Nobile contrada San Magno

suddivisione storica di Legnano

La Nobile Contrada San Magno è una delle otto contrade in cui è divisa la città lombarda di Legnano. È situata nella zona centro-sud della città. Partecipa annualmente al Palio di Legnano ed è stata istituita in occasione dell'organizzazione della Festa del Carroccio (1932)[2].

Nobile Contrada San Magno
contrada di Legnano
Informazioni generali
Colori  rosso, bianco e rosso
MottoNon semel victor, sed semper primus[1]
Istituzione{{{istituzione}}}
Edificio religioso di riferimentoBasilica Romana Minore di San Magno
PatronoSan Magno de' Trincheri
(anche patrono di Legnano)
Festa della contrada5 novembre
Reggenza
Gran prioreDomenico Esposito
CapitanoMatteo Airoldi
CastellanaFederica Colombo
ScudieroDavide Provasi
Gran damaAntonella Ruggiero Scarpa
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lombardia
ComuneLegnano
Manierovia Berchet, 8
Coordinate45°35′35.1″N 8°55′18″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina
La contrada e il palio
Vittorie al palio11
Ultima vittoria: 2011
Vittorie alla provaccia{{{vittorieprovaccia}}}
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AvversarieSan Bernardino
Mezzi di informazione
Sito ufficialewww.sanmagno.com
PeriodicoIl San Magnino
Mappa di localizzazione
Map
Palio di Legnano

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Legnano e Battaglia di Legnano.

Il territorio della contrada comprende la maggior parte del centro storico della città del Carroccio. Fin dall'epoca medioevale Legnano[3] era infatti divisa in due parti: l'agglomerato più grande e più importante ubicato sulla riva destra dell'Olona e che corrisponde al moderno centro città (la cosiddetta Contrada Granda, in dialetto legnanese) e un borgo più piccolo, Legnanello (da cui è derivato il nome della quasi omonima contrada), sulla riva sinistra del fiume.

 
Una mappa di Legnano del 1850: si vedono ancora i due abitati di Legnano e Legnanello (all'epoca ancora distinti) divisi dall'Olona e dall'Olonella. I due centri abitati si sono poi saldati in un unico conglomerato urbano con l'espansione edilizia del XX secolo[4]

All'epoca le due comunità, che avevano un'esistenza indipendente, erano in comunicazione grazie alla presenza di alcuni di ponti. I terreni compresi tra i due abitati erano attraversati dall'Olonella (una diramazione naturale del fiume) e dal corso principale dell'Olona, i quali formavano un'isola naturale che era conosciuta come "Braida Arcivescovile" essendo di proprietà dell'arcidiocesi di Milano[5]; la Braida Arcivescovile restò libera da costruzioni fino al XX secolo perché era spesso allagata dalle acque del fiume[6]. L'Olonella aveva origine dal fiume poco prima del centro abitato principale e, dopo aver lambito il borgo principale vicino alla moderna basilica di San Magno, rientrava poco più a valle nell'Olona. L'Olonella è stata poi interrata nella prima parte del XX secolo[4].

La Legnanello dell'epoca era costituita da poche case che erano situate lungo la strada parallela al corso principale dell'Olona e nota fin dall'epoca romana (il moderno corso Sempione, anticamente conosciuto come "strada magna"[7]), mentre il borgo principale era formato da un agglomerato di abitazioni che si sviluppava intorno a una piazza (la moderna piazza San Magno)[5]. I due centri abitati si sono poi saldati in un unico conglomerato urbano con l'espansione edilizia del XX secolo[4].

Comprendendo il centro storico della città, il territorio della contrada di San Magno include diversi edifici di importanza storica ed artistica[8]. Tra essi vanno senz'altro menzionati la Basilica Romana Minore di San Magno, palazzo Leone da Perego e villa Jucker, sede della Famiglia Legnanese. In periferia, fanno parte della contrada San Magno il castello Visconteo (con annessa chiesetta di San Giorgio) ed il parco castello. Un tempo nella contrada era situato il castello Cotta, un maniero altomedievale che sorgeva nell'area attualmente occupata da palazzo Leone da Perego e che è stata demolito tra il XIII e il XIV secolo: fu quindi testimone della battaglia di Legnano, durante la quale fu utilizzato come avamposto militare dalla Lega Lombarda[9].

 
La Battaglia di Legnano di Amos Cassioli (1860)

Il territorio della contrada potrebbe essere stato teatro degli scontri decisivi della battaglia di Legnano. Il Carroccio venne posizionato sul bordo di un ripido pendio fiancheggiante l'Olona, così che la cavalleria imperiale, il cui arrivo era previsto da Castellanza lungo il corso del fiume, sarebbe stata obbligata ad assalire l'esercito della Lega Lombarda risalendo una scarpata[10][11]. Il Barbarossa sarebbe stato quindi costretto ad attaccare l'esercito comunale in una situazione di svantaggio, dato che avrebbe dovuto sferrare l'assalto dal basso[11]. Questa scelta si rivelò poi sbagliata: il Barbarossa arrivò infatti da Borsano, cioè dalla parte opposta, obbligando le truppe comunali, che avevano la strada di fuga sbarrata dall'Olona, a resistere intorno al Carroccio[11]. Una delle cronache dell'epoca, gli Annali di Colonia, contiene infatti un'informazione che indica dove probabilmente fosse il Carroccio: per non far fuggire nessun soldato:

(latino)
«[...] At Longobardi aut vincere aut mori parati, grandi fossa suum exercitum circumdederunt, ut nemo, cum bello urgeretur, effugere posset. [...]»
(italiano)
«[...] I lombardi, pronti a vincere o a morire sul campo, collocarono il proprio esercito all'interno di una grande fossa, in modo tale che quando la battaglia fosse stata nel vivo, nessuno sarebbe potuto fuggire. [...]»

Ciò potrebbe significare che le fasi decisive della famosa battaglia potrebbero essere state combattute nell'odierna contrada San Martino oppure in prossimità del quartiere legnanese della "Costa di San Giorgio", e quindi su un territorio ora appartenente alla contrada di San Magno, a quella di Sant'Ambrogio e al comune di San Giorgio su Legnano, non essendo in altra parte del Legnanese individuabile un'altra scarpata con queste caratteristiche[10]. Tra il quartiere della Costa di San Giorgio e l'Olona è ancora oggi presente un ripido pendio che è stato in seguito incluso nel parco castello.

La chiesa di riferimento

  Lo stesso argomento in dettaglio: Basilica di San Magno.

La contrada fa riferimento alla già citata Basilica Romana Minore di San Magno. La prima pietra dell'edificio religioso, che è rinascimentale di scuola bramantesca, fu posata il 4 maggio 1504, mentre la costruzione si protrasse fino al 6 giugno 1513 con il completamento delle opere murarie. Fu consacrata il 15 dicembre 1529 dopo una sospensione dei lavori che durò dal 1516 al 1523 per mancanza di fondi[12].

I colori ed il gonfalone

La leggenda più famosa e conosciuta, tra quelle che narrano l'origine dei colori della contrada, racconta che molto tempo fa nell'odierna piazza San Magno si ergesse un grosso cerro[13]. Nel giorno del Santo patrono, il 5 novembre, un agricoltore si mise a contemplare l'albero ammirandone la capacità di sopportare il gelo e la neve. Il contadino espresse così il desiderio di poter resistere nella stessa maniera alle difficoltà della vita. In quel momento comparì San Magno, che si offrì di soddisfare il desiderio dell'uomo donandogli il vigore, la temerarietà e la potenza di un leone. Il Santo ordinò all'agricoltore di uccidere un coniglio e avanzare sul terreno, ammantato di neve, dove era stato versato il sangue dell'animale. Il contadino eseguì gli ordini e quindi San Magno esaudì il suo sogno trasformandolo in leone. Compiuto il prodigio, il Santo sparì improvvisamente senza accontentare l'agricoltore che chiedeva di ritornare uomo, castigando così la sua superbia.

Il bianco della neve ed il sangue del coniglio diventarono quindi il simbolo della contrada. Questi colori, l'albero ed il leone furono anche inclusi nello stemma e nel gonfalone della città di Legnano.

In base ad un'altra leggenda, il bianco ed il rosso sono invece associati al sangue lasciato sulla neve dai Santi Sebastiano e Rocco, che si erano recati a Legnano per contemplare gli affreschi della basilica di San Magno[13].

Nello stemma della contrada è presente, sopra il campo rosso di sinistra, la mitria di San Magno. Al centro, sopra il colore bianco, sono raffigurati il suo ombrello vescovile e le sue chiavi prepositurali, mentre sopra il campo rosso di destra è rappresentato il suo bastone pastorale[13].

La contrada ed il Palio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Vincitori del Palio di Legnano e della Provaccia.

La Contrada San Magno ha conquistato 11 vittorie al Palio: 1963, 1971, 1973, 1979, 1987, 1990, 1993, 1999, 2000, 2001 e 2011[14].

N° vittoria Anno Capitano Fantino Cavallo
1 1963 Gianni Re Cecconi Giorgio Garzonio Domazzo (Fulmine)
2 1971 Norberto Albertalli Costantino Giuggia detto Morino IV Tom Jones
3 1973 Arcangelo Roveda Vincenzo Foglia detto Frasca Pou Pouch
- 1976[15] Arcangelo Roveda Pasquale Beretta Utrillo
4 1979 Arcangelo Roveda Salvatore Ladu detto Cianchino (La finale è stata corsa 2 volte. La 2ª volta il cavallo è stato montato da Bruno Blanco detto Parti e Vai) Peccatrice
5 1987 Roberto Clerici Giuseppe Pes detto Il Pesse Alpha Shariba
6 1990 Roberto Clerici Maurizio Farnetani detto Bucefalo Phantasm
7 1993 Alberto Oldrini Maurizio Farnetani detto Bucefalo Phantasm
8 1999 Giuseppe Scarpa Martin Ballesteros detto Pampero Noble Nord
9 2000 Andrea Gobbi Maurizio Farnetani detto Bucefalo Ombra (Amalin)
10 2001 Andrea Gobbi Maurizio Farnetani detto Bucefalo Guazza (Thera)
- 2005[16] Domenico Esposito Marco Pagliai Signorina Snob
11 2011 Marco Barlocco Giovanni Atzeni detto Tittia Aberrant

La contrada si è anche aggiudicata il Palio d'Onore del 2005, organizzato nel cinquantesimo anniversario della fondazione del Collegio dei Capitani, e la vittoria al Palio Straordinario del 1976, disputato all'Arena di Milano in occasione dell'VIII centenario della battaglia di Legnano[14][17].

Note

  1. ^ in italiano, "non sempre vincitori, ma sempre primi"
  2. ^ D'Ilario, 2000, p. 4.
  3. ^ Agnoletto, p. 31.
  4. ^ a b c Cfr. le due topografie di Legnano (datate 1925 e 1938) che sono presenti nel testo di D'Ilario a pag. 352 e a pag. 353
  5. ^ a b D'Ilario, 1984, p. 40.
  6. ^ D'Ilario, 1984, pp. 208-209.
  7. ^ Ferrarini, p. 21.
  8. ^ Contrada di San Magno - Il territorio, su sanmagno.com. URL consultato il 4 aprile 2014.
  9. ^ D'Ilario, 2000, p. 8.
  10. ^ a b Agnoletto, 1992, p. 39.
  11. ^ a b c D'Ilario, 1984, p. 233.
  12. ^ D'Ilario, 1984, pp. 245-257.
  13. ^ a b c Contrada San Magno, su collegiodeicapitani.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  14. ^ a b L'albo d'oro del Palio di Legnano, su contradalegnarello.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  15. ^ Palio straordinario disputato all'Arena di Milano in occasione dell'VIII centenario della battaglia di Legnano
  16. ^ Palio d'Onore: Palio straordinario organizzato per celebrare il 50º anniversario della fondazione del "Collegio dei Capitani e delle Contrade".
  17. ^ Contrada di San Magno - Le vittorie al Palio, su sanmagno.com. URL consultato il 4 aprile 2014.

Bibliografia

  • Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984, SBN IT\ICCU\RAV\0221175 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Giorgio D'Ilario, Sagra del Carroccio - Palio delle Contrade, Tipotecnica, 2000, ISBN non esistente.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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