Metodo delle variazioni delle costanti
In analisi matematica, il metodo delle variazione delle costanti o metodo di Lagrange è una procedura generale che consente di determinare l'integrale generale di un'equazione differenziale lineare di qualunque ordine e qualunque sia la funzione continua che costituisce il termine noto. Questo metodo risulta applicabile laddove si riescano a determinare n soluzioni indipendenti dell'equazione omogenea associata e delle primitive di opportune funzioni che forniscono la soluzione di un sistema.
Il metodo è qui illustrato inizialmente per equazioni del primo e del secondo ordine, e quindi generalizzato a equazioni di ordine n arbitrario. La variabile da cui dipende la funzione incognita è chiamata in tutti gli esempi .
Equazioni del primo ordine
Una equazione differenziale del primo ordine in forma normale è del tipo:
Il metodo di variazione delle costanti consiste nella ricerca di soluzioni del tipo:
ottenute a partire da una soluzione dell'equazione omogenea associata:
del tipo:
dove è una primitiva di e è una costante arbitraria. Il motivo per cui il metodo si chiama così è dovuto al fatto che la costante viene trasformata in una funzione da determinare.
Il metodo consiste essenzialmente nella sostituzione di nell'equazione differenziale originaria. Per effettuare la sostituzione, è necessario calcolare innanzitutto la derivata prima, usando la regola di Leibniz:
Sostituendo quanto appena ricavato nell'equazione di partenza si ottiene:
da cui, sostituendo:
Semplificando si ottiene:
Isolando ciò che ci interessa e integrando entrambi i membri:
da cui l'integrale generale dell'equazione completa è:
A questo punto l'unica difficoltà è il calcolo di un integrale che può non essere immediato, o addirittura, non risolvibile con metodi analitici.
Equazioni del secondo ordine
Una equazione differenziale del secondo ordine è del tipo:
Il metodo di variazione delle costanti in questo caso consiste nella ricerca di soluzioni del tipo:
costruite a partire da due soluzioni e dell'equazione omogenea associata:
Poiché spesso l'equazione omogenea associata è di più semplice risoluzione, questo metodo risulta essere utile in molti casi concreti.
Il metodo consiste essenzialmente nella sostituzione di nell'equazione differenziale originaria. Per effettuare la sostituzione, è necessario calcolare innanzitutto la derivata prima, usando la regola di Leibniz:
Al fine di semplificare i calcoli, si impone la condizione seguente:
Questo fa sì che risulti:
e di conseguenza:
Sostituendo quanto appena ricavato nell'equazione di partenza si ottiene:
e quindi:
I primi due addendi sono identicamente nulli, poiché e sono soluzioni dell'equazione omogenea, quindi il tutto si riduce a:
Tutto ciò porta allo studio del sistema lineare di due equazioni nelle incognite e :
Il determinante della matrice:
è il wronskiano di e : questo è nullo se e solo se le due soluzioni sono dipendenti. Ne segue che in questo caso non è mai nullo, ed il sistema ha sempre una soluzione, data da:
Integrando e si può ottenere a scelta o una soluzione particolare dell'equazione di partenza (integrando definitamente) o l'integrale generale dell'equazione di partenza (integrando indefinitamente).
Equazioni di ordine n
Nel caso di equazioni di ordine n:
si considerano le n soluzioni indipendenti dell'equazione omogenea e si cerca una soluzione particolare dell'equazione nella forma:
Si risolve quindi il sistema lineare nelle n incognite :
Il determinante di questo sistema viene detto determinante wronskiano e, come sopra, si può dimostrare che è sempre non nullo a partire dall'indipendenza delle soluzioni dell'equazione omogenea. Si determinano le funzioni incognite integrando gli n termini soluzioni del sistema di cui sopra, per ricavare l'integrale generale dell'equazione.
Nello specifico, data un'equazione ordinaria lineare non omogenea:
sia un sistema fondamentale di soluzioni della corrispondente equazione omogenea:
Allora una soluzione particolare dell'equazione non omogenea è data da:
dove sono funzioni differenziabili che si assume soddisfino le condizioni:
Considerando la soluzione particolare dell'equazione omogenea, differenziando ripetutamente e utilizzando le condizioni precedenti:
Con un'ultima differenziazione si ha:
Sostituendo quindi la soluzione particolare nell'equazione di partenza e applicando le ultime due relazioni si ottiene:
Questa equazione e la precedente sono sistemi lineari che possono essere risolti con la regola di Cramer:
dove è il wronskiano del sistema fondamentale di soluzioni e è il wronskiano del sistema fondamentale con l'i-esima colonna rimpiazzata da .
La soluzione particolare dell'equazione non omogenea può essere scritta come:
Bibliografia
- (EN) Earl A. Coddington e Norman Levinson, Theory of Ordinary Differential Equations, New York, McGraw-Hill, 1955.
- (EN) W. E. Boyce e R. C. DiPrima, Elementary Differential Equations and Boundary Value Problems 8th Edition, Wiley Interscience, 1965., pages 186-192, 237-241
- (EN) Gerald Teschl, Ordinary Differential Equations and Dynamical Systems, Providence, American Mathematical Society.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- (EN) N.Kh. Rozov, Variation of constants, in Encyclopaedia of Mathematics, Springer e European Mathematical Society, 2002.
- (EN) Eric W. Weisstein, Variation of Parameters, in MathWorld, Wolfram Research.