Google Translator Toolkit
Google Translator Toolkit è un servizio web di traduzione assistita che permette all'utente di utilizzare le traduzioni proposte da Google Translate, modificarle e memorizzarle e poterle sfruttare in successivi lavori di traduzione. È stato lanciato da Google Inc. il 9 giugno 2009; era stato annunciato nel mese di agosto 2008 con il nome di Google Translation Center, ma poi si è optato per il nome attuale. Con Google Translator Toolkit, i traduttori possono organizzare il loro lavoro e usare traduzioni condivise, glossari e memorie di traduzione come basi di lavoro. Si possono caricare e tradurre documenti di Microsoft Word (solo documenti .doc), OpenOffice, RTF, HTML, testi in formato .txt e articoli di Wikipedia e di Knol.
Google Translator Toolkit si serve di Google Translate, il traduttore automatico di Google. Google Translate permette agli utenti di ottenere traduzioni automatiche, prodotte prevalentemente tramite un algoritmo di analisi statistica, di un testo o di pagine web, che vengono copiati e incollati nell'interfaccia di Google Translator Toolkit. Si ottiene così una traduzione di base, che può essere successivamente modificata.
Google sostiene che Google Translator Toolkit è parte del suo "sforzo per rendere le informazioni universalmente accessibili attraverso la traduzione" (come recita la "mission" dell'azienda) e "aiuta a tradurre meglio e più rapidamente attraverso un'innovativa tecnologia di traduzione che permette la condivisione del lavoro con altri utenti".[1]
Questo strumento è stato pensato per utenti interessati a progetti di tipo collaborativo, come la traduzione di voci di Wikipedia o materiale per le ONG; tuttavia è sempre più usato anche in progetti di traduzione commerciale.[2]
Quando Google Translator Toolkit è stato lanciato utilizzava una sola lingua di partenza, l'inglese, e 47 lingue di arrivo. Oggi dispone di 100 000 combinazioni linguistiche; è possibile infatti tradurre da 345 lingue di partenza in 345 lingue di arrivo.[3]
Funzionamento
Per cominciare gli utenti possono caricare un file dal proprio computer, oppure inserire l'URL di una pagina web, di una voce di Wikipedia o di Knol, che si desidera tradurre. Successivamente Google Translator Toolkit genera una versione provvisoria, che consiste nella traduzione del documento effettuata tramite software. Il documento viene diviso in segmenti costituiti da singole frasi, titoletti o punti di un elenco, quindi vengono ricercate per ogni segmento le eventuali traduzioni di altri utenti in tutti i database disponibili al programma. Qualora esse esistano, Google Translator Toolkit attinge al risultato più affidabile che trova e lo utilizza come traduzione del segmento. In caso contrario viene impiegata la traduzione automatica di Google Translate.
Si procede poi a correggere e controllare la traduzione automatica, selezionando la frase da modificare. In alternativa si possono utilizzare strumenti di traduzione di Google come aiuto, cliccando su «Mostra toolkit».Qui è possibile visualizzare traduzioni caricate precedentemente da altri utenti nella sezione «Risultati di ricerca per la traduzione», oppure nella sezione «Dizionario», per cercare la traduzione esatta di termini più difficili da trovare. Inoltre i traduttori hanno a disposizione altre opzioni, come glossari multilingue personalizzati, e possono visualizzare le traduzioni automatiche.
Si può anche scegliere se condividere il proprio lavoro con altri utenti, che possono a loro volta visualizzare e modificare la traduzione. Il documento finito può essere scaricato sul proprio computer e gli articoli di Wikipedia e di Knol possono essere facilmente pubblicati nelle pagine di destinazione.
Note
- ^ Google Translator Toolkit, su google.com, Google. URL consultato il 19 aprile 2010.
- ^ Garcia, I.; Stevenson, V., Google Translator Toolkit. Free web-based translation memory for the masses, in Multilingual, Settembre 2009, pp. 16-19.
- ^ toolkit Google traduttore - Le lingue supportate
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Google Translation Toolkit, su translate.google.com.