Santuario di Maria Santissima di Belvedere
Il santuario di Maria Santissima di Belvedere, è dedicato all'omonima Madonna, col titolo di "Belvedere". Il santuario è situato su un'altura a circa 100 metri s.l.m, in una zona dove il paesaggio si staglia verso una piana di ulivi secolari fino ad arrivare al mare, per questo compare il nome "Belvedere". Il santuario si trova a 4km a nord-est da Carovigno. All'interno del santuario, vi sono due grotte, poste a due differenti livelli. Entrambe sono collegate all'interno della chiesa tramite una larga gradinata, la "scala santa", formata in tutto da 47 gradini. Nei due livelli vi sono vari affreschi che ritraggono principalmente la Madonna di Belvedere. Il santuario è meta di pellegrinaggio in vari periodi dell'anno, in particolare nella settimana dopo Pasqua, quando Carovigno è nel pieno delle festività in onore di Maria Santissima di Belvedere, con il tradizionale rito quasi millenario della 'Nzegna, che si svolge il lunedì e martedì dopo Pasqua in paese e il sabato sempre dopo Pasqua nel Santuario di Belvedere.
Santuario di Maria Santissima di Belvedere | |
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Stato | ![]() |
Divisione 1 | ![]() |
Località | ![]() |
Coordinate | 40°42′58.72″N 17°42′08.33″E |
Religione | Cristiana |
Titolare | Maria Santissima di Belvedere |
Diocesi | Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni |
Stile architettonico | Neoclassico |
Storia e architettura
Il santuario è stato costruito su due piani di grotte, rinvenute secondo la leggenda, da un pastore e un signore di Conversano, mentre essi cercavano il primo il suo vitellino e il secondo l'immagine della Madonna di Belvedere apparsa in sogno giorni prima. Questa leggenda, ha portato la cittadina di Carovigno, a una forte devozione per la madonna di Belvedere, con vari pellegrinaggi durante alcuni periodi dell'anno e in special modo, con il rito della 'Nzegna, quasi millenario.
Una struttura precedente a quella attuale, venne commissionata nel 1501, dal nobile napoletano Pirro Loffreda, che fece costruire anche un altare di tipo basilicale, nel primo piano della grotta, dove nel 1525 venne sepolta la moglie Laudomia Alagno. L'altare, venne costruito dall'ostunese Giovanni Lombardo, uno scultore e architetto. L'altare presenta un baldacchino addossato alla parete, con delle sottili colonne sormontate da dei capitelli ed una complessa trabeazione.
Nel 1875, il Santuario ricevette la forma attuale, a seguito dei lavori di restauro e ampliamento da parte del Commendatore Alfredo Dentice di Frasso. La Chiesa della grotta, si rifà in parte alle prime basiliche cristiane. È provvista di una sola navata. L’equilibrio delle proporzioni tra altezza, lunghezza e larghezza, riporta a un’architettura rinascimentale. Il pavimento in maiolica napoletana dell’ottocento, rappresenta i simboli della croce greca e quella latina, che riporta quindi alle origini di questo luogo e anche dell’inizio della ‘Nzegna.
Grotte
Le grotte sono di tipo carsico, tipiche del luogo e si dividono in due livelli o cripte: Cripta superiore e Cripta inferiore. Queste due grotte sono collegate tra di loro e con la Chiesa, attraverso una larga gradinata, formata da 47 gradini in tutto. Durante la scesa di questa scala, secondo la tradizione, bisogna recitare un preghiera per ogni gradino, per far sì che, nell’arrivo alla cripta inferiore dinanzi l’immagine della Madonna di Belvedere, ci sia stata una “purificazione dell’anima”. Lungo la breve scesa della prima scalinata, si trovano sulla destra una statuetta della Madonna di Finibus Terrae, mentre sulla sinistra viene conservato il quadro della Madonna di Belvedere. La prima cripta superiore è grande 9x7 metri e alta 4. In questo piano, vi è un altare con al centro un affresco ritraente la Madonna con Gesù tra le mani. La seconda scalinata è più stretta e lunga rispetto la prima. Nella cripta inferiore vi è principalmente un altare con al centro un dipinto della Madonna di Belvedere. Accanto l’altare, vi è un altro dipinto della Madonna di Belvedere più grande rispetto all’altro.
Strada Carovigno-Belvedere
La strada che collega Carovigno al Santuario di Belvedere è la SP 33. Questa via lunga 4km, è meta di passaggio di molti fedeli, che si recano al santuario a venerare la Madonna di Belvedere. Il santuario è meta di pellegrinaggio, soprattutto nei così detti “15 sabati di Belvedere”, ovvero 15 sabati, in cui i fedeli si recano a piedi da Carovigno a Belvedere e viceversa, assistendo anche alla santa messa e visitando la grotta. Il periodo dei 15 sabati va da gennaio/febbraio fino a maggio/giugno. È possibile capire il primo sabato dei 15 di Belvedere sapendo semplicemente quando cade il sabato successivo alla Pasqua, infatti quel giorno (ovvero il sabato di Belvedere) è chiamato anche “L’Ottava di Belvedere”, ovvero l’ottavo giorno dei quindici totali. Inoltre dal santuario, il lunedì dopo Pasqua, viene prelevato il quadro della Madonna di Belvedere portato a Carovigno e riportato al santuario la mattina della pasquetta carovignese, ovvero il sabato dopo Pasqua. Negli ultimi anni, questi sabati vengono vissuti anche nel periodo estivo, fino a comprendere anche la notte delle Grazie tra 14 e 15 Agosto e festa di fine estate la seconda domenica di settembre. Lungo la strada, vi sono posizionate le varie tappe della via crucis. Ogni stazione è formata da un blocco di pietra rettangolare, con dei bassirilievi che ritraggono la scena della stazione. La prima stazione si trova nell’incrocio tra via Duca della Vittoria e via Peppino di Vagno, l’ultima nei pressi del Santuario.
La Madonna di Belvedere
La Madonna di Belvedere è la Madonna a cui è dedicato l’intero Santuario. Inoltre, è anche la protettrice di Carovigno, insieme ai Santi Filippo e Giacomo. La Madonna tiene in braccio il bambino Gesù sulla destra e un uccello è posato sulla mano del bambino.