Blackstar (album)
Blackstar (stilizzato come ★) è il venticinquesimo e ultimo album in studio del cantautore e musicista britannico David Bowie, pubblicato l'8 gennaio 2016 giorno del suo 69° compleanno, due giorni prima della morte dell'artista avvenuta il 10 gennaio 2016, L'album esordisce al primo posto della UK Singles Chart in Gran Bretagna, debuttando con una vendita di oltre 100.000 copie e viene certificato disco d'oro.[13] L'album è arrivato primo anche in altre 13 nazioni del mondo.[14]
| Blackstar album in studio | |
|---|---|
| Artista | David Bowie |
| Pubblicazione | 8 gennaio 2016 |
| Durata | 40:49 |
| Dischi | 1 |
| Tracce | 7 |
| Genere | Art rock Fusion Rock sperimentale |
| Etichetta | ISO, RCA (UK), Columbia (USA) |
| Produttore | David Bowie, Tony Visconti |
| Note | n. 1 n. 1 n. 1 n. 1 n. 1 n. 1 |
| Certificazioni | |
| Dischi d'oro | (vendite: 7 500+)
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| David Bowie - cronologia | |
Album successivo
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| Singoli | |
| Recensione | Giudizio |
|---|---|
| AllMusic | |
| Rolling Stone | |
| The Guardian | |
| The Independent | |
| Spin | |
| Daily Telegraph | |
| Ondarock | |
| sentireascoltare | |
| PopMatters | |
| Il mucchio |
Il disco
Il disco esce nel giorno del sessantanovesimo compleanno dell'artista, ossia l'8 gennaio 2016, due giorni prima della sua morte e contiene sette tracce, con l'aggiunta di un video nella versione digitale.
La title track dell'album Blackstar è stata pubblicata come singolo nel novembre 2015 ed è stata utilizzata come musica per la serie televisiva The Last Panthers.[15][16]
Il titolo della seconda traccia è un riferimento alla pièce teatrale 'Tis Pity She's a Whore del drammaturgo inglese del diciassettesimo secolo John Ford.[17]
Il 17 dicembre 2015 (il 18 dicembre in Italia) è stato diffuso il brano Lazarus poi anch'esso accompagnato da un video promozionale a ridosso della pubblicazione. Il titolo Lazarus era già stato utilizzato da Bowie per un musical recentemente scritto per Broadway.
Registrazione
L'album è stato registrato presso gli studi The Magic Shop e Human Worldwide di New York. Bowie iniziò la stesura dei brani inclusi in Blackstar immediatamente dopo la conclusione delle sedute di registrazione per The Next Day. Due tracce, Sue (Or in a Season of Crime) e 'Tis a Pity She Was a Whore, già pubblicate su singolo nel 2014, furono appositamente ri-registrate per Blackstar, includendo nuove parti di sassofono ad opera di Donny McCaslin (in sostituzione di quelle suonate da Bowie nella versione originale) ed un nuovo arrangiamento meno jazz e più elettronico.[18] Secondo il produttore Tony Visconti, durante la lavorazione dell'album Bowie trasse ispirazione da To Pimp a Butterfly, disco del rapper Kendrick Lamar uscito nel 2015, e l'opera contiene inoltre influenze dai Boards of Canada e dai Death Grips.[19][20]
Testi
Sempre secondo Visconti, gran parte dei testi delle nuove canzoni fanno riferimento alla malattia di Bowie, ed alla possibilità della morte, e l'intero progetto sarebbe stato concepito da Bowie come il suo "canto del cigno" o un "regalo d'addio" ai fan.[21]
«Ha sempre fatto quello che voleva fare. E ha voluto farlo in questo modo, e voleva farlo nel modo migliore. La sua morte non è stata diversa dalla sua vita: un’opera d’arte. Ha fatto Blackstar per noi, è stato il suo regalo di addio. Sapevo da un anno che questa sarebbe stata la sua maniera. Non ero preparato, però: è stato un uomo straordinario, pieno di amore e di vita. Sarà sempre con noi. Ora possiamo piangere.[22]»
A seguito della notizia della dipartita di Bowie, molti hanno riscontrano nei testi delle canzoni sul disco diversi riferimenti alla morte e alla sofferenza. Tra i più citati quelli delle tracce Lazarus («Guarda quassù, sono in paradiso, Ho delle cicatrici che non possono essere viste, Ho una storia che non può essermi rubata, Ora tutti mi conoscono. Guarda quassù, amico, sono in pericolo, Non ho nulla da perdere»), Sue (Or in a Season of Crime) («ha chiamato la clinica, la radiografia è andata bene, ti ho riportato a casa»), la title-track Blackstar («Qualcosa è successo il giorno della sua morte, lo spirito si alzò un metro da terra e si fece da parte. Qualcun altro prese il suo posto, e coraggiosamente pianse»), e il brano finale dell'album, I Can’t Give Everything Away («Vedere di più e provare di meno. Dire di no, volendo dire sì. Per me è sempre stato così. È questo l'unico messaggio che mando»).[23]
Copertina
L'artwork di Blackstar è opera del designer Jonathan Barnbrook, già autore della grafica degli album di Bowie Heathen, Reality, e The Next Day. La copertina della versione compact disc ha una grossa stella nera su sfondo bianco, e sei segmenti di stella sotto che formano la parola "B O W I E" in lettere stilizzate.[24] La versione LP in vinile, invece ha la copertina di colore nero, e la stella come sezione intagliata, a mostrare il vinile del disco (con etichetta totalmente nera) dietro. Eccezion fatta per la prima stampa originale destinata al mercato statunitense di The Man Who Sold The World e per la versione britannica di The Buddha of Suburbia, questo è l'unico disco di David Bowie a non avere una sua immagine in copertina.
Tracce
Versione standard
- Blackstar – 9:56
- 'Tis a Pity She Was a Whore – 4:45
- Lazarus – 6:23
- Sue (Or in a Season of Crime) – 4:35
- Girl Loves Me – 4:53
- Dollar Days – 4:36
- I Can't Give Everything Away – 5:41
Tracce bonus versione digitale
- Blackstar (video) – 9:59
Formazione
Musicisti
- David Bowie – voce, chitarra acustica, chitarra elettrica in Lazarus, arrangiamento archi
- Tim Lefebvre – basso
- Mark Guiliana – batteria, percussioni
- Donny McCaslin – sassofono, flauto
- Ben Monder – chitarra elettrica
- Jason Lindner – pianoforte, organo, tastiera
- James Murphy – percussioni
- Tony Visconti – archi
Crediti di produzione
- David Bowie – produzione, mixaggio
- Tony Visconti – produzione, tecnico audio, mixaggio
- Tom Elmhirst – tecnico audio, mixaggio
- Kevin Killen – tecnico audio
- Erin Tonkon – assistente audio
- Kabir Hermon – assistente audio
- Joe Visciano – assistente mixaggio
- Joe LaPorta – masterizzazione
Accoglienza
Il 12 gennaio Blackstar ha debuttato in cima alla UK Singles Chart grazie a vendite superiori alle 100,000 copie[13], ottenendo la certificazione di disco d'oro in Regno Unito in poco meno di un giorno dalla sua pubblicazione[25]. Lo stesso accade in Italia, dove l'album raggiunge direttamente il primo posto della classifica FIMI Album, scalzando 25 di Adele che dominava la classifica da sei settimane. Anche negli Stati Uniti esordisce in prima posizione nella Billboard 200, nella prima settimana, secondo la Nielsen Music, sono state vendute 181.000 copie (risultato mai ottenuto in precedenza da Bowie in vita).[26][14]
Prestazione professionale
Classifiche settimanali
| Classifica (2016) | Picco posizione |
|---|---|
| Argentina[27] | 1 |
| Australia[28] | 1 |
| Belgio (Fiandre)[29] | 1 |
| Belgio (Vallonia)[30] | 1 |
| Croazia[31] | 1 |
| Finlandia[32] | 1 |
| Francia[29] | 1 |
| Germania[33] | 1 |
| Giappone[34] | 9 |
| Irlanda[35] | 1 |
| Italia[36] | 1 |
| Nuova Zelanda[37] | 1 |
| Paesi Bassi[29] | 1 |
| Regno Unito[38] | 1 |
| Regno Unito (download)[39] | 1 |
| Regno Unito (physical)[40] | 1 |
| Regno Unito (Update)[41] | 1 |
| Regno Unito (vinyl)[42] | 1 |
| Scozia[43] | 1 |
| Stati Uniti[44] | 1 |
| Svezia[45] | 1 |
| Ungheria[46] | 11 |
Note
- ^ (DE) Austrian album certifications – David Bowie, su ifpi.at, International Federation of the Phonographic Industry. Inserisci David Bowie nel campo Interpret. Seleziona album nel campo Format. Clicca Suchen
- ^ (EN) Rob Copsey, How the loss of David Bowie impacted the UK charts this week, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 15 gennaio 2015.
- ^ (EN) Stephen Thomas Erlewine, AllMusic Review, su allmusic.com, Allmusic. URL consultato l'11 gennaio 2016.
- ^ (EN) David Fricke, David Bowie Blackstar Review, su rollingstone.com, Rolling Stone, 23 dicembre 2015. URL consultato l'11 gennaio 2016.
- ^ (EN) Alexis Petridis, David Bowie: Blackstar review – a spellbinding break with his past, su theguardian.com, The Guardian, 7 gennaio 2016. URL consultato l'11 gennaio 2016.
- ^ (EN) Andy Gill, David Bowie new album Blackstar, review: A Bowie desperate to break with the past, su independent.co.uk, The Independent, 22 dicembre 2015. URL consultato l'11 gennaio 2016.
- ^ (EN) Alfred Soto, Review: David Bowie Remains the Original Starman on ‘★’, su spin.com, Spin, 8 gennaio 2016. URL consultato l'11 gennaio 2016.
- ^ (EN) Neil McCormick, David Bowie, Blackstar, review: 'extraordinary', su telegraph.co.uk, Daily Telegraph, 8 gennaio 2016. URL consultato il 12 gennaio 2016.
- ^ David Bowie, Blackstar, recensione, su ondarock.it, 5 gennaio 2016. URL consultato il 12 gennaio 2016.
- ^ Tommaso Iannini, David Bowie, Blackstar, recensione, su sentireascoltare.com, sentireascoltare, 23 dicembre 2015. URL consultato il 23 dicembre 2015.
- ^ (EN) Chris Gerard, David Bowie Blackstar, review, su popmatters.com, PopMatters, 8 gennaio 2016. URL consultato il 14 gennaio 2016.
- ^ Giovanni Linke, David Bowie Blackstar, recensione, su ilmucchio.it, Il mucchio, 11 gennaio 2016. URL consultato il 19 gennaio 2016.
- ^ a b (EN) Rob Copsey, A classic David Bowie song is set to enter the Top 10 for the first time this week, su officialcharts.com, Official Charts Company, 13 gennaio 2016. URL consultato il 14 gennaio 2016.
- ^ a b (EN) David Bowie Heading for First No. 1 Album in U.S. on Billboard 200 Chart With 'Blackstar', su Billboard. URL consultato il 13 gennaio 2016.
- ^ David Bowie Confirms New Album 'Blackstar', rollingstone.com
- ^ David Bowie firma la sigla della serie tv The Last Panthers, comingsoon.it
- ^ The Inside Story of David Bowie's Stunning New Album, 'Blackstar', rollingstone.com, 23 novembre 2015
- ^ (EN) Jim Fusilli, ‘Blackstar’ Review: Ziggy Stardust Plays Jazz, su wsj.com, The Wall Street Journal, 5 gennaio 2016. URL consultato il 6 gennaio 2016.
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- ^ (EN) Hannah Furness, David Bowie's last release, Lazarus, was 'parting gift' for fans in carefully planned finale, su telegraph.co.uk, The Telegraph, 13 gennaio 2016. URL consultato il 14 gennaio 2016.
- ^ Gli ultimi testi di David Bowie, riletti oggi, in The Post.
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- ^ (SV) Veckolista Album - Vecka 2, 15 januari 2016 (Clicccare in "Veckans albumlista")., su sverigetopplistan.se, Sverigetopplistan. URL consultato il 15 gennaio 2015.
- ^ (HU) Top 40 album-, DVD- és válogatáslemez-lista, su zene.slagerlistak.hu. URL consultato il 17 gennaio 2016.
Collegamenti esterni
- (EN) Scheda album dal sito web ufficiale di David Bowie
- (EN) Blackstar, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Blackstar, su Discogs, Zink Media.
- David Bowie - Blackstar, su YouTube.