Paolo Romeo (politico)
Template:Membro delle istituzioni italiane Paolo Romeo (Reggio Calabria, 19 marzo 1947) è un politico e avvocato italiano, già parlamentare della Camera dei Deputati, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.
Biografia
Da studente universitario si avvicina prima al FUAN, partecipa ai Moti di Reggio. È eletto consigliere comunale di Reggio per il MSI. Negli anni settanta resta vicino alla destra extraparlamentare </ref>. Nel 1981 aderisce al PSDI nelle cui liste torna consigliere comunale e assessore. Nel 1990 è eletto consigliere regionale.
Nel 1992 è eletto deputato alla Camera per il Partito Socialista Democratico Italiano nel collegio di Catanzaro[1] È segretario della commissione di vigilanza Rai[2] fino al 1994. Nel settembre 1992 si iscrisse anche al Partito Radicale, come membro del consiglio federale[3]
Dopo l'esperienza parlamentare non è rieletto alla Camera e torna all'avvocatura.
Procedimenti giudiziari
L'11 gennaio 1980 è arrestato per favoreggiamento nella latitanza di Franco Freda e scarcerato il successivo 22 aprile[4]
Nel 1993 è stato indagato perché indicato da un pentito tra i mandati nel 1970 della strage di Gioia Tauro, e prosciolto in istruttoria nel 1995.
Accusato di legami con la 'ndrangheta calabrese, nel luglio 1993 la magistratura richiede alla Camera dei Deputati l'autorizzazione all'arresto perché accusato "di essere 'dirigente' di una cosca della 'ndrangheta dedita agli omicidi, al traffico di stupefacenti, al controllo di attività economiche pubbliche e private"[5]
Nel 1995 lo arrestano a seguito delle dichiarazioni del pentito della 'ndrangheta Filippo Barreca, ma viene rilasciato poco dopo. La prima sezione della Corte di Assise di Reggio Calabria con sentenza del 12 ottobre del 2000 lo ha condannato a cinque anni di reclusione con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. La condanna, ridotta a tre anni e per concorso esterno, diventa definitiva in Cassazione nel febbraio 2004 e lo riporta in carcere.
Nei suoi confronti è stato disposto un provvedimenti di custodia cautelare in carcere, il 9 novembre 2004, insieme all'ex deputato Amedeo Matacena, nell'ambito di un'inchiesta per pressioni esercitate su alcuni magistrati della Procura distrettuale di Reggio Calabria, al fine di condizionare le inchieste che stavano svolgendo sulle collusioni tra ambienti politici e mafiosi reggini. L'inchiesta era stata condotta dalla Procura distrettuale di Catanzaro e la richiesta di emissione delle ordinanze di custodia cautelare è stata firmata dal procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi, dal procuratore aggiunto, Mario Spagnuolo, e dal sostituto procuratore Luigi de Magistris[6]. Successivamente gli indagati sono stati prosciolti.
Nel maggio 2014 risulta coinvolto nell'inchiesta sulla latitanza di Amedeo Matacena che ha portato all'arresto dell'ex ministro Claudio Scajola[7]. Successivamente emerge la sua estraneità alla operazione medesima, frutto di errore giornalistico.
Nel maggio 2016 viene nuovamente arrestato dalla DDA di Reggio Calabria, nell'ambito dell'operazione "Fata Morgana", con le accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, tutte aggravet dalle modalità mafiose[8][9]
Note
- ^ http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XI%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg11/framedeputato.asp?Deputato=1d34320
- ^ Paolo Romeo / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico
- ^ Ministri e parlamentari (membri del consiglio federale pr) personalità e nobel | RadioRadicale.it
- ^ Mario Guarino, Poteri segreti e criminalità, Dedalo, 2004, pagina 138
- ^ sulle immunità la " Melina " dei parlamentari
- ^ Repubblica.it/cronaca: Arrestati due ex parlamentari "Pressioni sui magistrati"
- ^ Scajola, l'inchiesta ora punta sul riciclaggio - Repubblica.it
- ^ repubblica.it
- ^ corrieredellacalabria.it