Tangenziale Est di Roma

strada a scorrimento veloce di Roma
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La Tangenziale Est di Roma è un arco di strada a scorrimento veloce, interna alla città, situata nella zona orientale e settentrionale di Roma, collegante le vie intorno Porta Maggiore con l'area settentrionale della città (in particolare la zona del Foro Italico e il quartiere Trionfale), attraversando diverse e importanti aree urbane. Assieme al Grande Raccordo Anulare, a Via Cristoforo Colombo e alle consolari, è un'importante arteria per la viabilità della Capitale.

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Tracciato della Tangenziale Est con evidenziate le uscite e i quartieri che attraversa

Pur venendo comunemente indicata da segnaletica e informazioni stradali con il toponimo di Tangenziale Est[1], l'arteria stradale non ha mai ufficialmente assunto questa denominazione risultando l'unione logica di più tratti viari, con toponimi e tempi di costruzione differenti.

Caratteristiche

 
Cartello all'ingresso in via Prenestina, segnalante il nome della strada con lo sfondo verde di norma utilizzato per i segnali autostradali.

Pur trattandosi dell'unione logica di più strade urbane (le cui caratteristiche, come la larghezza delle carreggiate, la presenza della corsia d'emergenza e i limiti di velocità, variano a seconda del tratto), la Tangenziale Est di Roma è classificata tecnicamente come strada urbana di scorrimento e amministrativamente come strada comunale, composta da due corsie per senso di marcia e interdetta ad alcune categorie di veicoli (mezzi non motorizzati, ciclomotori e, in alcuni tratti, motocicli non superanti i Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido., autobus e veicoli per trasporto merci con massa complessiva di oltre 3,5 tonnellate).

Nel tratto che va da Via Della Pineta Sacchetti a via del Foro Italico, la strada è interamente in galleria, mentre, a partire dall'uscita per viale Castrense fino a largo Settimio Passamonti, è interamente sopraelevata per permettere l'attraversamento dello scalo merci di San Lorenzo e dello snodo ferroviario per la Stazione Termini.[1][2][3]

Segmentazione

Il tracciato include cinque assi viari:

  • Galleria Giovanni XXIII, detta anche Passante a Nord Ovest, che collega il Policlinico Gemelli e i quartieri a ridosso del nosocomio con il Foro Italico.
  • Via del Foro Italico, detta anche via Olimpica, collegante il Foro Italico e l'area di Ponte Milvio con la via Salaria.
  • Circonvallazione Salaria, prosegue sino a via Nomentana costeggiando il quartiere Africano.
  • Circonvallazione Nomentana, che sottopassa l'omonima via consolare e raggiunge l'area della stazione di Roma Tiburtina, dove è presente un imponente svincolo multiplanare che consente l'intersezione con la via Tiburtina[4].
  • Nuova Circonvallazione Interna, sostituisce il vecchio tracciato della Tangenziale Est con una lunga galleria compresa tra lo svincolo Batteria Nomentana e l'allaccio con la A24
  • Circonvallazione Tiburtina, che raggiunge viale Castrense costeggiando il cimitero del Verano (dove è presente uno svincolo che consente l'allaccio con l'Autostrada A24) e sovrappassando, con un tratto sopraelevato che parte da largo Settimio Passamonti, l'area ferroviaria che include lo scalo merci di San Lorenzo e la Stazione Termini.

Divieti di transito notturni

Per tutelare la vivibilità dei cittadini che abitano negli edifici a ridosso della Tangenziale in alcuni tratti della stessa vige il divieto di transito 7 giorni su 7 dalle 23 alle 6 per i mezzi privati, il divieto non riguarda i veicoli la cui targa è collegata a un contrassegno disabili, i mezzi Atac e Cotral, i mezzi di soccorso, Ama e i taxi. Le nuove gallerie della Circonvallazione Interna che si trovano, una per senso di marcia, tra l'A24 e Batteria Nomentana, sono transitabili senza alcuna restrizione anche di notte. Dal dicembre 2013 inoltre, non è più in vigore il divieto notturno, percorrendo il vecchio tracciato della Tangenziale, tra Nomentana e Tiburtina, in entrambi i sensi di marcia.[5] I tratti attualmente soggetti a chiusura notturna in entrambi i sensi di marcia sono:

  • da Largo Passamonti a Viale Castrense (compresi gli accessi da Via Prenestina e Viale Castrense)
  • da Ponte delle Valli a Nomentana (Uscita obbligatoria a "Viale Libia" in direzione Passamonti e a "Nomentana" in direzione Foro Italico)

Il divieto è presidiato con una serie di telecamere fisse poste a:

  • Viale Castrense (altezza Via Acireale)
  • Via Prenestina (altezza Via Colleoni)
  • Largo Passamonti (altezza Viale dello Scalo di San Lorenzo e Circonvallazione Tiburtina)

Tabella delle uscite

 
Lo svincolo tra via Prenestina e viale Castrense.
Carreggiata interna Carreggiata esterna ↓km↓ ↑km↑ Note
 
via della Pineta Sacchetti
0
15
  viale Cortina d'Ampezzo
via Mario Fani
via Pieve di Cadore
via della Camilluccia
solo interna
0,3
***
  solo esterna via Trionfale
***
14,3
  via Mario Fani via Mario Fani
via Pieve di Cadore
viale Cortina d'Ampezzo
via della Camilluccia
1
13,3
L'accesso all'uscita su carreggiata interna è consentito ai soli mezzi di soccorso.
    Stadio Olimpico
Ponte Milvio
solo interna
3
***
  solo esterna   Stadio Olimpico
viale dello Stadio Olimpico
piazzale Clodio
piazzale degli Eroi
***
12
 
  via Cassia
  via Flaminia
corso di Francia
4,1
10,9
    via Flaminia
viale di Tor di Quinto
Ponte Milvio
  via Flaminia
viale di Tor di Quinto
Ponte Milvio
4,6
9,9
 
via dei Campi Sportivi
Campi Sportivi RmVt
  Stadio Flaminio
Parioli
5,6
9,3
  viale della Moschea
Monte Antenne RmVt
solo interna
6,2
***
 
  via Salaria
   Grande Raccordo Anulare
via dei Prati Fiscali
7
7,5
  piazza Vescovio
Prato della Signora
solo interna
7,5
***
  viale Libia
viale Somalia
corso Trieste
via delle Valli
Conca d'Oro
val Melaina
8,5
6,1
Uscita obbligatoria in direzione Passamonti dalle ore 23 - alle ore 6 per inizio tratto con chiusura notturna
  viale Etiopia
via delle Valli
via Nomentana
viale Etiopia
viale Libia
corso Trieste
9,1
5,8
Tratto con chiusura notturna 23 - 6
    Via Nomentana
via Batteria Nomentana
Monte Sacro
(Vecchio tracciato tangenziale)
via Nomentana
Monte Sacro
9,3
5,5
Uscita obbligatoria in direzione Foro Italico dalle ore 23 - alle ore 6 per inizio tratto con chiusura notturna
 
via dei Monti Tiburtini
  Ospedale Sandro Pertini
10,2
4,4
    via Tiburtina
  Stazione Roma Tiburtina
  via Tiburtina
  Stazione Roma Tiburtina
piazza Bologna
(Vecchio tracciato tangenziale)
11,7
2,5
 
   L'Aquila - Teramo
   Grande Raccordo Anulare
12,5
2,1
  largo Settimio Passamonti
Porta Maggiore
piazzale del Verano
13,5
1,2
Uscita obbligatoria in direzione Passamonti dalle ore 23 - alle ore 6 per inizio tratto con chiusura notturna
    via Prenestina   via Casilina
14,5
0,3
Tratto con chiusura notturna 23 - 6
 
viale Castrense
piazza Lodi
15
0
Tratto con chiusura notturna 23 - 6

Storia

Le origini e la via del Foro Italico (1960-1962)

Le origini della Tangenziale Est risalgono agli anni cinquanta quando, in concomitanza con lo sviluppo urbanistico del secondo dopoguerra, si iniziò a ipotizzare la costruzione di un asse viario a scorrimento veloce che potesse collegare i quartieri settentrionali a quelli meridionali di Roma. Già nel 1946 un comitato di urbanisti costituito presso il Comune di Roma aveva tracciato un'ipotesi di grande viabilità che, allontanandosi dalle previsioni dell'allora vigente piano regolatore del 1931, prevedeva due assi di scorrimento tangenziali al centro cittadino, uno a Ovest e l'altro a Sud.[6] Il secondo, appunto, ricalca in parte il tracciato dell'attuale Tangenziale Est. Nel 1960, in occasione delle Olimpiadi tenutesi a Roma, fu costruita un'arteria a scorrimento veloce che collegava la via Salaria con l'area del Foro Italico e dello Stadio Olimpico attraversando Monte Antenne, Tor di Quinto, Ponte Milvio e le colline della Farnesina. Tale strada, realizzata sfruttando l'area di sedime e le gallerie originariamente destinate per l'arco settentrionale di un anello ferroviario[7][8][9], denominata via del Foro Italico ma più nota come via Olimpica,[10] costituì il primo tratto di quella circonvallazione urbana, che poi sarebbe stata in seguito identificata come Tangenziale Est. Il tracciato eseguito fu poi recepito dal Piano Regolatore Generale del 1962.

La costruzione (1963-1975)

Il Piano Regolatore del 1962[11] prevedeva la prosecuzione della circonvallazione urbana fino alla zona di Porta San Giovanni, con diverse interconnessioni con la viabilità esistente o in progetto[12]. Ma essa costituiva un elemento complementare di una ben più ampia azione di sviluppo e recupero urbanistico della Capitale, inserita contestualmente in quel Prg, che - almeno nelle intenzioni - avrebbe dovuto portare ad una poderosa riqualificazione della periferia est. Ciò sarebbe avvenuto grazie allo Sdo (Sistema Direzionale Orientale) che, realizzando il decentramento della città con il trasferimento di ministeri ed altri uffici, avrebbe rigenerato quella parte di città piagata dalla cementificazione selvaggia avvenuta tra il dopoguerra e la fine degli anni cinquanta. Nel 1986, il progetto Sdo fu affidato ad uno dei più grandi urbanisti mondiali del Novecento, il giapponese Kenzo Tange, che individuò quattro grandi assi stradali di scorrimento "fluidi", cioè privi di attraversamenti a raso. Ma quell'idea-cardine, la cui piena applicazione avrebbe comportato la creazione di un complesso e vasto reticolo di incroci multi-livello ed anelli intercarreggiata di inversione fu subito attenuata in un meno impegnativo obiettivo tendenziale del Sistema (che in compenso aggiungeva una quinta "corda" verticale esterna). L'unica direttrice per la quale non si ammettevano deroghe all'idea portante era quella definita ufficiosamente Tangenziale Est, quasi un sottile omaggio "fonetico" verso Tange, e che si segnalava per essere la più interna ed al contempo - essendo lunga oltre 25 kilometri - la più estesa del progetto Sdo.

In sintesi, la Tangenziale Est scaturita dalle indicazioni dell'urbanista si configurava come una penetrazione autostradale urbana, i cui estremi, posti sul Grande Raccordo Anulare, corrispondevano a nord all'attacco dell'Autostrada del Sole per Firenze (a Settebagni), e a sud con l'inizio della via Pontina (poco oltre l'EUR), rendendoli così entrambi dei nodi passanti. In questo modo, insinuandosi tra i quartieri (ed avvantaggiandosi del fatto che agli albóri degli anni sessanta molte zone del supposto itinerario non erano ancora urbanizzate) avrebbe intersecato la futura autostrada per L'Aquila/Pescara nei pressi di via Galla Placidia, e nella zona del Quadraro avrebbe generato il tratto urbano dell'Autostrada del Sole che porta a Napoli. Inoltre a nord, nella zona di Vigne Nuove (al tempo aperta campagna) essa si sarebbe congiunta con l'Asse di Supporto esterno[13] oppure - secondo una versione successiva dello Sdo - con l'estensione (declassata in strada urbana di scorrimento) dell'Asse Attrezzato.

Per tutti gli anni sessanta e settanta le mutazioni della "gronda interna" (la circonvallazione urbana), prevista come strada di collegamento tra quartieri e di adduzione alla prima direttrice dello Sdo[14] si accompagnano alla convinzione che Roma avrebbe comunque dovuto dotarsi, prima o poi, almeno di una delle tre principali infrastrutture di grande viabilità - Tangenziale Est, Asse Attrezzato e Asse di Supporto esterno - che esso richiedeva. Tra queste, l'itinerario della Tangenziale Est appariva preferibile, perché il più prossimo al perimetro delle Mura aureliane[15]. Ma essendo rimasto l'unico tracciato superstite di un progetto urbanistico nel frattempo decisamente ridimensionato[16], fu coinvolto in un'operazione di maquillage odonomastico: era l'Asse Attrezzato che si spostava sul percorso dell'originaria Tangenziale Est. Così questo "titolo" poteva essere a sua volta ceduto alla "gronda", che grazie alla sede protetta e separata dalle strade circostanti avrebbe consentito per lunghi tratti una velocità massima di 70 km/h (quindi superiore a quella ammessa sulla viabilità ordinaria), e dunque era ritenuta meritevole di un più stentoreo appellativo.

Trasferendoci nel tempo presente, se da un lato la completata saturazione di quella periferia est che s'intendeva riqualificare con lo Sdo avvalora l'esigenza - ancora più pressante rispetto a cinquant'anni fa - di dover munire la Capitale di un vero asse viario longitudinale di scorrimento interno al Gra e tuttora mancante[17], dall'altro va anche sottolineato che se nel frattempo fosse stato possibile reperire le ingenti risorse necessarie per costruire la "vera" Tangenziale Est (o nuovo Asse Attrezzato che dir si voglia), oggi la presenza di una simile opera, immaginata all'epoca con lunghi tratti in sopraelevazione o rilevato[18] e l'attraversamento sotterraneo dell'Appia Antica a meno di un kilometro di distanza dalla Tomba di Cecilia Metella, verrebbe - quasi certamente - pesantemente stigmatizzata come uno sfregio indelebile al paesaggio urbano e suburbano della città.

Ritornando al 1962, a seguito di una variante urbanistica adottata per l'occasione, il tratto tra via Tiburtina e via Casilina della "gronda" fu interamente rimodulato, prevedendo di congiungere le due consolari per mezzo di una sopraelevata (come poi avvenne). Nell'ottobre 1963 furono avviati i lavori di costruzione per il tratto collegante via Tiburtina e via Nomentana, aperto nel settembre 1965 con il nome di circonvallazione Nomentana. e che però s'interrompeva bruscamente poco oltre via S. Angela Merici[1][19][20]. Tra il 1968[21][22] e il 1969[1] iniziarono invece i lavori di realizzazione per il segmento meridionale, collegante la circonvallazione Nomentana a viale Castrense, con un allaccio all'Autostrada A24 in corrispondenza del cimitero del Verano (il cosiddetto "tronchetto", completato solo nel 1979[23]): la costruzione di tali opere (tra cui il tratto sopraelevato da largo Passamonti a viale Castrense e l'intersezione con via Tiburtina) ebbe sin dall'inizio un enorme impatto sul paesaggio circostante dato che, per consentire il prosieguo dei lavori, furono eliminate via della Ranocchia (una strada poco battuta che correva sotto i muri perimetrali del cimitero, indicata come esistente dagli stradari fino alla fine degli anni ottanta[24]) e parte di via Goffredo di Buglione (una scalinata che metteva in comunicazione il piazzale della stazione di Roma Tiburtina con l'omonima via)[25].

Il progetto esecutivo del segmento meridionale aggiunse in più, lungo tutta la "gronda", la predisposizione di aree di fermata[26], che richiesero anche la realizzazione di sottopassaggi e-o sovrapassaggi, per consentirvi poi l'effettuazione di una linea bus veloce. La futura linea, i cui estremi non vennero però definiti, avrebbe favorito lungo il percorso gli interscambi con le altre linee ordinarie grazie alle fermate: via Casilina, Scalo S. Lorenzo, Cimitero Verano/nuovo ingresso est, via Tiburtina/ponte ferroviario, Stazione Tiburtina[27], via Livorno, ponte Lanciani, Batteria Nomentana[28] e via Nomentana[29]. Queste fermate - talvolta progettate come "installazioni" di una certa complessità (è il caso di Cimitero Verano/nuovo ingresso est e via Nomentana) ma il più delle volte modeste pedane collocate ai margini della carreggiata - apparivano tutte isolate e disagevoli da raggiungere. Ed infatti, a dimostrazione che l'idea della linea bus veloce era stata concepita come un maldestro succedaneo della metropolitana di superficie che doveva dispiegarsi sull'Asse Attrezzato (quello originale), essa non vedrà mai la luce.

L'esercizio e i prolungamenti (1975-2004)

 
Un tratto della Tangenziale che sottopassa via delle Valli, tra i quartieri Trieste e Monte Sacro

Il segmento meridionale fu aperto nel maggio 1975[21][30] con il nome di circonvallazione Tiburtina. Fu in quel momento che la "gronda", ovvero le circonvallazioni Tiburtina-Nomentana abbinate (sebbene non comunicanti: doveva infatti essere ancora completato il tratto multiplanare che superasse prima in trincea la via Tiburtina e successivamente su viadotto l'area della Stazione Tiburtina) venne presentata ufficialmente (anche nella segnaletica stradale) come Tangenziale Est, e questa "appropriazione del titolo" chiariva, più di tante rassicurazioni politiche[31] che il progetto Sdo poteva considerarsi, a quel punto, definitivamente abortito.

Nel 1977 venne quindi aperto il tratto multiplanare che rendeva finalmente fruibile senza soluzione di continuità il tragitto viale Castrense-ponte Lanciani. Sin dall'apertura l'opera fu criticata per l'enorme livello di degrado estetico e ambientale che causava il paesaggio circostante[30]: in alcuni tratti (in particolare quello sopraelevato) la strada lambisce le abitazioni distanziandosene di pochi metri[32], aumentando ulteriormente il livello di inquinamento ambientale e acustico[33]. Sin dagli anni ottanta si iniziò pertanto ad ipotizzare la costruzione della strada a cento metri di distanza dalle abitazioni[32]: i progetti proposti furono tuttavia bocciati a causa della presenza della ferrovia che impedisce la posa delle fondamenta[senza fonte].

Uno degli effetti negativi dell'apertura della nuova arteria stradale fu di creare degli ingorghi quasi permanenti all'altezza della confluenza della Tangenziale Est con la zona di S.Giovanni. L'attuale attestamento con viale Castrense, infatti, rappresentava fin dall'inizio una soluzione soltanto provvisoria, in attesa della realizzazione di un tracciato parzialmente in sottovia studiato nel 1965 e da allora rimasto sulla carta, soprattutto a causa del notevole impatto con le preesistenze archeologiche e ambientali.[34]

A partire dal 1988[35][36], in vista del campionato mondiale di calcio del 1990 la Tangenziale Est fu oggetto di alcuni importanti lavori: oltre alla realizzazione di aree per sosta d'emergenza e ad alcune modifiche strutturali dei piloni del tratto sopraelevato[22][37], furono rinnovati alcuni svincoli (tra cui quello dell'A24[38][39] e per la via Nomentana[36]) e si provvide al completamento dei lavori per il tratto da via Salaria alla via Nomentana, battezzato circonvallazione Salaria[7][9][36][39][40], realizzato utilizzando le aree di sedime espropriate almeno trent'anni prima[41]. Sempre nel 1990, fu portato a termine il raddoppio nel tratto tra viale Tor di Quinto e il ministero degli Esteri originariamente a una corsia per senso di marcia, con la costruzione di una nuova galleria parallela a quella esistente sotto la collina Fleming[42] Contemporaneamente, nello spazio adiacente alla stazione di Roma Tiburtina, si procedeva alla realizzazione di una galleria che, correndo sotto alla ferrovia, avrebbe costituito una variante della tangenziale nel tratto tra San Giovanni e l'autostrada A24. I lavori, iniziati nel 1986, vennero interrotti e abbandonati poco prima del 1990, quando si era arrivati a realizzare solo piccola parte del tracciato previsto[senza fonte].

Nel corso degli anni novanta, le continue proteste da parte degli abitanti per gli elevati livelli di inquinamento ambientale e acustico[43] spinsero il Comune di Roma a prendere alcuni provvedimenti come l'installazione di barriere antirumore e l'imposizione di blocchi della viabilità che vietavano la circolazione notturna in alcuni tratti[39][44], nonché a riconsiderare l'ipotesi di ricostruire la strada lontano dalla sede originaria[39][44]; a quel periodo risalì inoltre la presentazione dei primi progetti per la costruzione di una galleria (denominata Passante a Nord-Ovest e poi, ufficialmente, Galleria Giovanni XXIII) che avrebbe collegato via della Pineta Sacchetti con via del Foro Italico[45], i cui lavori di costruzione iniziarono nell'ottobre 2001 per concludersi il 22 dicembre 2004[46][47][48][49].

Il rinnovo - La Nuova Circonvallazione Interna (NCI)

Nuova Circonvallazione Interna
 
Stato  Italia
LocalizzazioneRoma
Lunghezza3,2 (di cui 2,2 km in galleria) km
Veicoli ammessiMezzi motorizzati e motocicli con cilindrata superiore ai Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido.
Nº di corsieDue per senso di marcia
Inizio dei lavoriGiugno 2008
Apertura20 aprile 2012

Nel 2005, dopo alcuni anni di sperimentazioni dei blocchi della viabilità e l'emissione di decreti che autorizzavano lo smantellamento del tratto sopraelevato fu presentato, assieme alla Regione Lazio, il progetto della costruzione di una variante di percorso interamente in galleria che avrebbe by-passato il tracciato compreso tra via della Batteria Nomentana e lo svincolo dell'autostrada A24, sottopassando l'area della Stazione di Roma Tiburtina[20][50][51]. I lavori per la realizzazione della variante, iniziati nel giugno 2008[50][52], hanno riguardato lo sfruttamento di alcune opere già esistenti come il segmento di galleria costruito già nel 1990; l'apertura del nuovo tracciato (il cui costo complessivo è di 168 milioni di euro[53][54]), è avvenuta il 20 aprile 2012 con un giorno di anticipo[53][55] sulle previsioni[19][53][54] e dopo numerosi rinvii[20], contemporaneamente c'è stata la riconversione di parte del vecchio percorso in una strada urbana riservata al traffico locale[19][50][55], salvo il tratto dello svincolo multiplanare, destinato alla demolizione[19][56].

Nei media

La Tangenziale Est è stata utilizzata come ___location di diversi film. Sul tratto sopraelevato in via di ultimazione sono state ambientate alcune scene dei film Fantozzi (in cui il protagonista prende l'autobus saltando dal terrazzino dell'abitazione, che si affaccia su un tratto della strada)[32] e Roma violenta (dove è ambientata la parte finale della sequenza di un inseguimento automobilistico)[57], entrambi usciti nel 1975. Si utilizzò il tratto sopraelevato di via Prenestina ancora in costruzione per filmare Gabriella Ferri che canta Dove sta Zazà?[58]. L'infrastruttura viene inoltre citata in alcune opere underground come il film autoprodotto Tangenziale Est[59] o il brano Progetto Tangenziale del gruppo ska Filo da torcere.

Note

  1. ^ a b c d La Sopraelevata di San Lorenzo a Roma, pag. 1
  2. ^ La tangenziale Est di Roma, pag. 32
  3. ^ La tangenziale Est di Roma, pag. 38-41
  4. ^ La tangenziale Est di Roma, pag. 36
  5. ^ Ztl, preferenziali e Tangenziale: info utili per evitare multe
  6. ^ Italo Insolera: Roma moderna, Einaudi, prima edizione 1962, ultima edizione 2011 con i contributi di Paolo Berdini.
  7. ^ a b La storia dell'anello ferroviario di Roma su ilmondodeitreni.it
  8. ^ Morando, Ricordi di Rotaie (Ns Roma 17/27)
  9. ^ a b Linea incompiuta Roma Nomentana (vecchia) - Roma S. Pietro (stato attuale)
  10. ^ La strada faceva parte di un'operazione promossa dal Comune di Roma con il finanziamento del Ministero dei Lavori pubblici, che prevedeva la realizzazione di una serie di infrastrutture viarie a servizio degli impianti sportivi. La "via Olimpica" ricomprendeva alcuni tratti stradali già esistenti (ad esempio, le circonvallazioni Clodia e Trionfale, viale Cipro, circonvallazione Gianicolense, via Oderisi da Gubbio, viale Marconi, ecc.), la ristrutturazione di quelli esistenti (lo snodo tra via Anastasio II e via Aurelia e tra viale Marconi e viale Cristoforo Colombo, il cavalcavia di via Quirino Maiorana, ecc.) e la creazione di nuovi assi di scorrimento (via del Foro Italico, via Leone XIII) (Italo Insolera : Roma moderna, Einaudi, prima edizione 1962, ultima edizione 2011 con i contributi di Paolo Berdini).
  11. ^ La Tangenziale Est di Roma, pag. 31
  12. ^ In realtà, per quanto riguarda il prosieguo della Tangenziale dalla via Salaria fino alla via Nomentana, si trattava di previsioni in linea di massima già presenti in alcuni strumenti urbanistici attuativi predisposti dal Comune di Roma tra il 1953 e il 1962 per l'attuazione del piano regolatore del 1931. Tra il 1960 e il 1965, nelle more dell'approvazione del nuovo piano regolatore, il Comune di Roma inizierà a predisporre gli atti che porteranno all'esproprio delle aree occorrenti. È da notare che il piano regolatore del 1962 non prevedeva il potenziamento della Tangenziale dall'attuale galleria dietro al Ministero degli Esteri fino a piazzale Clodio, operazione che si tenterà di mettere sulla pista di lancio in occasione del Campionato mondiale di calcio 1990 e che sarà poi abbandonata per la ristrettezza dei tempi a disposizione.
  13. ^ In seguito definito Asse di Supporto 2
  14. ^ La "gronda interna" avrebbe dovuto agevolare l'accesso alla Tangeziale Est dello Sdo per il traffico proveniente dalla via Salaria e via del Foro Italico (via Olimpica) attraverso lo svincolo Monti di Pietralata, mentre dalle zone S. Giovanni, San Lorenzo e Stazione Tiburtina sarebbe stato più rapido raggiungerla utilizzando come "tramite" il tronco urbano dell'autostrada Roma-L'Aquila (entrandovi dallo svincolo Galla Placidia previsto su codesta).
  15. ^ Dall'inizio degli anni sessanta e fino agli ottanta, in alcuni casi l'ipotizzata presenza della Tangenziale Est dello Sdo (qualunque fosse l'effettiva denominazione che la individuasse) ha motivato delle soluzioni urbanistiche a volte anche arbitrarie: ad esempio, quando, appena varato il Prg del 1962, fu autorizzata l'edificazione del nuovo quartiere Talenti, un cospicuo tratto di viale Jonio - quello prospiciente il previsto svincolo dell'arteria - non fu intaccato (e questo inaspettato "vuoto" permane ancora oggi); oppure quando, addirittura agli inizi degli anni ottanta, poté avviarsi il cantiere di un nuovo polo direzionale (oggi viale Londra e adiacenti), sorto in mezzo alla campagna tra via Ardeatina e via di Grotta Perfetta e totalmente privo di strade, perché contemplato dallo Sdo, che lo aveva inserito lungo la Tangenziale Est (e dunque dotato - sulla carta, almeno - di apposito svincolo di accesso).
  16. ^ Il Prg del 1962 prevedeva, nelle aree Sdo, una cantierizzazione di opere direzionali, residenziali e viarie pari ad oltre 40 milioni di m³, ridotti - per effetto di successive varianti - ad un quarto dopo neppure dieci anni.
  17. ^ Secondo alcuni urbanisti, tale funzione è stata assunta, seppur in modo non pienamente soddisfacente, da viale Palmiro Togliatti, che occupa integralmente, da via Tiburtina a via Tuscolana, lo spazio destinato all'autentico Asse Attrezzato. Tuttavia l'attuale viale Togliatti, dove non sono distinti i flussi veicolari di medio-lungo raggio da quelli di prossimità, si caratterizza per un elevatissimo numero di intersezioni stradali quasi tutte regolate da impianti semaforici (un vero asse di scorrimento dovrebbe limitare il più possibile gli uni e gli altri). Inoltre la corsia riservata ai mezzi pubblici è stata realizzata (solo nel 2008) a detrimento delle carreggiate veicolari esistenti (ridotte entrambe da 3 a 2 corsie), tranne che per il tratto via Papiria-via Quinto Publicio, dove transitano nell'area posta al centro delle due carreggiate (area che avrebbe dovuto accogliere la metropolitana di superficie dell'Asse Attrezzato).
  18. ^ Il segmento da via della Bufalotta a via Appia Nuova, di circa 12 kilometri, era sommariamente impostato tutto a vista, non disdegnandosi l'ipotesi di "spettacolari" - ed oppressivi - attraversamenti sulla via Nomentana, la via Tiburtina, la via Prenestina e la via Casilina ad altezze di 8-10 metri (se non oltre), e rimandando a tempi successivi una escogitazione per il tratto di Porta Furba (per il quale il buon senso imponeva il ricorso ad una galleria sotterranea di bassa profondità, e tuttavia a forte rischio di ritrovamenti archeologici).
  19. ^ a b c d Pronta la nuova tangenziale est - Inaugurazione il 21 aprile, Il Messaggero
  20. ^ a b c Tangenziale est ancora nel caos. Nuovo rinvio per il tracciato interrato, Il Messaggero
  21. ^ a b La sopraelevata ha dieci anni, L'Unità, 24 marzo 1985
  22. ^ a b Costruzioni Metalliche, pag. 24
  23. ^ Tangenziale-est, ultimo atto: per il traffico un po' d'ossigeno, L'Unità, 11 aprile 1979
  24. ^ Tuttocittà '87 (pag. 102) con Tuttocittà '90 (pag. 100), ediz. Pagine gialle
  25. ^ Cambia la disciplina del traffico a Portonaccio, L'Unità, 13 settembre 1974
  26. ^ La tangenziale Est di Roma, pag. 31
  27. ^ Disponibile solo per la direzione viale Castrense; la fermata bus ed i relativi accessi sono stati effettivamente realizzati in occasione del completamento del tratto multiplanare nel 1977. In direzione via Nomentana - a causa della conformazione di tale tratto multiplanare - la fermata è prevista sul piazzale della Stazione Tiburtina, obbligando così i mezzi della linea bus veloce ad uscire, per un breve tratto, dalla "gronda" (poi definita Tangenziale Est).
  28. ^ La fermata bus ed i relativi accessi sono stati effettivamente realizzati in occasione del completamento del tratto via S. Angela Merici-via Salaria nel 1988-89; a seguito dei lavori di innesto della Nci, Nuova Circonvallazione Interna (lato nord), alcuni manufatti sono stati eliminati ed quindi la stessa non è più - neppure teoricamente - utilizzabile.
  29. ^ La fermata bus ed i relativi accessi sono stati effettivamente realizzati in occasione del completamento del tratto via S. Angela Merici-via Salaria nel 1988-89.
  30. ^ a b Italia - Inaugurato a Roma un tratto della tangenziale est
  31. ^ Al pari di tutte le giunte a guida Democrazia Cristiana dal 1962 in poi, anche la nuova giunta comunale di sinistra insediatasi nel 1976 (la prima a guida Pci con sindaco Giulio Carlo Argan), ribadì - in piena "continuità istituzionale" - il valore strategico per la città contenuto nella realizzazione dello Sdo, sebbene in "formato ridotto".
  32. ^ a b c Via degli Orti Variani: gli inquilini col balcone a pochi metri dalla Tangenziale est
  33. ^ Tangenziale est o del rumore, L'Unità, 1º febbraio 1994
  34. ^ Proposte organizzative rete viaria primaria - USPR Documenti 2 1981, pagg. 43 e 44.
  35. ^ Mondiale anche la Tangenziale Est, L'Unità, 30 giugno 1988
  36. ^ a b c Sveglia con tangenziale E subito la prova traffico, L'Unità, 13 giugno 1990
  37. ^ Costruzioni Metalliche, pag. 25
  38. ^ Battesimo di tangenziale - Tre chilometri di ingorgo, L'Unità, 14 giugno 1990
  39. ^ a b c d Tangenziale con il silenziatore, L'Unità, 29 giugno 1994
  40. ^ Morando, Ricordi di Rotaie (Ns Roma 18/27)
  41. ^ Il tratto della tangenziale da via Salaria a via Nomentana, deliberato e finanziato nel 1966, non era stato mai appaltato giacché l'amministrazione comunale non era riuscita a entrare nella disponibilità delle aree. Una sorte analoga era toccata allo svincolo tra la via Salaria e l'Olimpica (l'attuale "quadrifoglio"), deliberato, finanziato e appaltato nel 1974 e infine messo in stand-by a seguito alla decisione presa dall'amministrazione Comunale nel 1977 di dirottare i fondi su opere fognarie più urgenti. Un altro tratto della Tangenziale espunto dall'elenco delle opere da cantierare fu quello tra la via Nomentana e via Lanciani, deliberato fin dal 1966 e appaltato in parte soltanto nel 1974 a causa della presenza di strutture militari difficilmente trasferibili. I lavori per tutte queste opere riprenderanno dopo il 1982. Non sarà mai realizzata la "bretella" con piazzale del Verano, di difficile attuazione a causa della presenza di un massiccio insediamento di attività artigiane.
  42. ^ Un colosso in 10 mesi, L'Unità, 30 maggio 1990
  43. ^ Decibel raddoppiati per il traffico «Bloccheremo la Tangenziale», L'Unità, 18 novembre 1990
  44. ^ a b Caso: Lo smantellamento del tratto sopraelevato San Lorenzo-Prenestino della Tangenziale Est di Roma
  45. ^ 2001, passaggio a nord-ovest, La Repubblica
  46. ^ Mercoledì il taglio del nastro per la galleria Giovanni XXIII
  47. ^ Il «Passante a nord ovest» è finito
  48. ^ (ADNKRONOS) -ROMA: PASSANTE A NORD OVEST, DOMANI INAUGURAZIONE CON VELTRONI E CASINI
  49. ^ Ora si fa in 3 minuti il viaggio che durava ore, L'Unità, 23 dicembre 2004
  50. ^ a b c Stazione Tiburtina e nuova tangenziale est, lavori al via
  51. ^ La nuova circonvallazione interna della Capitale
  52. ^ Partono i lavori per la nuova Tangenziale Est Roma
  53. ^ a b c Aperta la nuova tangenziale tante le auto nel tunnel, La Repubblica, 20 aprile 2012
  54. ^ a b Nuova Tangenziale Est Pronto il taglio del nastro - Inaugurazione il 21 aprile con Alemanno e Moretti, Il Tempo
  55. ^ a b Oggi apre la nuova tangenziale ma mancano ancora gli svincoli, Il Messaggero, 20 aprile 2012
  56. ^ Pronta la nuova Tangenziale Est: il 21 aprile l'inaugurazione
  57. ^ LE LOCATION ESATTE DI "ROMA VIOLENTA"
  58. ^ Video su YouTube: Ferri Gabriella - Dove sta Zaza'(Seconda versione)
  59. ^ Sito ufficiale del film Tangenziale Est

Bibliografia

Voci correlate

Informazione storica

Strade incrociate

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