Terremoto di Rodi del 1481
Il terremoto di Rodi del 1481 ebbe luogo alle 3:00 del mattino del 3 maggio 1481. Causò uno tsunami di piccola portata che produsse qualche allagamento nella parte più bassa della città. La stima delle vittime è di 30.000 morti. Questo evento fu il più forte di una serie di terremoti che colpirono Rodi, iniziati il 15 marzo 1481 e che continuarono fino al gennaio 1482
Terremoto di Rodi, 1481 | |
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Data | 3 maggio 1481 |
Magnitudo Richter | 7,1[1] |
Epicentro | Isola di Rodi[2] 36°N 28°E |
Stati colpiti | Rodi, Grecia |
Intensità Mercalli | X[1] |
Vittime | 30.000 |
Posizione dell'epicentro
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Geotettonica
L’isola di Rodi giace sul confine tra la Placca egea e la Placca africana. Lo schema tettonico è complesso con un’evoluzione nel Neogene che include periodi di compressione, estensione e scorrimento. Attualmente l’isola sta subendo una rotazione antioraria (17°±5° negli ultimi 800.000 anni) associata al sistema sinistrorso del sistema delle faglie trascorrenti dell'Egeo. [3]
Durante il Pleistocene l’isola si è inclinata verso nordovest, un sollevamento attribuito alla geologia della faglia che giace ed est di Rodi.
Il terremoto
Ci fu un premonitore il 15 marzo del 1481. Dopo l'evento principale del 3 maggio, le repliche continuarono fino a gennaio 1482. Le principali avvennero il 5 maggio, il 12 maggio, il 3 ottobre ed il 18 dicembre. La magnitudo stimata dell'evento principale fu di 7,1. [4]
Lo tsunami
Lo tsunami sembra essere stato di lieve intensità, con onde non eccedenti 1,80 m. Tuttavia cronache contemporanee hanno evidenziato effetti sulle coste sudoccidentali della Turchia ed uno strato di sedimento da tsunami rinvenuto a Dalaman è stato datato al 1473 ±46, consistentemente con questo evento. [5]
Lo tsunami fece rompere gli ormeggi ad una grande nave commerciale. La stessa (o forse un'altra nave) affondò e l'intero equipaggio fu perduto dopo che si schiantò su una scogliera.[4]
Danni
Il terremoto causò gravi distruzioni nella città di Rodi. Il Palazzo del Gran Maestro danneggiato nella scossa principale di maggio crollò il 18 dicembre assieme a tre torri del porto. Le chiese e le case furono rase al suolo. [6] [7]
I danni del terremoto si sommarono a quelli dell'assedio ottomano del 1480. Le mura, i palazzi della Via dei Cavalieri (in greco Ίπποτων Ippoton) ed il palazzo del Gran Maestro furono quindi ricostruiti assieme alla maggior parte delle case della città. Grazie a questo fatto la città vecchia di Rodi assunse una particolare omogeneità stilistica ed architettonica che ancora oggi la caratterizza.[8]
Nella ricostruzione vennero applicate tecniche antisismiche quali quella di limitare l'altezza delle case a due soli piani fuori terra e di collegare gli edifici sui due lati di una strada con archetti ribassati all'altezza del primo solaio per assorbire le spinte orizzontali.[6]
Note e bibliografia
- ^ a b "NOAA", "Query on catalogue (Latitude <= 38 and Latitude >= 34) and (Longitude <= 30 and Longitude >= 26)", su ngdc.noaa.gov. URL consultato il 24 gennaio 2012.
- ^ Guidoboni E., Ferrari G., Mariotti D., Comastri A., Tarabusi G., Valensise G., Catalogue of Strong Earthquakes in Italy 461 B.C. - 1997 and Mediterranean area 760 B.C. - 1500, su storing.ingv.it. URL consultato il 23 ottobre 2009.
- ^ D.J.J. van Hinsbergen, Krijgsman W., Langeris C.G., Cornée J-J., Duermeijer C.E., van Vugt N., Discrete Plio-Pleistocene phases of tilting and counterclockwise rotation in the southeastern Aegean arc (Rhodos, Greece): early Pliocene formation of the south Aegean left-lateral strike-slip system, in Journal of the Geological Society, vol. 164, n. 6, 2007, pp. 1133–1144. URL consultato il 23 ottobre 2009.
- ^ a b NGDC, Comments for the Significant Earthquake, su ngdc.noaa.gov. URL consultato il 24 luglio 2010.
- ^ G.A. Papadopolous, Daskalaki E., Fokaefs A. & Giraleas N., Tsunami hazards in the Eastern Mediterranean: strong earthquakes and tsunamis in the East Hellenic Arc and Trench system (PDF), in Natural Hazards and Earth System Sciences, vol. 7, 2007, pp. 57–64, DOI:10.5194/nhess-7-57-2007. URL consultato il 24 luglio 2010.
- ^ a b Medieval Town of Rhodes - Restoration Works (1985-2000) - Part One, Rhodes, Ministry of Culture – Works supervision committee for the monuments of the medieval town of Rhodes, 2001.
- ^ J. Bradbury, The Routledge companion to medieval warfare, Routledge Companions to History Series, Routledge, p. 295, ISBN 978-0-415-22126-9.
- ^ A. Luttrell, K. Borchardt, N. Jaspert, Nicholson H.J., The Hospitallers, the Mediterranean and Europe: festschrift for Anthony Luttrell, Ashgate Publishing, Ltd., 2007, p. 113, ISBN 978-0-7546-6275-4.