Lucus Feroniae

antico santuario nel Lazio e sito archeologico nel comune italiano di Capena (RM)

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Lucus Feroniae
Il territorio dei Capenati attorno al 400 a.C. con i centri di Capena e Lucus Feroniae.
CiviltàEtruschi; Romani
Utilizzosantuario e insediamento
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
ComuneCapena
Dimensioni
Superficie1 000 
Scavi
Data scoperta1952
Date scavi1952-79;1993-94;2000-
OrganizzazioneSoprintendenza Archeologia del Lazio e dell'Etruria meridionale
Amministrazione
EnteSoprintendenza Archeologia del Lazio e dell'Etruria meridionale
ResponsabileGianfranco Gazzetti
Visitabile
Visitatori4 556 (2022)
Sito webwww.archeologialazio.beniculturali.it/it/292/lucus-feroniae
Mappa di localizzazione
Map

Lucus Feroniae è un sito archeologico situato nel comune di Capena, sull'antica via Tiberina, È localizzato nei pressi del casello autostradale della A1 Roma-Milano. Era un luogo dove confluivano tre differenti gruppi etnici antichi: Latini, Sabini ed Etruschi[1]. Divenne colonia romana al tempo di Caio Giulio Cesare[2].

Storia

Lucus Feroniae era un antico lucus dedicato alla dea sabina Feronia.

La città era già abitata nella seconda metà del III secolo a.C.[3] Il santuario era frequentato sia dai Latini sia dai Sabini anche al tempo di Tullo Ostilio. Esso fu saccheggiato da Annibale nel 211 a.C.[4]. In età imperiale divenne una comunità indipendente con lo status di colonia in cui si insediarono veterani di Ottaviano (Colonia Iulia Felix Lucus Feroniae)[4].

Descrizione

Nel museo annesso, si possono ammirare delle statue provenienti dallo scavo della sala del culto imperiale annessa alla Basilica del Foro. Alcune statue erano dotate di mani e teste intercambiabili, in funzione dell'imperatore regnante.

La disposizione est-ovest del luogo fa ipotizzare una correlazione con la limitrofa area sacra di Feronia.[3]

Gli scavi comprendono il Foro romano rettangolare sul quale si affacciano una Basilica, un tempio di epoca repubblicana, un altro tempio di un dio non ben identificato e un viale pergolato pedonale sul quale si affacciano delle tabernae, negozi o botteghe in alcune delle quali, sul pavimento, sono visibili dei mosaici mentre all'ingresso di altre, una sorta d'ideogramma che faceva capire l'attività del commerciante svolta all'interno; una sorta d'insegna pubblicitaria moderna. Al centro del Foro pare che ci fosse una statua dell'imperatore.[5]

Negli scavi vi sono anche un anfiteatro con capienza di circa 5000 persone[senza fonte], delle terme con annessi frigidarium, tepidarium, calidarium, un'area sacra, una schola[senza fonte] e la Villa dei Volusii.[5]

La Villa dei Volusii si trova a 200 metri circa dalla restante zona archeologica di Lucus Feroniae a ridosso dell'area di servizio Feronia presso l'autostrada A1[6]. Tale villa era un complesso residenziale con cisterna a quattro navate e ritratto marmoreo di Menandro.[3]

Galleria d'immagini

 
Monumento funerario con rilievo gladiatorio

Note

  1. ^ Filippo Coarelli, I santuari, il fiume, gli empori, vol.13, in Storia Einaudi dei Greci e dei Romani, 2008, p.132.
  2. ^ AE 1954, 162; AE 1985, 377.
  3. ^ a b c Lucus Feroniae su Treccani l'enciclopedia dell'arte antica
  4. ^ a b Lucus Feroniae - Soprintendenza Beni Archeologici Etruria Meridionale
  5. ^ a b Descrizione
  6. ^ Villa dei Volusii

Voci correlate

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