Monte Rotondo (Sirente-Velino)

Montagna dell'Appennino

Monte Rotondo, alto 2.064 m s.l.m., è una delle vette che circondano l'altopiano delle Rocche, appartenente alla catena del Sirente-Velino, nell'Appennino abruzzese, in Provincia dell'Aquila, all'interno del territorio dei comuni di Rocca di Mezzo e Rocca di Cambio.

Monte Rotondo
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Abruzzo
Provincia  L'Aquila
Altezza2 064 m s.l.m.
Prominenza224 m
CatenaVelino-Sirente
Coordinate42°11′53.97″N 13°28′57.74″E
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Rotondo
Monte Rotondo

Descrizione

Monte Rotondo, la cui sommità ha una caratteristica forma a pan di zucchero, appartiene al comprensorio sciistico di Campo Felice (Monti di Campo Felice) guardando da una parte verso l'Altopiano delle Rocche, dall'altra verso la Piana di Campo Felice, dall'altra ancora verso i Piani di Pezza e i Monti della Magnola. Dalla sua vetta, che ricade nel comune di Rocca di Mezzo, si può godere un panorama suggestivo che abbraccia tutte le vette più alte dell'Appennino abruzzese, dal Gran Sasso al Monte Sirente, dalla Maiella al Monte Velino. E' opinione diffusa che la veduta dalla cima sia appunto una delle più belle di tutto l'Abruzzo[senza fonte].

Territorio e tradizioni

Da oltre quattro secoli ha luogo una caratteristica manifestazione del folklore abruzzese, la Gara del solco diritto, che si svolge di notte nell'ultima domenica di agosto. Dalla base del Monte Rotondo diverse squadre si sfidano per tutta la notte, aiutandosi solo con la luce delle lanterne, tracciando con degli aratri dei lunghi solchi in direzione di Rocca di Mezzo, il paese che si trova alle pendici di Monte Rotondo; la vittoria va alla squadra che traccia il solco più lungo e più diritto.

Un'altra manifestazione è la festa della Madonna della Neve, che si svolge ogni prima domenica di settembre in onore della Vergine Immacolata, la cui statua viene raggiunta dai fedeli o con un'agevole passeggiata in mezzo ai boschi o tramite gli impianti di risalita che vengono aperti per l'occasione. La statua della Madonna della Neve, opera dello scultore Silvio Amelio, in pregiato marmo di Carrara, alta sette metri e del peso di circa 25 tonnellate, venne innalzata l'8 settembre 2001 a circa 1900 m. s.l.m., sul versante di Campo Felice, e accanto si trova una targa che ricorda l'affetto per questi luoghi di papa Giovanni Paolo II.

Il terreno circostante il monte è ricchissimo di acqua sorgiva, essendo la sua conformazione particolarmente adatta al mantenimento - soprattutto sul versante che guarda Rocca di Mezzo - di neve che cade copiosamente durante l'inverno. Lo scioglimento totale di queste nevi solitamente avviene nel mese di Giugno, qualche volta ciò accade anche nei primi giorni di Luglio. Da qui sgorgano quindi numerose sorgenti d'acqua purissima. Dalle immediate pendici e terreni circostanti il massiccio se ne contano almeno 10, alcune della quali sistemate con caratteristici fontanili in pietra (Costa della Cavata, Fonte delle Macchie) o incanalamenti idrici. Le altre sorgenti sono rimaste completamente "naturali", anche in virtù della difficoltà per raggiungerle. Alcune di queste fonti emettono acqua tutto l'anno, anche durante le annate più calde e secche.

Il 9 marzo 2002 un aereo Antonov An-2P con a bordo due membri dell'equipaggio e un passeggero si è schiantato sul versante nord-est della montagna, a circa 1900 metri di altitudine ed in prossimità della vetta. Una serie di concause (tra cui errori di valutazione del pilota, la ridotta visibilità dovuta alle condizioni meteorologiche e la non adeguatezza del velivolo a volare con basse temperature esterne) è stata individuata come motivo dell'impatto, che ha provocato la morte istantanea di tutti gli occupanti del velivolo[1]. L'esplosione al momento dello schianto si è sentita fino a Rocca di Mezzo, distante circa 3 km in linea d'aria. I resti dell'aereo giacciono tuttora sulla montagna.

Note

  1. ^ Harro Ranter, ASN Aircraft accident Antonov 2TP LY-AVD Rocca di Mezzo, su www.aviation-safety.net. URL consultato il 6 luglio 2015.

Voci correlate