Umberto Bardelli
Umberto Mario Adriano Bardelli (Livorno, 11 marzo 1908 – Ozegna, 8 luglio 1944) è stato un ufficiale italiano.
È stato ufficiale della Regia Marina e della Marina Repubblicana della R.S.I., inquadrato nella X MAS, ha comandato il Battaglione "Barbarigo". Allievo Ufficiale macchinista dal 1924, entra volontario nel C.R.E.M., nei quattro anni di ferma resta imbarcato in veste di ufficiale sulle Regie navi Ferruccio, Vespucci, Pisa e Pacinotti; dal luglio 1925 al febbraio del 1930.
È nominato Tenente del Genio Navale nel maggio 1930, nel 1932 è imbarcato per la prima volta su di un Regio Sommergibile, il Toti, nell' ottobre 1934 sposa Luigia Maresca che gli darà una figlia, Serena. Viene nominato Capitano nel luglio 1936 e imbarcato sul R.S. Bandiera, dopo una parentesi a Massaua, nel 1937 viene destinato a Taranto e coinvolto nella realizzazione del R.S. Brin., nel 1938 il trasferimento a Monfalcone per l'allestimento del R.S. Nani; come Capo Servizio del Genio Navale è imbarcato su varie unità sommergibili fino al maggio del 1940 presentandosi allo scoppio della guerra come uno dei più esperti ufficiali del Genio Navale della Regia Marina.
Imbarcato nel giugno del 1940 sul R.S. Zoea rimane sul teatro di operazioni del Mediterraneo orientale fina all' ottobre dello stesso anno quando passa a bordo del R.S. Brin sul quale opera tra il Medirerraneo e la base atlantica di Bordeaux (Betasom) fino al febbraio 1941 quando prende imbarco fino al febbraio 1942 comandato sul R.S. Reginaldo Giuliani a bordo del quale è destinato per un lungo periodo di addestramento al combattimento atlantico presso la base germanica di Gotenhafen; dal Marzo all'Ottobre 1942 è di nuovo in Italia, presso la grande base di Taranto, assegnato all'Ufficio Allestimento Sommergibili.
Nell'ottobre 1942 Bardelli viene promosso al grado di Maggiore del Genio Navale e di seguito imbarcato sulla corazzata R.N. Vittorio Veneto fino al dicembre dello stesso anno in cui è anche imbarcato per pochi giorni sul cacciatorpediniere R.N. Bombardiere e impiegato nel servizio di scorta convogli sulle rotte per la Tunisia. Tornato a bordo della corazzata R.N. Vittorio Veneto vi rimane fino al maggio del 1943 con l'incarico di direttore di macchina.
Da fine Maggio 1943 e fino al 31 agosto dello stesso anno è imbarcato sull'incrociatore leggero R. N. Scipione l'Africano di stanza a La Spezia e Genova e a bordo del quale partecipa al forzamento dello stretto di Messina nei confronti delle unità leggere anglo-americane che lo pattugliavano a seguito degli eventi bellici in Sicilia del luglio 1943 riuscendo a raggiungere la base di Taranto. Durante l'armistizio dell'8 settembre 1943 si trova presso la propria famiglia a Laurana, durante una licenza di convalescenza.
Nel pomeriggio dell'8 luglio 1944, a Ozegna, una frazione a sud di Courgné (Torino), giunse nella piazza del paese per discutere uno scambio di prigionieri, un reparto motorizzato della Decima Mas, al comando del Capitano di Corvetta Umberto Bardelli. Si trattava di una quarantina di Marò del Battaglione "Barbarigo" reduci dal fronte di Nettuno, che iniziarono a parlamentare con i comandanti partigiani. Dopo pochi minuti nella piazza si abbatté sugli ignari Marò una tempesta di fuoco, proveniente da numerosi partigiani che avevano circondato di nascosto gli uomini della Decima, e che avevano tra l'altro precedentemente tolto i caricatori dai MAB per dimostrare il carattere pacifico della loro missione.
Nonostante un tentativo di resistenza organizzato da Bardelli, i partigiani ebbero il sopravvento sugli uomini della "Decima". Il comandante Bardelli fu uno dei primi a cadere. L'imboscata tesa dai partigiani costò ai marò nove morti e numerosi feriti. Alla salma di Bardelli i partigiani strapparono due denti d'oro e gli altri marò uccisi vennero rinvenuti lordati di letame[senza fonte]. Nei primi giorni dell'ottobre 1944, il "Barbarigo" mosse all'attacco dei partigiani attestati nella zona di Rimordono (Torino). I Marò sbaragliarono le formazioni avversarie, costringendo le bande a riparare in territorio francese. La salma di Bardelli sarà poi seppellito nella tomba Duelli al Verano, assieme a molti dei suoi Marò, e sarà quindi traslata il 16 giugno 2005 al Campo della Memoria, divenuto Cimitero Militare, dove riposerà circondata dai Caduti del Barbarigo.
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