per raggiungere l'ufficio delle imposte.
- Jailhouse rock - eseguita dai Blues Brothers. La band, finita tutta in prigione, esegue questo classico di Elvis Presley per la gioia dei carcerati. È anche la sigla finale del film. Durante lo scorrere dei titoli, alla voce di Jake si alternano incisi, sia cantati che strumentali, eseguiti dalla maggior parte degli artisti presenti nel film.
Discografia
- 1978 Briefcase Full of Blues (Live)
- 1980 The Blues Brothers: Music from the Soundtrack
- 1980 Made in America (Live)
- 1981 Best of
- 1988 Everybody Needs The Blues Brothers
- 1990 Live in Montreux
- 1992 Red, White & Blues
- 1992 The Definitive Collection
- 1997 Live from House of Blues (Dan Aykroyd & Jim Belushi)
- 1998 Blues Brothers 2000 - O.S.T.
- 1998 Complete (2 CD)
- 1998 Very best of
- 2001 Briefcase Full of Blues / The Blues Brothers: Music from the Soundtrack(Cofanetto 2 CD)
- 2001 Briefcase Full of Blues / The Blues Brothers: Music from the Soundtrack / Made in America (Cofanetto 3 CD)
- 2003 The Essential
- 2005 Gimme Some Lovin' and Other Hits
Il sequel
Nel 1998 Dan Aykroyd lavorò di nuovo in coppia con John Landis, per il sequel del film, Blues Brothers 2000 - Il mito continua. Tuttavia il risultato è stato ritenuto abbastanza deludente e per molti non ha retto il paragone con l'originale soprattutto per l'assenza di John Belushi, scomparso prematuramente nel 1982, due anni dopo il primo film.
Curiosità
- Joliet ed Elwood sono rispettivamente il capoluogo ed una cittadina della contea di Will, Illinois.
- Alcune mirabolanti capriole di "Joliet" Jake come "la ruota" sono state eseguite dallo stesso John Belushi, senza bisogno della controfigura.
- Jake (John Belushi) compare senza occhiali da sole in una sola sequenza. In compenso lo si vede col cappello in testa per tutta la durata del film (esclusa la scena iniziale nel penitenziario, dove è vestito da carcerato).
- Elwood (Dan Aykroyd) non compare mai senza gli occhiali da sole. Nella versione estesa in DVD, non indossa occhiali da sole ma occhiali da lavoro nella scena in cui si licenzia.
- Elwood (Dan Aykroyd) compare senza il cappello in quattro scene: appena entra nella sua stanza, dopo il crollo della casa, quando lo utilizza per proteggere la mano con la quale rompe il vetro di una finestra ed infine quando dà l'estremo saluto alla Blues Mobile che cade in pezzi.
- L'impiegato dell'Ufficio Tasse che compare nelle scene conclusive del film è Steven Spielberg, che aveva diretto proprio Belushi e Aykroyd in 1941: Allarme a Hollywood.
- Uno dei poliziotti che inseguono i Blues Brothers nel centro commerciale (quello che alla fine dell'inseguimento, nell'auto capovolta, dice: "Ho rotto l'orologio") è il regista John Landis, indicato nei titoli di coda come "Trooper La Fong".
- L'ufficiale della prigione che consegna a Jake gli effetti personali, alla sua uscita dal carcere, è il noto regista Frank Oz.
- L'allora moglie di Belushi, Judy Jacklin (Judith Belushi-Pisano), fa una brevissima apparizione nella parte di una cameriera.
- Su una parete del ponte sotto il quale Jake e Elwood nascondono la Blues Mobile prima del concerto, c'è un graffito che recita "John cuore Deborah". È un riferimento al regista John Landis e a sua moglie, Deborah Nadoolman.
- Prima di poter girare la scena "Falling-Pinto", nella quale l'auto dei Nazisti (una Ford Pinto) "vola" per centinaia di metri, i produttori hanno dovuto ottenere dalla Federal Aviation Administration un certificato di "non-adeguatezza aerea da promontorio" ("Air UN-worthhyness certificate"). Questo è stato fatto eseguendo dei test preliminari per essere certi che l'auto sarebbe caduta "come un mattone" e non come una "foglia" (deviando la traiettoria di "volo").
- Nell'appartamento di Elwood, ogni volta che viene inquadrata la finestra sta passando un treno.
- Il film conquistò il Guinness dei primati per la scena con il maggior numero di incidenti d'auto.
- Il padre di Murphy Dunne, George, era all'epoca presidente del Board della contea di Cook, cosa che fu utile ad ottenere i permessi per girare alcune scene.
La Bluesmobile
L'auto dei Blues Brothers si può considerare una sorta di co-protagonista, sempre presente e fondamentale, dall'inizio fino quasi alla fine del film.
La "Bluesmobile" è una Dodge Monaco 440, ovvero con motore V8 da 7.200cc. (440in3) erogante ben 375 cv (280 kW).
La Bluesmobile è capace di mirabolanti esibizioni; in una scena tagliata si vede Elwood portarla a farla elaborare (scena voluta da Aykroyd) ma il regista John Landis non ritenne necessario dare spiegazioni commentando semplicemente. È magica! ("It's just a magic car!").
In effetti la "Monaco 440" era una vettura dalle notevoli prestazioni e ben pochi trucchi vennero utilizzati (nella scena del volo all'indietro venne usata una copia in fibra di vetro); per esempio nella scena di inseguimento sotto alla sopraelevata di Chicago si vede per un attimo il tachimetro segnare quasi 120 miglia orarie (circa 180 km/h) e quella era la velocità reale alla quale si svolgeva l'azione.
Secondo la leggenda venne acquisitata da Elwood nel 1979 (dettaglio non citato nella sceneggiatura, la battuta di Elwood dice "a Marzo", "last spring" nella v.o.) ad un'asta della Polizia di Mount Prospect, Illinois, cittadina della contea di Cook.
In realtà la produzione acquistò delle vetture usate, normali e anche della Polizia, ma della California, cosa che si evince anche dal colore degli interni, un beige chiaro venduto nelle zone assolate di quello Stato per evitarne il surriscaldamento.
Per la realizzazione del film vennero utilizzate, e quasi tutte distrutte, 12 vetture, secondo altre fonti 13.
L'unica "superstite" autentica è di proprietà del cognato di Dan Aykroyd, probabilmente la vettura di riserva mai utilizzata nel film.
Durante la lavorazione del film uno degli attori (di cui non è stato reso noto il nome) guidò una delle Bluesmobile per oltre 100 miglia prima di venire arrestato e l'auto, irregolare e con targa finta, requisita. Produzione e regista ebbero il loro bel da fare per farsi restituire l'auto e liberare l'ignoto attore.
Riferimenti
- ^ Rotten Tomatoes, in Info & Tidbits on The Blues Brothers. URL consultato il December 16.
- ^ Internet Movie Database, in Business Data for The Blues Brothers.
Voci correlate
- The Blues Brothers: Music from the Soundtrack
- Dodge Monaco - La Bluesmobile
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) The Blues Brothers - I fratelli Blues, su IMDb, IMDb.com.
- I bloopers del film