300 (film)

film del 2007 diretto da Zack Snyder

300 è un film del 2007 diretto da Zack Snyder, adattamento cinematografico della graphic-novel 300 di Frank Miller, ispirata a sua volta ad un altro film, The 300 Spartans, un racconto semi-storico della Battaglia delle Termopili svoltasi nel 480 a.C.. Il film è stato diretto da Zack Snyder con il supporto di Frank Miller, ed è stato montato con la tecnica del Chroma key per riprodurre le immagini dell'originale fumetto. Il film è uscito in Italia il 23 marzo 2007.

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Durata117'
Rapporto2,35:1
Regia{{{regista}}}

Trama

Template:Trama Il film è un adattamento cinematografico dell'omonimo fumetto "300" di Frank Miller, che narra la storia dei 300 spartani guidati dal Re Leonida I che affrontarono impavidi, nella battaglia delle Termopili (480 a.C.), un milione di persiani guidati da Serse. La storica battaglia si concluse con la morte di Leonida, la sottrazione del suo corpo da parte dei persiani 4 volte e lo stesso recupero da parte degli spartani 4 volte (parte assente nel film), e diede il tempo ai greci di organizzarsi per respingere l'esercito persiano e concludere lo scontro con la battaglia di Platea.

Commento

La struttura della trama non ricalca perfettamente le vicende storiche, ed è quindi da considerarsi più un action movie che un film storico. Molte parti del film includono dialoghi veramente avvenuti tra Serse e Leonida o tra la regina Gorgo e lo stesso Leonida (i testi storici si possono infatti trovare in versioni in greco antico), che nel film sono ovviamente abbreviati e adattati alla trama; il film è incentrato soprattutto sulla cultura guerriera degli spartani, sulla loro legalità e fedeltà verso la Grecia e sul rapporto che lega la regina Gorgo al re Leonida. Il film ha il caratteristico montaggio frenetico dei film d'azione e ambientato in un perenne colore seppia, a cui il pubblico moderno è abituato, ma il film si può ben separare in due metodi diversi di montaggio e fotografia, frenetico nelle scene di battaglia e narrazione iniziale, invece lento nelle scene di dialogo.

Tecnica fotografica

Meritevole di menzione è la fotografia che con caratteristiche spesso cupe come il tipico "noir" noto in Sin City ma questa volta rigorosamente a colori, tutto ritoccato e perfezionato in ogni minimo particolare, dai fondali ai dettagli dai Virtual Studios, con tono marcato sulla scala dei rossi nelle sequenze di battaglia, fino ad arrivare alle scale di grigi e ciano nelle sequenze di dialogo e narrazione. Nel film non sono mai utilizzate inquadrature con obbiettivi grandangolo spesso utilizzati per un effetto di distorsione della realtà, ma si puo ben notare l'utilizzo di effetti grafici delle creature di altezza surreale quasi sempre inquadrati dal basso verso l'alto quasi come se si volesse sottolineare l'insania dell'utilizzo di queste stesse gigantesche creature in battaglia, queste inquadrature subito successe da ribaltamenti sull'asse di ripresa che vanno a coinvolgere il pubblico in modo diverso dalle battaglie viste in precedenza nei film fantasy nelle quali il pubblico va quasi ad aiutare l'esercito protagonista della trama (come per farci schierare tra i buoni), ma ci mette ad un livello distante dai guerrieri spartani, come se irraggiungibili dai normali uomini, si può interpretare come un esaltazione dei protagonisti, che ci pone come spettatori di una battaglia che sosteniamo, una scelta che alla conclusione del film non fa perdere allo spettatore il ritmo frenetico del montaggio. La ben nota tecnica del bullet time questa volta non è utilizzata come potrebbe essere, perché la velocità non è ridotta fino rendere visibile il movimento di un proiettile, ma è un complesso slow-motion (al rallentatore) con alta frequenza di fotogrammi, e non come il bullet-time di Matrix che rotea intorno al soggetto ripreso, ma qui spesso fisso o a inseguimento a carrellata frontale o laterale, costruite in varie scene in piano sequenza che vanno a dilatare ulteriormente il tempo concesso allo spettatore di osservare ogni dettaglio, anche in secondo piano, lo svolgersi dei combattimenti spesso cruenti e esaltati dal sangue aggiunto digitalmente alle scene, che va quasi sempre a schizzare verso l'obbiettivo della macchina da presa, ma senza mai macchiarlo proprio perché il regista vuole mantenere il distacco tra la finzione e la realtà e lontananza dei fatti storici, la particolarità del sangue aggiunto che sembra essere quasi disegnato a mano è il ricollegamento al "fumetto" da cui è tratto.

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