Non essere cattivo

film del 2015 diretto da Claudio Caligari
«Una storia degli anni novanta. Quando finisce il mondo pasoliniano.»

Non essere cattivo è un film del 2015 diretto da Claudio Caligari, il terzo e ultimo lungometraggio del regista.

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Cesare, il protagonista
Paese di produzioneItalia
Durata100 min
Generedrammatico
RegiaClaudio Caligari
SoggettoClaudio Caligari
SceneggiaturaClaudio Caligari, Francesca Serafini, Giordano Meacci
ProduttoreKimerafilm, Taodue Film, Andrea Leone Films
FotografiaMaurizio Calvesi
MontaggioMauro Bonanni
Effetti specialiFabio Galiano
ScenografiaGiada Calabria
CostumiChiara Ferrantini
TruccoLidia Minì
Interpreti e personaggi

Il film è la chiusura ideale della trilogia del regista iniziata con Amore tossico passando per L'odore della notte, è un Amore tossico ambientato dieci anni dopo negli stessi luoghi con la fine dell'epoca pasoliniana[2].

Il 28 settembre 2015 viene designato come film rappresentante il cinema italiano alla selezione per l'Oscar al miglior film straniero del 2016[3]. Il 18 dicembre 2015 è stato escluso dalla candidatura, non riuscendo a entrare nella short-list.

Trama

1995, Ostia. Vittorio e Cesare hanno poco più di vent'anni e non sono solo amici da sempre: sono "fratelli di vita". Sono figli della borgata romana sottoproletaria, con una vita di eccessi: notti in discoteca, corse in auto, alcool, droghe sintetiche e spaccio di cocaina. Vivono in simbiosi ma hanno anime diverse, entrambi alla ricerca di una loro affermazione. L'iniziazione all'esistenza per loro ha un costo altissimo e Vittorio col tempo inizia a desiderare una vita diversa: incontra Linda e per salvarsi prende le distanze da Cesare, che invece sprofonda inesorabilmente. Si ritrovano qualche tempo dopo e Vittorio cerca di coinvolgere l'amico nel lavoro. Cesare, dopo qualche resistenza, accetta: sembra finalmente intenzionato a cambiare vita, frequenta Viviana (una ex di Vittorio) e sogna di costruire una famiglia insieme a lei. Ancora una volta però il richiamo della strada avrà la meglio sui suoi propositi.

Produzione

Caligari è deceduto poco dopo il termine delle riprese. Molte scene del film sono state girate negli stessi luoghi di Amore tossico. È presente una auto-citazione del primo film: i due film infatti iniziano con la stessa identica scena: Cesare corre verso Vittorio che è seduto sulla balaustra del pontile della Vittoria di Ostia e discutono per un gelato; in Amore tossico questa scena veniva interpretata alla stessa maniera da Ciopper e Enzo nello stesso luogo e con le stesse inquadrature. Il nome di Vittorio è un chiara riferimento all'omonimo protagonista di Accattone di Pier Paolo Pasolini[4], mentre Cesare è un'autocitazione del regista da uno dei protagonisti di Amore Tossico[4]. In questo film si colgono spunti di una sceneggiatura che Pasolini scrisse per il regista Franco Rossi, per il film Morte di un amico[4].

La realizzazione di questo film è avvenuta anche grazie al supporto di Valerio Mastandrea, amico del regista e già attore protagonista in L'odore della notte sempre per la regia di Caligari.

Distribuzione

Dopo essere stato presentato fuori concorso alla 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane l'8 settembre 2015 in circa 60 copie, distribuito da Good Films.[5]

Accoglienza

Incassi

Nel primo weekend di programmazione nelle sale, il film ha incassato 85.000 €. Il film ha incassato complessivamente 269.000 €. (dato aggiornato al 27 settembre 2015)[6]

Critica e temi

Caligari immaginava il film come la terza parte di una ideale trilogia iniziata con Accattone e seguita da Amore tossico, come se il protagonista di Accattone decidesse a un certo punto di mollare la vita d'espedienti e andare a lavorare. Il 1995 è idealmente l'anno di passaggio, tra l’epoca dell’eroina del primo film e quella delle droghe sintetiche e poi nuovamente l’eroina, ma questa volta da sniffare, non più per endovena[7]. Secondo la sceneggiatrice Francesca Serafini, «è anche il fallimento dell’ideologia del lavoro: il lavoro era uno dei punti di partenza del film. In questo suo terzo film Accattone prova a lavorare, ma se fai il manovale in borgata i soldi non bastano per vivere, l’unico modo è essere cattivo. Caligari fa perdere ai suoi personaggi parte del candore raccontato da Pasolini»[7].

Il film ha avuto generalmente un'ottima accoglienza da parte della critica. Paolo Mereghetti del Corriere della sera ha elogiato il film per la sceneggiatura che «riesce a evitare un registro troppo naturalistico, fermandosi sempre un attimo prima di cadere nel compiacimento effettistico», la regia di Caligari che riesce a far «appassionare ai personaggi e alle loro storie ma non per questo impedendoci di giudicare le loro azioni» e infine la «recitazione efficace e però controllatissima» soprattutto dei quattro protagonisti, «tutti eccellenti», in particolar modo Luca Marinelli (    ).[8] Anche Mariarosa Mancuso de Il Foglio ha elogiato l'opera postuma del regista, concentrandosi anch'essa in particolare sulla «naturalezza e la precisione» recitativa dei due protagonisti maschili che hanno «una presenza capace di bucare lo schermo», augurandosi che «non restino appiccicati ai ruoli da piccolo delinquente pasoliniano», sulla regia di Caligari «bravissimo a scatenarli evitando lo scivolamento nella caricatura» e sui «dialoghi in romanesco, così ben scritti da sembrare improvvisati».[9]

Emiliano Morreale de L'Espresso parla di un film come «un oggetto indefinibile, insieme raffinato e popolare. E soprattutto è un film vero, di un vero regista». Elogia il montatore il cui lavoro «tiene in piedi tutto con efficacia», la recitazione di Marinelli e Borghi definita «una delle migliori performance d'attori del cinema italiano recente», per come danno «forza [al] film [e riescano] creare scene forti».[10] Andrea Chimento de Il sole 24 ore elogia anche lui la recitazione di Marinelli, la sceneggiatura e i dialoghi (in particolare nella parte centrale), il lavoro del regista nel «notevole talento visivo» e nella «capacità non banale di gestire al meglio i tempi di montaggio», criticando però alcuni cliché narrativi, che però sono offuscati dalle emozioni provocate, soprattutto nel finale.[11]

Riconoscimenti

Note

  1. ^ Daniele Bova, “Non essere cattivo”. Il declino del mondo pasoliniano, l'Unità, 12 settembre 2015 [1]
  2. ^ Valerio Mastandrea racconta Claudio Caligari, candidato italiano agli Oscar, su Rolling Stone Italia, https://plus.google.com/+rollingstoneitalia. URL consultato il 4 gennaio 2016.
  3. ^ "Non essere cattivo", il film postumo di Claudio Caligari rappresenterà l'Italia agli Oscar, su repubblica.it, La Repubblica, 28 settembre 2015. URL consultato il 28 settembre 2015.
  4. ^ a b c Nelle sale “Non essere cattivo”, il film pasoliniano di Claudio Caligari | Centro Studi Pier Paolo Pasolini Casarsa della Delizia, su www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it. URL consultato il 3 gennaio 2016.
  5. ^ Valerio Mastandrea: "Con 'Non essere cattivo' Caligari c'è", su adnkronos.com, 7 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.
  6. ^ L’emozionante «Non essere cattivo» di Caligari, su ilsole24ore.com, 11 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.
  7. ^ a b il manifesto, su ilmanifesto.info, https://plus.google.com/+IlmanifestoMobi. URL consultato il 4 gennaio 2016.
  8. ^ VENEZIA 72 - LE STELLE DI MEREGHETTI - SULLE ORME DI PASOLINI, su cinemagay.it, 8 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.
  9. ^ Nuovo cinema Mancuso - Non essere cattivo, su ilfoglio.it, 11 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.
  10. ^ Ultimi fuochi dalla Roma marginale, su mymovies.it, 17 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.
  11. ^ Non essere cattivo- Dettagli incassi, su mymovies.it, 27 settembre 2015. URL consultato il 2 ottobre 2015.

Collegamenti esterni

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