Associazione Sportiva Vis Nova Giussano
La Vis Nova Giussano è una società calcistica italiana con sede a Giussano.
Vis Nova Giussano Calcio ![]() | |
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Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Nero - Verde |
Simboli | Lucertola |
Dati societari | |
Città | Giussano |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Fondazione | 1920 |
Scioglimento | 1935 |
Rifondazione | 1940 |
Scioglimento | 1999 |
Rifondazione | 2000 |
Presidente | Emilano Sironi |
Stadio | Stefano Borgonovo (600 posti) |
Sito web | www.asvisnova.it |
Palmarès | |
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Storia
La Vis Nova S.C. fu fondata il 17 novembre 1920 presso la “Mutuo Soccorso e Scuole Professionali” di Giussano. I dirigenti della società, che costituirono il primo Consiglio del club insieme al Dottor Giorgio Edwards, erano membri di spicco della Società di Mutuo Soccorso di Giussano.
Il club organizzò il campionato brianzolo dell'ULIC dal 1922 al posto della U.S. Caratese impossibilitata a farlo perché iscrittasi alla FIGC. Il Comitato ULIC "Valli Briantee" fu da lei organizzato per 3 stagioni consecutive fino al 1925 e comprendeva i "tornei dei bar" e i "tornei della canicola" a 6 giocatori che impazzavano in Brianza durante tutta l'estate.
Con la rinuncia al campionato da parte della Caratese alla fine della stagione 1922-23[1] tessera i suoi migliori giocatori lasciati liberi utilizzandoli nel campionato di Quarta Divisione.
Nel 1926 il suo campo è appena sufficiente per disputare i campionati di Terza Divisione e si impegna alla costruzione del nuovo impianto sportivo. Chiede il permesso al Seregno di poter giocare sul suo campo di Via Cesare Correnti e il Comitato Regionale Lombardo le concede di utilizzarlo quando è impegnata nelle gare esterne[2]. È fra le sue fila che cresce il giussanese Aldo Boffi per poi essere ceduto agli azzurri seregnesi e da questa al Milan.
Sul nuovo campo sportivo arriva a disputare i campionati nazionali di Prima Divisione, la Serie C dell'epoca. Nella stagione 1934-35, tuttavia, la squadra retrocedette in Prima Divisione Regionale chiudendo il campionato all'ultimo posto, e non riuscì ad iscriversi a quello successivo, a causa di difficoltà economiche.
Rimasta inattiva durante il periodo della Guerra d'Etiopia, il fascio cittadino riutilizza diversi suoi giocatori rimasti inattivi e li tessera iscrivendosi come "Fascio Giovanile di Combattimento di Giussano" al campionato 1939-1940 indetto dal Direttorio della Sezione Propaganda di Seregno.
Nel giugno del 1940, grazie all'iniziativa di Rino Annoni, fu ricostituita ufficialmente la vecchia società, ma con la nuova denominazione di Associazione Sportiva Vis Nova.
Tra il 1948 ed il 1958 lanciò diversi calciatori che poi giunsero a disputare i campionati di Serie A o addirittura in Nazionale (Boffi e Bugatti). Il 19 marzo 1964 venne inaugurato ufficialmente il campo da gioco denominato Caduti di Superga, mentre alla fine dell'agosto 1965 Giussano ospitò per dieci giorni gli argentini dell'Independiente di Buenos Aires, i quali scelsero la città come luogo dove allenarsi in vista della finale di Coppa Intercontinentale da disputare a Milano contro l'Inter.
Nel 1980 la Vis Nova si concentrò sul settore giovanile e sulla valorizzazione del vivaio, costituendo scuole calcio e squadre pulcini, allievi e così via. Nel 1999, tuttavia, per difficoltà economiche, la squadra fu ritirata dal campionato dalla dirigenza, la quale ridusse inoltre a due sole squadre il Settore Giovanile. Il club venne però salvato dalla sparizione per iniziativa di alcune persone, le quali costituirono una nuova società, con denominazione iniziale Giussano 2000, la quale cambiò denominazione nel 2002 in A.S. Vis Nova Giussano.
La Scuola Calcio nel 2004 è stata affidata e ricostruita grazie a Marco Barollo, ex giocatore dell'Inter, che tuttora porta avanti da più di 10 anni il progetto condiviso e voluto dall'amico Stefano Borgonovo, facendo della Scuola Calcio Vis Nova una delle migliori nel panorama brianzolo.
Cronistoria
Cronistoria dell'Associazione Sportiva Vis Nova Giussano | |
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Note
- ^ Gazzetta dello Sport di venerdì 23 novembre 1923, perché le fu espropriato il terreno in cui era situato il suo campo ad Agliate per costruire un capannone industriale.
- ^ Gazzetta dello Sport del 5 novembre 1926 (consultabile presso la Biblioteca nazionale braidense e Biblioteca Comunale Centrale Milano).