Utente:L9A8M/Sandbox
Pagine in corso, cosa rimane:
- Il grande Gatsby (film 2013), voce da sistemare, migliorare incipit e paragrafo Produzione;
- Lightworks, nuova voce, aggiungere fonti e finire paragrafo Storia;
- The Wolf of Wall Street, avviare vaglio.
Pagine da iniziare:
- Guerre stellari (film), voce da sistemare.
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Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Durata | 141 min |
Genere | fantascienza |
Regia | Ridley Scott |
Soggetto | L'uomo di Marte di Andy Weir |
Sceneggiatura | Drew Goddard |
Produttore | Simon Kinberg, Ridley Scott, Aditya Sood, Michael Schaefer, Mark Huffam |
Fotografia | Dariusz Wolski |
Montaggio | Pietro Scalia |
Musiche | Harry Gregson-Williams |
Scenografia | Arthur Max |
Costumi | Janty Yates |
Interpreti e personaggi | |
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Sopravvissuto - The Martian (The Martian) è un film del 2015 diretto e prodotto di Ridley Scott.
Il film, basato sul romanzo L'uomo di Marte del 2011 di Andy Weir,[1] ha come protagonista l'astronauta Mark Watney, interpretato da Matt Damon, che, erroneamente creduto morto, viene lasciato su Marte, e racconta la sua lotta per la sopravvivenza e gli innumerevoli sforzi per salvarlo e riportarlo sulla Terra.[2]
Accolto molto positivamente dalla critica ha ricevuto numerosi premi, tra cui il golden Globe per il miglior film commedia o musicale,[3] e sette candidature ai premi Oscar 2016 come: miglior film, miglior attore protagonista, migliore sceneggiatura non originale, miglior scenografia, migliori effetti speciali, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro.[4]
Sopravvissuto - The Martian è uscito nelle sale americane il 2 ottobre 2015, distribuito da 20th Century Fox, e in quelle italiane il 1° ottobre.[2] La pellicola ha, inoltre, incassato complessivamente più di 598 milioni di dollari in tutto il mondo classificandosi come decimo maggiore incasso del 2015.[5]
Trama
Produzione
Colonna sonora
Promozione
Distribuzione
In origine, la 20th Century Fox aveva programmato di rilasciare Sopravvissuto - The Martian a partire dal 25 novembre 2015, salvo poi anticipare, a giugno dello stesso anno, l'uscita al 2 ottobre.[6] Prima dell'uscita nelle sale il film è stato presentato al Toronto International Film Festival l'11 settembre 2015[7] e al New York Film Festival il 27 settembre.[8] La premiere si è svolta, invece, a Londra il 24 settembre, presso l'Odeon Leicester Square.[9]
Inoltre, nell'ambito della campagna promozionale, The Martian è stato proiettato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale il 19 settembre 2015,[8] al Johnson Space Center di Huston e al Kennedy Space Center il 1° ottobre.[10]
Data di uscita
Il film è quindi uscito nelle sale dei vari paesi nelle seguenti date:[11]
- 30 settembre 2015 in Australia, Filippine, Indonesia, Irlanda e Regno Unito
- 1° ottobre in Argentina (Misión Rescate), Brasile (Perdido em Marte), Cile (Misión Rescate), Colombia, Croazia, Grecia (Η διάσωση), Hong Kong, Israele (Lehatzil et Mark Witney), Italia (Sopravvissuto - The Martian), Macedonia, Malesia, Messico (Misión Rescate), Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Peru (Misión Rescate), Porto Rico, Portogallo (Perdido em Marte), Repubblica Ceca, Repubblica Domenicana, Serbia (Marsovac: Spasilačka misija), Singapore, Slovenia (Marsovec), Thailandia, Ungheria (Mentőexpedíció ) e Uruguay
- 2 ottobre in Bulgaria (Марсианецът), Cambogia, Canada, Ecuador, Estonia, India, Islanda, Lettonia (Marsietis), Lituania (Marsietis), Norvegia (The Martian - Strandet på Mars), Pakistan, Polonia (Marsjanin), Romania, Stati Uniti d'America, Sudafrica, Svezia, Taiwan, Turchia (Marsali ) e Vietnam
- 5 ottobre in Nigeria
- 7 ottobre in Belgio ed Egitto
- 8 ottobre in Bahrain, Bielorussia, Corea del Sud, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Germania (Der Marsianer - Rettet Mark Witney), Giordania, Iraq, Kazakistan, Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Russia (Марсианин), Siria e Ucraina (Марсiянин)
- 9 ottobre in Austria, Finlandia (Yksin Marsissa ) e Mongolia
- 16 ottobre in Spagna (Marte)
- 21 ottobre in Francia (Seul suo Mars)
- 25 novembre in Cina, Jamaica e Trinidad e Tobago
- 26 novembre in Bolivia
- 27 novembre in Venezuela
- 5 febbraio 2016 in Giappone
Divieti
Negli Stati Uniti la Motion Picture Association of America ha classificato il film come PG-13, ossia vietato ai minori di 13 anni non accompagnati da adulti, per la presenza di linguaggio forte, immagini di ferite e brevi scene di nudo.[12] Simili restrizioni sono state adottate anche in altri paesi, invece, per esempio, in Italia il film è stato distribuito con il visto censura "film adatto a tutti".
Edizione italiana
Il doppiaggio della versione italiana è stato curato dal'International Production Time Out Srl di Roma e diretto da Massimo Giuliani, autore anche dei dialoghi in italiano, con l'assistenza di Eleonora Erin. Il film, il cui titolo è stato modificato dall'originale The Martian a Sopravvissuto - The Martian, è stato distribuito, anche in 3D, da 20th Century Fox Italy, che fa capo all'americana 20th Century Fox.[13]
Edizioni home video
Il film è stato distribuito per il mercato home video in tre formati DVD, Blu-Ray e Blu-Ray 3D, disponibili negli Stati Uniti d'America dal 12 gennaio 2016,[14] mentre in Italia dal 14 gennaio.[15] All'interno dell'edizione sono presenti, oltre alla versione finale del film, diversi contenuti extra: Segnale Acquisito: scrittura e direzione, Occupa Marte: casting e costumi, dove gli attori discutono dei ruoli assegnatigli, Ares III: Refocused, Gag Reel e Production Gallery; a questi si aggiungono anche cinque scene eliminate: Ares III: Farewell, The Right Stuff, Ares: our greatest adventure, Leave your mark e Bring him home.[16]
Inoltre, in origine, il regista Ridley Scott aveva dichiarato che una versione estesa sarebbe stata presente nell'edizione home video,[17] tuttavia tra i contenuti aggiuntivi dei tre formati non figura alcun director's cut.[16]
Accoglienza
Incassi
Critica
Riconoscimenti
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Accuratezza scientifica
Quando Andy Weir ha scritto il romanzo L'uomo di Marte ha cercato di rappresentare tutto in maniera scientificamente corretta, utilizzando anche i feedback dei lettori per farlo adeguatamente.[18] Anche Ridley Scott quando ha iniziato a lavorare al film ha cercato di renderlo realistico, ricevendo anche l'aiuto di James L. Green, direttore della divisione per le scienze planetarie della Nasa, che ha quindi radunato un gruppo incaricato di rispondere alle domande scientifiche poste da Scott.[19] Green ha dichiarato che «The Martian è ragionevolmente realistico» ha però detto che la pericolosa tempesta di sabbia del film, nonostante la velocità di circa 190 km/h, in realtà avrebbe avuto una forza piuttosto debole.[20] Green ha anche trovato gli edifici della Nasa presenti nel film più eleganti di quelli attualmente utilizzati veramente dalla Nasa.[21] I critici cinematografici si sono concentrati, nelle loro recensioni, soprattuto sul fatto che i venti marziani sarebbero in realtà "a malapena una brezza leggera",[22][23] e anche lo stesso sceneggiatore Drew Goddard ha dichiarato che i venti dovevano essere considerati in maniera molto esagerata per generare la situazione della storia.[24][25]
Invece, il processo di combustione usato da Watney per produrre acqua è accurato ed è usato dalla Nasa per un possibile rover da usare su Marte, e anche il generatore termoelettrico a radioisotopi è stato usato accuratamente.[18] Successivamente, quando le sue razioni iniziano a scarseggiare Watney costruisce una serra improvvisata utilizzando suolo marziano e le feci dell'equipaggio come fertilizzante; a tal proposito il dottore Michael Shara, curatore della divisione di scienze fisiche presso l'American Museum of Natural History, a spiegato che «potremmo probabilmente coltivare qualcosa su Marte».[26] Inoltre, si pensa anche che sia possibile che organismi microbici si presenti su Marte. In un'altra scena, la visiera di vetro del casco di Witney si crepa; l'ossigeno scende quindi momentaneamente al di sotto del livello critico ed egli è costretto a sigillare rapidamente il casco con del nastro adesivo per evitare il soffocamento. Secondo Shara «fintanto che la pressione interna è introno al 30% potresti tenerlo [il nastro], prima che i tuoi occhi si chiudano o che tu abbia un'embolia».[18]
Benché la gravita di Marte sia inferiore di circa il 40% a quella terrestre, il regista Ridley Scott ha deciso di non rappresentare questa differenza gravitazionale, trovando lo sforzo meno utile rispetto alla rappresentazione della gravità zero.[27] Scott ha infatti detto che la tute avrebbero appesantito abbastanza i protagonisti da compensare la differenza di gravità.[28] Inoltre, il clima di Marte è così freddo che avrebbe reso il piano iniziale di Watney di disabilitare il sistema di riscaldamento del rover subito impraticabile; la temperatura media è infatti di -62 °C, abbastanza da far precipitare, in inverno, l'anidride carbonica come neve ai poli.[26]
Ed Finn, direttore del centro per la scienza e l'immaginazione dell'Università statale dell'Arizona, ha detto «quello che questa storia fa davvero bene è immaginare uno scenario di un futuro prossimo che non si spinge troppo lontano da dove siamo oggi tecnicamente».[28] Il fisco britannico Brian Cox ha invece affermato «The Martian è la migliore pubblicità per una carriere in ingegneria che io abbia mai visto».[29]
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Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Durata | 180 min |
Genere | biografico |
Regia | Martin Scorsese |
Soggetto | Autobiografia The Wolf of Wall Street di Jordan Belfort |
Sceneggiatura | Terence Winter |
Produttore | Martin Scorsese, Leonardo DiCaprio, Riza Aziz, Joey McFarland, Emma Tillinger Koskoff |
Fotografia | Rodrigo Prieto |
Montaggio | Thelma Schoonmaker |
Musiche | Howard Shore |
Scenografia | Bob Shaw |
Costumi | Sandy Powell |
Interpreti e personaggi | |
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The Wolf of Wall Street è un film del 2013 diretto e prodotto da Martin Scorsese.[30]
La pellicola, adattamento dell'omonima autobiografia,[30] narra l'accesa e la caduta di Jordan Belfort, spregiudicato broker newyorkese interpretato da Leonardo DiCaprio alla sua quinta collaborazione con Scorsese.[31] Fulcro della pellicola è la sua vita fatta di eccessi, eccessi che lo porteranno poi a una rovinosa caduta.[31]
Accolto abbastanza positivamente dalla critica, il film ricevette cinque nomination agli Oscar nelle categorie: miglior film, miglior regista a Martin Scorsese, miglior attore protagonista a Leonardo DiCaprio, miglior attore non protagonista a Jonah Hill e migliore sceneggiatura non originale a Terence Winter.[32]
The Wolf of Wall Street uscì nelle sale cinematografiche statunitensi il 25 dicembre 2013, distribuito dalla Paramount Pictures, mentre in Italia la pellicola debuttò nei cinema il 23 gennaio 2014.[33]
Produzione
Nel marzo 2007, l'attore Leonardo DiCaprio e la casa di produzione Warner Bros. vinsero un offerta per ottenere i diritti di trasposizione del libro di memorie The Wolf of Wall Street di Jordan Belfort, a favore di quella presentata dell'attore Brad Pitt e della casa di produzione Paramount Pictures.[34] Jordan Belfort guadagnò un milione di dollari dalla vendita dei diritti.[35]
Regia
Martin Scorsese fu considerato fin da subito per la direzione del film.[34] Prima di occuparsi di Shutter Island, sempre con Leonardo DiCaprio, Scorsese rivelò di aver lavorato a una bozza per il film senza però ottenere mai un semaforo verde da parte della Warner affermando di «aver sprecato circa cinque mesi della sua vita».[36] Nel 2010, la Warner Bros. propose a Ridley Scott di dirigere il film, sempre con DiCaprio come protagonista,[37] tuttavia in seguito la Warner stessa cestinò il progetto.[38]
Fu solo nel 2012 che il film ottenne un semaforo verde, grazie all'entrata in scena della casa produttrice indipendente Red Granite Pictures, che non pose restrizioni riguardo lo sviluppo del film. Fu allora che Martin Scorsese, consapevole che non sarebbero stati posti dei limiti al contenuto, decise di ritornare a far parte del progetto.[39] In particolare, in un'intervista, Scorsese ha dichiarato: «La mia prima preoccupazione era quella di raccontare la storia di qualcuno non molto rilevante, qualcuno che non aveva fatto nulla di ispirante, non era né da una lato Michelangelo, un Roosevelt o un Lincoln, né d'altra parte un Rasputin, un Mao, uno Stalin, e oltre a questo, qualcuno la cui vita non fosse un esempio, non fosse nobile in alcun modo, non perché si voglia fare del male a qualcuno di per sé, ma per non avere nessuno modello decente di riferimento per la sua vita, questo è ciò che ho imparato dal mondo introno a loro, è una qualcosa da cui sono sempre stato attratto, qualcuno sul modello di Gordon Gekko o Tommy, il personaggio di Joe Pesci, in Quei bravi ragazzi».[40]
Il film tende a portare tutto agli estremi, scelta che Scorsese ha giustificato affermano di voler «provare e scoprire che cosa pensavano tutti» e di voler «scoprire come le loro menti lavoravano», ha rivelato anche che in realtà il loro film «gratta appena la superficie di ciò che realmente è accaduto».[41] Inoltre, nonostante il forte umorismo che caratterizza il film, il regista ha rivelato che questo non era il suo intento primario, tuttavia Jordan e i suoi amici erano così buffi che non si può fare a meno di ridere; riguardo tutto ciò Scorsese ha dichiarato: «Quello che fanno è divertente nel contesto della verità della loro situazione» e «la capacità di vedere l'umorismo in situazioni che sono atroci fa parte del meccanismo di difesa. Ecco perché si ride su cose come queste».[41] Sul protagonista Jordan Belfort ha invece dichiarato: «Se l'è cavata con così tante volte, ma voleva solo fare ancora di più» e «suo padre e il suo avvocato gli hanno detto, “Vattene ora, l’hai fatta franca!”, Ma non ha voluto ascoltarli. Non riusciva a resistere di approfittare delle persone. Che gli sembrava venire così naturale».[41]
Infine, sull'utilità del film, Scorsese ha affermato che, secondo lui, i film possono realmente modificare il nostro comportamento, in particolare ha dichiarato: «Spero che i film possano rendere il mondo un posto migliore. Guardo indietro al neorealismo italiano, che apparve per cambiare le cose, poiché aprì una sorta di compassione verso gli ex nemici [della seconda guerra mondiale]. Il cinema ha cambiato tutta l’Italia, tutta la cultura».[41]
Sceneggiatura
Il compito di scrivere la sceneggiatura fu affidato a Terence Winter, che aveva lavorato con Scorsese già per la sere Boardwalk Empire. La sceneggiatura si basa, ovviamente, sul libro di memorie, proprio riguardo ciò Winter ha riferito che il film è in realtà abbastanza fedele al libro e, scendo lui, al 100% in termini di spirito del libro stesso ma anche di quello che Jordan Belfort è in fondo.[42] Winter ha anche raccontato di aver dovuto comprimere alcuni eventi ma che in fondo il suo compito era narrare: «l'ascesa e la caduta di Jordan Belfort», chiedendosi: «Come funzionava davvero? Come ha fatto a diventare quello che è diventato e, infine, come è finito?».[42]
… quando ho letto il libro, gran parte del divertimento della narrazione di Jordan era dato dalle sue digressioni. Descriveva le diverse fasi da strafatto o i tre tipi di prostitute, questi commenti stravaganti. Le sue osservazioni sulle persone. Il genere di cose che avrebbe detto ma che non necessariamente si prestavano al dialogo naturale o alla storia narrata. |
Winter sulla decisione di utilizzare il voice over.[42] |
Winter ha anche ricordato, che le uniche cose ad essere state modificate, sono solo alcuni dei nomi,[42] per esempio: il personaggio di Donnie Azoff si basa su Danny Porush, il cui nome venne cambiato dopo che Porush minacciò di citare in giudizio i realizzatori;[43] l'agente dell'FBI noto come Patrick Denham si chiama in realtà Gregory Coleman;[44] mentre l'avvocato Manny Riskin si basa su Ira Lee Sorkin.[45] Anche i nomi delle due mogli di Jordan Belfort furono modificati, la prima moglie, Denise Lombardo, divenne Teresa Petrillo, mentre la seconda, Nadine Caridi, divenne Naomi Lapaglia.[46] Invece, il nome di Mark Hanna, broker di L.F. Rothschild, rimase lo stesso e anche lui, come Belfort, venne in seguito condannato per frode e incarcerato.[47]
Nella pellicola si fa anche ampio utilizzo del voice over da parte del protagonista Jordan Belofrt. A tal proposito, Terence Winter ha rivelato che quando iniziò il processo di scrittura una delle prime cose che voleva domandare a Scorsese era proprio il suo utilizzo, poiché non era sicuro che dopo Quei bravi ragazzi e Casinò volesse utilizzarlo nuovamente.[42] Scorsese rispose tuttavia: «Si, in realtà penso sarà un buon compagno di Quei bravi ragazzi, scrivilo nello stesso stile». Ciò, a detta di Winter, gli ha permesso di aggiungere davvero tanti elementi, che altrimenti sarebbero stati eliminati.[42]
Invece, riguardo il lavoro con il resto della troupe, Terence Winter ha raccontato di aver incontrato più volte, durante la fase di pre-produzione, Scorsese e DiCaprio, anche se durante le riprese non è stato sempre presente a causa del suo impegno simultaneo con la serie Boardwalk Empire.[42]
Cast
- Leonardo DiCaprio è Jordan Belfort, protagonista della pellicola nonché spregiudicato broker che truffa i suoi clienti per arricchisci. DiCaprio ha detto di aver incontrato lo stesso Jordan Belfort, la sua ex moglie e gli agenti dell’FBI che l’hanno arrestato per comprendere meglio la storia di chi doveva interpretare, ha quindi affermato: «Ho avuto diversi dettagli su chi fosse e sicuramente ho scoperto come suonasse a chi lo sentiva dall’altra parte del telefono… avete visto quant’è affascinante e persuasivo questo ragazzo».[48] Riguardo il mondo in cui si stavano muovendo DiCaprio ha invece dichiarato: «Alla fine degli anni ottanta e all’inizio dei novanta, Wall Street non aveva regole, sembrava il selvaggio West» e «Jordan Belfort era uno di quei lupi che approfitta della mancanza di controlli per guadagnare una fortuna immensa».[49]
- Jonah Hill è Donnie Azoff, amico e soci d'affari di Jordan Belfort. Hill, riguardo il suo personaggio, ha dichiarato: «finisce che lui diventa ossessionato dal potere [...] si ritrova ad essere in qualche modo ancora più dominato dai suoi istinti animali come le droghe, le donne, entrando in questo lato oscuro in cui Jordan, in qualche modo, gli offre di esser potente»,[50] ha anche affermato: «il film parla di quello che succede quando possiedi troppo, quello che succede quando sei oltre le regole, quando pensi che i soldi possano comprare la libertà» e «quando lasci il personaggio, quando sei fuori da lui, realizzi che non è giusto [...] questo personaggio tratta male le persone e non gli importa nulla degli altri».[51] Nel gennaio 2014, Jonah Hill ha rivelato di aver accettato come compenso soli 60 mila dollari, il salario minimo per il suo lavoro, perché era determinato a lavorare con Martin Scorsese e voleva interpretare Donnie Azoff così tanto che era disposto a fare qualsiasi cosa per ottenere la parte.[52]
- Margot Robbie è Naomi Lapaglia, seconda moglie di Jordan Belfort. Per questo ruolo furono considerate le attrici Blake Lively, Rosie Huntington-Whiteley, Teresa Palmer ed Amber Heard ma alla fine fu scelta proprio Robbie.[53] Riguardo il suo personaggio, Robbie ha affermato: «il punto centrale di Naomi è che il suo corpo è la sua unica forma di valuta in questo mondo. Così, quando Marty stava cercando di darmi una mano, e ha detto che nella scena in cui lei seduce Jordan forse avrei potuto avere un accappatoio, ho risposto che lei non lo avrebbe fatto. Lei deve essere nuda. Deve mettere le carte sul tavolo»,[54] ha anche dichiarato, riguardo la realizzazione delle scene di nudo: «All'inizio ero totalmente pietrificata, non importa quanto mi fossi preparata prima mentalmente, ero lo stesso molto nervosa. Ma poi non fai che girare ancora e ancora e, alla fine del film, c'era così tanta nudità che nessuno era preoccupato di doversi svestire».[55]
- Kyle Chandler è Patrick Denham, agente dell'FBI che indaga sui crimini di Jordan Belfort. Riguardo una delle sue scene più importanti, l'incontro con Jordan sullo yacht, Chandler ha dichiarato: «Beh, io sono l'FBI, e ho il governo federale dietro di me, così sono in una posizione di potere. Quindi, se [Jordan] ha intenzione di sedersi lì, aprire bocca e fare qualcosa di stupido come quello, chi sono io per fermarlo?».[56] Chandler ha anche rivelato che preferisce non fare molte prove prima di iniziare le riprese, cosa accaduta che con questa scena, la prima che lui ha girato.[57] Ha poi raccontato di aver passato parte della scena a guardare un pezzo di carta che DiCaprio aveva posato sul tavolo, quando DiCaprio, nei panni di Jordan, lo ha rimproverato chiedendogli se effettivamente lo stava guardando, Chandler ha affermato: «Questo mi ha fatto veramente incazzare. Ho detto: "Si, dammi una chance!" È stato bello perché era parte del confronto. Ma allo stesso tempo è stato divertente».[57]
- Joanna Lumley è Emma, la zia inglese di Naomi. In origine questo ruolo fu offerto a Eileen Atkins, ma alla fine fu ingaggiata Lumley.[53] Durante un intervista, Joanna Lumley ha rivelato che il regista Martin Scorsese è un suo fan, ha infatti ricevuto una copia del libro di Jordan Belfort con scritto "dal tuo più grande fan".[58] Lumley ha anche parlato della scena in cui il suo personaggio bacia Jordan Belfort, interpretato da Leonardo DiCaprio, affermando semplicemente: «Baciare Leonardo DiCaprio era nel mio contratto»;[58] inoltre, DiCaprio era talmente nervoso che la scena ha richiesto ben 27 ciak.[59]
- Jean Dujardin è Jean-Jacques Saurel, banchiera svizzero che aiuta Jordan nelle sue attività illegali. Dujardin, in un intervista, ha rivelato: «Quando mi sono visto nel film, mi sono trovato molto... facoltativo. Ma ero felice».[60] Invece, riguardo la sua prima esperienza ad Hollywood, ha espresso la sua impressione definendolo: «davvero un mondo parallelo, quasi una professione diversa».[60]
Tra gli altri interpreti troviamo: Matthew McConaughey, nel ruolo di Mark Hanna, senior broker di L.F. Rothschild, Cristin Milioti che impersona Teresa Petrillo, prima moglie di Jordan, Rob Reiner e Christine Ebersole nel ruolo di Max Belfort e Leah Belfort, padre e madre di Jordan, Jake Hoffman che interpreta Steve Madden, Jon Favreau nel ruolo di Manny Riskin, avvocato della società, Shea Whigham nel ruolo di Ted Beecham, capitano del Nadine, e Spike Jonze nel ruolo di Dwayne, direttore del Centro Investimenti.[61] Inoltre, ricordiamo: Brian Sacca, Henry Zebrowski, Kenneth Choi, P. J. Byrne e Jon Bernthal che interpretano, rispettivamente, Robbie Feinberg, Alden Kupferberg detto "la lontra", Chester Ming, Nicky Koskoff detto "tappetino" e Brad Bodnick, gli amici di Jordan.[61]
Infine, il vero Jordan Belfort compare in un cameo nella scena finale del film, presentando durante una convention il se stesso impersonato da DiCaprio che, uscito di prigione, è diventato un motivatore.[62]
Riprese e ___location
Le riprese del film, costato complessivamente circa 100 milioni di dollari,[63] iniziarono a New York l'8 agosto 2012.[64] Oltre che nella città di New York, ulteriori riprese vennero svolte a Closter, in New Jersey,[65] e in altre zone dello stato di New York, precisamente ad Harrison e a Sands Point, quest'ultima località venne scelta come ___location per la casa sulla spiaggia in cui Jordan incontra per la prima volta Naomi.[66] Alcune riprese, senza Martin Scorsese e gli attori, si svolsero anche in Italia, tra Portofino, le Cinque Terre e Chiavari;[67][68] la mancata presenza degli attori e del regista si spiega col fatto che le scene vere e proprie furono in realtà girate in studio con l'aggiunta dei vari dettagli, tra cui gli sfondi, in post produzione.[69] Le riprese terminarono ufficialmente il 12 gennaio 2013, dopo che vennero effettuate delle riprese aggiuntive in un set costruito all'interno di un edificio abbandonato ad Ardsley, sempre a New York.[70] Inoltre, le riprese subirono un interruzione tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre a causa dell'arrivo dell'uragano Sandy.[71]
Nel primo giorno di produzione, l'attore Leonardo DiCaprio rischiò di essere investito da un'auto della produzione per la rottura del manico della valigetta che portava con sé.[72] Jonah Hill, invece, che ha preso parte alle riprese dal 4 settembre 2012,[73] ha rivelato di aver ricevuto, durante una scena, un vero pugno per compiacere Martin Scorsese, affermando: «Ho risposto okay. Metto i denti finti in bocca e iniziamo a girare. Urlo contro il tizio le mie battute - Mi vuoi colpire? Eh? Mi vuoi colpire? - e lui BAM… mi mette a tappeto», Hill ha raccontato di aver sentito poi Scorsese gridare: «La sua faccia sta gonfiando, presto! Mettetegli altri denti finti in bocca e giriamo il primo piano».[74]
La montatrice Thelma Schoonmaker, collaboratrice storica di Scorsese, rivelò che il film sarebbe stato girato completamente in digitale, anziché su pellicola,[75] nonostante il regista italoamericano fosse un acceso sostenitore delle riprese su pellicola e avesse deciso di girare Hugo Cabret in digitale solo perché sarebbe stato distribuito anche in 3D; The Wolf of Wall Street, tuttavia, sarebbe stato distribuito solo in 2D.[76] Schoonmaker ha espresso il suo rammarico riguardo la decisione, affermando: «Sembrerebbe che abbiamo perso la battaglia. Penso che Marty senta proprio che purtroppo è finita, e non c'è alcun campione del cinema più grande di lui».[75] Alla fine, dopo numerose prove durante la pre produzione, si è deciso di girare la maggior parte del film su pellicola, tranne le scene con scarsa luminosa o che impiegavano il chroma key, che sarebbero state girate invece in digitale.[76] È, inoltre, il primo film di Martin Scorsese, da Al di là della vita del 1999, che viene girato con lenti anamorfiche.[77]
Scenografia
Costumi
I costumi del film vennero curati da Sandy Powell, che aveva già lavorato sia con Martin Scorsese che Leonardo con DiCaprio. In particolare, la collaborazione col regista le valse ben due candidature e una vittoria ai premi Oscar.[78]
Sandy Powell ha rivelato che una delle prime sfide da affrontare era proprio capire cosa le persone comuni indossassero all’epoca, ha infatti dichiarato al The Daily Beast: «La storia recente è in effetti molto difficile da ricreare. Non siamo abbastanza lontani per osservarla con lucidità. In effetti, cosa indossavano le persone normali? Anche adesso, quasi quindici anni dopo, è difficile da dire. C’era la moda del grunge, certo, e gli accessori hip-hop hanno iniziato a diffondersi su larga scala. Ma chissà perché gli anni 90 si sono rivelati più difficili da sintetizzare, farne parodie, e metterli in scena rispetto a decadi precedenti. Gli anni 50? Ci pensa Beaver. Gli anni 60? Mad Men e Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, e gli anni 70, un po' Hotel California e un po' La febbre del sabato sera. E gli anni 80 sono i più facili: spesso sono rappresentati da un punto di vista comico, sono sempre dei look così esagerati e ridicoli. Le scene anni 80 all’inizio di The Wolf of Wall Street sono state molto più facili da realizzare di quelle anni 90».[78]
Powell ha raccontato di aver cercato di rimanere fedele al periodo, senza copiare però necessariamente quello che Jordan Belfort indossava realmente, prendendosi quindi un po' di libertà d’azione.[79] Tra le numerose fonti da cui Powell ha attinto vi sono foto e video del vero Jordan, materiale d’archivio fornito da Armani e anche numerose riviste di moda degli anni 80 e 90, come per esempio GQ e Arena.[80][79]
Nel film, spiega Sandy Powell, la trasformazione dei vari personaggi avviene anche attraverso il vestiario. Il personaggio di Jordan, per esempio, passa da vestiti tipicamente anni 80 in termini di taglio e colore, come quello indossato il primo giorno a Wall Street, a vestiti più formali, costosi e fatti su misura dai migliori sarti con la stoffa più fine.[80] Cosa che avviene anche con Naomi, che passa dai primi vestiti sexy e rivelatori a, con il procedere della storia e l’aumento della sua infelicità, vestiti più chic e sobri, che ricordano molto lo stile di Prada e Gucci di quel periodo.[79] Riguardo Naomi, Powell ha detto di aver cercato di esprimere un ricchezza sopra le righe, ma mai volgare. Ha anche riferito che il suo vestito preferito è proprio quello che Naomi indossa quando scopre l’orgia gay del maggiordomo, realizzato da Versace.[80]
Montaggio
Il montaggio del film venne realizzato da Thelma Schoonmaker, collaboratrice storica di Martin Scorsese che ha lavorato per tutti i suoi film; collaborazione valsale tre candidature e altrettante vittorie ai premi Oscar. Schoonmaker ha rivelato di aver utilizzato, come in passato, per il montaggio, il sistema digitale Lightworks.[81]
In un'intervista, Thelma Schoonmaker ha riferito che nella prima fase di montaggio il film aveva una lunghezza di circa quattro ore, affermando: «Era di quattro ore, sì. E un sacco di gente lo ha amato con quella durata, ma non si può distribuire un film con quella lunghezza e quindi lo abbiamo ridotto molto attentamente».[81] Alla fine, il film è stato ridotto a una durata complessiva di 180 minuti; inoltre, Schoonmaker si è detta contenta perché non erano state eliminate intere scene, come accaduto in precedenti lavori, e perché, in origine, non pensava che ciò sarebbe stato possibile, ha infatti ricordato di aver detto a Scorsese «Non riusciremo mai a togliere un'ora da questo film».[81]
Numerosi tagli sono stati svolti anche per evitare un visto censura molto restrittivo a casa di alcune scene, in particolare Schoonmaker ha dichiarato: «Era soprattutto per l'esplicitazione sessuale che erano preoccupati [la Motion Picture Association of America], ma abbiamo lavorato molto a braccetto con loro» e «così abbiamo dovuto censurare un bel po' e Marty ha voluto renderlo molto chiaro. Penso che se guardate il film di nuovo vedrete dove abbiamo censurato».[81]
Controversie
Nel film sono presenti vari animali, tra cui uno scimpanzé, un leone, un pesce, e un cane.[82] Lo scimpanzé e il leone furono forniti dal Big Cat Habitat Sanctuary della contea di Sarasota, in Florida. Lo scimpanzé, dell'età di quattro anni e di nome Chance, trascorse molto tempo con Leonardo DiCaprio e imparò ad utilizzare i pattini a rotelle nel corso di tre settimane. Nelle riprese venne utilizzato anche un leone, di nome Handsome, in quanto il simbolo della Stratton Oakmont nel film era proprio un leone.[83] Nella realtà, tuttavia, Danny Porush (nel film Donnie Azoff) ha negato la presenza di animali in ufficio.[84]
Nel dicembre del 2013, prima della premiere, l'organizzazione Friends of Animals ha organizzato un'azione di boicottaggio nei confronti del film. Il settimanale Variety, in merito alla vicenda, ha riportato: «Friends of Animals pensa che lo scimpanzé [...] abbia subito danni psicologici irreversibili dopo essere stato costretto a recitare»,[85] mentre il The Guardian ha dichiarato: «Le critiche per l'uso di uno scimpanzé in The Wolf of Wall Street arrivano in un momento in cui Hollywood è sotto un crescente controllo per l'uso di animali sullo schermo», in riferimento ad un rapporto del novembre 2013 presente nella rivista The Hollywood Reporter che criticava il trattamento degli animali nei film da parte della American Humane Association.[84]
Colonna sonora
Per la colonna sonora del film Martin Scorsese si affidò nuovamente a Howard Shore, che aveva lavorato con il regista già per Fuori orario, Gangs of New York, The Aviator, The Departed e Hugo Cabret.[86] La colonna sonora comprende sia brani scritti da Shore appositamente per il film sia brani di altri artisti.[87]
Sono presenti una grande varietà di brani, 60 in tutto, e di generi che spaziano dal jazz al blues, dal rock al pop, tra i tanti possiamo ricordare anche la presenza dell'italiano Gloria, che fa da sottofondo alla scena dell'affondamento dello yacht Naomi.[88][86] Il primo brano ad essere presentato al pubblico fu Black Skinhead del rapper Kanye West, presente nel primo trailer rilasciato il 16 giugno 2013.[87]
L'album, denominato The Wolf of Wall Street: Music from the Motion Picture, venne pubblicato in formato digitale il 17 dicembre 2013 dalla Virgin Records. I brani dell'album, che ha una lunghezza complessiva di 56 minuti e 30 secondi, vennero ridotti dai 60 originali a 16.[89] Il CD fu poi rilasciato il 7 gennaio 2014.[89]
Tracce
- Cannonball Adderley – Mercy, Mercy, Mercy – 5:11
- Elmore James – Dust My Broom – 2:53
- Joe Cuba – Bang! Bang! – 4:06
- Billy Joel – Movin' Out (Anthony's Song) – 3:29
- Eartha Kitt – C'est si bon – 2:58
- Sharon Jones & The Dap-Kings – Goldfinger – 2:30
- Bo Diddley – Pretty Thing – 2:49
- Ahmad Jamal – Moonlight in Vermont – 3:10
- Howlin' Wolf – Smokestack Lightning – 3:07
- The Jimmy Castor Bunch – Hey Leroy, Your Mama's Callin' You – 2:26
- Malcolm McLaren – Double Dutch – 3:56
- Romeo Void – Never Say Never – 5:54
- 7horse – Meth Lab Zoso Sticker – 3:42
- Bo Diddley – Road Runner – 2:46
- The Lemonheads – Mrs. Robinson – 3:44 – cover di Mrs. Robinson (Simon & Garfunkel)
- Allen Toussaint – Cast Your Fate to the Wind – 3:19
Distribuzione
Data di uscita
In origine, la pellicola doveva essere distribuita nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 15 novembre 2013, mentre in Italia dal 12 dicembre; tuttavia, nel settembre dello stesso anno, l'uscita venne rimandata a data da destinarsi.[90] Dietro tale decisione da parte della Paramount Pictures, ci sarebbe stato il braccio di ferro tra il produttore e Martin Scorsese sulla durata finale del film, fissata dal regista attorno ai 180 minuti, ma che per la casa di produzione erano troppi;[91] la durata del film è però rimasta pressoché invariata, ammontando a 179 minuti, rendendolo il film più lungo mai realizzato dal regista.[92]
Il film venne, quindi, presentato in anteprima al Ziegfeld Theatre di New York il 17 dicembre 2013[93] e venne poi rilasciato a livello internazionale, a cavallo tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014, nelle seguenti date:[94]
- 25 dicembre in Canada, Francia (Le loup de Wall Street) e negli Stati Uniti d'America
- 26 dicembre in Croazia (Vuk s Wall Streeta), Grecia (Ο λύκος της Wall Street), Islanda, Libano, Macedonia, Nuova Zelanda, Serbia (Vuk sa Vol Strita) e Ungheria (A Wall Street farkasa)
- 27 dicembre in Slovenia (Volk z Wall Streeta)
- 1º gennaio in Egitto
- 2 gennaio in Argentina (El lobo de Wall Street), Cile (El lobo de Wall Street), Israele (Ha'ze'ev mi'Wall Street) e Uruguay (El lobo de Wall Street)
- 3 gennaio in Finlandia, India e Polonia (Wilk z Wall Street)
- 8 gennaio in Belgio
- 9 gennaio in Danimarca, Corea del Sud, Kuwait, Paesi Bassi, Portogallo (O Lobo de Wall Street) e Singapore
- 10 gennaio in Messico (El lobo de Wall Street), Romania (Lupul de pe Wall Street) e Svezia
- 11 gennaio in Vietnam
- 15 gennaio nelle Filippine
- 16 gennaio in Germania e Repubblica Ceca (Vlk z Wall Street)
- 17 gennaio in Irlanda, Pakistan, Regno Unito e Spagna
- 21 gennaio in Indonesia
- 23 gennaio in Australia, Italia e Perù (El lobo de Wall Street)
- 24 gennaio in Brasile (O Lobo de Wall Street) e Colombia
- 30 gennaio in Tailandia
- 31 gennaio in Giappone, Norvegia e Venezuela
- 5 febbraio in Azerbaijan
- 6 febbraio in Russia (Волк с Уолл-стрит)
- 7 febbraio in Estonia (Wall Streeti hunt), Lettonia (Volstritas vilks) e Turchia (Para Avcisi)
- 13 febbraio a Hong Kong (Hua-er Jie zhi lang) e in Ucraina (Вовк з Уолл-стрiт)
- 14 febbraio a Taiwan
- 21 febbraio in Lituania (Volstryto vilkas)
Divieti
In Italia, il film venne distribuito con il visto censura "film vietato ai minori di 14 anni".[95] Anche negli altri paesi il film venne sottoposto a varie limitazioni; per esempio, negli Stati Uniti, la Motion Picture Association of America lo ha distribuito con il visto R, ovvero vietato ai minori di 17 anni non accompagnati dai genitori;[95] lo stesso regista Martin Scorsese fu costretto infatti a modificare alcuni contenuti riguardanti la sessualità e la nudità per evitare un visto NC-17, ovvero vietato ai minori di 18 anni.[96]
A causa delle scene di sesso, droga e l'uso eccessivo di parolacce, nelle versione in lingua originale la parola "fuck" ovvero "cazzo" viene ripetuta tra le 506 e le 569 volte,[97] il film è stato vietato in Malesia, Nepal, Zimbabwe e Kenya.[98] Numerose scene sono state invece tagliate nella versione distribuita in India mentre a Singapore è stato distribuito solo in poche sale a causa del suo visto R21, ovvero vietato ai minori di 21 anni.[95]
Edizione italiana
Il doppiaggio della versione Italiana venne curato da Studio Emme S.p.a e diretto da Rodolfo Bianchi, che si era già occupato del film The Departed - Il bene e il male di Martin Scorsese con protagonista sempre Leonardo DiCaprio. Nel 2014, Bianchi vinse, per il suo lavoro, il premio miglior direzione di doppiaggio al Gran Premio Internazionale del Doppiaggio.[99] La distribuzione è stata invece curata da 01 Distribution, una divisione di Rai Cinema.[100]
Accoglienza
Incassi
The Wolf of Wall Street incassò, in totale, circa 392 milioni di dollari, classificandosi come diciassettesimo maggiore incasso mondiale del 2013.[101] Il film è anche il maggiore incasso mai realizzato dal regista Martin Scorsese.[102] In Italia, il film incassò complessivamente € 11.732.569, classificandosi come il settimo maggiore incasso della stagione cinematografica italiana 2013-2014.[103] Nel primo giorno di proiezione, il film guadagnò € 471.243 con un totale di 72.135 spettatori,[104] per poi arrivare, alla fine del primo weekend, a 3,8 milioni, classificandosi primo al box office della settimana.[105]
Negli Stati Uniti d'America, il film guadagnò complessivamente più di 116 milioni di dollari, classificandosi come il ventiseiesimo maggiore incasso del 2014 e come il terzo maggiore incasso del regista dopo The Departed - Il bene e il male e Shutter Island, entrambi con DiCaprio come protagonista.[106] In generale, nel Nord America, il film venne distribuito in 3.387 teatri e guadagnò nella prima settimana 18 milioni di dollari.[107] In Australia, invece, con un incasso di circa 13 milioni di dollari, risulta essere il film con visto censura R più visto dell'anno.[108]
Critica
The Wolf of Wall Street ricevette recensioni generalmente positive, con particolari lodi al lavoro di Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Martin Scorsese e Terence Winter. L'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes gli attribuisce un indice di gradimento del 77% su 246 recensioni, con un voto medio di 7,7 su 10,[109] mentre il sito Metacritic gli attribuisce un punteggio di 75 su 100 sulla base di 47 commenti con l'indicazione «recensioni generalmente favorevoli».[110]
Peter Travers della rivista Rolling Stone, lo ha classificato come il terzo miglior film dell'anno dietro 12 anni schiavo e Gravity, inoltre l'American Film Institute lo ha classificato tra i migliori dieci film dell'anno.[111] Mick LaSalle del San Francisco Chronicle lo ha definito «il migliore e più divertente film americano rilasciato quest'anno»,[112] mentre Marzia Gandolfi di MyMovies ha affermato: «Navy Seal del cinema, Martin Scorsese si spinge daccapo oltre e questa volta negli angoli oscuri dove vivono le cose (molto) cattive e dove ingaggia una battaglia ad alto volume con gli avvoltoi di Wall Street, immorali gangster ma socialmente più accettabili di un gangster. [...] Scorsese introduce in un'ouverture rapida e vorticosa l'universo degli operatori finanziari, un regno delirante e fuori controllo che fa fortuna a colpi di bluff e di transazioni più o meno legali, che pratica il piacere e il cinismo dentro un programma quotidiano di feste decadenti popolate da spogliarelliste, puttane, nani volanti e bestie da fiera. [...] Oscillante tra picchi e crisi, ansiolitici ipnotici e droghe stimolanti, The Wolf of Wall Street agisce direttamente sulla chimica cerebrale dello spettatore, che rimane con una penna in mano e la rivelazione di qualcosa di mostruoso e appassionante sulla natura umana. Scorsese ripete la magia, questa volta nera e distruttiva».[113] Richard Roeper del Chicago Sun-Times ha invece dato al film una B+, dichiarando che il film era «buono, ma non un eccezionale Scorsese».[114]
Tra le recensioni meno positive troviamo invece: Dana Stevens, un membro del New York Film Critics Circle, che ha affermato che, secondo lei, il film non ha funzionato, etichettandolo poi come «epico in dimensioni, claustrofobicamente stretto nello scopo»[115] e Marshall Fine del The Huffington Post, secondo cui la storia «vuole che siamo interessati a personaggi che sono persone sorde per cominciare, fatte più noiose dalle loro illusioni di essere interessanti perché drogate».[116] In generale, comunque, la maggior parte delle critiche negative mosse al film riguardano il cinismo sfrontato dei protagonisti e il forte turpiloquio, critiche alle quali ha risposto lo stesso DiCaprio in veste di produttore: «È un film difficile che porta me stesso e la pellicola a rischio di molte critiche. È una storia ammonitrice, è un atto di accusa contro quel mondo, non ci piacciono queste persone, ma ci siamo impegnati a isolare il pubblico nella mentalità in cui questa gente viveva, così da capire qualcosa in più della cultura reale in cui viviamo ora».[117]
Primati
- Film non documentario con il maggior uso della percola "fuck"
- Maggior incasso nella settimana natalizia del 2013
Promozione
La promozione del film venne coordinata da Josh Greenstein, capo marketing di Paramount Pictures. Greensiten ha riferito che anche Martin Scorsese ha collaborato alla promozione, ha infatti dichiarato in un’intervista: «In campagna, si è sempre di pari passo con lui. È un vero e proprio partner per la commercializzazione, in ogni aspetto della campagna, perché lui è un visionario. Noi desideriamo essere in grado di approfittare di quella mente nella nostra campagna».[118]
Trailer
- Il primo trailer venne rilasciato il 16 giugno 2013, con come colonna sonora la canzone Black Skinhead del rapper Kanye West.[119] Greenstein ha dichiarato che anche Scorsese ha collaborato al trailer, affermando poi: «ci abbiamo lavorato su insieme. Ha subito amato la canzone di Kanye che abbiamo usato. Era una canzone piuttosto audace da mettere nel primo pezzo di un film ambientato in un periodo diverso e Marty l’ha abbracciata.[118]
- Il secondo trailer venne rilasciato il 29 ottobre dello stesso anno e come colonna sonora aveva le canzoni Meth Lab Zoso Sticker e Hang You from the Heavens rispettivamente dei gruppi 7Horse e The Dead Weather.[120]
Riconoscimenti
Edizioni home video
Il film venne rilasciato per il mercato home video in due formati, DVD e Blu-Ray Disc, resi disponibili negli Stati Uniti d'America a partire dal 25 marzo 2014[121] e in Italia dal 3 luglio della steso anno.[122] Le due edizioni, oltre alla versione finale del film, comprendono un featurette di 17 minuti intitolata The Wolf Pack.[121] Nella versione inglese sono presenti anche due ulteriori featurette dal titolo Running Wild e The Wolf of Wall Street Round Table.[123]
Subito dopo l'uscita del film nelle sale, alcune indiscrezioni avevano dichiarato che, nella versione home video, il film avrebbe avuto circa un'ora di contenuti extra, portando la durata complessiva a 4 ore, contro le 3 della versione distribuita nelle sale.[124] Questi contenuti extra avrebbero dovuto comprendere quelle scene troppo spinte che il regista Martin Scorsese fu costretto a tagliare e avrebbero dato maggiore spazio al personaggio di Margot Robbie, Naomi Lapaglia.[124] Alla fine, tali indiscrezioni vennero smentite; inoltre in passato la montatrice Thelma Schoonmaker aveva dichiarato «Non lo so. Marty non crede nel director's cut. Crede nell'ottenere un taglio che funziona sia per lui che per lo studio. Combatterà fino alla morte per ottenerlo».[81]
Citazioni e riferimenti
Citazioni di altre opere
- Durante la presentazione iniziale, Jordan afferma che la sua «Ferrari era bianca come quella di Don Johnson in Miami Vice, non rossa».
- Il personaggio di Gordon Gekko viene citato almeno due volte nel film.
- Nel corso della prima cena tra Naomi a Jordan, Naomi dichiara di essere nata a Bay Ridge, Brooklyn, in quel moneto Jordan afferma che quello è «il territorio de La febbre del sabato sera».
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Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Durata | 160 min |
Genere | storico |
Regia | Martin Scorsese |
Soggetto | Jay Cocks |
Sceneggiatura | Jay Cocks, Steven Zaillian, Kenneth Lonergan |
Produttore | Alberto Grimaldi, Harvey Weinstein |
Fotografia | Michael Ballhaus |
Montaggio | Thelma Schoonmaker |
Musiche | Howard Shore |
Scenografia | Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo, Alfio Bruno Tempera |
Costumi | Sandy Powell |
Interpreti e personaggi | |
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Gangs of New York è un film del 2002 diretto da Martin Scorsese.
Il film, ispirato al libro The Gangs of New York del 1927 di Herbert Asbury, è ambientato in una New York di metà ottocento e segue la storia dello sconto tra i nativi americani, capeggiati da Bill "il macellaio" Cutting, e la comunità irlandese, capeggiata da Amsterdam Vallon; il tutto sullo sfondo dei disordini di New York del 1863.
La pellicola segna la seconda collaborazione di Daniel Day-Lewis con Martin Scorsese l'inizio del proficuo sodalizio del regista italoamericano con l'attore Leonardo DiCaprio.
Ascolto positivamente dalla critica, il film ha ricevuto dieci nomination agli Oscar nelle categorie miglior film, migliore regia, miglior attore protagonista, migliore sceneggiatura originale, migliore fotografia, migliore scenografia, migliori costumi, miglior montaggio, miglior sonoro e miglior canzone, non vincendone però alcuno.
Gangs of New York è uscito nelle sale cinematografiche statunitensi, dopo l'anteprima di New York del 9 dicembre 2002, il 20 dicembre, distribuito da Miramax Films, mentre in Italia la pellicola ha debuttato il 23 gennaio 2003.
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Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Durata | 142 min |
Genere | drammatico |
Regia | Baz Luhrmann |
Soggetto | Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald |
Sceneggiatura | Baz Luhrmann, Craig Pearce |
Produttore | Baz Luhrmann, Lucy Fisher, Catherine Knapman, Catherine Martin, Douglas Wick |
Fotografia | Simon Duggan |
Montaggio | Jason Ballantine, Jonathan Redmond, Matt Villa |
Musiche | Craig Armstrong |
Scenografia | Catherine Martin |
Costumi | Catherine Martin |
Trucco | Catherine Biggs, Diane Dusting, Matteo Silvi |
Interpreti e personaggi | |
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Il grande Gatsby (The Great Gatsby) è un film del 2013 scritto, diretto e prodotto da Baz Luhrmann.
Il film segna la seconda collaborazione tra l'attore Leonardo DiCaprio e il regista Baz Lurmann, i due avevano infatti lavorato precedentemente per il film Romeo + Giulietta di William Shakespeare del 1996.
Accolto con critiche contrastanti, ma molto più positivamente da parte del pubblico, la pellicola ha comunque ottenuto varie candidature tra cui quelle per la miglior scenografia e per i migliori costumi ai Premi Oscar 2014, riuscendo a portare a casa entrami i premi.
Il grande Gatsby è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi, dopo un'anteprima tenutasi a New York il 1° maggio 2013, il 10 maggio, distribuito da Warner Bros, in Italia è invece uscito il 16 maggio, distribuito anche qui da Warner Bros.
Trama
Nell'inverno 1929, Nick Carraway, un veterano della prima guerra mondiale laureatosi all'università di Yale, si trova in un ospedale psichiatrico per curare la sua dipendenza da alcol. Durante una seduta con il suo medico Walter Perkins, Nick inizia a parlare di quello che egli definisce l'uomo più promettente che avesse mai incontrato, Jay Gatsby. Il medico, notando però la difficoltà di Nick nell'esprimere i suoi pensieri, gli suggerisce di scrivere ciò che sta pensando, dal momento che la scrittura è la sua vera passione.
Nell'estate del 1922, Nick si trasferisce dal midwest a New York per lavorare come agente di borsa, affittando una piccolo casa a West Egg, Long Island, accanto al sontuoso palazzo di proprietà di Jay Gatsby, un magnate d'affari che tiene spesso enormi feste stravaganti nella sua tenuta. Un giorno, Nick si reca sulla costa opposta della baia, a East Egg, per pranzare con sua cugina Daisy Buchanan e con il marito Tom Buchanan, conosciuto da Nick all'epoca del college. Durante la vista, a Nick viene presentata Jordan Baker, una giovane e cinica giocatrice di golf, con la sprezza che i due si innamorino. Durante un conversazione, Jordan rivela a Nick che Tom ha un'amante che vive nella valle delle ceneri, una discarica industriale tra West Egg e New York. Non molto tempo dopo, Nick sta attraversando con Tom la zona per recarsi in città, quando i due si fermano in un stazione di rifornimento di proprietà di George Wilson, la cui moglie Myrtle non è altro che l'amante di Tom, George però non lo sa.
Mentre l'estate avanza, Nick riceve un invito a una delle feste di Gatsby. Al suo arrivo però scopre che lui è l'unico ad aver ricevuto l'invito e che nessuno dei suoi ospiti ha mai incontrato Gatsby. Esistono però diverse teorie su chi sia, secondo alcuni è una spia tedesca, per altri un principe e altri ancora un assassino. Durante la festa, Nick incontra Jordan e riesce poi a conoscere Gatsby, che si rivela essere sorprendentemente giovane e piuttosto in disparte. In seguito il maggiordomo di Gatsby informa Jordan che Jay vuole parlare con lei in privato.
Gatsby prende apparentemente in simpatia Nick e, un giorno, gli offre di fare un giro in città sulla sua costosa automobile gialla. Durante il viaggio per la città Gatsby rivela a Nick la sua storia, di aver studiato presso Oxford, di aver combattuto in guerra ricevendo numero onorificenze e di essere nato in una famiglia benestante del midwest ma che tutti ormai sono morti. Gatsby porta poi Nick in uno dei tanti speakeasy dove gli presenta Meyer Wolfsheim, un boss della malavita e socio in affari di Gatsby, nonché colui che è stato capace di truccare le World Series del 1919. Durante il pranzo si imbattono in Tom, Gatsby appare quindi a disagio e lascia subito il luogo. Più tardi Jordan rivela a a Nick che Gatsby aveva avuto un relazione con Daisy cinque anni prima, che era ancora innamorato di lei e che aveva organizzato tutte quelle feste nella speranza che almeno una volta Daisy sarebbe venuta. Gatsby chiede poi a Nick di invitare Daisy a casa sua per un tè, ma di non menzionare la sua presenza.
Dopo una incontro piuttosto goffo, Gatsby e Daisy iniziano una relazione. Gatsby è però piuttosto costernato dal fatto che Daisy vuole scappare da New York con lui, poiché il suo piano iniziale prevedeva di vivere insieme nella villa. Nel frattempo, Nick cerca di spiegare a Gatsby che il passato non può essere ripetuto, ma egli respinge l'osservazione. Inoltre, cercando di mantenere la relazione con Daisy segreta, Gatsby licenzia la maggior parte dei suoi domestici e interrompe le grandi feste. Alla fine, Gatsby telefona a Nick per chiedergli di accompagnarlo insieme a Jordan alla casa di Tom, dove ha intenzione di rivelargli che Daisy lo vuole lasciare. Nick è titubante ma Gatsby insiste che hanno bisogno di lui.
Durante il pranzo, il Tom diventa sempre più sospettoso di Gatsby, poiché lo vede fissare appassionatamente Daisy. Quest'ultima ferma però Gatsby dal rivelare il loro rapporto e propone di recarsi in città al Plaza. Tom prende la macchina gialla di Gatsby insieme a Nick e Jordan, mentre Gatsby e Daisy prendo la auto di Tom, di colore blu. Durante il viaggio Tom si ferma alla stazione di rifornimento e scopre che Gorge ha intenzione di trasferirsi ad ovest perché pensa che la moglie lo tradisca. Al Plaza, Gatsby rivela a Tom che lui e Daisy stanno insieme, sostenendo che lei non lo ha mai amato, allora Tom, indignato, lo accusa di fare fortuna illegalmente attraverso il contrabbando con i suoi amici gangster. Daisy dice quindi a Gatsby che lei lo amava e che lo ama ancora, ma non può dire di non aver mai amato Tom, il quale afferma di amare ancora Daisy e che si prenderà più cura di lei. Ma, nel momento in cui Tom dice a Gatsby che lui è diverso da loro a causa della sua origine umile, egli gli si scaglia contro spaventando Daisy, che decide poi di andarsene con Gatsby a bordo della sua macchina gialla.
Più tardi quella notte, Myrtle si precipita in strada dopo un litigio con il marito a causa della sua infedeltà, vede quindi la macchina gialla di Gatsby avvicinarsi e gli corre incontro credendo che sia Tom a guidarla. Tuttavia viene investita e uccisa all'istante. In seguito, Tom, Nick e Jordan si fermano vicino alla stazione di rifornimento per la presenza di una grande folla e scoprono così che Myrtle è morta. Tom dice quindi a George che quella macchina gialla appartiene in realtà a Gatsby e che probabilmente era lui l'amante di Myrtle. Arrivato a casa di Tom, Nick scopre Gatsby seminascosto in giardino che gli rivela accidentalmente che era Daisy a guidare la macchina, ma che ha intenzione di prendersi lui la colpa. Nick origlia poi un conversazione tra Tom e Daisy, che accetta la sua promessa di prendersi cura di lei. Nick è deluso ma decide di non dire niente a Gatsby, che intanto lo invita per la notte e che poi gli racconta le sue vere origini: è nato in una famiglia povera, il suo vero nome è James Gatz, aveva chiesto a Daisy di aspettarlo dopo la guerra finche non avesse fatto qualcosa e che aveva incontrato Meyer Wolfsheim ed era entrato nel suo business.
La mattina dopo, Nick saluta Gatsby e va a lavoro. Nel frattempo, Gatsby decide di fare una nuotata prima che la piscina venga svuotata, ma sente il telefono squillare e, pensando che sia Daisy, esce dalla piscina mentre il maggiordomo risponde al telefono. Gatsby viene quindi ucciso da George, che a sua volta si uccide. Nick invita Daisy al funerale di Gatsby, ma scopre che lei, Tom, e la loro figlia hanno appena lasciato New York. Il funerale è frequentato solo da giornalisti e fotografi che vengono cacciati da Nick con rabbia. I media accusano poi Gatsby di essere lui l'amante di Mirtly e colui che l'ha uccisa, lasciando Nick come unica persona a conoscere la verità, il quale si rende quindi conto che lui è l'unica persona a cui realmente interessava Gatsby. Disgustato dalla città e dalla sua gente, lascia New York, ma non prima di fare una passeggiata attraverso la casa abbandonata di Gatsby; riflettendo sulla capacità unica alla speranza.
Produzione
Regia e sviluppo
Sceneggiatura
Cast
Riprese
Design e scenografia
Montaggio
Colonna sonora
L'album della colonna sonora, intitolato The Great Gatsby: Music from Baz Luhrmann's Film, è stato rilasciato il 6 maggio 2013, in due versioni, una della durata complessiva di 56 minuti e 56 secondi e un'altra, con tre brani extra, della durata di un'ora, 12 minuti e 34 secondi. Produttori escutivi della colonna sonora sonno il rapper Jay-Z e il cantante The Bullitts.[125][126]
La canzone Young and Beautiful, scritta dalla cantante Lana Del Rey e dal regista Baz Luhrmann, è stato il primo singolo estratto dall'album.[127] Il brano è stato ampiamente utilizzato nella promozione, è infatti apparso per trailer ufficiale del film, e fa, inoltre, da sfondo alla scena del film in cui i personaggi di Leonardo DiCaprio e Carey Mulligan esprimono i loro sentimenti romantici reciproci.[128] La rivista Rap-Up ha definito la canzone «inquietante»,[127] mentre MTV l'ha definita «un suono triste».[128] Tra gli altri brani vi sono poi: Over the Love di Florence and the Machine che fa riferimento alla "luce verde" nel suo testo e la cover di Back to Black eseguita da Beyoncé e André 3000, quest'ultima particolarmente elogiata da Chris Payne di Billboard.[125]
Parlando dei suoi obiettivi per la colonna sonora del film, Baz Luhrmann ha espresso il suo desiderio di voler fondere la musica dell'età del jazz, che viene associata al periodo in cui è ambientato il film, con pezzi moderni. Proprio come nei precedenti film Moulin Rouge! e Romeo + Giulietta di William Shakespeare, Baz non utilizza la sua musica come uno sfondo, ma è ben visibile in primo piano, assumendo così un carattere proprio.[129]
Tracce
- Jay-Z – 100$ Bill – 3:20
- Beyoncé e André 3000 – Back to Black – 3:21
- Will.i.am – Bang Bang – 4:39
- Fergie, Q-Tip e GoonRock – A Little Party Never Killed Nobody (All We Got) – 4:01
- Lana Del Rey – Young and Beautiful – 3:56
- Bryan Ferry e The Bryan Ferry Orchestra – Love Is the Drug – 2:41
- Florence and the Machine – Over the Love – 4:21
- Coco O – Where the Wind Blows – 3:50
- Emeli Sandé e The Bryan Ferry Orchestra – Crazy in Love (cover) – 3:08
- The xx – Together – 5:25
- Gotye – Hearts a Mess – 6:04
- Jack White – Love Is Blindness (cover) – 3:18
- Nero – Into the Past – 5:17
- Sia – Kill and Run – 3:35
Distribuzione
In origine il film sarebbe dovuto uscire nelle sale statunitensi il 15 dicembre 2012, ma l'uscita è stata in seguito rinviata all'estate del 2013.[130] In Italia, invece, l'uscita del film era programmata per il 13 febbraio 2013[131] ma, con un annuncio al Ciné 2012 di Riccione, venne poi anticipata al periodo natalizio,[132] slavo poi essere posticipata, come accaduto negli Stati Uniti, a data da definirsi nel 2013.[133] I motivi dello slittamento, inizialmente non specificati, andrebbero ricondotti secondo fonti interne all'enorme budget preteso da Luhrmann, mentre il regista ha dichiarato che il ritardo è da attribuirsi alla grande mole di lavoro richiesto dalla colonna sonora, composta da brani firmati dai «più grandi artisti contemporanei».[134]
Il 20 settembre 2012 viene ufficialmente annunciata la data d'uscita nelle sale americane, il 10 maggio 2013,[135] in Italia è stata invece fissata la data del 16 maggio.[136] L'uscita del film è stata, inoltre, accompagnata da tre première: una a New York il 1º maggio,[137] una durante il Festival di Cannes 2013 il 15 maggio[138] e una a Sidney il 22 maggio.[139]
Data di uscita
Il film è stato distribuito nel 2013 nelle seguenti date:[140]
- 9 maggio in Repubblica Dominicana
- 10 maggio in Canada, Stati Uniti d'America e Vietnam (Dai Gia Gatsby)
- 15 maggio in Belgio, Egitto, Francia (Gatsby le magnifique) e Svizzera francese
- 16 maggio in Argentina (El gran Gatsby), Austria, Corea del Sud, Croazia (Veliki Gatsby), Danimarca (Den store Gatsby), Emirati Arabi Uniti, Georgia (Didi getsbi), Germania (Der große Gatsby), Grecia (Ο υπέροχος Γκάτσμπυ), Hong Kong, Irlanda, Israele (Gatsby ha'gadol), Italia (Il grande Gatsby), Kuwait, Libano, Macedonia, Malesia, Paesi Bassi, Perù (El gran Gatsby), Porto Rico, Portogallo (O Grande Gatsby), Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia (Великий Гэтсби), Serbia (Veliki Getsbi), Singapore, Slovacchia, Slovenia (Veliki Gatsby), Svizzera italiana e tedesca, Thailandia, Ucraina (Великий Гетсбi) e Ungheria (A nagy Gatsby)
- 17 maggio in Bulgaria (Великият Гетсби), Colombia, Estonia (Suur Gatsby), Filippine, Finlandia (The Great Gatsby - Kultahattu), India, Indonesia, Islanda, Lituania (Didysis Getsbis), Paraguay, Polonia (Wielki Gatsby), Romania (Marele Gatsby), Spagna (El gran Gatsby), Sudafrica, Svezia (Den store Gatsby), Taiwan, Turchia (Muhtesem Gatsby) e Uruguay
- 22 maggio in Norvegia (Den store Gatsby)
- 24 maggio in Pakistan
- 30 maggio in Australia, Bolivia (El gran Gatsby) e Cile (El gran Gatsby)
- 31 maggio in Messico (El gran Gatsby)
- 6 giugno in Nuova Zelanda
- 7 giugno in Brasile (O Grande Gatsby)
- 14 giugno in Giappone
- 26 giugno in Venezuela (El gran Gatsby)
- 23 agosto in Ecuador
- 30 agosto in Cina
Divieti
In Italia, il film è stato distribuito con il visto censura «film per tutti». Invece, negli Stati Uniti d'America, la Motion Picture Association of America gli ha assegnato il visto PG-13, ovvero vietato ai minori di 13 anni non accompagnati dai genitori, per la presenza di «immagini violente, contenuti sessuali, fumo, feste e linguaggio breve».[141] Anche altri paesi hanno imposto visti di censura simili, per esempio l'Australia, la Germania e il Regno Unito.[141]
Edizione italiana
Il doppiaggio della versione italiana, il cui titolo è stato tradotto in Il grande Gatsby, è stato curato dalla società CDC Sefit Group e diretto da Filippo Ottoni.[142] Inoltre, Francesco Pezzulli, doppiatore di Leonardo DiCaprio, ha ricevuto nel 2013 il Leggio d'Oro interpretazione maschile per il suo lavoro.[143] La distribuzione del film è stata invece curata da Warner Bros.
Accoglienza
Incassi
Il grande Gatsby ha incassato complessivamente, in tutto il mondo, circa 351 milioni di dollari, classificandosi come ventiduesimo maggiore incasso mondiale del 2013.[144] La pellicola rappresenta anche il maggiore incasso mai realizzato dal regista Baz Luhrmann.[145] In Italia, il film ha incassato complessivamente € 7.240.948, classificandosi come ventiquattresimo maggiore incasso della stagione cinematografica italiana 2012-2013.[146] Inoltre, nei soli primi quattro quattro giorni di proiezione il film ha incassato 2,8 milioni di euro, classificandosi primo al box office italiano settimanale.[147]
Nel Nord America, il film ha incassato complessivamente oltre 144 milioni di dollari, di cui 19,4 nel solo giorno di apertura, includendo anche i 3,25 milioni delle proiezioni della sera del giorno precedente.[148][149] Poi, nel primo weekend, con un incasso di circa 51 milioni di dollari, la pellicola si classifica secondo al box office dietro solo ad Iron Man 3.[150] Ciò rappresenta anche il secondo maggiore incasso nel weekend di apertura per un film dell'attore Leonardo DiCaprio, dietro al film Inception del 2010.[151]
Critica
Il grande Gatsby ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica. L'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes gli attribuisce un indice di gradimento del 49% sulla base di 256 recensioni, con una valutazione media di 5,6 su 10; il sito riporta poi un recensione generale nella quale si afferma: «Anche se certamente ambizioso - e altrettanto visivamente abbagliante come ci si potrebbe aspettare - Il grande Gatsby di Baz Luhrmann sottolinea lo splendore visivo a spese del cuore pulsante della sua opera d'origine».[152] Il sito Metacritic da, invece, un punteggio di 55 su 100 sulla base di 54 recensioni, con l'indicazione «recensioni contrastanti o medie».[153]
Tra i principali critici, Joe Morgenstern del The Wall Street Journal ha dichiarato di aver percepito che le scenografie elaborate avevano fallito e che quello che era «sbagliato con il film è che non c'è realtà per intensificare. È uno spettacolo in cerca di un'anima».[154]
Tra la versione del 1974, sceneggiata da Coppola ma cinematograficamente poco consistente, e la rilettura odierna firmata Baz Luhrmann, che invece carica l'impianto visivo fino quasi a soffocare la voce amara e toccante del romanzo di Scott Fitzgerald, è lecito sognare una giusta temperatura di trasposizione, che resta ancora ideale, e rinnova la sfida ai cineasti a venire, com'è nella natura dei grandi classici di fare. |
Marzia Gandolfi sulla trasposizione del romanzo.[155] |
Una recensione media, di 2,9 su 5, è stata invece data da Marzia Gandolfi sul sito MYmovies, che ha scritto: «Non c'è dubbio, infatti, che nel libro di Fitzgerald ci sia un corpo che domanda di essere tradotto esattamente con il linguaggio del cinema e della musica: è quello che parla della trasformazione fisica del protagonista, dei costumi che indossa, dell'architettura che abita, degli straordinari eventi che ospita; dell'epoca che incarna. E non è tanto su questo fronte, come verrebbe da pensare pregiudizialmente, che il film di Luhrmann è ridondante: il regista australiano sa animare come pochi altri una festa cinematografica e qui lo conferma a più riprese [...] Ma c'è anche un'anima, nel romanzo, autobiografica e disperata, che parla molto più in sordina di quanto non faccia il film di Luhrmann, che pecca in più riprese di un'eccessiva esplicitazione dei sentimenti in campo, si compiace rovinosamente nel finale, e di fatto non trova una via altrettanto personale».[155]
Tra i pareri più postivi troviamo invece quello di A. O. Scott del The New York Times, che ritine che l'adattamento sia «molto divertente» e «meno un adattamento cinematografico tradizionale che una vistosa, scadente opera, una ribelle, celebrazione riccamente teatrale della stravaganza emotiva e materiale che Fitzgerald ha esaminato con affascinata ambivalenza». Scott ha inoltre consigliato che «il modo migliore per godersi il film è quello di mettere da parte qualsiasi fine letterario che siete tentati di portare con voi».[156]
Ty Burr del The Boston Globe ha riservato un elogio speciale alla performance di Leonardo DiCaprio affermano: «magnifica è l'unica parola per descrivere questa performance».[157] Anche il The Hollywood Reporter ha elogiato gli attori, in particolare DiCaprio e Carey Mulligan, per la loro interpretazione «di prima classe», anche se questa «produzione enorme è esagerata dall'inizio alla fine». The Scene Magazine, che ha dato al film una B-, ha dichiarando: «l'attore che spicca è Joel Edgerton nel ruolo di Tom Buchanan che ha fatto un ottimo lavoro per mostrare l'asprezza del personaggio, nonostante l'unidimensionalità datagli».[158]
Il ruolo di Tobey Maguire come Nick ha invece ricevuto recensioni generalmente miste o negative dalla critica, con Philip French del The Guardian che lo ha definito «non idoneo al ruolo o male diretto».[159] Ann Hornaday del The Washington Post ha affermato: «Tobey Maguire è la consueta presenza recessiva, poco incisivo sia come parte dinamica degli eventi che descrive o come loro testimonianza esatta»,[160] mentre Elizabeth Weitzman del Daily News ha dichiarato che nonostante «le competenze ironico-osservazionali necessarie per la creanza tipica del midwest di Nick» il personaggio è «diretto verso una performance con gli occhi spalancati e una nota».[161] Rick Groen del Toronto Star ha invece dato un recensione più positiva del personaggio di Maguire, affermando: «il nostro narratore, è incline alla sua retorica occasionalmente viola. Ma quella presunzione imposta, l'immagine di una scrittura depressiva talentuosa dall'interno della bagattella della sua immaginazione, sembra confermare la sua prosa gonfiata e, meglio ancora, ci fa riapprezzare la sua poesia intrinseca».[162]
Promozione
Riconoscimenti
- 2014 - Premio Oscar
- Miglior scenografia a Catherine Martin e Beverley Dunn
- Migliori costumi a Catherine Martin
- 2014 - Premio BAFTA
- Miglior scenografia a Catherine Martin e Beverley Dunn
- Migliori costumi a Catherine Martin
- Candidato per il Miglior trucco e parrucco a Maurizio Silvi e Kerry Warn
- 2014 - Satellite Awards
- Migliore scenografia a Catherine Martin e Beverley Dunn
- Miglior canzone originale a Lana Del Rey per Young and Beautiful
- Candidato per i migliori costumi a Catherine Martin
- 2014 - Empire Awards
- Candidato per il miglior debutto a Elizabeth Debicki
- 2014 - Costume Designers Guild Awards
- Candidato per i miglior costumi per un film in costume a Catherine Martin
- 2014 - Art Directors Guild Awards
- Miglior scenografia per un film ambientato nel passato a Catherine Martin
- 2014 - People's Choice Awards
- Candidato per il miglior film drammatico
- 2014 - VES Awards
- Candidato per i migliori effetti visivi di supporto in un lungometraggio cinematografico
- 2014 - Make-Up Artists and Hair Stylists Awards
- Candidato per il miglior Period and/or Character Make-Up a Maurizio Silvi e Lesley Vanderwalt
- 2014 - Motion Picture Sound Editors
- Miglior montaggio sonoro nella musica a Jason Ruder
- 2014 - Grammy Award
- Candidato per la miglior compilation per media audio-visivi a Baz Luhrmann
- Candidato per la miglior canzone scritta per media audio-visivi a Lana Del Rey per Young and Beautiful
- Candidato per la miglior colonna sonora per media audio-visivi a Craig Armstrong
- 2014 - AACTA Award
- Miglior film a Baz Luhrmann, Catherine Martin, Douglas Wick, Lucy Fisher e Catherine Knapman
- Miglior regista a Baz Luhrmann
- Miglior sceneggiatura non originale a Baz Luhrmann e Craig Pearce
- Miglior attore Leonardo DiCaprio
- Miglior attore non protagonista Joel Edgerton
- Miglior attrice non protagonista Elizabeth Debicki
- Miglior fotografia a Simon Duggan
- Miglior montaggio a Matt Villa, Jason Ballantine e Jonathan Redmond
- Miglior colonna sonora a Craig Armstrong
- Miglior sonoro a Wayne Pashley, Jenny Ward, Fabian Sanjurjo, Steve Maslow, Phil Heywood e Guntis Sics
- Miglior scenografia a Catherine Martin, Karen Murphy, Ian Gracie e Beverley Dunn
- Migliori costumi a Catherine Martin, Silvana Azzi Heras e Kerry Thompson
- Candidato per la miglior attrice Carey Mulligan
- Candidato per la miglior attrice non protagonista Isla Fisher
- 2014 - AACTA International Award
- Candidato per il miglior regista internazionale a Baz Luhrmann
- Candidato per il miglior attore non protagonista internazionale a Joel Edgerton
Edizioni home video
DVD
Il DVD del film è stato rilasciato negli Stati Uniti d'America a partire dal 27 agosto 2013,[163] mentre in Italia dal 18 settembre.[164] Sono state rese disponibili ben quattro diverse edizioni: una con un solo disco, una con un disco e un CD contente le migliori canzoni della colonna sonora, una con due dischi e un'altra con due dischi e il CD musicale. Il disco extra delle ultime due edizioni, oltre al film in digitale, è arricchito da contenuti speciali (La grandezza di Gatsby, Gag reel, Dentro e fuori con Tobey Maguire, I Suoni Swinging di Gatsby, The Jazz Age, Razzle Dazzle: The Fashion of the '20s, Fitzerald's Visual Poetry, Gatsby Revealed e Scene cancellate con finale alternativo) della durata complessiva di circa due ore.[164]
Blu-Ray Disc
Il Blu-Ray Disc è stato risicato, come accaduto con il DVD, il 27 agosto 2013 negli Stati Uniti e il 18 settembre in Italia.[163][164] Sono state rese disponibili tre edizioni: una con un solo disco, una con un disco e un CD con le migliori canzone della colonna sonora e una con due dischi, uno per il Blu-Ray 2D e uno per il Blu-Ray 3D. Anche le tre edizioni del Blu-Ray includono i contenuti speciali presenti nel DVD, che ammontano a circa due ore.[164]
Differenze col romanzo
Il film si presenta, sia nei dialoghi che nell'intreccio, piuttosto simile al romanzo; sono presenti però alcune piccole differenze:
- La cornice narrativa rappresentata dal diario di Nick è presente solo nel film;
- Nel film, la vita quotidiana e lavorativa di Nick è quasi trascurata: non viene fatto cenno alle sue brevi avventure amorose e il suo rapporto con Jordan è più vago;
- Nel film Daisy ha i capelli biondi e Jordan i capelli neri, nel romanzo invece la prima li ha neri mentre la seconda color foglie d'autunno.
- Nel film Tom spinge George alla vendetta nel momento in cui lo incontra sul luogo dell'incidente di sua moglie, nel libro invece ciò avviene il pomeriggio del giorno dopo, quando George si presenta a casa di Tom per ucciderlo, credendo si lui il responsabile della morte della moglie;
- Lo svolgimento del film è più sintetico nella parte finale, quella che segue la morte del protagonista; Nick infatti non incontra né Wolfsheim né il padre di Gatsby.
Inesattezze storiche
- In una scena del film, quando Nick si affaccia alla finestra durante il party con Tom e Myrtle, è possibile vedere l'Empire State Building in costruzione, ma ciò risulta impossibile poiché la costruzione del grattacielo non iniziò prima del 1930, mentre la scena è ambientata nel 1922.
Produzione
Regia
Sceneggiatura
Cast
Riprese
Location
Design e scenografia
Fotografia
Trucco
Effetti speciali
Montaggio
Scene eliminate
Colonna sonora
Per la colonna sonora, George Lucas assunse, su raccomandazione dell'amico Steven Spielberg, John Williams, che aveva lavorato con Spielberg per il film Lo squalo ricevendo anche un Oscar. Lucas riteneva che, trattando il film mondi visivamente estranei, la partitura musicale avrebbe dovuto dare al pubblico una familiarità emotiva; voleva una grande colonna sonora per Guerre Stellari, con leitmotiv per distinguersi.
Egli, quindi, montò i suoi pezzi per orchestra preferiti da utilizzare per la colonna sonora, fino a quando Williams lo convinse che una colonna originale sarebbe stata più unitaria e unica. Tuttavia, alcuni brandi di Williams sono stati influenzati dai quelli che Lucas gli aveva fornito, per esempio: il "Main Title Theme", che venne influenzato dal tema musicale del film Delitti senza castigo realizzato da Erich Wolfgang Korngold, o il brano "Dune Sea of Tatooine", ispirato alla colonna sonora di Ladri di biciclette realizzata da Alessandro Cicognini.
Nel marzo del 1977, per dodici giorni, Williams diresse la London Symphony Orchestra per registrare la colonna sonora di Guerre stellari.
Album
L'album venne pubblicato, nel 1977, in un doppio LP dalla 20th Century Fox Records. Pensato per i cambiadischi automatici, il primo disco aveva i lati uno e quattro, il secondo i lati due e tre. Ciò permetteva alle persone di ascoltare quasi mezz'ora di musica ininterrotta senza giare i dischi, infatti, dopo aver inserito nel grammofono entrambi i dischi, si potevano ascoltare prima i lati uno e due, poi capovolgendoli i lati tre e quattro. Inoltre, Williams, per fornire varietà musicale, non seguì, per i brani, l'ordine con cui appaiono nel film.
Nel 1993, l'LP originale venne trasposto in formato CD e pubblicato dalla 20th Century Fox Film Scores. I brani dell'originale album furono risistemati per seguire meglio l'ordine cronologico del film e vennero, anche, aggiunte altre tracce. Nel 1997 e nel 2004, il CD venne ristampato e distribuito dalla Sony Classical.
L'American Film Institute, nella sua classifica delle 25 colonne sonore più belle del cinema statunitense, classifica la colonna sonora di Guerre stellari al primo posto.
Tracce
Lato uno
- Main Title – 5:20
- Imperial Attack – 6:10
- Princess Leia's Theme – 4:18
- The Desert and the Robot Auction – 2:51
Lato due
- Ben's Death and TIE Fighter Attack – 3:46
- The Little People Work – 4:02
- Rescue of the Princess – 4:46
- Inner City – 4:12
- Cantina Band – 2:44
Lato tre
- The Land of the Sandpeople – 2:50
- Mouse Robot and Blasting Off – 4:01
- The Return Home – 2:46
- The Walls Converge – 4:31
- The Princess Appears – 4:04
Lato quattro
- The Last Battle – 12:05
- The Throne Room and End Title – 5:28
Distribuzione
Data di uscita
Dopo il rilascio nei cinema americani del 25 maggio 1977, il film uscì nel resto del mondo nelle seguenti date:[165]
- 25 maggio negli Stati Uniti d'America
- 23 agosto nelle Filippine
- 19 ottobre in Francia (La guerre des étoiles)
- 21 ottobre in Italia (Guerre stellari)
- 27 ottobre in Australia e Belgio
- 7 novembre in Spagna (La guerra de las galaxias)
- 8 novembre in Grecia (Ο Πόλεμος των Άστρων)
- 18 novembre in Brasile (Guerra nas Estrelas)
- 6 dicembre in Portogallo
- 15 dicembre nei Paesi Bassi
- 16 dicembre in Finlandia (Tähtien sota) e Svezia (Stjärnornas krig)
- 23 dicembre in Messico (La guerra de las galaxias)
- 25 dicembre in Argentina e Colombia (La guerra de las galaxias)
- 26 dicembre in Danimarca (Stjernekrigen) e Norvegia
- 27 dicembre nel Regno Unito
- 1° gennaio 1978 in Uruguay
- 26 gennaio 1978 a Hong Kong
- 9 febbraio 1978 in Germania Ovest (Krieg der Sterne)
- 23 febbraio 1978 in Perù (La guerra de las galaxias)
- 26 marzo 1978 in Irlanda
- 1° giugno 1978 in Corea del Sud
- 30 giugno 1978 in Giappone
- 1° luglio 1978 in india
- 9 luglio 1978 in Islanda
- 20 luglio 1978 in Iran (جنگهای ستارهای)
- 19 luglio 1979 in Polonia (Gwiezdne wojny)
- 16 agosto 1979 in Ungheria (Csillagok háborúja)
- 16 febbraio 1980 in Turchia (Yildiz Savaslari)
- 26 aprile 1982 in Bulgaria (Междузвездни войни)
- 25 luglio 1991 in Cecoslovacchia (in ceco Hvezdné války, in slovacco Hviezdne vojny)
Nel 1997, in occasione del ventennale della saga, avvenne una seconda distribuzione nei cinema:[165]
- 31 gennaio negli Stati Uniti d'America
- 13 febbraio a Taiwan
- 19 marzo in Belgio, Francia e Jugoslavia
- 20 marzo in Australia, Germania, nei Paesi Bassi e in Spagna
- 21 marzo in Austria, Brasile, Colombia, Finlandia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Messico, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Sudafrica, Svezia, Svizzera e Uruguay
- 26 marzo in Venezuela
- 27 marzo in Argentina, Bolivia, Cile, Croazia, Hong Kong, Nuova Zelanda, Perù, Repubblica Ceca, Slovenia e Ungheria
- 28 marzo in Bulgaria, Lettonia, Libano, Lituania, Panama, Thailandia e Turchia
- 2 aprile in Giamaica
- 4 aprile in Danimarca
- 12 aprile in Corea del Sud
- 18 aprile in India
- 28 aprile in Egitto
- 1° maggio in Malesia
- 29 maggio a Singapore
- 30 maggio in Estonia
- 31 maggio in Giappone
- 17 giugno in Indonesia
Negli Stati Uniti, il film è stato distribuito altre quattro volte: il 21 luglio 1978, il 15 agosto 1979, il 10 aprile 1981 e il 13 agosto 1982. Inoltre, in alcuni paesi europei compresa l'italia, nell'arco temporale tra il 1982 e il 1986, il film è stato distribuito in un'ulteriore occasione.[165]
Divieti
Il film fu distribuito con il visto censura "film per tutti" in gran parte delle nazioni in cui uscì, eccezione fatta per Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Portogallo e Germania Ovest, dove fu vietato ai minori di 12 anni, e per la Svezia, dove fu vietato ai minori di 11 anni.[166]
Edizione italiana
Titolo
Il titolo con cui il film venne distribuito nel 1977 fu Guerre stellari, traduzione dell'originale Star Wars. Nel 1997, in occasione della redistribuzione per il ventennale della saga, il film prese il nome di Guerre stellari: Episodio IV - Una nuova speranza. Infine, nel 2004, con l'uscita del DVD della trilogia originale, il titolo venne modificato nell'attuale Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza.
Doppiaggio
... non dovevo tradurre letteralmente, io non ho mai tradotto letteralmente, ho sempre cercato degli "effetti equivalenti", allontanandomi dalla traduzione letterale che spesso è una non lingua ... |
Mario Maldesi, sull'opera di doppiaggio.[167] |
Il doppiaggio del film venne curato da Mario Maldesi, che affermò di essere molto orgoglioso e fiero del lavoro fatto.[168] Durante l'opera di doppiaggio, i nomi di alcuni personaggi e luoghi vennero modificati su volere di Maldesi stesso,[169] per esempio: Han Solo divenne Ian Solo, Leia Organa divenne Leila Organa, Darth Vader divenne Dart Fener, Chewbacca divenne Chewbecca, C-3PO divenne D-3BO, R2-D2 divenne C1-P8, l'arma Death Star divenne la Morte Nera e gli indigeni Sand People divennero i sabbipodi.[170]
Tra le modifiche ricordiamo anche quando, nella casa di Obi-Wan Kenobi, Luke, e successivamente anche Leila in ologramma, fanno riferimento alla guerra dei quoti; in realtà, nella versione originale, si riferiscono alla guerra dei cloni, il conflitto che vediamo per la prima volta nel prequel L'attacco dei cloni, allora però la parola cloni non era di uso comune in Italia ed è stata sostituita con quoti per rendere il termine meno ostico al pubblico.[170]
Nella redistribuzione del 1997, il doppiaggio delle scene aggiunte venne curato da Tonino Accolla. Tra le scene aggiunte vi sono: quella in cui Ian Solo incontra Jabba the Hutt nell'hangar del Millennium Falcon, qui Ian è doppiato da Angelo Maggi, e quella in cui Luke incontra l'amico Biggs Darklighter prima dell'attacco alla Morte Nera, in questa scena Luke è doppiato da Francesco Prando e Biggs da Maurizio Reti.
Accoglienza
Incassi
Guerre stellari debuttò nei cinema americani il 25 maggio 1977, in meno di 32 teatri.[165] La 20th Century Fox era talmente preoccupata dal poco numero di cinema che avevano ordinato il film che richiese ai cinema di ordinare Guerre stellari se volevano l'attesissimo film L'altra faccia di mezzanotte.[171] Nel 2002, il produttore Gary Kurtz affermo che ciò «sarebbe ridicolo oggi».[172] Lo stesso Lucas, temendo che Guerre stellari sarebbe stato un fallimento, aveva organizzato di essere alle Hawaii con la moglie durante la proiezione. Egli, però, dopo aver dimenticato che il film sarebbe uscito il 25 maggio,[173] trascorse la maggior parte del giorno in uno studio di Los Angeles, e solo quando uscì per pranzo con la moglie si accorse della lunga fila di persone che aspettavano di vedere il film al Mann's Chinese Theatre.[174]
Alla fine, appena uscito, il film batté diversi record al botteghino, diventando effettivamente uno dei primi blockbuster del cinema e portando la Fox ad accelerare i piani per ampliare la sua uscita.[172][175] Il film incassò nel primo fine settimana 1 554 475 $[176] e, dopo soli sei mesi, con oltre 220 milioni di dollari,[177] divenne il film di maggiore incasso nel Nord America, superando Lo squalo.[178] Verso la fine dell'anno il film venne rilasciato nel resto del mondo e nel 1978 raggiunse un'altro record, divenendo il film di maggiore incasso della storia del cinema con in totale 410 000 000 $.[179][180] Le redistribuzioni del 1978, 1979, 1981 e 1982 portarono poi l'incasso a 530 000 000 $, di cui 323 000 000 $ solo nel Nord America.[181][182] Guerre stellari rimase il film di maggiore incasso di tutti i tempi sino all'uscita, nel 1983, di E.T. l'extra-terrestre.[183]
Dopo la redistribuzione del 1997,[184] ridivenne, per un breve periodo, il film con il maggiore incasso del Nord America prima di essere superato da Titanic.[185] Gli incassi del film raggiunsero in totale i 775 398 007 $;[176] tale dato, corretto secondo l'attuale tasso di inflazione, sfiora i 2,5 milioni di dollari.[186] Il Guinness dei primati classifica il film, sempre con il dato corretto secondo il tasso di inflazione, come il terso maggiore incasso a livello mondiale,[187] mentre nel solo Nord America il film risulta secondo, dietro Via col vento.[188]
Critica
Ciò che rende l'esperienza di Guerre stellari unica, tuttavia, è che avviene su un livello così innocente e spesso divertente. Di solito è la violenza che mi attira così profondamente in un film - violenza che va dal tormento psicologico di un personaggio di Bergman allo scricchiolio insensato delle mascelle di uno squalo. Forse i film che ci spaventano trovano la via più diretta per la nostra immaginazione. Ma non c'è quasi nessuna violenza in Guerre stellari (e anche in quel caso è rappresentata come cappa e spada sostanzialmente incruento). Invece, c'è intrattenimento in modo diretto e semplice così che tutte le complicazioni del film moderno sembrano vaporizzarsi. |
Roger Ebert nella sua recensione, .[189] |
Al momento della sua uscita, Guerre stellari venne accolto positivamente dalla critica. Roger Ebert, del Chicago Sun-Times, lo definì "un'esperienza extra-corporea", comparando gli effetti speciali della pellicola a quelli di 2001: Odissea nello spazio.[189] Vincent Canby del The New York Times affermò: «il film che sta per divertire un sacco di gente contemporanea che ha un debole per i rituali presenti nelle avventure dei fumetti» e «il più elaborato, costoso e bel serial cinematografico mai realizzato»,[190] mentre Gary Arnold del Washington Post dichiarò che il film «è un nuovo classico in una tradizione di film entusiasmanti: uno spadaccino spaziale».[191] Guerre stellari non si sottrasse però alla critiche negative; per esempio, Pauline Kael, del The New Yorker, affermò che nel film «non c'è respiro, non c'è poesia» e che «non ha nessun appiglio emotivo».[192]
La stampa inglese accolse positivamente il film: Derek Malcolm, di The Guardian, affermò che il film «gioca abbastanza partite per soddisfare i più sofisticati»[193] e Adrian Berry, del Daily Telegraph, disse che Guerre stellari «è il miglior film del genere da 2001 e, sotto certi aspetti, è uno dei più emozionanti mai realizzati», inoltre egli descrisse la trama come «senza pretese e piacevolmente priva di alcun "messaggio"».[194] Matt Ford, nella sua recensione per BBC, premiò il film con cinque stelle su cinque affermando che «Guerre stellari non è il migliore film mai realizzato, ma è universalmente amato».[195]
Il film continua tutt'oggi a ricevere recensioni positive: l'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes registra un indice di gradimento del 93%, con un voto medio di 8.3 su 10; inoltre, il film viene definito «un avvio leggendario, ampio e ambizioso alla saga sci-fi» e viene affermato: «George Lucas ha aperto [con Guerre stellari] i nostri occhi sulle possibilità di realizzazione dei blockbuster e le cose non sono state mai più le stesse».[196] In occasione della redistribuzione del 1997 avvenuta per il ventennale della saga, Michael Wilmington, del Chicago Tribune, diede al film quatto stelle su cinque e lo descrisse come «un'epopea grandiosa e violenta con un cuore semplice e stravagante».[197] Il San Francisco Chronicle definì il film «un'esperienza emozionante».[198] Tra le recensioni successive alla redistribuzione troviamo anche quella di Gene Siskel che, nel 1999, disse: «Ciò che lo pone come taglio considerevole nella routine [dei film] sono i suoi spettacolari effetti speciali, i migliori da quelli di 2001 di Stanley Kubrick»[199] e quella di Andrew Collins, della rivista britannica Empire, che diede al film il massimo del punteggio, cinque stelle, e affermò: «Il fascino senza tempo di Guerre stellati sta nella sua facile identificazione, negli archetipi universali - i buoni da tifare, i cattivi da fischiare, una principessa da salvare, e così via - e se essi sono ovviamente datati agli anni 70 riguardo gli effetti speciali, così sia».[200]
Recensioni meno positive vengono da Jonathon Rosenbaum, del Chicago Reader, che affermò: «Nessuno di questi personaggi ha profondità, e tutti sono usati come elementi di sfondo»,[201] da Stanley Kauffmann, del The New Republic, che scrisse «Il lavoro di Lucas è ancora meno inventivo de L'uomo che fuggì dal futuro»[202] e da Pietro Keough del Boston Phoenix che dichiarò «Guerre stellari è una discarica di cianfrusaglie cinematografiche non dissimile dal mucchio di droidi rubati, scartati e a malapena funzionanti dei Jawa».[203]
Primati
- Film di maggiore incasso della storia del cinema (dal 1978 al 1983)
- Film col maggiore incasso nel 1977
- Film di maggiore incasso nel Nord America (dal 1977 al 1983 e nel 1997)
- Film col maggiore incasso nel 1977 in italia
Promozione
Riconoscimenti
- 1978 - Premio Oscar
- Migliori costumi a John Mollo
- Migliore scenografia a John Barry, Norman Reynolds, Leslie Dilley e Roger Christian
- Miglior montaggio a Paul Hirsch, Marcia Lucas e Richard Chew
- Miglior sonoro a Derek Ball, Don MacDougall, Bob Minkler e Ray West
- Migliori effetti speciali a John Stears, John Dykstra, Richard Edlund, Grant McCune e Robert Blalack
- Migliore colonna sonora a John Williams
- Oscar Special Achievement Award per gli effetti sonori a Ben Burtt
- Nomination miglior film a Gary Kurtz
- Nomination miglior regista a George Lucas
- Nomination miglior attore non protagonista a Alec Guinness
- Nomination migliore sceneggiatura originale a George Lucas
- 1978 - Premio Golden Globe
- Migliore colonna sonora originale a John Williams
- Nomination miglior film drammatico
- Nomination miglior regista a George Lucas
- Nomination miglior attore non protagonista a Alec Guinness
- 1978 - British Academy Film Awards
- Migliore colonna sonora a John Williams
- Miglior sonoro a Sam Shaw Robert, R. Rutledge, Gordon Davidson, Gene Corso, Derek Ball, Don MacDougall, Bob Minkler, Ray West, Michael Minkler, Les Fresholtz, Richard Portman e Ben Burtt
- Nomination miglior film
- Nomination migliore scenografia a John Barry
- Nomination migliori costumi a John Mollo
- Nomination miglior montaggio a Paul Hirsch, Marcia Lucas e Richard Chew
Edizioni home video
Citazioni e riferimenti
Versioni alternative
Altri media
Merchandising
Sequel e prequel
Lightworks software | |
---|---|
Genere | Montaggio video |
Sviluppatore | EditShare |
Data prima versione | 1989 |
Ultima versione | 12.0 (25 settembre 2014) |
Sistema operativo | Linux macOS Microsoft Windows |
Licenza | Freemium (licenza non libera) |
Lingua | Inglese |
Sito web | www.lwks.com |
Lightworks è un software professionale di montaggio video digitale o non lineare utilizzato per masterizzare e montare video digitali in vari formati, tra cui le risoluzioni 2K e 4K, per la televisione in PAL e NTSC e per formati in alta definizione. Lightworks, che rappresenta uno dei primi sistemi di montaggio digitali per computer, è stato rilasciato a partire dal 1989.
È attualmente disponibile per tre sistemi operativi: Linux, Mac OS X e Microsoft Windows. Lo sviluppo di una versione open source e anche la creazione di una versione per Linux e Mac OS X vennero annunciate nel maggio 2010; tuttavia nessun codice sorgente è stato ancora rilasciato, anche se la roadmap del progetto prevede il suo eventuale rilascio.
Panoramica
Lightworks è un software per il montaggio digitale che utilizza un'interfaccia simile a un tavolo di montaggio Steenbeck. Quando venne introdotto nel primi anni del 1990, disponeva di alcune caratteristiche uniche come: sync slip,, riproduzione sincronizza a velocità variabile con audio, riproduzione multi canale sincronizzata e un'interfaccia utente di programmazione orientata agli oggetti con una console hardware dedicata. Alcune di queste caratteristiche sono tutt'oggi assenti in altri software di montaggio.
Numerosi montatori che utilizzano Lightworks hanno prodotto film e programmi televisivi di grande successo nonché vincitori di Oscar o Emmy, tra cui si ricordano: Il discorso del re, Hugo Cabret e The Departed, entrami diretti da Martin Scorsese, Mission: Impossible, Pulp Fiction, Braveheart - Cuore impavido e Batman.
Storia
Inizi
OLE Limited venne fondata nel 1989 da Paul Bamborough, Nick Pollock e Neil Harris. Nel 1994 venne poi venduta a Tektronix, che però non ebbe un grande successo nello sviluppo dei prodotti dell'azienda stessa; venne quindi venduta, nel 1999, alla neonata Lightworks Inc., allora di proprietà di Fairlight Japan, e infine acquistata nel maggio 2004 da Gee Broadcast.
Gee Broadcast (2004-2009)
Sotto Gee Broadcast, riprese il rilascio di nuove versioni della serie Lightworks Touch e delle serie Alacrity e Softworks per il montaggio SD e HD. Softworks offriva l'interfaccia utente e il set di strumenti di Lightworks in un solo pacchetto software per computer portatili o postazioni di ufficio. Softworks e Alacrity supportavano formati e risoluzioni miste in tempo reale e output in diverse risoluzioni. Inoltre, Alacrity supportava la doppia uscita, mentre per gli utenti di Softworks questa configurazione era disponibile come opzione.
Editshare (2009-oggi)
Note
- Note
- Fonti
- ^ Guarda il secondo trailer di "The Martian”, il nuovo film di Ridley Scott, su rollingstone.it, 24 agosto 2015. URL consultato il 27 gennaio 2016.
- ^ a b “Sopravvissuto – The Martian”, le cose da sapere, in il Post, 2 ottobre 2016. URL consultato il 27 gennaio 2016.
- ^ Golden Globes 2016, tutti i vincitori della 73esima edizione del premio. Revenant verso l'Oscar, in The Huffington Post, 11 gennaio 2016. URL consultato il 27 gennaio 2016.
- ^ Marina Pierri, Oscar 2016, ecco le nomination, su wired.it, 14 gennaio 2016. URL consultato il 27 gennaio 2016.
- ^ (EN) The Martian, su boxofficemojo.com. URL consultato il 27 gennaio 2016.
- ^ Andrea Facchin, The Martian, il film di Ridley Scott in America anticipa l’uscita, su bestmovie.it, 11 giugno 2015. URL consultato il 25 gennaio 2016.
- ^ (EN) The Martian, su tiff.net. URL consultato il 25 gennaio 2016.
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