L'Acerba
L'Acerba è un trattato scientifico composto di 4.865 versi in sestine che l'autore, Cecco d'Ascoli, chiama "mosse".
L'Acerba | |
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Autore | Cecco d'Ascoli |
1ª ed. originale | 1476 |
Genere | poema |
Sottogenere | didascalico |
Lingua originale | italiano |
I critici letterari hanno attribuito al titolo di questo poema molti significati, alcuni dei quali sicuramente da escludere. Dopo l'edizione critica a cura di Marco Albertazzi è evidente che il termine Acerba, riduzione del titolo completo di "acerba etas", "acerba vita", ha inteso riferirsi alle questioni inerenti alla vita mondana che è appunto acerba rispetto a quella matura raggiungibile soltanto dopo la morte.
Contenuto
Il poema è una raccolta scientifica di più ampia fruibilità. In esso, infatti, Cecco dimostra di avere la mentalità del maestro al quale piace insegnare con passione e con gusto impartire un insegnamento rigorosamente scientifico rispettoso della "verità della scienza" del suo tempo. Egli perciò, spinto da ragioni didattiche, da una parte cerca di vivacizzare una materia incomprensibile ed astratta; dall'altra si scaglia aspramente contro la poesia fatta di favole. Suo bersaglio preferito è la Divina Commedia di Dante vista come la negazione della "scienza vera", riepilogata da lui nell'Acerba, che è stata definita da Gianfranco Contini l' "Anti Commedia". Infatti alla base delle convinzioni e delle conoscenze fisiche e naturali professate da Cecco, oltre al pensiero filosofico scientifico di Aristotele e quello di Tommaso d'Aquino c'è la conoscenza del pensiero dei filosofi arabi all'epoca dominanti. Sulla base delle loro teorie discute delle questioni scientifiche più dibattute nella società in cui viveva: per esempio, dell'ordine dei cieli, della terra, delle eclissi, della natura dei fenomeni atmosferici, delle Virtù o delle scienze occulte.
Il poema rimase incompiuto, perché le sue opinioni scientifiche e teologiche giudicate eretiche, lo fecero condannare ad essere bruciato vivo sul rogo nel 1327.
Struttura dell'opera
L'opera è suddivisa in quattro libri (oltre a un breve frammento del quinto), suddivisi in capitoli di lunghezza variabile. Ugualmente disomogenea è anche l'ampiezza di ciascun libro, che varia dai 9 capitoli del libro I, ai 19 del libro II, ai 18 del libro III, e ai 12 del libro IV.
Con il chiaro intento di marcare la differenza tra il suo poema e la Commedia dantesca, Cecco organizza i capitoli per sestine, composte in sostanza da coppie di terzine di endecasillabi con uno schema metrico che ricorda molto da vicino quello della rima incatenata utilizzata da Dante; la differenza sta appunto nel fatto che ogni sestina è isolata dalle altre, e non incatenata:
Fuor della superficie di quel primo
In qual natura, per poter, conduce
- La forma intelligibil che divide
Noi da’ animali per l’abito estrimo
Qual creatura mai tutto non vide.»
Infine, come ogni canto della Commedia è chiuso da un endecasillabo finale, ogni capitolo dell'Acerba si conclude con una coppia di endecasillabi a rima baciata:
L’estremità possiedon di ciò sempre.
O gran virtù che tutte cose mudi!
- O quanto il tuo valor fa bella mostra,
Che vuoi ogni natura che si tempre
Per più benigna far la vita nostra,
- O tu che mostri il terzo in una forma
E accendi di pietà la spessa norma!»
Bibliografia
- Cecco d'Ascoli, L'Acerba, Venezia, Filippo di Pietro, 1476.
- L'Acerba - Acerba etas (edizione critica) - Commento latino - Commento volgare - Sonetti, a cura di Marco Albertazzi, La Finestra editrice, Lavis 2005 [ISBN 978-8888097-21-3].
- Marco Albertazzi, Studi stabiliani, La Finestra editrice, Lavis 2002.
- Modesto Rastrelli, Fatti attinenti all'Inquisizione e sua istoria generale e particolare di Toscana, Firenze, per Anton Giuseppe Pagani e Comp., 1783; scaricabile da liber liber; e successiva edizione anastatica: Sala Bolognese, A. Forni, 1981;
- Castelli, G. (1892) La vita e le opere di Cecco d'Ascoli;
- Rog. Thomas Puczarelli,"Il più antico documento autentico su Cecco d'Ascoli" di Vincenzo Paoletti;
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Testo completo de L'Acerba, su classicitaliani.it.