Ivano Fanini
Ivano Fanini (Capannori, 5 gennaio 1951) è un imprenditore e dirigente sportivo italiano, fondatore e presidente della squadra ciclistica Amore & Vita.

Biografia
Nato in una famiglia profondamente legata al ciclismo da varie generazioni, dopo una breve carriera agonistica tra i dilettanti senza risultati di rilievo, si dedica al commercio di autoveicoli, senza però abbandonare il ciclismo. Con la collaborazione del padre Lorenzo e dei fratelli, crea numerosi team che vanno dalla categoria giovanissimi ai dilettanti, dai quali sono passati campioni del calibro di Mario Cipollini, Michele Bartoli, Andrea Tafi.
Nel 1984 fonda il primo team professionistico, denominato Fanini-Wührer e diretto da Gino Bartali; il team Fanini è ancora oggi il più longevo in attività a livello mondiale. Nel 1989, spalleggiato dall'on. Roberto Formigoni, presidente onorario del team, e dal Papa Giovanni Paolo II, fonda il team Amore & Vita, presentandolo in Vaticano, con lo scopo di valorizzare attraverso lo sport, i valori e gli ideali cristiani in cui ha sempre profondamente creduto. Tra questi valori la lotta contro il fumo[1] e l'opposizione all'aborto, testimoniato dalla scelta di inserire lo slogan "No all'aborto" sulle maglie dei corridori della squadra - decisione che scatenò numerose polemiche da parte delle femministe[2] ma che venne bloccata dai regolamenti della Lega ciclismo[1]. Il papa, diventato primo socio onorario, ha ricevuto la squadra in Vaticano per 25 volte.
In quasi 25 anni di storia i team professionistici di Ivano Fanini hanno colto con le varie denominazioni migliaia di vittorie in tutti i paesi del mondo tra cui spiccano 2 titoli mondiali[3], 40 titoli nazionali, tappe al Giro d'Italia e alla Vuelta a España. Nella squadre di Fanini gareggiarono atleti come il danese Rolf Sørensen, che vinse la classifica finale della Tirreno-Adriatico in maglia Fanini, Franco Chioccioli, vincitore del Giro d'Italia, Gianbattista Baronchelli, Pierino Gavazzi.
Oggi Ivano Fanini è considerato il personaggio simbolo della lotta al doping nel ciclismo.[senza fonte] In particolare fu il primo presidente di società ad avere il coraggio di uscire dall'omertà e parlare a viso aperto di un argomento difficile e scomodo come il doping: nel 1996 denunciò alla Procura di Lucca, alla vigilia della partenza del Giro una soffiata da parte di un dirigente della Lega Ciclismo che avrebbe danneggiato un'azione dei Nas contro il doping[2]. Da allora le sue denunce si sono moltiplicate ed hanno portato a coinvolgere i più grossi big del ciclismo incluso chi li circonda.[senza fonte] Oggi Fanini, vittima dell'isolamento dell'ambiente professionistico che continua a stare nell'omertà, dichiara al mondo che non si fermerà finché non saranno istituiti leggi e regolamenti che squalifichino da 4 a 5 anni i corridori alla prima infrazione ed a vita chi è recidivo[4].
Nel 1999, l'ex sindaco di Pistoia, Renzo Bardelli, scrive un libro sulla vita dell'imprenditore[5]. Il 27 dicembre 2000 gli è stata conferita l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. Nel 2011, presso Palazzo Vecchio di Firenze, è stato insignito del Premio Michelangelo come riconoscimento per sue alte qualità imprenditoriali.[6]
Onorificenze
Note
- ^ a b Gianfranco Josti, Alla Milano Sanremo ciclisti con " ForzArcore " sulla maglia, in archiviostorico.corriere.it, 24 marzo 1996. URL consultato il 3 giugno 2012 (archiviato dall'url originale in data pre 1/1/2016 ).
- ^ a b Amore & Vita
- ^ Walter Brugna, [[mezzofondo (ciclismo)|]], 1990; Bruno Risi, corsa a punti, 1992
- ^ http://www.paoloziliani.it/news.asp?id=454 Intervista con Paolo Ziliani su La Stampa, 23 settembre 2008
- ^ Renzo Bardelli, Ivano Fanini- Amore e vita per il ciclismo, Pontedera, Mariposa, 1999.
- ^ FANINI. «Premio Michelangelo, che orgoglio per me», in tuttobiciweb.it, 8 novembre 2011. URL consultato il 16 novembre 2011.
- ^ D.P.R. 27 dicembre 2000.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Sito squadra ciclistica Amore & Vita, su amoreevita.eu.