I Sayn in Italia (vennero ben presto chiamati Zan o Zani o Zano) non si ricongiunsero mai con la famiglia principale.

Antico stemma dei Sayn-Zan sino al sec. XII.

Storia

La tradizione vuole il ramo discendente da Giovanni, uno dei figli del conte Eberardo I (1139 - 1176) di Sayn. Giovanni scese in Italia al seguito dell'imperatore Federico Barbarossa nell'ottobre 1154. Nel 1155 rimase come retroguardia nei dintorni di Firenze, dove restò fino al 10 marzo 1162, fece parte del contingente degli assedianti di Milano, per i servigi resi venne infeudato della signoria castello della Motta, a nord di Firenze, presso uno dei passi naturali per uscire dalla Toscana[1][2]. Ioannes di Sayn diventò Ioannes di San e poi di Zan. I suoi discendenti vennero chiamati Zani o Zano. Dalla Toscana a "ondate" emigrarono seguendo la via Bologna-Veneto-Friuli[3]. L'incontro con i diversi dialetti emiliani e veneti, favorì ulteriori mutamenti di cognome da Zano in Zanotti e Zanotto[4] e dell'antico blasone, nel tempo si divise nei seguenti rami:

  • gli Zani o Zano di Bologna;
  • gli Zanoto o Zanotto o Zanotti di Padova;
  • gli Zanotto di Venezia;
  • gli Zanutto del Friuli;

Zani o Zano di Bologna

Furono fra i primi ad emigrare. Combatterono sia per Firenze sia per la nuova patria, Bologna. Lasciarono il castello, che ben presto andò in abbandono e venne distrutto durante le guerre fra Guelfi e Ghibellini, si trasferirono a Bologna[5]. Ricevettero il titolo comitale da papa Giulio II, nel 1510, quando soggiornò a Bologna. Questo ramo diede alla città di Firenze diversi magistrati e consoli e alla città di Bologna Lettori dello studio, cavalieri, giureconsulti, gonfalonieri, canonici di San Petronio, cavalieri aurati[6]famiglie nobili bolognesi.

Zanoto o Zanotto o Zanotti di Padova

Da Montagnana si trasferirono a Padova. A Padova fecero parte del Consiglio nobile della città[7][8][9][10][11][12][13][14]. Si estinsero nel 1600, i loro eredi furono gli Zanotto del Friuli.

Zanotto di Venezia

Iniziano ad essere citati nel XIII secolo[15]. Furono il ramo primigenio che arrivò in Veneto. Nel '400 nel '500 contrarono matrimoni con alcune famiglie patrizie veneziane[16][17][18]. Nel 1797, anno della caduta della Serenissima, gli Zanotto compaiono ancora tra i casati aventi diritto all'ordine dei Cittadini Originarii[19]. Questo ramo che vanta una più stretta parentela con il ramo del Friuli, diede alla Repubblica di Venezia numerosi ecclesiasti e militari.

Zanutto del Friuli

Il ramo originariamente derivante direttamente dagli Zanotto di Venezia, nel 1526 ottennero il titolo comitale ungherese nella persona di Andrea Zanutto[20], il figlio Antonio, stabilitosi a Dulcigno, venne riconosciuto dal doge Girolamo Priuli con diploma del 15 aprile 1562 in perpetuo e per tutti i suoi legittimi discendenti.

 
Diploma con cui Antonio Zanutto è riconosciuto conte, 1562

Questo ramo iniziò ad essere denominato “de gigli scarlati” per i tre gigli rossi posti in cotissa. Perso nel 1571 con Dulcigno il palazzo,i tre figli superstiti si trasferirono nel pordenonese. Per tutto il '700 sono attestati a Prata di Pordenone.

 
Diploma con cui Giuseppe Zanotto è nominato conte del regno napoleonico, 1809

Napoleone Bonaparte, riconobbe il rango comitale e l'avita nobiltà con Sovrana Risoluzione datata 2 febbraio 1809[21][22]. Questo ramo diede alla Repubblica di Venezia militari e letterati, alcuni vestirono l'abito di Malta, Storia della famiglia Zanotto. Tra il 1800 e il 1900 il cognome a causa dei continui influssi dialettali venne troncato diventando Zanut e, a causa dei continui casi di omonimia mantennero il soprannome "De Gigi scarlati"(per i tre gigli rossi posti sulla cotissa), soprannome che tuttora permane. Nella seconda metà del Novecento, posero definitiva dimora in provincia di Udine.

Attualmente il caposaldo della Famiglia si divide tra le residenze del Medio Friuli poste in diverse comuni.

Altri membri illustri

Note

  1. ^ Giovanni Villani, Nuova Cronica, Firenze, Giunti, 1559, Libro V.
  2. ^ Ludovico Antonio Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, Venezia, 1723-1751, Libro XIII-XIV.
  3. ^ Giuseppe Maria Mecatti, Storia Genealogica della Nobiltà, e Cittadinanza di Firenze., Napoli, Giovanni di Simone, 1754, p. 243.
  4. ^ Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza, Genealogia Zanotto.
  5. ^ Giuseppe Maria Mecatti, Storia Genealogica della Nobiltà, e Cittadinanza di Firenze., Napoli, Giovanni di Simone, 1754, p. 244.
  6. ^ Pompeo Scipione DOLFI, Cronologia di famiglie nobili di Bologna., Bologna, 1670, p. 734.
  7. ^ C. Campagnola, Catalogus civium patavinorum ad literam alphabeticus ex publicis monumentis excerptus, Padova, XVII secolo.
  8. ^ A. Carriero, Origine d’alcune famiglie padovane così antiche come moderne da scritture autentiche et da provati autori cavata, Padova, XVII secolo.
  9. ^ Collezione di estratti storici. Famiglie di Padova, Padova, XIX secolo.
  10. ^ Cronica delle famiglie di Padova, Padova, XVIII secolo.
  11. ^ G.B. Frizier, Origine della nobilissima et antica città di Padoa et cittadini suoi, Padova, XVII secolo.
  12. ^ G.A. Sforza, Dell’origine delle famiglie padovane, Padova, XVII secolo.
  13. ^ G. Zabarella, Cronica delle famiglie di Padova, Padova, XVII secolo.
  14. ^ E.M. di Custoza, Blasonario veneto, Verona, 1985.
  15. ^ A. Medin, La cultura toscana nel Veneto durante il Medio Evo, Venezia, 1923.
  16. ^ G.B. Dolfin, I Dolfin patrizi patrizi veneziani nella storia di Venezia dal 452 al 1923, Venezia, 1923, pp. 205-207 T n°16.
  17. ^ Giuseppe Tassini, Notizie storiche e genealogiche sui cittadini veneziani, Venezia, 1888.
  18. ^ Da Mosto(Tomo I), 1937, pp. 73-77.
  19. ^ Giovanni Dolcetti, Il libro d’argento delle famiglie venete nobili, cittadine e popolari, Venezia, 1925, pp. 93-94.
  20. ^ F.G. Farkas, P. Király, Catalogus Manuscriptorum Bibliothecae Reg. Scient. Universitatis Budapestinensis Tomus II. Pars II. Catalogus Litterarum Originalium Ac Collectionis. Hevenessianae Et Prayanae, Budapest, 2006, Diplomi.
  21. ^ G. Cajazza, Villa Goretti- Zanotto a Rorai Piccolo di Porcia. Una vittoria sull’oblio, in Il Friuli da salvare, in Il Friuli N°11, 17, Udine, marzo 2000, p. 22.
  22. ^ Enos Costantini, Giovanni Fantini, I Cognomi del Friuli, Pasian di Prato, 2011, p. 787.
  23. ^ Tomasini Gimnasium Patavinum, p. 394.
  24. ^ Giovan Battista Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane, Pisa, 1866, p. 475.
  25. ^ Archivio di Stato di Padova Genealogia Zanotto.
  26. ^ Benedetti, Pordenone, 1964, p. 154.
  27. ^ G.G. Corbanese, Il Friuli, Trieste e l'Istria: Nel periodo veneziano 1987, Bologna.
  28. ^ P. Goi, Società e Cultura del Cinquecento nel Friuli occidentale. Catalogo della Mostra 27 luglio 1984-13 gennaio 1985, Pordenone, p. 54.
  29. ^ Da Mosto Tomo I, 1937, p. 28.
  30. ^ Salomoni Agri Patavini Inscrip., p. 154.

Bibliografia