Utente:MF992/Sandbox
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Socialismo con caratteristiche cinesi (中国特色社会主义S), inteso come Socialismo adattato alle condizioni cinesi, è parte dell'ideologia ufficiale del Partito Comunista Cinese (PCC)[1]. La definizione deriva da un discorso fatto da Deng Xiaoping durante il 12° Congresso del PCC, nel 1982, in cui il leader esortò il Partito a "seguire il proprio percorso e costruire un Socialismo con caratteristiche cinesi"[2]. Il Socialismo con caratteristiche cinesi si basa sui principi del Socialismo Scientifico, ed il suo sistema economico consiste in un'economia di mercato orientata alla multiproprietà, con una predominanza del settore pubblico[3]. Il Partito Comunista Cinese e la sua leadership sostengono che il Socialismo con caratteristiche cinesi sia l'adattamento del socialismo e del Marxismo alla realtà socio-economica cinese, e in quanto tale, nel suo aspetto teorico sia un processo dinamico in continua evoluzione, il risultato di trent'anni di riforme e implementazioni[4] (poi inserisci citazione rivista). La svolta capitalistica dell'economia cinese è giustificata ideologicamente dalla teoria che la Cina si trovi in una Fase Primaria del Socialismo, in cui deve sviluppare le sue forze produttive ed un'economia di mercato prima di poter passare definitivamente al modello socialista[5].
Storia
=== Fase Primaria del Socialismo
( è il termine con cui Deng Xiaoping definì l'insieme di riforme economiche che portarono la Repubblica Popolare Cinese a privatizzare una consistente parte delle industrie di proprietà dello Stato. PRIMA STESURA ALTRO UTENTE) === Secondo Deng Xiaoping la coesistenza di industrie statali e private era il modello di sviluppo economico che la Cina avrebbe dovuto seguire per aprirsi con successo al mercato estero e anche per sanare la disastrosa situazione delle aziende statali mantenendone il controllo da parte del partito. Deng sosteneva che creando concorrenza alle aziende pubbliche le si sarebbe rese più solide (come avvenne) e che tutto ciò era fattibile senza compromettere il potere del Partito Comunista Cinese. I risultati successivi hanno dato ragione al governo di Pechino, perché in circa venti anni, a partire dal 1984 quando Deng le varò, la Cina entrò tra le prime potenze economiche mondiali.
Deng Xiaoping riassumeva l'idea del Socialismo con caratteristiche cinesi nel famoso detto "Non importa se il gatto sia nero o bianco, purché acchiappi i topi", a significare che quel che contava erano i risultati, anche se i mezzi utilizzati per conseguirli fossero stati "devianti" rispetto all'ortodossia socialista. Tale ideologia contrastava quella di Mao Zedong che invece prevedeva una Cina strettamente arroccata su forme economiche tradizionali (Mao usava dire "Essere rosso è più importante che essere esperto").
Oggi la Cina è al primo posto mondiale nella classifica di crescita economica statale. Nel novembre 2001 è stata ammessa nella World Trade Organization. A inizio millennio il governo cinese ha creato nelle zone che attraggono più investitori stranieri le ZES (Zone Economiche Speciali).
La liberalizzazione fu applicata in scala enormemente minore rispetto che in Russia, i successori di Deng infatti continuarono l'opera di riforma, lasciando però la guida economica del paese alle industrie statali e cooperative che tuttora controllano i settori strategici dell'economia, le riforme sono affiancate a norme per frenare il dilagare della corruzione nelle aziende pubbliche.
Altri paesi indocinesi come il Laos e soprattutto il Vietnam hanno inaugurato un Socialismo di Mercato.
Note
Bibliography
- Xiaoping Deng, Selected Works of Deng Xiaoping (1982-1992), vol.3, Beijing Foreign Languages Press, 1994, ISBN 978-7119016900.
- Gucheng Li, A Glossary of Political Terms of the People's Republic of China, Chinese University Press, 1995, ISBN 9789622016156.