Sant'Angelo in Formis
Sant'Angelo in Formis è l'unica frazione di Capua (CE), sita a circa 4 km a nord-ovest del capoluogo comunale, alle falde del monte Tifata (602 m s.l.m.), famosa per l'omonima basilica benedettina in stile bizantino, che sorge nella parte più antica del borgo.
Sant'Angelo in Formis frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Capua |
Territorio | |
Coordinate | 41°07′06.3″N 14°15′37.26″E |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81043 |
Prefisso | 0823 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | san Michele Arcangelo |
Giorno festivo | 29 settembre |
Cartografia | |
Geografia
L'abitato si suddivide in tre "quartieri": i moderni "Sant'Iorio" e "Rione Case" a valle, l'antico "Sant'Angelo in Formis" più a monte.
Storia
In epoca romana vi sorgeva il "tempio di Diana Tifatina" (dal nome del monte), di cui si conservano alcuni reperti al Museo Campano in Capua. Dal X secolo d.C., sui resti del tempio, venne edificata una prima chiesa, mantenendo parti del basamento e della pavimentazione, nonché riutilizzando le colonne romane ripristinate per dividere le navate.
Monumenti e luoghi di interesse
- La storica abbazia di Sant'Angelo in Formis".
Di fronte all'abbazia si apre un piazzale a terrazza, che offre una vista panoramica su Capua.
È stata ipotizzata la presenza di un arco romano dedicato all'imperatore Settimio Severo dalla città di Capua, sulla base di un'iscrizione[1] e della più antica denominazione del santuario, ricordato nei documenti come ad arcum Dianae ("presso l'arco di Diana"), ma non se ne sono rinvenuti resti[2].
Nei pressi della frazione:
- il "bosco di San Vito e Sansò", cornice naturale del Tifata con flora tipica della macchia mediterranea, oltre a rovi di more ed alberi di fico di crescita spontanea;
- il "cimitero garibaldino", che ospita i caduti garibaldini dell'assedio di Capua del 1860;
- il "ponte Annibale", che attraversa il Volturno, collegando la frazione con l'abitato di "Triflisco" (frazione di Bellona), e che sorge sul luogo dove forse si trovava il ponte utilizzato dall'esercito cartaginese, per attraversare il fiume durante la seconda guerra punica e conquistare così Capua (216 a.C.)