Metodo Delphi

metodo d'indagine iterativo
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Il metodo Delphi è un metodo d'indagine iterativo, particolarmente utilizzato nella ricerca scientifica in materia di business[1], che si svolge attraverso più fasi di espressione e valutazione delle opinioni di un gruppo di esperti o attori sociali ed ha l'obiettivo di far convergere l'opinione più completa e condivisa in un'unica "espressione".

In termini più specifici, il metodo Delphi è una tecnica usata per ottenere risposte ad un problema da un gruppo (panel) di esperti indipendenti attraverso due o tre round. Dopo ogni round un amministratore fornisce un anonimo sommario delle risposte degli esperti e le loro ragioni. Quando le risposte degli esperti cambiano leggermente tra i vari round, il processo è arrestato, infine tra le risposte al round finale viene eseguita una sorta di media matematica. La tecnica può essere adottata per incontri faccia a faccia, in questo caso il metodo viene chiamato Mini-Delphi o Estimate-talk-Estimate (ETE).

Storia

Il metodo Delphi fu sviluppato nel corso degli anni dalla Rand Corporation a partire dall’ inizio della Guerra Fredda per prevedere l’impatto della tecnologia nel warfare. Diversi eventi influenzarono lo sviluppo. Nel 1944, il Generale Arnold, ordinò la creazione di un rapporto per lo United States Air Force sulle capacità tecnologiche future che avrebbero potuto essere usate dall’esercito. Due anni dopo, la Douglas Aircraft Company ideò il progetto RAND per studiare l’ampio argomento del conflitto intercontinentale, diverso da quello apparente.

Differenti approcci furono provati, ma i difetti dei metodi tradizionali, come un approccio teoretico, presto divennero evidenti. Per contrastare questi difetti, fu sviluppato il Metodo Delphi nella Rand Corporation durante il 1950-60 da Olaf Helmar, Norman Dalkey e Nicholas Rescher. Fu usato dagli esperti della Rand quando essi furono interrogati sulla possibilità, frequenza e intensità di un possibile attacco nemico. Questo processo fu ripetuto diverse volte fin quando non si ottenne un consenso.

Il ruolo del "facilitator"

La persona che coordina il metodo è conosciuto come “facilitator” e facilita appunto le risposte del suo gruppo di esperti, che sono selezionati per le conoscenze che essi forniscono attraverso opinioni e punti di vista. Il “facilitator” invia un questionario al gruppo e se questo accetta, deve seguire delle istruzioni e presentare il proprio parere. Le risposte sono raccolte e analizzate, poi vengono identificati punti di vista comuni e divergenti. Se il consenso non viene raggiunto, il processo continua attraverso un sistema di tesi e antitesi, in direzione di una graduale sintesi fino ad ottenere il quorum.

Tecnica

Il metodo è un modello revisionale sistematico e interattivo basato su indipendenti inputs di esperti selezionati. Il nome Delphi deriva dall’Oracolo di Delfi. [senza fonte]. Il metodo Delphi riconosce il valore dell’opinione, dell’esperienza e dell’intuizione dell’esperto e permette di usare l’informazione limitata disponibile in questi valori quando manca un pieno sapere scientifico. Delphi usa un gruppo di selezionati esperti che rispondono a una serie di questionari. Le domande sono solitamente formulate come ipotesi su cui i membri esprimono il loro giudizio fin quando il tempo a disposizione non sarà totalmente terminato. Ciascun round di domande è seguito dal feedback sul precedente round di risposte fornite dagli altri esperti. Si crede che durante questo processo la serie di risposte diminuisca e il gruppo converga in direzione della "risposta corretta"[senza fonte]. Dopo diversi rounds, il processo è completato, e la media dei risultati determina la risposta finale.

Le seguenti chiavi caratteristiche del metodo Delphi aiutano a focalizzare il problema e separano Delphi dalle altre metodologie:

  • struttura di flusso di informazione
  • feedback regolare
  • anonimato dei partecipanti

Struttura di flusso di informazione

Inizialmente vengono raggruppate le risposte degli esperti ai questionari e i loro commenti alle altre risposte. Il direttore del panel controlla le interazioni tra i partecipanti, il flusso di informazioni e filtra i contenuti irrilevanti. Questo evita gli effetti negativi delle discussioni faccia a faccia e risolve i frequenti problemi di dinamiche di gruppo.

Feedback regolare

I partecipanti commentano le risposte degli altri nel corso dei questionari e possono in ogni momento rivedere le loro precedenti affermazioni. Mentre in incontri di gruppo regolare, i partecipanti tentano di far prevalere le loro opinioni e spesso si formano dei group leaders, Delphi previene questi problemi.

Le fasi del metodo

Fase 1: i partecipanti esprimono in modo anonimo su un questionario o altro documento la loro opinione in materia

Fase 2: si raccolgono i pareri raccolti e sono sintetizzati in forma aggregata in un unico documento

Fase 3: i partecipanti rianalizzano i pareri emersi confrontandola con la loro iniziale opinione

Fase 4: -> Fase 1.

Anonimato dei partecipanti

Solitamente i membri mantengono l’anonimato e la loro identità resta segreta anche dopo il completamento del rapporto finale. Questo impedisce ai partecipanti di usare la loro autorità e personalità durante il processo per dominare gli altri. Ognuno è libero quindi di esprimere il proprio punto di vista, di fare aperte critiche, individuare errori e, se lo ritiene necessario, ritornare sul proprio parere.

Applicazioni

Le prime applicazioni del metodo Delphi furono nel campo della scienza e della previsione tecnologica. Successivamente venne in altre aree, specialmente quelle relative alle questioni di Policy pubblica, come l’andamento economico, la salute e l’educazione. È stato anche applicato con successo e accuratezza nelle previsioni di business.

Note

  1. ^ Mark Saunders, Philip Lewis, Adrian Thornhill, Research methods for business students, Harlow, Pearson Education Limited, 2009, p. 29, ISBN 978-0-273-71686-0.

Bibliografia

  • Maurizio Bolognini, Democrazia elettronica. Metodo Delphi e politiche pubbliche, Carocci, Roma 2001.

Collegamenti esterni