Didi
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Didi | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 174[1] cm | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 68[1] kg | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio ![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 30 di agosto | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Valdir Pereira, meglio noto con lo pseudonimo Didi (Template:IPA2; Campos dos Goytacazes, 8 ottobre 1928 – Rio de Janeiro, 30 novembre 2000), è stato un calciatore e allenatore di calcio brasiliano.
Soprannominato Mr. Football e, per la sua eleganza, O Príncipe Etíope[3], partecipò a tre edizioni dei Campionati mondiali di calcio, Svizzera 1954, Svezia 1958 (dove fu giudicato miglior giocatore del Torneo[3]) e Cile 1962, vincendo le ultime due. Con la Nazionale di calcio brasiliana registrò settantaquattro presenze e segnò 21 gol[4].
Considerato uno dei maggiori calciatori brasiliani di tutti i tempi[4], nel 2000 fu inserito nella Hall of Fame della Fifa[4] ed occupa la 19a posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da IFFHS nel 2004.
Didi marcò il primo gol della storia nel famoso stadio Maracanã, in una partita tra una selezione di giocatori dello Stato di Rio de Janeiro ed una di quello di San Paolo[5].
Caratteristiche tecniche
Giocatore carismatico sebbene taciturno, Didi fu un centrocampista dalle spiccate attitudini offensive, le quali tuttavia non gli impedivano di offrire il proprio contributo alla fase difensiva, seppur mal volentieri[7]. Accusato di scarso dinamismo, rispose dicendo "è la palla che deve correre[7]". Didi eccelleva pertanto nell'effettuare precisi lanci lunghi con i quali serviva il pallone al compagno meglio posizionato sul rettangolo di gioco[7], pensando la giocata prima di eseguirla[8], oltre a essere un superbo esecutore di calci di punizione; questi venivano calciati con la celebre tecnica denominata Folha seca (in italiano "foglia secca"), un tiro diretto e carico d'effetto[9], di media potenza[8]. La genesi di tale colpo fu fortuita, dacché il calciatore, accusata una contusione durante una partita contro l'América nel 1956, trovò che l'unico modo per non sentire dolore consisteva nel colpire il pallone al centro con solo tre dita del piede[10], battuta che conferiva allo stesso un particolare effetto[4]. A tutto ciò univa la facilità di dribbling[8].
Carriera
Giovanili
Didi cominciò a praticare il calcio nel 1943 nelle giovanili del São Cristóvão, passando poi per Industrial, Rio Branco, Goytacaz e Americano. Quattordicenne, la sua carriera rischiò di interrompersi per via di un'infezione al ginocchio che richiese quasi l'amputazione della gamba, ma l'intervento fu scongiurato[4].
Club
La carriera professionistica iniziò nel 1946 con l'Americano de Campos, quando egli aveva sedici anni. Dopo esperienze con Lençoense e Madureira[4][11], fu acquistato nel 1946 dal Fluminense[12] con il quale giocò per dieci stagioni vincendo il Campionato Carioca nel 1951 e la Copa Rio nel 1952[11]; durante questo periodo, per via della naturalezza con la quale giocava, simile a quella "di chi succhia un'arancia", fu soprannominato succhia-sangue[7]. Curiosi i motivi che portarono alla rottura con la dirigenza del Fluminense: dopo aver divorziato dalla moglie per unirsi alla cantante Guiomar, Didi chiese che dai suoi emolumenti non fosse detratta la somma che doveva versare alla prima sposa, giacché preferiva essere egli stesso, in prima persona, a provvedere; la richiesta fu declinata e passò così al Botafogo[3] nel 1956 per due milioni di cruzeiros, una delle cifre più alte mai pagate all'epoca[3][5]. Col nuovo club vinse l'anno seguente il Campionato Carioca e, come promesso precedentemente in caso di vittoria, percorse a piedi il tragitto che andava dalla propria casa alla sede del Botafogo[13].
Nel 1959, spinto dalla possibilità di incrementare il proprio compenso[3], lasciò il Brasile per unirsi agli spagnoli del Real Madrid, dove, dopo un buon inizio[3], giocò in maniera assai deludente, si disse perché boicottato dall'attaccante Alfredo Di Stéfano[3][5][8]; in realtà tale voce fu messa in circolo dalla moglie Guiomar[10].
Conseguentemente, la stagione successiva tornò al Botafogo[5], con cui vinse ancora il campionato statale nel 1961 e nel 1962, benché in quest'ultima stagione disputò solo cinque partite prima di lasciare la squadra per allenare lo Sporting Crystal in Perù, a 34 anni[14]. Col club registrò complessivamente 313 partite e 113 gol[4].
A fine carriera, Didi giocò col San Paolo in due occasioni, nel 1964 e 1966, tuttavia senza successo[4].
Nazionale
Didi esordì in Nazionale nel torneo panamericano del 1952[11]; disputò il sul-americano del 1953 (cinque le presenze)[10] e il Mondiale di calcio un anno più tardi in Svizzera. Il Brasile ebbe accesso al successivo Mondiale del 1958 in Svezia grazie ad un suo gol su calcio di punizione contro il Perù nella fase eliminatoria[10], risultando poi vincitore della manifestazione, della quale Didi fu eletto miglior giocatore; in occasione della finale contro la Svezia, il giornalista francese Gabriel Hanot contò quarantotto passaggi da lui effettuati ed andati a buon fine[3].
Nell'edizione del 1962, vinta nuovamente dalla squadra brasiliana, Didi fu giudicato miglior centrocampista ex æquo con il cecoslovacco Masopust[10].
Allenatore
Didi successivamente diventò allenatore, guidando Botafogo, Fluminense e il Peru ai Mondiali del 1970, eliminando l'Argentina durante le qualificazioni[10]. La Nazionale peruviana aveva campioni quali Teófilo Cubillas e Héctor Chumpitaz e raggiunse i quarti di finale dove fu eliminata dal Brasile per 2-4[3]. Didi allenò anche la squadra Argentina del River Plate nel 1971, vincendo poi il Campionato Carioca col Fluminense nel 1975 e il Campionato Mineiro per due volte col Cruzeiro (1976, 1977)[10]. Allenò inoltre i turchi del Fenerbahçe, che condusse alla vittoria di due campionati consecutivi dal 1973-1974 al 1974-1975. Chiuse la carriera da tecnico nel 1984, dopo un'operazione chirurgica alla colonna vertebrale[10].
Statistiche
Presenze e reti nei club
Stagione | Squadra | Campionato | ||
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Comp | Pres | Reti | ||
1947 | Madureira | CC | 15 | 6 |
1948 | CC | 17 | 2 | |
1949 | Fluminense | CC | 16 | 0 |
1950 | CC | 18 | 7 | |
1951 | CC | 24 | 4 | |
1952 | CC | 20 | 8 | |
1953 | CC | 27 | 14 | |
1954 | CC | 23 | 12 | |
1955 | CC | 22 | 6 | |
1956 | Botafogo | CC | 22 | 16 |
1957 | CC | 17 | 12 | |
1958 | CC | 25 | 12 | |
1959/1960 | Real Madrid | PD | 19 | 6 |
1960 | Botafogo | CC | 17 | 9 |
1961 | CC | 22 | 7 | |
1962 | CC | 5 | 3 | |
1962 | Sporting Cristal | CD | ? | ? |
1963 | CD | ? | ? | |
1964 | Botafogo | CC | 11 | 1 |
1964 | San Paolo | CP | ? | ? |
1964/1965 | Veracruz | PD | 26 | 4 |
1965/1966 | PD | 3 | 0 | |
1966 | San Paolo | CP | ? | ? |
Palmarès
Giocatore
Club
Competizioni nazionali
- Fluminense: 1951
- Botafogo: 1957, 1961, 1962
- Taça Rio: 1
- Fluminense: 1952
- Botafogo: 1962
Competizioni Internazionali
- Real Madrid: 1959/1960
Nazionale
Allenatore
- Sporting Cristal: 1968
- Fenerbahçe: 1973/1974, 1974/1975
- Fenerbahçe: 1974
- Fluminense: 1975
- Fluminense: 1975
- Cruzeiro: 1976, 1977
Note
- ^ a b (EN) World Cup Champions Squads 1930-2006, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 2 aprile 2010.
- ^ 68 ufficiali.
- ^ a b c d e f g h i j (PT) Marcos Penido, Resenha de 'Didi - O gênio da folha-seca', O Globo, 20 luglio 2009. URL consultato il 6 gennaio 2010.
- ^ a b c d e f g h (PT) Um craque: o gênio da folha seca, su admin.gazetaesportiva.net, Gazeta Esportiva. URL consultato il 4 gennaio 2010.
- ^ a b c d Augusto, p. 189
- ^ Unzelte, p. 531
- ^ a b c d Augusto, p. 188
- ^ a b c d Poli e Carmona, p. 1803
- ^ Augusto, pp. 188-189
- ^ a b c d e f g h Falcão
- ^ a b c Unzelte, p. 529
- ^ I dirigenti del Fluminense erano in realtà interessati al fratello di Didi, Dodô, ma il padre insistette affinché a quest'ultimo fosse aggregato anche il primo. Dodô non riuscì ad inserirsi, mentre Didi poco tempo dopo debuttò come professionista. Unzelte, p. 529.
- ^ Bellos
- ^ Augusto, p. 182
Bibliografia
- (PT) Péris Ribeiro, Didi - O gênio da folha-seca, Imago, 1993, ISBN 85-312-0321-X.
- (PT) Sérgio Augusto, Botafogo: entre o céu e o inferno, Rio de Janeiro, Ediouro Publicações, 2004, ISBN 85-00-01549-7.
- (PT) Antonio Falcão, Um Sonho em Carne e Osso: os Fora de Série do Futebol Brasileiro, Recife, Editora Bagaço, 2002.
- (PT) Gustavo Poli, Lédio Carmona, Almanaque do Futebol, Rio de Janeiro, Casa da Palavra, 2006, ISBN 85-7734-002-3.
- (PT) Celso Unzelte, O livro de ouro do futebol, Iª ed., Rio de Janeiro, Sinergia, 2009, ISBN 85-62540-39-0.
- (EN) Alex Bellos, Futebol: the Brazilian way of life, Londra, Bloomsbury, 2002, ISBN 0-7475-6179-6.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Didi
Collegamenti esterni
- (PT) Biografia sul sito della Gazeta Esportiva, su admin.gazetaesportiva.net.
- (PT) Scheda tecnica sul sito della Gazeta Esportiva, su admin.gazetaesportiva.net.
- (PT) Biografia del giornalista Antonio Falcão sul sito papodebola.com, su papodebola.com.br.
- (PT) Scheda biografica sul sito della UOL, su esporte.uol.com.br.
- (PT) Articolo del Jornal do Brasil, su jbonline.terra.com.br.
- (PT) Necrologio del Jornal do Brasil, su jbonline.terra.com.br.
- (EN) Gol e presenze con la Nazionale brasiliana su RSSSF.com, su rsssf.com.
- (EN) Profilo su Sambafoot.com, su en.sambafoot.com.
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