Carmelo Borg Pisani
Carmelo Borg Pisani (Senglea, 10 agosto 1915 – Paola, 28 novembre 1942) è stato un [[]] e patriota maltese naturalizzato italiano.

Preso prigioniero dal British Army e giustiziato, fu insignito da Vittorio Emanuele III con motu proprio della medaglia d'oro al valor militare.
Biografia
La formazione e l'adesione al fascismo
Nato in una nota famiglia cattolica e nazionalista maltese, a 14 anni si iscrisse alla OGIE (Organizzazioni Giovanili Italiane all'Estero) di La Valletta e dopo quattro anni, mentre frequentava con profitto anche il liceo d'arte Umberto I, fu inviato a Roma per frequentare un corso di "Capo Centuria".
Terminato gli studi liceali, per perfezionare i suoi talenti artistici si trasferì a Roma dove frequentò l'Accademia di belle arti senza trascurare l'attività politica: entrò in contatto col gruppo degli irredentisti maltesi e collaborò col prof. Umberto Biscottini ed altri intellettuali dell'archivio storico di Malta.
Con loro maturò la sua idea che i britannici stavano distruggendo l'"anima italiana" di Malta e che fosse necessario scacciare gli inglesi per il ritorno dell'isola alle sue origini. Con queste motivazioni Pisani (così come altri studenti maltesi che condividevano le stesse idee) si iscrisse al Partito Nazionale Fascista, aderendo poi alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Pisani aderì, quando si costituì a Roma, anche al “Comitato d'Azione Maltese” sotto la presidenza del prof. Carlo Millia, dell'Università di Malta che, perseguitato dagli inglesi, era stato costretto a lasciare l'isola. Più tardi Carlo Millia fu nominato Consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni in rappresentanza dell'Arcipelago Maltese. Contemporaneamente Pisani partecipò alla pubblicazione a Roma, direttore ancora Carlo Millia, del battagliero giornale “Malta”, che era stato soppresso dagli inglesi nell'isola pochi giorni prima del conflitto.[1]
L'entrata nella guerra dell'Italia (10 giugno 1940) lo sorprese ancora a Roma. All'indomani dello scoppio della Seconda guerra mondiale, dopo esser stato scartato dal Regio Esercito per la sua forte miopia, si arruolò nella Milizia (MVSN) ottenendo il grado di "Sotto Capo Manipolo". Entrò anche a far parte del Servizio informazioni militare (SIM). Chiese ed ottenne, inoltre, la cittadinanza italiana rinunciando a quella britannica e restituendo il suo passaporto attraverso l'ambasciata statunitense di Roma che rappresentava il Regno Unito.
Fu quindi inviato in Grecia con la Compagnia Speciale del Gruppo CC. NN. da sbarco della 50ª Legione partecipando all'occupazione italiana di Cefalonia.
L'operazione C3 e la cattura
Offertosi volontario per una spedizione ricognitiva a Malta propedeutica all'operazione C3, tra il 17 ed il 18 maggio 1942 si imbarcò su una squadriglia della Regia Marina formata dalla torpediniera Abba, dai MAS 574 e 576 e da due MTSM 218 e 214. Uno di questi ultimi sbarcò segretamente sulle scogliere di Dingli di Ras id-Dawwara facendo da avanguardia informativa in previsione dell'invasione dell'isola. Trasferì, quindi, i viveri in una grotta che conosceva da ragazzino, ma una tempesta insolitamente forte dopo soli due giorni si portò via viveri ed equipaggiamenti tanto che, messo alle strette dal bisogno, fu costretto ad attirare l'attenzione di una barca in perlustrazione e fu ricoverato in un ospedale militare[2].
Lì Pisani fu riconosciuto dal capitano medico Tom Warrington, un suo amico d'infanzia, che lo denunciò. Fu quindi trasferito nella carcere di Corradino a Paola, interrogato ed accusato di tradimento.
Il processo e la morte
Il 12 novembre fu giudicato a porte chiuse per evitare le proteste dei fascisti maltesi, i cui esponenti principali a quel tempo erano già stati deportati in campi di prigionia ugandesi o espulsi verso l'Italia. La giuria, composta da militari in quanto il codice civile era stato sospeso per lo "stato di guerra", lo riconobbe colpevole di spionaggio e tradimento condannandolo a morte. Contro l'accusa di tradimento cercò di far valere la sua rinuncia alla cittadinanza britannica a favore di quella italiana e la partecipazione a combattimenti inquadrato nel Regio Esercito. Quest'ultima annotazione fu, anzi, considerata come un'aggravante in quanto la Grecia era alleata del Regno Unito.
Il 19 novembre fu emessa la sentenza a morte per impiccagione per tradimento e cospirazione contro il governo di Sua Maestà britannica. La sentenza fu eseguita alle 7:34 del 28 novembre 1942 nella prigione Corradino. La sua tomba si trova ancora all'interno del recinto del carcere "Corradino". Nella sua cella fu ritrovata la scritta: "I vili ed i servi non sono graditi al Signore".[senza fonte]
Le controversie sulla figura
Pisani fu un convinto sostenitore del fascismo. Stefano Fabei scrisse di lui:
Le notizie sulla sua morte erano però frammentarie: per questo motivo, credendo che Borg Pisani fosse stato fucilato, nelle motivazioni si fa riferimento al piombo del plotone di esecuzione. Non c'è concordia sulla valutazione della figura di Pisani: alcuni affermano che era un eroe della causa di una Malta indipendente e libera dagli inglesi, altri che era un fascista maltese, altri ancora che era un coraggioso irredentista italiano.
Polemiche vi sono anche sul processo perché non gli fu riconosciuto lo status di prigioniero di guerra che gli avrebbe risparmiato la pena di morte, cosa che invece avvenne, dopo la conclusione della guerra, per diversi altri irredentisti che aderirono alla Repubblica Sociale Italiana ed estradati a Malta su richiesta inglese. A Malta è visto da alcuni come un eroe per l'indipendenza nazionale, da altri come una marionetta di Mussolini, da altri ancora come un idealista che si sacrificò per l'irredentismo italiano.
Del processo, alcuni ritengono sia stato giusto e imparziale. Altri reputano che egli, essendo un prigioniero di guerra, avrebbe dovuto avere un diverso trattamento. Altri ancora stimano che fu impiccato dagli inglesi solo perché irredentista in quanto, dopo la restituzione del passaporto e la richiesta acquisizione della cittadinanza italiana, non ne era giuridicamente giustificata l'impiccagione (contrariamente a quella di Cesare Battisti fatta dagli austriaci nella prima guerra mondiale).
Onorificenze
— Malta, 1942
Note
- ^ Il giornale "Malta" era stato oggetto di provocazioni anti-italiane a Malta che culminarono nella devastazione della sede del giornale e nell’arresto del direttore Enrico Mizzi.
Furono arrestati anche altri 49 maltesi filoitaliani, che poi insieme a Mizzi, che pure era parlamentare, furono deportati in Uganda nel successivo 1942. Tra essi l’altro parlamentare Arturo Mercieca, il prof. Giulio Cortis, dell’Università, mons. Alberto Pantalleresco, professore del Liceo, il Direttore del Museo Vincenzo Bonello, i professionisti Alberto Laferla, Herbert Ganado e Berto Gauci, ma si deve ricordare anche il giovane Alberto Baiona - ^ Fabei, La legione straniera di Mussolini, pag. 305.
- ^ Stefano Fabei. Carmelo Borg Pisani(1915-1942) - eroe o traditore? Primo capitolo.
Bibliografia
- L. Mizzi, Per il sogno della sua vita, Volpe, Roma, 1981.
- G. Vignoli, Gli Italiani dimenticati. Minoranze italiane in Europa, Giuffré, Milano, 2000.
- L. Mizzi, Il-Kaz Borg Pisani. Sittin sena Wara, PEG publications, Valletta, 2003.
- S. Fabei, Carmelo Borg Pisani (1915-1942) - eroe o traditore?, Lo Scarabeo, Bologna, 2007.
- S. Fabei, La legione straniera di Mussolini, Mursia, Milano, 2008.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- approfondita biografia di Borg Pisani con citazioni di altri irredentisti maltesi, su isses.it.
- monarchia.it.
- www.borgpisani.it, su borgpisani.it.
- (EN) carmeloborgpisani.20m.com.
- (EN) maltamigration.com.
- (EN) Bottiglie di vino intitolate a Pisani, su timesofmalta.com.
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