Ettore Bastico
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Ettore Bastico | |
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Governatore del Dodecaneso | |
Durata mandato | 10 dicembre 1940 - 14 luglio 1941 |
Predecessore | Cesare Maria De Vecchi |
Successore | Inigo Campioni |
Governatore della Libia | |
Durata mandato | 19 luglio 1941 - 2 febbraio 1943 |
Predecessore | Italo Gariboldi |
Successore | Giovanni Messe |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Nazionale Fascista |
Professione | Militare |
Ettore Bastico | |
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Nascita | Bologna, 9 aprile 1876 |
Morte | Roma, 2 dicembre 1972 |
Cause della morte | morte naturale |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | ![]() |
Arma | Esercito |
Anni di servizio | 1896 - 1943 |
Grado | Maresciallo d'Italia |
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Ettore Bastico (Bologna, 9 aprile 1876 – Roma, 2 dicembre 1972) è stato un generale italiano.
Biografia
Ettore Bastico entrò nell'Accademia Militare di Modena il 14 ottobre 1894; conseguita la nomina a sottotenente, fu assegnato il 30 ottobre 1896 al 3º Reggimento bersaglieri dove si distinse fin dall'inizio, ed il 21 dicembre 1899 fu promosso tenente nello stesso reggimento. Dopo aver frequentato la Scuola di Guerra ove risultò tra i primi in graduatoria, venne promosso capitano a scelta il 3 settembre 1909 e destinato al 2º Reggimento bersaglieri; lo troviamo in Libia come osservatore dirigibilista, poi dal 20 marzo 1913 nel Corpo di Stato Maggiore. Vi percorse rapidamente i gradi con promozioni sempre a scelta fino a quello di colonnello. Durante la Prima guerra mondiale è ufficiale di Stato Maggiore presso 28ª divisione di fanteria.
Nel 1928 divenne generale. Successivamente prese parte alla guerra d'Etiopia e alla guerra civile spagnola, in cui fu capo del contingente dei volontari d'Italia. Nel maggio 1935 assume il comando della 1ª Divisione CC.NN. "23 marzo" in Africa Orientale. Passò quindi al comando del terzo Corpo d'Armata operante in Etiopia. Nel 1937 fu inviato a comandare il Corpo truppe volontarie italiane nella guerra civile spagnola. Dopo la vittoria nella battaglia di Santander lascia il comando al gen. Mario Berti e rientra in Italia ove gli viene affidata l'organizzazione della motorizzazione dell'Esercito. Assume il comando dell'Armata del Po.
Nel 1939 fu nominato Senatore nella XXX Legislatura del Regno d'Italia. Amico personale di Benito Mussolini, il 19 luglio del 1941 sostituì Gariboldi in qualità di governatore della Libia e comandante delle truppe delle dell'Asse. Come Gariboldi aveva insegnato arte militare pubblicando le sue lezioni in un saggio dal titolo Evoluzione dell'arte della guerra.
Il suo capo di stato maggiore, Gastone Gambara, era amico di Ciano e una sorta di eroe della guerra di Spagna; per questo i maligni vociferavano della "mafia spagnola"[1] ossia di un gruppo che aveva sfruttato la guerra per ottenere dei vantaggi personali. L'arrivo dei tedeschi fece perdere a Bastico molto prestigio a causa dei contrasti sulla conduzione della guerra con Erwin Rommel che, di fatto, fu il vero capo delle truppe italo-tedesche.
Rommel ne aveva una pessima opinione, lo giudicava "difficile, autocratico e violento" tanto da chiamarlo "Bombastico". Inoltre diceva di lui e Gambara che erano delle "merde"[2]. Nel diario dell'interprete di Rommel, Wilfred Armbruster, questi epiteti furono spesso riportati in particolar modo in occasione della crisi delle fanterie italiane nell'estate del 1942. Tale giudizio di Rommel va letto alla luce degli scontri verbali tra Bastico e lo stesso Rommel; diverbi aspri e duri soprattutto dopo la conquista di Tobruk nel giugno del 1942; Bastico, unitamente al Maresciallo Kesselring, si oppose fermamente ed inutilmente al piano di Rommel d'inseguimento del nemico inglese oltre il confine libico fino a distruggerlo per poi occupare nel più breve tempo possibile il Cairo.
Bastico aveva una visione più realistica della situazione che imponeva la riorganizzazione delle forze terrestri, stremate e prive di rifornimenti[senza fonte]. Inoltre, Bastico ed il Maresciallo Cavallero premevano per l'approvazione del "Piano Malta" ("Esigenza C3" o Operazione Herkules nella terminologia tedesca) e enfatizzavano l'importanza di una preventiva e immediata occupazione dell'isola prima di una prosecuzione offensiva in Egitto. Il possesso di tale isola da parte degli inglesi consentiva all'Aviazione ed alla Marina Inglese di bloccare tutte le vie di rifornimento dall'Italia verso il continente africano. I fatti diedero ragione a Bastico e lo stesso Rommel nel libro Guerra senza Odio: Nel periodo dal 6 settembre al 23 ottobre, divampò con grande violenza la guerra dei rifornimenti. Il 23 ottobre l'avevamo definitivamente perduta e i britannici, invece, avevano vinto la loro con molta precedenza su di noi[l'operazione a Malta fu annullata per una serie di motivi (anche mancanza di paracadutisti) molto più complessa].
Dopo la battaglia di El Alamein le forze italo-tedesche furono costrette a ritirarsi continuamente, abbandonando sia la Cirenaica che la Tripolitania (Tripoli cadde il 23 gennaio 1943), e attestandosi in Tunisia; Bastico venne richiamato in patria il 5 febbraio 1943 al momento dello scioglimento ufficiale del Comando Superiore in Libia; il 12 agosto del 1942 (dopo le grandi vittorie di Gazala e Tobruk) era stato nominato Maresciallo d'Italia in parte per controbilanciare la nomina a feldmaresciallo di Rommel. Nel 1943, dopo il fallimento delle operazioni di guerra in Africa, si ritirò quindi a vita privata ed al termine della seconda guerra mondiale scrisse delle opere sulla storia militare.
Complessivamente il maresciallo Bastico aveva oltre 50 anni di servizio effettivo durante i quali tanto egli ha operato in pace ed in guerra; 10 sono le campagne di guerra da lui compiute e cioè: la campagna di Libia (1911-12) come Capitano dei Bersaglieri ed anche quale osservatore da dirigibile, la Prima guerra mondiale (1915-18) nei gradi di maggiore, tenente colonnello e colonnello, la guerra in A.O. (1936-37) quale generale di divisione; la guerra di Spagna (1937-38) quale Comandante di C.A. ed infine la Seconda guerra mondiale (1940-43) nei successivi gradi di Generale di Armata e di Maresciallo d'Italia.
Bastico mori' a Roma il 2 dicembre 1972 all'ospedale del Celio.
Onorificenze
Onorificenze italiane
— Col del Rosso 25-30 1918
— Medio Isonzo autunno 1916
— Altipiano di Asiago marzo 16 giugno 1918
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale
Medaglia commemorativa della guerra 1940–43,
Onorificenze straniere
Note
- ^ Massignani Alessandro, Greene Jack, Rommel in Africa settentrionale, Milano, Mursia, 1996, pag. 66.
- ^ D. Irving, La pista della volpe, Milano, Mondadori, 1978, pag. 136.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ a b c Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Bibliografia
- Irving D., La pista della volpe, Milano, Mondadori, 1978.
- Massignani Alessandro, Greene Jack, Rommel in Africa settentrionale, Milano, Mursia, 1996.
- Luigi Romersa, I Segreti della Guerra D'Africa, Milano, Musia, 2005.
Collegamenti esterni
- scheda, su notes9.senato.it.
- Archivio Storico del Senato,
- I Senatori d'Italia.
- Dizionario biografico Treccani, su treccani.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 43733966 · ISNI (EN) 0000 0000 3585 8382 · SBN MILV107969 · BAV 495/147940 · LCCN (EN) n2006086991 · BNF (FR) cb155860820 (data) · J9U (EN, HE) 987007332038805171 |
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