Walther Wüst

orientalista tedesco

Walther Wüst nasce presso Kaiserslautern (Renania-Palatinato), il 7 maggio 1901. Studioso indoeuropeista laureatosi presso l’Università di Monaco durante la sì detta “Repubblica di Weimar”, seguendo l’esempio di illustri suoi predecessori quali i fratelli Schlegel, Friedrich Diez e August Schleicher, si specializza nello studio storico-comparativo delle religioni e della struttura grammaticale delle lingue indoeuropee; in particolare lo si ricorderà per l’approfondimento degli studi del Veda, “…una delle sei «visioni» (darshana) che, secondo le più antiche testimonianze indiane, ci permettono di capire ciò che è”. Due anni dopo avere ottenuto la libera docenza, nel 1934, aderisce al NSADP (Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi, tessera n° 3208696). L’anno successivo viene nominato ordinario di linguistica indoeuropea e, successivamente, Rettore della Facoltà di Lettere dell’Università di Monaco di Baviera. Nel 1936, nel momento in cui il Terzo Reich miete i massimi successi in campo sociale, il professor Wüst, su invito del Reichsführer SS Heinrich Himmler, entra a far parte dell’entourage culturale della “Ahnenerbe” (letteralmente: “Società di Ricerca della Eredità Ancestrale”), col grado di Standartenführer Schutz-Staffeln, in sostituzione di Hermann Wirth, la cui specifica attività sarà finalizzata alla ricerca della discendenza linguistica dei Germani dalla preistoria boreale all’età propriamente storica. Al professor Wüst, la dirigenza del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi affiderà anche il compito di rappresentare il Führer del Terzo Reich, Adolf Hitler, alla stregua di una figura escatologica per l’intero mondo islamico, compito che assolverà egregiamente anche sulla base delle evidenti affinità tedesco-islamiche possedute contro il medesimo nemico comune, prima e durante la seconda guerra mondiale. Nominato, nel 1942, membro onorario dall'“Accademia Bavarese delle Scienze”, del professor Wüst ci si ricorderà sopra tutto per la direzione, tenuta ininterrottamente dal 1938 al 1944, della celebre rivista “Wōrter und Sachen”, fondata da indoeuropeisti del calibro di Wilhelm Meyer-Lübke e Rudolf Meringer. Indirizzo scientifico della rivista sarà propugnare lo studio della storia degli oggetti abbinato alla storia delle parole, indagine strutturalistica inerente al rapporto significato-significante nella storia dell’àmbito linguistico estendentesi dall’antico Indoeuropeo alle più recenti fasi germaniche. Nel 1945, come accaduto a tanti altri scienziati tedeschi, a causa della propria militanza politica, Walther Wüst verrà imprigionato e internato nel campo di concentramento di Dachau, con l’accusa di “criminale nazista”, durante il processo di “denazificazione” che gli alleati imporranno ad una Germania oramai rasa al suolo anche sul piano spirituale. Dopo la condanna e la detenzione, benché i suoi studi sulla indoeuropeistica abbiano sempre progredito, gli verrà formalmente proibita la prosecuzione della sua attività di docente presso l’Università di Monaco di Baviera.