Social TV

Versione del 17 mag 2016 alle 13:15 di Fio.Tarantino (discussione | contributi) (Inserimento paragrafo "Social TV e Social Media")

Social TV (o Social Television) è la convergenza di Social Media e Televisione. Più precisamente s'intende per Social TV l'attività di interagire attraverso i Social Network – ad esempio pubblicando commenti, opinioni o voti – con i prodotti fruibili attraverso la Televisione come trasmissioni d'intrattenimento, talkshow, film o telefilm. Milioni di spettatori condividono attualmente le loro esperienze con altri spettatori su social media come Twitter e Facebook, grazie soprattutto all’ausilio di smartphone e tablet.[1]

L'interazione è bidirezionale (dai Social media alla TV e viceversa) e può avvenire direttamente attraverso il televisore - definizione forte di Social TV - oppure attraverso altri device - definizione debole di Social TV -, in contemporanea con la visione televisiva oppure no.

Il mercato della social TV comprende sia le tecnologie che supportano la comunicazione e le interazioni attorno alla TV, sia imprese e organizzazioni che studiano i comportamenti degli spettatori legati a specifiche trasmissioni misurandone l’attività sui social media. L’analisi di tali comportamenti è sempre più utilizzata per stabilire e predire il successo di programmi e serie televisive, divenendo così un fattore centrale nel valutare il rinnovo dei programmi.[2] Quello della Social TV è un mercato in forte crescita: è stato stimato che il valore di tale mercato raggiungerà nel 2017 i 256 milioni di dollari.[3]

Social TV nel mondo

La Social TV è stata nominata una delle tecnologie emergenti dal MIT Technology Review on Social TV[4] nel 2010. Durante la conferenza Digital Life Design (DLD - Gennaio 2011) il CEO di Endemol[5] ha dichiarato:

social media meets television is the next big thing.

David Rowan, direttore dell'edizione inglese di Wired ha messo la Social TV al terzo posto su sei nella classifica dei trend tecnologici del 2011.[6]

Una ricerca congiunta Nielsen-Yahoo ha misurato che l'86% dei possessori di smartphone continua ad utilizzare il proprio cellulare durante la visione dei programmi televisivi.[7]

Un'altra ricerca di un'agenzia di marketing del Regno Unito condotta su un campione di 1.300 ragazzi al di sotto dei 25 anni ha misurato che l'80% di loro utilizza un il proprio smartphone o il proprio computer per continuare a comunicare con i propri amici mentre sta guardando la Televisione.[8]

La Warner Bros. è stato il primo studio ad offrire il noleggio di film direttamente su Facebook, pagando tramite Facebook Credits, con il lancio dell'ultimo episodio di Batman.[9]

Il 25 aprile Yahoo! ha annunciato l'acquisto dell'app per iOS IntoNow, che ascoltando l'audio del televisore, riconosce lo spettacolo in onda. Questa app sembra che più di altre possa riscuotere un certo successo, grazie alla facilità che da all'utente di effettuare il ”check in”, oltre diverse interessanti funzioni come l'integrazione a Netflix e la capacità di vedere cosa c'è ora in onda e che i tuoi amici hanno già visto in passato.[10]

Yidio, al suo terzo anno di vita ha raggiunto 1,5 milioni di utenti registrati e 500.000 fan su Facebook, di fatto è la social TV più popolare su Facebook. Tra i motivi del successo di Yidio vi è l'uso di crediti convertibili in download su Amazon Video on Demand. I crediti si accumulano con l'utilizzo di Yidio: con il check-in e segnalando quali sono i programmi preferiti sia su Yidio che su Facebook.[11]

Altre startup di successo sono Tunerfish e Philo (disponibile anche come app per iPhone), che permettono agli utenti di scoprire cosa stanno guardando gli altri utenti, interagire con loro e guadagnare premi reali in base alle proprie abitudini televisive.[12] La californiana Clipsync è invece una piattaforma tecnologica che permette ai broadcaster sincronizzare la trasmissione televisiva con le interazioni sociali degli utenti.[13] Esistono applicazioni per iPhone e Android (molto diffuse anche in Italia) interamente dedicate all'attività di Social TV, come ad esempio Miso e Getglue.

Il sito Trendrr.tv si propone come piattaforma di Business Intelligence per misurare gli show televisivi americani con maggiore partecipazione degli utenti su diversi Social Network tra cui Facebook, Twitter, Miso e Getglue.

Ad inizio 2012 i produttori dell'applicazione Zeebox hanno stretto un accordo con Sky UK per offrire i propri servizi di guida televisiva integrata con i Social Network più popolari ai clienti SKY nel Regno Unito.[14] Un accordo simile è stato siglato tra Miso e DirectTv negli USA.[15]

La Social TV è stato uno dei temi centrali del Social Media World Forum 2012 di Londra.

A dicembre 2012 Twitter e Nielsen annunciano una partnership per costituire il Social TV Rating, una metrica dedicata all'analisi dell'audience della Social TV[16].

Social TV in Italia

La prima volta che si è parlato approfonditamente di Social TV in Italia è stato in occasione della Social Media Week 2011 di Roma, durante un evento dedicato organizzato da Rai 5 in collaborazione con Rai.tv[17].

Il 1º marzo 2011 il portale italiano Kataweb è stato completamente ribrandizzato in TvZap[18], portale completamente dedicato all'interazione sui programmi TV. Il quotidiano online Il Post ospita sulle proprie pagine un esempio di Social TV.[19] La stessa cosa ha fatto, a partire dal 2011, la versione online del settimanale TheWeek, commentando i talk show politici con i propri lettori.[20]

Il sito Wazzap.tv del Gruppo L'Espresso ha lanciato in Italia una guida TV con una forte integrazione di elementi social ed è la prima piattaforma web di Social TV nel nostro Paese.

Numerosi programmi TV italiani hanno una propria pagina Facebook ufficiale dove ha luogo una tipica attività di Social TV, ne è un esempio l'affollata pagina ufficiale de I Cesaroni[21]. Per la settima edizione di Un medico in famiglia è stato creato un sito apposito su Rai.it che permette agli utenti di giocare con gli altri utenti ad indovinare cosa accadrà nella puntata successiva della serie.[22]

L'8 giugno 2011 si è parlato di Social TV durante il Social Business Forum di Milano.[23].

A fine 2011 Mediaset ha fatto partire il servizio Social TV su Italia 2, canale 35 del digitale terrestre: permette di interagire direttamente dalla TV con la propria rete di amici su Facebook.

Il 9 gennaio 2012 è partito iLIKE.TV, canale 170 di Sky che nasce con l'obiettivo di creare interazione attraverso i Social Network con un pubblico di target 15-25 anni.

Il 28 marzo 2012 si è parlato ancora di Social TV, in contemporanea e indipendentemente, al WAS 2012[24] a Milano e al Creativity Day[25] di Roma.

Il 16 giugno 2012 è uscito il primo libro sulla Social TV in Italia, edito da Il Sole 24 Ore e scritto da Giampaolo Colletti e Andrea Materia[26]

Il 9 gennaio 2013 è partita la Social Tv di Uno Mattina, lo storico programma mattutino di Rai Uno.

Social TV e Social Media

Lo sviluppo del mercato della Social TV  è avvenuto tramite la stipula di numerosi accordi fra broadcaster e piattaforme di social networking come Twitter e Facebook, le quali negli ultimi anni hanno particolarmente favorito la fruizione dei video e le conversazioni degli utenti attorno ai contenuti televisivi. Facilitare tali conversazioni permette sia di amplificare il coinvolgimento con le trasmissioni televisive e insieme di avere a disposizione dati di valore per gli inserzionisti pubblicitari.

Twitter

Le conversazioni su Twitter sono strettamente allineate con gli eventi in tempo reale, . Nel maggio 2013, Twitter ha lanciato il servizio di pubblicità video Twitter Amplify. nota Tramite Amplify, Twitter rende disponibili selezioni di video di alcuni dei più importanti eventi televisivi connettendoli a video e immagini pubblicitarie che precedono la riproduzione dei video.

Nel febbraio 2014 tutti e quattro i principali network televisivi statunitensi avevano stretto accordi con il programma Amplify, distribuendo contenuti esclusivi sulla piattaforma nella forma di videoclip commentabili via tweet in tempo reale.

Nel giugno 2014 Twitter ha acquisito SnappyTv, il partner di Twitter Amplify negli Stati Uniti, azienda che aiuta i broadcaster e detentori dei diritti dei video a condividere i loro contenuti fra i vari social media. Twitter continua ad affidarsi a Grabyo (per la tecnologia video), compagnia che ha stretto numerosi accordi con i principali broadcaster e detentori di contenuti in Europa e Nord America per la condivisione si video su Twitter e Facebook.

Twitter Amplify è arrivato in Italia ufficialmente  a Marzo 2015, grazie all’avvio della partnership tra Twitter  e Sky Pubblicità. L’accordo consente ai brand sponsor di inserire prima di brevi video dei top show del mondo Sky, dei pre-roll pubblicitari  che vanno dai 3 ai 10 secondi , che vengono promossi su Twitter in concomitanza con la messa in onda del programma.

Salvatore Ippolito, Country Manager di Twitter Italia ha dichiarato – “Twitter Amplify è un prodotto innovativo, in grado di sfruttare i vantaggi derivanti dal fenomeno social TV e di generare valore sia per i brand sia per i produttori di contenuti, offrendo allo stesso tempo un’esperienza esclusiva agli utenti di Twitter”.

Facebook

Nel 2014 Facebook ha apportato modifiche significative alla sua piattaforma, fra cui un aggiornamento del suo algoritmo che favorisce la comparsa e la riproduzione dei video nei feed degli utenti. Inoltre ha anche implementato la riproduzione automatica dei video nei feed degli utenti. Il traffico video della piattaforma ha rapidamente sorpassato quello di Twitter, tanto che Facebook ha stipulato  una partnership con l’NFL, uno dei partner più attivi del programma Amplify di Twitter. Sul finire del 2014 il traffico video di Facebook contava tre miliardi di visualizzazioni video al giorno. Nell’aprile 2015, alla F8 Developer Conference, è stato rilevata la collaborazione fra Facebook e Grabyo per favorire lo sviluppo dei video sulla piattaforma.

Nel luglio dello stesso anno è stato annunciato il servizio Facebook Suggested Videos, che collega video e pubblicità correlate alla fruizione dei video sulla piattaforma - mossa che non solo ha sviluppato la competizione con l’offerta commerciale di video di Twitter, ma ha anche spostato Facebook verso una competizione diretta con YouTube.

Instant Messenger

La crescita della Social TV è stata accompagnata non solo dallo sviluppo dei SNS, ma anche da quello delle applicazioni mobili di messaggistica istantanea come WhatsApp, Facebook Messenger, Telegram. Accanto quindi alla dimensione più visibile della Social TV, troviamo una parte di “Social TV invisibile” costituita dall’utilizzo di tali chat online.

In una ricerca sulle pratiche di Social TV degli italiani Marinelli e Andò riportano come il 22,6% dei rispondenti utilizzano queste chat durante gli show televisivi - in particolare WhatsApp e in particolare fra le generazioni più giovani.

WhatsApp è infatti percepito come un ambiente ideale per sviluppare interazioni attorno ai contenuti televisivi. La sua natura semi-pubblica, informale e incentrata sul gruppo dei conoscenti denota un tipo di conversazione più confidenziale e più legata alla coltivazione dei legami forti rispetto alle pratiche di Social TV incentrate su Twitter o Facebook (viene ad esempio utilizzato per ricordare ai conoscenti che sta andando in onda un determinato programma), in quanto gli utenti sono meno legati all’attitudine all’auto-promozione che caratterizza lo spazio maggiormente pubblico di queste piattaforme.

Bibliografia

  • Andò, R., Comunello, F. (2012). Vieni via con me. Consumo televisivo, social media e civic engagement. Sociologia della comunicazione.
  • Colletti, G., Materia, A. (2012). Social TV: [guida alla nuova tv nell'era di Facebook e Twitter]. Milano: Gruppo 24 ore. ISBN 9788863454185
  • Colombo, F. (a cura di) (2015). Social TV: Produzione, esperienza e valore nell'era digitale. Milano: EGEA. ISBN 9788823844698
  • Giglietto, F., Selva, D. (2013). Social tv: audience engagement e auto-rappresentazione dell’identità in rete. Sociologia della Comunicazione.
  • Marinelli, A., Celata, G. (2012). Connecting television: La televisione al tempo di internet. Milano: Guerini e associati. ISBN 9788862503488
  • Proulx, M., Shepatin, S. (2012). Social TV: How marketers can reach and engage audiences by connecting television to the web, social media, and mobile. Hoboken, N.J: John Wiley & Sons. ISBN 9781118226339

Note

  1. ^ Believe The Hype? Four Things Social TV Can Actually Do, su adage.com. URL consultato il 17 maggio 2016.
  2. ^ Todd Wasserman, TVGuide.com Watchlist Predicts Fall TV Shows' Success, su Mashable. URL consultato il 17 maggio 2016.
  3. ^ Natasha Lomas, Report: Social TV Market To Be Worth $256.44BN By 2017; Europe Taking Largest Share Now, su TechCrunch. URL consultato il 17 maggio 2016.
  4. ^ MIT Technology Review on Social TV, su technologyreview.com.
  5. ^ Ynon Kreiz sulla Social TV, su appmarket.tv.
  6. ^ David Rowan, trend tecnologici del 2011, su wired.co.uk.
  7. ^ Ricerca Nielsen-Yahoo, su engadget.com.
  8. ^ Ricerca in Regno Unito, su appmarket.tv.
  9. ^ Warner Bros. permette l'acquisto di film direttamente su Facebook, su appmarket.tv.
  10. ^ Yahoo acquista IntoNow, su posttelevisionworld.wordpress.com.
  11. ^ Yidio compie tre anni annunciando i suoi numeri, su posttelevisionworld.wordpress.com.
  12. ^ Philo, sito web ufficiale, su playphilo.com.
  13. ^ Clipsync, sito web ufficiale, su clipsync.com.
  14. ^ La partnership tra Zeebox e SKY UK, su corporate.sky.com.
  15. ^ L'accordo tra Miso e DirectTV, su blog.gomiso.com.
  16. ^ Social TV Rating, su nielsen.com.
  17. ^ Social TV alla Social Media Week Roma, su next-tv.it.
  18. ^ Massimo Russo presenta TvZap, su kataweb.it.
  19. ^ Social TV sulle pagine de IlPost.it, su ilpost.it.
  20. ^ "The Daily Week, su thedailyweek.it.
  21. ^ Pagina Facebook ufficiale de I Cesaroni, su facebook.com.
  22. ^ Un Medico in Famiglia, su febbredamedico.rai.it.
  23. ^ Social TV al Social Business Forum 2011 (Pasquale Borriello), su slideshare.net.
  24. ^ Social TV al WAS 2012 (Pasquale Borriello), su slideshare.net.
  25. ^ Social TV al Creativity Day (Emanuela Zaccone), su slideshare.net.
  26. ^ Esce il libro Social TV, su pasqualeborriello.com.

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