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Lesa (così anche in piemontese e in lombardo) è un comune di 2.402 abitanti della provincia di Novara. È il più settentrionale dei comuni della provincia che sorgono in riva al Lago Maggiore.

Lesa
comune
Lesa – Stemma
Lesa – Veduta
Lesa – Veduta
Solcio di Lesa
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Novara
Amministrazione
SindacoRoberto Grignoli (lista civica) dal 14/06/2004, riconfermato 08/06/2009 e 26/05/2014
Territorio
Coordinate45°50′00″N 8°34′00″E
Altitudine198 m s.l.m.
Superficie13,58 km²
Abitanti2 351[1] (31-12-2010)
Densità173,12 ab./km²
FrazioniCalogna, Comnago, Solcio, Villa Lesa
Comuni confinantiBelgirate (VB), Brovello-Carpugnino (VB), Ispra (VA), Massino Visconti, Meina, Nebbiuno, Ranco (VA), Stresa (VB)
Altre informazioni
Cod. postale28040
Prefisso0322
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT003084
Cod. catastaleE544
TargaNO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitantilesiani
PatronoSan Martino San Giovanni Battista Sant'Antonio San Giulio San Bartolomeo
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lesa
Lesa
Sito istituzionale

Il nome di Lesa compare per la prima volta in un documento del 998, ma reperti archeologici ottocenteschi, oggi scomparsi o dispersi e i toponimi di chiara origine celtica e romana, fanno pensare ad un'origine molto più antica di tutti e tre i centri abitati, collocati strategicamente dove la collina incontra la piana: Lesa e Solcio alle estremità settentrionale e mreidionale della piana dell'Erno e Villa nel punto dove il torrente esce dalle colline. Dal 1199 "Lexia" fu il centro amministrativo del Vergante sotto gli arcivescovi di Milano e in seguito dei Borromeo, sede del castellano del Vergante e poi di un podestà fino all'inizio del secolo scorso, pur avendo perso già dalla fine del medioevo gran parte della sua importanza economica e politica. Le due frazioni collinari, Comnago e Calogna, all'estremità meridionale della Motta Rossa e sul suo versante orientale, sopra Belgirate, hanno probabilmente la stessa origine gallo-romana, come indicano alcune incisioni rupestri.

A Lesa amava soggiornare Alessandro Manzoni nella villa della seconda moglie Teresa Borri, vedova Stampa. Durante questi soggiorni frequentò il beato e filosofo Antonio Rosmini che dimorava a Stresa.

Solcio è una frazione che sorge in riva al lago, tra Meina e Lesa: interessante è la sua parrocchiale Chiesa di San Rocco fatta costruire in forme neoclassiche dal filantropo locale Felice Borroni nella prima metà del XIX secolo su progetto dell'intrese Bartolomeo Franzosini (1768 - 1853), con affreschi nei pennacchi della cupola (i quattro Evangelisti) di Gerolamo Induno.

Sempre a Solcio di Lesa, nella Villa Cavallini, un affresco di Luigi Morgari (1924) rappresentante Fanciulle danzanti in una scena di paesaggio di questa stessa località.

A Solcio ha vissuto e tenuto studio anche il pittore milanese Siro Penagini morto a Solcio nel 1952 e qui sepolto.

Le due frazioni collinari, Calogna e Comnago, sono piccoli e amabili paesini sui colli circostanti.

Con Belgirate e Meina costituisce l'Unione di comuni del Vergante.

Fino al 1923 Lesa era a capo dell'omonimo mandamento, avendo quindi una buona importanza a livello amministrativo. Il Mandamento di Lesa, comprendeva Lesa con le attuali frazioni di Solcio, Calogna e Comnago, Belgirate, Brovello, Carpugnino, Gignese con Vezzo e Nocco, Graglia Piana, Massino Visconti, Nebbiuno con Fosseno, Corciago e Tapigliano, Pisano, Stresa con Brisino, Vedasco, Vignolo, Magognino, Stropino, Sovazza (oggi frazione di Armeno, all'epoca incluso nel Mandamento di Orta San Giulio).

A Lesa dal 1867 è attivo il Corpo Bandistico Musicale "La Volpina"

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[3]

Persone legate a Lesa

  • Francesco Sessa (Daverio 1410\20 - Lesa 148...), nobile cortigiano presso gli Sforza, residente a Lesa dal 1457.[4][5][6]
  • Orlando Visconti di Massino (Lesa 1760 - San Feliu de Guixols 1809), nobile nativo di Lesa. Per i suoi meriti militari fu insignito dell'Ordine della Corona di Ferro e morì in battaglia col grado di capo-battaglione mentre combatteva in Catalogna per l'esercito di Napoleone Bonaparte.[7]
  • Felice Borroni (Solcio 1761 - 1840), imprenditore e filantropo
  • Giuseppe Tadini (Lesa, 19 marzo 1816 - San Francisco, 22 novembre 1888), gesuita, missionario nell'Oregon tra le tribù dei nativi, diventa poi titolare della Cattedra di Filosofia nel Collegio di Sant'Ignazio a San Francisco. Dopo la morte la sua salma viene tumulata nella chiesa della Missione di Santa Clara divenuta una prestigiosa università cattolica.
  • Giulio Carcano (Milano 1812 - Lesa 1884), patriota, scrittore, poeta e traduttore di Shakespeare, senatore del Regno dalla XII legislatura
  • Cesare Correnti (Milano 1815 - Lesa 1888), patriota, deputato, ministro della Pubblica Istruzione e senatore del Regno dalla XVI legislatura
  • Gaspare Cavallini (Mede 1817 - Lesa 1903), deputato, senatore del Regno dalla XI legislatura
  • Amerigo Leber (Ohio 1868? - Solcio di Lesa 1905), pittore impressionista italiano
  • Siro Penagini (Milano 1885 - Solcio di Lesa 1952), pittore italiano
  • Mario Monti (Varese, 19 marzo 1943), economista, accademico e politico italiano. Risiede spesso nella sua villa in Via Sant'Antonio a Solcio di Lesa.
  • Giuseppe Marenzi (Castelli Calepio 1924 - Lesa 2012), Cavaliere del Lavoro e Commendatore della Repubblica Italiana, fondatore del marchio di moda Herno, Sindaco di Lesa dal 1970 al 1990.[7]
  • Gianni Lucini (Novara 1953) - Giornalista, scrittore, autore di teatro, cinema e TV. Sindaco di Lesa dal 1990 al 1999.
  • Simona Bencini (Firenze 1969) - Cantante. Risiede a Lesa

Amministrazione

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  4. ^ Verbanus, Società dei Verbanisti, 2004 vol. 25: il documento lo descrive come Don Francesco Sessa figlio del qm. Gabardo, presente a Lesa nel 1457 come possidente di terre
  5. ^ Riguardo il Privilegio Ducale si veda: Vittorio Spreti, "Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, Famiglie Nobili e Titolate Viventi Riconosciute dal R° Governo d'Italia", Milano, ED. Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana MCMXXXII - XI, Milano 1932
  6. ^ Si veda la voce Sessa/Gatti Grami Sessa in: Andrea Borella, "Annuario della Nobiltà Italiana", Edizione XXXII, Teglio (SO), 2015, S.A.G.I. Casa Editrice
  7. ^ a b https://books.google.it/books?id=9ARTAAAAcAAJ&pg=PA372&lpg=PA372&dq=orlando+visconti+lesa&source=bl&ots=owIyx70m-R&sig=EoXgje6cOcQpdG04kK4UAsEIyVo&hl=it&sa=X&ved=0CAsQ6AEwAGoVChMIqcLO77_5xgIVYxByCh0F6AP4#v=onepage&q=orlando%20visconti%20lesa&f=false

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