La sagra della primavera
La sagra della primavera (titolo originale Le Sacre du printemps, perciò in realtà la traduzione fedele del titolo dovrebbe essere "Il rituale della primavera") è un balletto rappresentato per la prima volta a Parigi il 29 maggio 1913 al Théâtre des Champs-Elysées dai Balletti russi di Sergej Djagilev, su musica di Igor' Stravinskij, con scenografie di Nikolaj Konstantinovič Roerich e per la coreografia di Vaclav Nižinskij.
| La sagra della primavera | |
|---|---|
Bozzetto di Nikolaj Roerich - 1913 | |
| Compositore | Igor' Stravinskij |
| Tipo di composizione | balletto |
| Epoca di composizione | Ustilug-Clarens 1911-13 |
| Prima esecuzione | Parigi, 29 maggio 1913, Théâtre des Champs-Élysées |
| Durata media | 35 min |
| Organico | vedi sotto |
| Movimenti | |
vedi sotto
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...Ho sempre impresso nella memoria il ricordo di quando, a casa di Laloy, suonammo la vostra Sagra della Primavera...
Un ricordo che mi insegue come uno splendido sogno, e in cui cerco vanamente di ritrovare la fortissima sensazione provata allora.»
Nella corrente traduzione italiana del titolo originale, la parola "sagra" (calcata sul francese "sacre") è intesa nel significato generico di "rito" o "consacrazione"[2]. Propriamente, il significato del termine francese è "rituale": una traduzione più precisa sarebbe dunque "Il rituale della primavera" (o "Il rito della primavera"). L'opera venne commissionata a Stravinskij nel tardo autunno del 1912 ma già da un paio d'anni il promettente compositore russo aveva concepito delle primitive bozze del suo Magnus opus. Alla prima dell'opera, il 29 Maggio 1913 al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi , avvenne una delle più famose risse della storia della musica a causa della musica controversa e troppo d'avanguardia per i tempi.

Soggetto
Il soggetto del "Sacre" venne in mente a Stravinskij già durante la composizione della prima opera commissionatagli da Djagilev nel 1910 che, a causa dei vari impegni lavorativi del giovane compositore russo, non vide luce fino al 1913.[3] Il balletto inscena un rito sacrificale pagano nella Russia antica all'inizio della primavera, nel quale un'adolescente veniva scelta per ballare fino alla morte con lo scopo di propiziare la benevolenza degli dei in vista della nuova stagione.
Insieme ad una orchestrazione ardita e ben congeniata, ad un uso spregiudicato di ritmiche complesse, di politonalità e di poliritmie, Igor Stravinskij si avvalse di svariati temi popolari russi per creare il tessuto musicale dell'opera. Invertiti,in tonalità diverse, sovrapposti, dilatati o ristretti, per questo vasto materiale l'opera in sé respira e vive degli elementi della Russia folkloristica, custode della memoria popolare e dunque così vicina al mondo arcaico e pagano che Stravinskij raffigurò con maestria, capace di colpire le zone dell'inconscio umano più primitive.
Struttura del balletto
Parte I
- L'adorazione della Terra
- Introduzione
- Gli auguri primaverili – danze delle adolescenti
- Gioco del rapimento
- Danze primaverili
- Gioco delle tribù rivali – corteo del saggio – il saggio
- Danza della terra
Parte II
- Il sacrificio
- Introduzione
- Cerchi misteriosi delle adolescenti
- Glorificazione dell'Eletta
- Evocazione degli antenati
- Azione rituale degli antenati
- Danza sacrificale (l'Eletta)
Organico orchestrale
- ottavino, 3 flauti (III anche ottavino II), flauto contralto in Sol, 4 oboi (IV anche corno inglese II), corno inglese, clarinetto piccolo in Re (anche in Mi♭), 3 clarinetti in Si♭ e in La (III anche clarinetto basso II), clarinetto basso in Si♭, 4 fagotti (IV anche controfagotto II), controfagotto
- 8 corni in Fa (VII e VIII anche 2 tube tenori in Si♭), tromba piccola in Re, 4 trombe in Do (IV anche tromba bassa in Mi♭), 3 tromboni, 2 tube basse
- timpani (2 esecutori con piccolo timpano), grancassa, tam-tam piatti, triangolo, tamburello, guiro, crotales in La♭ e Si♭
- archi, normale quintetto orchestrale: 12 violini primi, 10 secondi, 8 viole, 6 violoncelli e almeno 4 contrabbassi. Sebbene acusticamete surclassati dai più fragorosi strumenti a fiato e percussioni, hanno i loro momenti: innanzitutto negli "auguri primaverili", in cui bassi e celli danno vita a quello che è il più noto tema di Stravinsky. L'intera overture della seconda parte offre invece temi lirici da parte degli archi, "disturbati" da interventi via via più inquietanti da parte dei fiati.
Note
- ^ Louis Laloy racconta di questa esecuzione a quattro mani fatta da Debussy e Stravinsky nel suo giardino di Bellevue il 9 giugno 1912: " Rimanemmo tutti ammutoliti, atterriti come dopo un uragano venuto dal fondo dei secoli". Citato in: "I bemolle sono blu lettere 1884- 1918" di Claude Debussy a pag. 173
- ^ Vocabolario Treccani on line, voce "Sagra": http://www.treccani.it/vocabolario/sagra/
- ^ Igor' Fëdorovič Stravinskij, Chroniques de ma vie, Paris, Denoël, 1935.
Edizioni musicali
- The Rite of Spring, Full Orchestral Score, Boosey & Hawkes, London, 1967
- The Rite of Spring, spartito trascritto per pianoforte solo da Vladimir Leyetchkiss, G. Schirmer, 1985, E-3493, HL 50490000
Bibliografia
- Pierre Boulez, “Stravinsky rimane”, in Note di apprendistato, Torino, Einaudi, 1968
- Allen Forte, The Harmonic Organization of the Rite of Spring, Yale University Press, New Haven, 1978
- Lawrence Mor5576travinsky, trad. italiana di Daniele Torelli, BMG Publications, Milano-Roma, 2002 – ISBN 88-7592-721-9
- Roman Vlad, Architettura di un capolavoro. Analisi della Sagra della primavera di Igor Stravinsky, BMG Publications, Torino, 2005 – ISBN 88-7592-802-9
- Gianluigi Passaro, Il vento prima che soffi. Gli orizzonti dell'inconscio nel Sacre du Printemps di Igor Stravinskij, Edizioni Kappa, Roma, 2015 - ISBN 978-88-6514-107-6
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) ClassicalNotes.net.
- (DE) Sacre du Printemps Lichtensteiger
| Controllo di autorità | LCCN (EN) n81082738 · BNF (FR) cb139200027 (data) · J9U (EN, HE) 987007583413505171 |
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