Forza Italia (2013)

partito politico italiano fondato nel 2013

Forza Italia è un partito politico che riprende il nome e il simbolo dell'omonima formazione attiva dal 1994 al 2009.

Forza Italia
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PresidenteSilvio Berlusconi
PortavoceDeborah Bergamini
StatoItalia (bandiera) Italia
SedeVia del Plebiscito, 102 - Roma
Fondazione16 novembre 2013
IdeologiaConservatorismo liberale[1]
Cristianesimo democratico[1]
Liberalismo
Socialismo liberale (minoranza)
CollocazioneCentro-destra
Partito europeoPartito Popolare Europeo
Gruppo parl. europeoGruppo del Partito Popolare Europeo
Seggi CameraTemplate:Partito politico/seggi
Seggi SenatoTemplate:Partito politico/seggi
Seggi EuroparlamentoTemplate:Partito politico/seggi
Seggi Consigli regionaliTemplate:Partito politico/seggi
TestataIl Mattinale
Organizzazione giovanileForza Italia Giovani
Iscritti45.000 circa (2014)[2]
126.000 (2015) 165.000 (2016) [3]
Colori     Azzurro
Sito webforzaitalia.it/

Vi è confluita la maggioranza degli esponenti del Popolo della Libertà, dopo la scissione dell'area di Angelino Alfano, passata invece al Nuovo Centrodestra.

Storia

Le ultime vicende del Popolo della Libertà e la scissione

  Lo stesso argomento in dettaglio: Il Popolo della Libertà e Governo Letta.

L'ipotesi di un ritorno a Forza Italia inizia a circolare già nel 2011, soprattutto dopo aver preso atto[4][5][6][7][8] delle difficoltà del Popolo della Libertà, lista vincente alle Elezioni politiche italiane del 2008, a diventare un soggetto culturalmente dinamico, plurale e strutturato.[9]

Dopo la deludente performance delle comunali del 2012 i giornali scrivono di un imminente ritorno al progetto originario, allo spirito del '94.

Sarà tuttavia lo stesso Berlusconi a smentire queste ipotesi, annullando inspiegabilmente le primarie per candidarsi di nuovo alla guida della coalizione del centro-destra[10] in occasione delle elezioni politiche del 2013.

I primi veri passi in tal senso vengono effettuati a giugno 2013,[11] allorquando la sconfitta alle amministrative evidenzia la necessità di un cambiamento radicale.

Dopo mesi di confronti e valutazioni il 25 ottobre l'Ufficio di Presidenza «delibera la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di “Forza Italia”, in attesa della ratifica del Consiglio nazionale del 16 novembre ».[12] e confermato il 16 novembre dal Consiglio nazionale.

Le "colombe", che in quest'organo contano 130 membri sugli 870 totali,[13] non partecipano ai lavori, originando quindi una clamorosa scissione.[14]. Il punto maggiormente contestato riguarda la possibile uscita dall'esecutivo, soprattutto in caso di voto favorevole degli alleati del Partito Democratico sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.[15]

Lo stesso giorno Angelino Alfano, durante una conferenza stampa alla quale partecipano gli esponenti dell'ala governativa, annuncia la nascita di una seconda formazione dalle ceneri del partito comune, prontamente ribattezzata Nuovo Centrodestra[16], alla quale aderiscono 60 parlamentari.

Il 20 novembre 2013 i gruppi assumono la denominazione "Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi presidente" alla Camera e "Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII Legislatura" al Senato.[17][18] A novembre aderiscono Clemente Mastella[19] e sua moglie Sandra Lonardo[20].

Elezioni amministrative del 2013

Il primissimo banco di prova è costituito dalle elezioni regionali in Trentino-Alto Adige del 27 ottobre 2013 dove, per quanto riguarda Bolzano, il cartello "Forza Alto Adige-Lega Nord-Team Autonomie" raccoglie un mortificante 2,5%.

A Trento Giacomo Bezzi ottiene il 4,42%; il centro-destra conquista complessivamente 4 seggi.

Alle regionali in Basilicata del novembre 2013, vinte dal candidato del centro-sinistra con il 59,6% che candidava il Vicepresidente della Giunta uscente di centrosinistra del Presidente Vito De Filippo (dimessosi per gli scandali rimborsi), Marcello Pittella, il simbolo del Popolo della Libertà (presentato per l'ultima volta) ottiene il 12,27% pari a 29 mila voti e solo 2 consiglieri, mentre il candidato Presidente, il senatore di Scelta Civica Salvatore Di Maggio si ferma al 19,38%.

L'opposizione e la riorganizzazione del partito

Il 26 novembre il Governo, in serata, pone la fiducia sulla legge di stabilità presentando un maxi-emendamento che integra le modifiche della commissione bilancio del Senato. Forza Italia, nella conferenza dei capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta, annuncia il no alla finanziaria e l'uscita dalla maggioranza del Governo Letta[21].

Il 2 gennaio 2014 Berlusconi nomina i primi coordinatori regionali e annuncia per il 26 gennaio gli "stati generali" del partito[22].

Il 18 gennaio 2014 avviene l'incontro tra Silvio Berlusconi e il segretario Matteo Renzi. I due si confronteranno a lungo sul tema della legge elettorale e delle riforme istituzionali[23]. Terminate le nomine dei coordinatori regionali, arrivano le prime deleghe ai relativi comitati di presidenza. Si inizia dalla Lombardia e dalla Liguria.[24] Il 20 febbraio vengono annunciati i congressi territoriali del partito, previsti per l'estate.[25][26]

In seguito una delegazione di 200 volontari parte da Roma per raggiungere i territori non sufficientemente coperti dalla rete internet, al fine di incentivare l'apertura di nuovi club.

Il nome dell'iniziativa è "Missione Azzurra".[27] Forza Italia decide inoltre di rimanere all'opposizione del nuovo Governo Renzi, mantenendo comunque un atteggiamento improntato alla responsabilità.[28]

I problemi finanziari

Dal mese di maggio 2014 il partito ha problemi finanziari a causa dell'abolizione progressiva del finanziamento pubblico di cui fino a quel momento aveva goduto. Berlusconi ha esortato gli iscritti a divenire sostenitori del partito, pregando i propri parlamentari di cercare finanziatori.[29] Nell'agosto il partito ha annunciato di non essere in grado di pagare puntualmente gli stipendi ai propri dipendenti a causa della carenza di liquidità. I debiti ammontano a circa 94 milioni di euro[30]. I problemi finanziari hanno portato anche alla chiusura della sede del partito di piazza San Lorenzo in Lucina, nel mese di febbraio 2016. La nuova sede è Palazzo Grazioli, residenza ufficiale di Silvio Berlusconi.[31]

Elezioni europee, regionali ed amministrative del 2014

Alle regionali in Sardegna del 16 febbraio 2014 Forza Italia si schiera a sostegno del presidente uscente forzista Ugo Cappellacci che viene sconfitto dall'esponente di centro-sinistra, Francesco Pigliaru. Forza Italia ottiene il 18,52% eleggendo 10 consiglieri.

Alle europee del 2014 il partito risulta essere la terza lista nazionale con 4.614.364 voti validi, pari al 16,81% dietro al PD e al Movimento 5 Stelle. I seggi conquistati all'europarlamento sono 13; cinque anni prima sono stati 29. Sommando i voti di Forza Italia con quelli del Nuovo Centrodestra e di Fratelli d'Italia i voti ottenuti sono 6.800.000, circa 4 milioni in meno rispetto a quelli presi dal PdL alle europee del 2009.

Contestualmente alle europee si sono svolte le elezioni regionali in Piemonte e in Abruzzo, accompagnate da un rilevante turno di amministrative, alle regionali i candidati forzisti sono tutti scoffitti, mentre alle amministrative, dei 28 comuni capoluogo chiamati al voto 15 sono le amministrazioni uscenti di centro-sinistra e 13 quelle di centro-destra. Il primo turno assegna 9 città al centro-sinistra e 2 al centro-destra che si conferma ad Ascoli Piceno e a Tortolì. Inoltre il partito rimane escluso anche in alcuni ballottaggi, come a Livorno, a Modena e a Caltanissetta mentre si conferma Teramo e vince a Perugia, Urbino e Foggia. Il centrodestra perde però sei capoluoghi di regione nel nord-ovest: A Bergamo, Cremona, Pavia (dove viene battuto dal centro-sinistra il giovane sindaco uscente Alessandro Cattaneo, in piena scalata al vertice del partito come volto nuovo di FI), Biella, Verbania e Vercelli vincono i candidati democratici. Il partito infine è sconfitto anche a Pescara e infine, il 26 ottobre, anche a Reggio Calabria.

Alle regionali anticipate del 23 novembre 2014, in Emilia-Romagna Forza Italia è superata a destra dalla Lega Nord, raggiungendo solo l'8,3% ed eleggendo 2 consiglieri regionali, mentre in Calabria (dove la giunta uscente è invece di centro-destra) si impone il candidato del centro-sinistra, Mario Oliverio, sulla candidata forzista Wanda Ferro. Forza Italia ottiene il 12,2%, eleggendo 5 consiglieri.

L'elezione di Mattarella e i successivi sviluppi

Dopo le dimissioni del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, firmate il 14 gennaio 2015[32], il partito pensa ai nomi da proporre come successori al Colle; nonostante un iniziale apprezzamento per Giuliano Amato e Pier Ferdinando Casini, il 29 gennaio 2015 Renzi annuncia che alla quarta votazione proporrà Sergio Mattarella.

Questa mossa causa sostanzialmente la fine del Patto del Nazareno, provocando delle tensioni[33][34][35]. Il 4 febbraio 2015 Berlusconi respinge le dimissioni dei vertici del partito, chieste dai dissidenti guidati da Raffaele Fitto[36].

Il 21 febbraio Raffaele Fitto e i forzisti a lui vicino lanciano la corrente dei "Ricostruttori".

Il 31 marzo 2015 i senatori Sandro Bondi e Manuela Repetti lasciano il partito e aderiscono al gruppo misto.

Lo scontro nel partito tra Berlusconi e Fitto si acuisce con l'approssimarsi delle elezioni regionali. Con il rischio di vedere i propri fedelissimi tagliati fuori dalle liste di Forze Italia nelle regioni chiamate al voto, l'ex ministro pugliese minaccia la presentazione di liste autonome, ed eventualmente propri candidati a presidente, in contrapposizione a quelle ufficiali del partito.

Elezioni regionali ed amministrative del 2015

Al turno principale delle regionali FI si presenta in coalizioni unitarie di centro-destra in tre regioni: in Liguria, in Umbria e nell'unica regione amministrata da Forza Italia, la Campania. In Liguria e Campania corrono candidati forzisti: Giovanni Toti che riesce a vincere le elezioni e il presidente uscente Stefano Caldoro, mentre in Umbria viene presentato l'indipendente Sindaco di Assisi Claudio Ricci.

Il 10 maggio intanto Forza Italia viene sconfitto ad Aosta il centrodestra perde il governo della città, mentre a Trento e a Bolzano il centrosinistra si riconferma rispettivamente al primo e al secondo turno.

In Veneto si conferma il presidente uscente leghista Luca Zaia col 50,1% a 22,7%; Forza Italia qui registra il suo risultato peggiore di questa tornata, fermandosi al 5,9% ed eleggendo 3 consiglieri.

In Toscana il partito corre da solo col suo candidato Stefano Mugnai che arriva quarto, mentre il partito raccoglie l'8,5% dei consensi ed elegge un solo consigliere. Nelle Marche FI sostiene, assieme all'NCD, il presidente uscente di centro-sinistra Gian Mario Spacca la cui lista è quarta con il 14,2% dei voti, Forza Italia ottiene il 9.4%, eleggendo 3 consiglieri.

In Puglia viene inizialmente lanciata la candidatura dell'ex presidente della provincia di Bari Francesco Schittulli.

Dopo alcune incomprensioni riguardanti la composizione delle liste, con la minaccia di esclusione degli esponenti maggiormente vicini a Fitto, i dirigenti scelgono Adriana Poli Bortone.

Le Elezioni regionali italiane del 2015 registrano un calo di consensi di Forza Italia, stimato dall'Istituto di studi e di ricerche Carlo Cattaneo, di 840.148 voti rispetto alle Elezioni europee del 2014 in relazione al dato delle medesime 7 regioni; questa flessione proietta il partito di Silvio Berlusconi al secondo posto all'interno dello schieramento di centrodestra, con il sorpasso della Lega Nord in molte regioni.

Ai ballottaggi delle elezioni comunali del 14 giugno 2015 si registrano le vittorie a Venezia, Arezzo, Matera, Vibo Valentia, Chieti, Rovigo, Andria ed Enna.

La scissione dei Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto

Il 3 giugno 2015, al Senato, nasce il gruppo parlamentare dei Conservatori, Riformisti italiani, che sancisce la definitiva separazione tra il partito di Berlusconi e i ribelli vicini a Raffaele Fitto (che peraltro in data 17 maggio aveva già lasciato il gruppo del Partito Popolare Europeo per aderire ai Conservatori e Riformisti Europei). Fanno parte del nuovo gruppo 12 parlamentari, ben 10 provenienti da Forza Italia e 2 da Grandi Autonomie e Libertà: Anna Cinzia Bonfrisco, Francesco Bruni, Luigi D’Ambrosio Lettieri, Tito Di Maggio (da GAL), Ciro Falanga, Pietro Liuzzi, Eva Longo, Antonio Milo (da GAL), Lionello Marco Pagnoncelli, Luigi Perrone, Lucio Tarquinio e Vittorio Zizza. Viene contestualmente eletta capogruppo, a scrutinio segreto, la senatrice Bonfrisco.

Il 20 novembre 2015 sono invece 10 i deputati che aderiscono al progetto: Trifone Altieri, Maurizio Bianconi, Gianfranco Giovanni Chiarelli, Daniele Capezzone, Nicola Ciracì, Antonio Distaso, Benedetto Francesco Fucci, Cosimo Latronico, Roberto Marti e Rocco Palese.

L'abbandono dei verdiniani

Il 29 luglio Denis Verdini ufficializza la nascita di Alleanza Liberalpopolare - Autonomie, gruppo parlamentare che sostiene le riforme costituzionali dell'attuale esecutivo, al quale hanno aderito Lucio Barani, Giuseppe Compagnone, Vincenzo D'Anna, Antonio Scavone, Riccardo Conti, Riccardo Mazzoni, Ciro Falanga, Pietro Langella ed Eva Longo.

Nei mesi seguenti anche i senatori Francesco Maria Amoruso, Domenico Auricchio, Giuseppe Ruvolo, Pietro Iurlaro, Enrico Piccinelli e Riccardo Villari lasciano Forza Italia e aderiscono ad Alleanza Liberalpopolare.

Il 23 settembre è il turno dei deputati Francesco Saverio Romano, Ignazio Abrignani, Luca D'Alessandro, Monica Faenzi, Giuseppe Galati, Giovanni Mottola e Massimo Parisi, i quali entrano a far parte del Gruppo Misto.

Le nuove adesioni

Il 24 agosto, Nunzia De Girolamo, ex Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali nel Governo Letta, nonché ex capogruppo del Nuovo Centrodestra alla Camera dei Deputati, ufficializza l'abbandono a NCD.

Il ritorno a Forza Italia del successivo 22 settembre, oltre ad essere motivato da ragioni sentimentali («È casa mia»), si spiega soprattutto nella condotta di Alfano, a suo avviso colpevole di aver intrapreso un percorso che sfocerà inevitabilmente in una collocazione all'interno del centro-sinistra.[37]

Questa mossa ha comportato una scelta analoga da parte di 120 amministratori locali.[38]

A settembre è il turno dell'eurodeputato Massimiliano Salini, anch' egli deluso da NCD. [39]

Nel dicembre 2015 aderiscono al partito di Berlusconi i deputati nazionali Francantonio Genovese e Maria Tindara Gullo e il deputato regionale siciliano Francesco Rinaldi, provenienti tutti dal PD.[40]

Il 29 febbraio 2016 Adriana Poli Bortone, già candidata in Puglia per la coalizione di centrodestra alle elezioni regionali 2015, annuncia la propria adesione a Forza Italia (dopo la rottura avvenuta già al momento delle regionali con il proprio precedente partito, Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale).[41]

Ideologia

I riferimenti ideali sono riconducibili al cristianesimo democratico e al liberalismo, con una spiccata sensibilità liberista.

Le tesi della dottrina sociale della Chiesa cattolica trovano spazio nella concezione secondo la quale la famiglia sia il nucleo fondamentale della società.

Tra le tematiche care alla destra abbiamo la priorità alla sicurezza del cittadino e l'attenzione alle politiche sociali, mentre le posizioni in materia economica riflettono largamente l’elaborazione di Milton Friedman e Friedrich Hayek.

Si ritiene che i vincoli pubblici alla libera iniziativa imprenditoriale vadano ridotti e che, al fine orientare i consumi, un moderno sistema tributario debba essere incentrato sulle imposte indirette e su quelle reali, piuttosto che su quelle dirette e personali.

Onde ridurre i costi del funzionamento della macchina statale si mira alla totale riorganizzazione e informatizzazione della pubblica amministrazione, alla soppressione degli enti inutili e alla riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori.

Altre opinioni riguardano una linea inequivocabilmente atlantista in materia di politica estera, una certa libertà di coscienza in tematiche di bioetica, la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e magistratura inquirente, nonché la necessità di riforme costituzionali che trasformino l'Italia in senso Federalista e Semipresidenzialista.

Il democristiano Alcide De Gasperi, il socialdemocratico Giuseppe Saragat, i liberali Luigi Einaudi e Giovanni Malagodi, il «ministro dell'Armonia» Giuseppe Tatarella, il leader socialista Bettino Craxi e il filosofo Lucio Colletti sono infine i padri nobili ai quali il partito si richiama.[senza fonte]

Associazioni e fondazioni

Esse svolgono approfondimento di tipo culturale ed economico.

Soggetti aderenti

Formazioni a carattere regionale

Scissioni

Struttura

Gli organi principali previsti dallo statuto sono il Congresso Nazionale, il Presidente, il Consiglio Nazionale, l'Ufficio di Presidenza e l’Amministratore Nazionale.

Il Congresso Nazionale definisce la linea da perseguire, elegge il Presidente, 6 membri dell'Ufficio di Presidenza, 50 membri del Consiglio Nazionale e si riunisce in via ordinaria ogni 3 anni; è convocato dal Presidente su delibera dell'Ufficio di Presidenza, che ne stabilisce il luogo, la data e l’ordine del giorno.

Il Presidente resta in carica 3 anni e può essere rieletto. Le sue funzioni consistono nel dirigere e rappresentare il partito in tutte le sedi.

Il Consiglio Nazionale promuove e coordina l'azione politica degli indirizzi programmatici dettati dal Congresso Nazionale e si occupa del Collegio Nazionale dei Probiviri.

L’Amministratore Nazionale, eletto a maggioranza dei presenti dal Consiglio Nazionale su proposta dell'Ufficio di Presidenza, rimane in carica tre anni. Svolge un ruolo di legale rappresentanza di fronte ai terzi ed in giudizio senza alcuna limitazione, per gli atti riferibili agli Organi Nazionali, con tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Egli è abilitato alla riscossione dei contributi previsti dalla legge.

L'ufficio di Presidenza attua infine le deliberazioni del Congresso Nazionale e del Consiglio Nazionale, coordinando l'attività dei gruppi parlamentari.

Organizzazione interna

La sua composizione è stata formalizzata il 24 marzo 2014 e prevede 30 membri effettivi con diritto di voto, affiancati da altri 38 colleghi.[42]

Aree Tematiche

Organi territoriali

Club Forza Silvio

Nei giorni immediatamente successivi alla rinascita del partito sono stati lanciati i Club Forza Silvio, guidati da Marcello Fiori.[43]

Alla data dell'8 dicembre 2013 risultavano 3.386 club,[44] saliti, secondo i dati forniti dal partito, a circa 7 000 l'11 gennaio 2014;[45] l'obiettivo di Silvio Berlusconi è quello di arrivare a 12.000 club in Italia entro sei mesi.[44]

Coordinatori regionali

Forza Italia all'estero

Marcello Fiori, coordinatore nazionale dei Club Forza Silvio, ha designato Maria Garcia quale coordinatrice per l'Europa.

Forza Italia Giovani

Inizialmente l'organizzazione giovanile è stata la Giovane Italia, già operante all'interno del PdL e membro dei Giovani del Partito Popolare Europeo.

Successivamente è stata riassunta la precedente denominazione [46].

Alla presidenza viene confermata Annagrazia Calabria, il suo vice è Armando Cesaro, con Maria Tripodi che assume la carica la responsabile nazionale dell'organizzazione.

Rappresentanti istituzionali

Capogruppo alla Camera

Capogruppo al Senato

Capo delegazione al Parlamento europeo

Nelle istituzioni

Camera dei deputati

Gruppo Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi presidente[17]

XVII legislatura
53 deputati

Senato della Repubblica

Gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII Legislatura[18]

XVII legislatura
40 senatori

Parlamento Europeo

Gruppo del Partito Popolare Europeo

VII legislatura
15 eurodeputati
VIII legislatura
12 eurodeputati

Risultati elettorali

Per i risultati regione per regione, vedi la pagina: Risultati elettorali di Forza Italia per regione italiana.

 
Voti % Seggi
Europee 2014 4.614.364 16,81 13

Precedenti aggregati

 +File:LogoAN.png Voti % Seggi
Politiche 1994 Camera 13.350.268 34,48 162
Senato nel Polo - 84
Europee 1994 14.197.809 43,09 38
Politiche 1996 Camera 13.582.640 36,23 157
Senato nel Polo - 91
Europee 1999 11.032.519 35,47 31
Politiche 2001 Camera 15.386.636 41,45 185
Senato nella CdL - 126
Europee 2004 10.542.851 32,42 25
Politiche 2006 Camera 13.756.102 36,06 208
Senato 12.438.098 36,41 119
File:Il Popolo della Libertà.png Voti % Seggi
Politiche 2008 Camera 13.642.742 37,38 276
Senato 12.678.790 38,17 146
Europee 2009 10.807.327 35,26 29
Regionali 2010 5.994.741[47] 26,74 176
Politiche 2013 Camera 7.332.972 21,56 98
Senato 6.829.587 22,30 98

Voci correlate

Note

  1. ^ a b Wolfram Nordsieck, Parties and Elections in Europe – Italy, su parties-and-elections.eu.
  2. ^ Forza Italia ora è rimasta senza un euro
  3. ^ Forza Italia, i tormenti di un partito
  4. ^ Berlusconi si ricandiderà a premier L'ipotesi di un ticket con Alfano
  5. ^ Berlusconi torna in campo e agita la politica
  6. ^ «Ecco il sondaggio che ha convinto il Cavaliere a muoversi»
  7. ^ „Wir wollen kein deutscheres Europa“
  8. ^ Berlusconi: torna Forza Italia Aut aut di Alfano a Minetti
  9. ^ 1° Congresso Nazionale del PDL Roma 27-29 marzo 2009, ponentevarazzino.com, 29 marzo 2009. URL consultato il 24 febbraio 2014.
  10. ^ Pdl, il ritorno a Forza Italia non convince Poi la smentita di Silvio: "Parole equivocate", Repubblica, 16 luglio 2012. URL consultato il 24 febbraio 2014.
  11. ^ Berlusconi: il governo deve durare due anni
  12. ^ Ufficio di Presidenza del Pdl: Il comunicato ufficiale
  13. ^ FI, al Consiglio nazionale 613 votanti su 870 aventi diritto, TM News, 16 novembre 2013. URL consultato il 17 novembre 2013.
  14. ^ Ansa: scissione PdL vista dai quotidiani stranieri
  15. ^ Pdl, mediazione tra Berlusconi e Alfano per evitare la scissione
  16. ^ Repubblica: la scissione di Alfano
  17. ^ a b Gruppi parlamentari della Camera dei deputati
  18. ^ a b Gruppi parlamentari del Senato della Repubblica
  19. ^ Mastella: «Voli di Stato, Boldrini linciata come me quando andai a Monza» - Corriere del Mezzogiorno
  20. ^ Sandra Lonardo aderisce a Forza Italia - Campania - ANSA.it
  21. ^ Berlusconi: «In piazza chi ha a cuore Paese» E Forza Italia esce dalla maggioranza
  22. ^ Berlusconi annuncia la nomina di 7 coordinatori regionali di Forza Italia
  23. ^ Renzi Berlusconi: su legge elettorale profonda sintonia e accordo
  24. ^ Arcore, Berlusconi disegna la mappa di Forza Italia in Liguria
  25. ^ Lettera Congressi
  26. ^ Lettera Adesioni
  27. ^ Missione A zzurra
  28. ^ Toti al corriere: Forza Italia è e resta all'opposizione
  29. ^ Citato in Riforme, B. ai senatori di FI: “Partito in rosso, pagate le quote e trovate sponsor”, Il Fatto Quotidiano.it, 3 luglio 2014
  30. ^ Forza Italia, dipendenti senza stipendio da luglio: casse del partito in profondo rosso, Il Fatto Quotidiano.it, 2 agosto 2014.
  31. ^ http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/fine-era-ecco-video-esclusivo-dell-ammaina-bandiera-sede-119726.htm
  32. ^ Quirinale, la corsa al Colle. Giorgio Napolitano ha firmato la lettere di dimissioni, su ansa.it, 14 gennaio 2015. URL consultato il 14 gennaio 2015 (archiviato il 22 gennaio 2015).
  33. ^ Renzi: "Abbiamo i numeri anche senza Fi". Scelta Civica, in otto migrano nel Pd - Repubblica.it
  34. ^ Renzi ha demolito Forza Italia - Il Fatto Quotidiano
  35. ^ Salta il patto del Nazareno, Forza Italia: "Non è più vincolante" - Repubblica.it
  36. ^ Forza Italia, respinte dimissioni dei vertici Toti: "Nazareno è rotto", il Pd: "Meglio così" - Tgcom24
  37. ^ Nunzia De Girolamo lascia Ncd ed entra in Forza Italia
  38. ^ http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/politica/15_settembre_22/de-girolamo-l-addio-ufficiale-lascio-ncd-torno-forza-italia-872db408-610a-11e5-a092-4be506cbabea.shtml
  39. ^ http://www.ilsussidiario.net/mobile/Politica/2015/9/25/SALINI-Politica-lascia-l-Ncd-e-torna-in-Forza-Italia/641545/
  40. ^ http://www.gazzettadelsud.it/news/home/174345/Genovese--Gullo-e-Rinaldi-.html
  41. ^ http://www.quotidianodipuglia.it/lecce/adriana_poli_bortone_entra_forza_italia-1581111.html
  42. ^ Berlusconi nomina il comitato di Presidenza
  43. ^ Fiori, coordinatore club Forza Silvio: il Pdl? È stato un errore, Il Sole 24 ORE, 20 dicembre 2013. URL consultato l'11 gennaio 2014.
  44. ^ a b Silvio Berlusconi, Dobbiamo contattare 27 milioni di elettori in vista delle elezioni europee, ForzaSilvio.it, 8 dicembre 2013. URL consultato l'11 gennaio 2014.
  45. ^ Fi: Berlusconi, siamo a 7.000 club, dobbiamo arrivare a 12mila, adnkronos.com, 11 gennaio 2014. URL consultato il 12 gennaio 2014.
  46. ^ Forza Italia, nuovi nome e simbolo per il Movimento giovanile: "Renzi non ci spaventa"
  47. ^ Riepilogo nazionale - Elezioni Regionali 28-29 marzo 2010, in La Repubblica. URL consultato l'11 aprile 2010.

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