Ferrovia Canavesana

linea ferroviaria italiana
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La ferrovia Canavesana è una linea ferroviaria italiana, gestita dal GTT, che dalla stazione di Settimo, collega i comuni del canavese di: Volpiano, San Benigno Canavese, Bosconero, Feletto, Rivarolo Canavese, Favria, Salassa, Valperga, Cuorgnè e Pont Canavese.

Canavesana
Stati attraversatiItalia (bandiera) Italia
InizioSettimo Torinese
FinePont Canavese
Attivazione1865-66 (Settimo–Rivarolo)
1906 (Rivarolo–Pont)
GestoreGTT
Precedenti gestoriFCC (?-1933)
FTN (1933-1959)
SATTI (1959-2003)
Lunghezza40 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazione3000 V cc (Settimo–Rivarolo)
DiramazioniRivarolo–Castellamonte (1887-1986)
Ferrovie

Tra tutte le stazioni, ricopre ruolo di particolare importanza la stazione di Settimo che permette un interscambio con la linea ferroviaria Torino - Milano, gestita da Trenitalia.

Storia

L'idea di un collegamento tra il Canavese e la città di Settimo dove già passa dal 1852 la linea Torino-Milano, ebbe fra i principali promotori il medico rivarolese Carlo Demaria assieme alti esponenti della finanza torinese tra cui concorreranno altri illustri rivarolesi come soci fondatori: il sindaco Giuseppe Recrosio, Giuseppe Chiesa, titolare della manifattura omonima, il misuratore Giuseppe Peronetti, Maurizio Farina, l'impresario Fortunato Pistono ed il notaio Antonio Vallero, intenti ad attuare una politica di miglioramento e di progresso dell'economia piemontese, puntando quindi a incentivare le aree del Canavese.

La soluzione fu quella di pianificare la costruzione di una strada ferrata che collegasse le opulente aree al capoluogo. La costruzione della stessa, avviata dalla Società Anonima della Strada Ferrata del Canavese e fu approvata con atto del notaio Giuseppe Turvano l'11 agosto 1856; la linea fino a Rivarolo, lunga 16 km, con trazione a cavalli e scartamento di 1650 mm, fu inaugurata a tappe fra il 1856 ed il 1866.

Al termine di un periodo caratterizzato da risultati finanziari deludenti, la concessione fu rilevata ad opera della Società Anonima per la Strada Ferrata e le Tranvie del Canavese, poi rinominata Ferrovia Centrale e tranvie del Canavese (FCC) che riscostruiì il tracciato in sede propria ed aprì contestualmente il prolungamento mediante la tranvia Rivarolo-Cuorgnè. Inaugurata ufficialmente la nuova linea con trazione a vapore nel 1885, la precedente ippovia venne smantellata.

Nel 1887 furono attivati il prolungamento costituito dalla ferrovia Rivarolo-Castellamonte e una diramazione verso Cuorgné, quest'ultima mediante un regresso dalla stazione di Rivarolo. L'ultima sezione inaugurata fu la Cuorgné-Pont Canavese, nel 1906 La ferrovia contribuì da allora al rapido sviluppo economico e industriale delle zone del Canavese da essa attraversate. ed attraversò pressoché indenne il periodo della prima guerra mondiale.

Il 29 marzo 1933 la società esercente venne fusa con la Società Anonima Ferrovia Torino-Ciriè-Valli di Lanzo, che eserciva la linea Torino-Ceres, dando vita alla nuova società anonima Ferrovie Torino Nord (FTN).

Nel gennaio 1959 la SATTI, società di proprietà del Comune di Torino subentrò alle FTN nella gestione della linea; negli anni ottanta viene costituito un consorzio, denominato TT (Trasporti Torinesi) che riuniva entrambe le società ferroviarie concessionarie delle ferrovie citate (SATTI per la Canavesana, FTC per la Torino-Ceres), che fu ufficialmente sciolto all'inizio del 1998[1].

Sempre negli anni ottanta, e precisamente il 17 aprile 1985[2], fu chiusa la Rivarolo-Castellamonte, giudicata dalla Motorizzazione Civile pericolosa per la vicinanza dei binari alla provinciale per Ivrea: i lavori di smantellamento iniziarono nel 1990[3].

Il 1º marzo 2002 venne attivata l'elettrificazione sulla tratta da Settimo Torinese a Rivarolo Canavese[4].

La tratta da Cuorgnè a Pont Canavese fu interrotta nel 2000 a causa di un'alluvione e riattivata il 7 luglio 2004[5].

L'attuale gestore dei servizi e degli impianti, il Gruppo Torinese Trasporti, ha formalmente avviato le attività nel gennaio 2003.

Caratteristiche

La ferrovia, a binario unico, sale dai 208 metri sul livello del mare del capolinea vallivo fino ai 299 metri di rivarolo Canavese, per raggiungere i 441 di Pont Canavese. L'ultima sezione del percorso è quella che risulta più tortuosa, con curva del raggio di 200 metri e pendenze che raggiungono il 18 per mille. La lunghezza complessiva della linea misura 38,558 km[6].

Percorso

Stazioni e fermate
   
Pont Canavese
   
torrente Orco
   
Campore
   
Cuorgnè
   
Valperga
   
Salassa - San Ponso
   
Favria - Oglianico
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Linea per Castellamonte (* 1887 † 1985)
   
Rivarolo Canavese
   
   
Feletto
   
Bosconero
   
torrente Malone
   
San Benigno Canavese
   
Volpiano
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Tranvia Torino-Volpiano (* 1884 † 1931)
   
raccordo per la raffineria ex-Agip
   
Autostrada A5 - Strada europea E612
   
Autostrada A4 - Strada europea E64
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Ferrovia Torino-Milano (alta velocità)
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Linea per Milano
       
   
Settimo
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Tranvia Torino-Settimo Torinese (* 1884 † 1954)
   
Linea per Torino

Partita da Pont-Canavese la linea si dirige a sud est seguendo il percorso del Torrente Orco e percorre un tratto di circa 8 km fino a Cuorgnè, stazione su cui convergono le autolinee GTT per Ivrea, Pont, Castellamonte e Forno Canavese. Proseguendo verso sud si arriva a Rivarolo, stazione di testa nella quale l'arrivo dell'eletrificazione ha in posto di effettuare il cambio treno.

La ferrovia segue un percorso rettilineo, parallelo alla strada statale 460 di Ceresole fino a Feletto, località dopo la quale il binario devia leggermente a est e attraversa il Medio Canavese fermando a Bosconero e San Benigno Canavese. La ferrovia attraversa anche Volpiano, comune industriale e agricolo, ultima stazione appartenente all'area del Canavese. Da tale località si dirama dalla linea un raccordo diretto al Deposito Doganale Eni atto ai Servizi ausiliari dei mezzi di trasporto idrocarburi.

Oltre Volpiano, la ferrovia raggiunge Settimo Torinese, capolinea dell'impianto, oltre al quale i treni regionali da e per Torino impegnano i binari della ferrovia Torino-Milano.

Traffico

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La stazione di Cuorgnè

La ferrovia del Canavese o Canavesana permette un rapido collegamento tra i Comuni sopra citati con il capoluogo piemontese, permettendo il transito dei treni GTT in ben quattro stazioni di Torino: Stura, Rebaudengo Fossata, Porta Susa e Lingotto. Per questa ragione la vasta e ricca area del Canavese, popolata e caratterizzata da un gran numero di attività industriali, rimane opportunamente servita da questa ferrovia. È possibile raggiungere Torino da Rivarolo in un tempo inferiore a 50 minuti e attraversarla longitudinalmente percorrendo l'intero tratto che va dalla stazione Stura alla stazione Lingotto.

Dal 1997 furono istituiti collegamenti passanti che resero possibile raggiungere l'area posta a sud di Torino sud servendo anche la ferrovia Torino-Chieri, su rete RFI, fermando anche a Moncalieri, Trofarello e Chieri[7]. Tali servizi sono stati oggi integrati nel servizio ferroviario metropolitano di Torino.

Secondo quanto dichiarato da GTT, la ferrovia Canavesana trasporta oggi 2,6 milioni di passeggeri l'anno, con una percentuale di treni in ritardo inferiore ai 5 minuti dell'87% (ritardo inferiore ai 15' pari al 98%).


Parco rotabili

 
Alstom TTR, nei pressi di San Benigno Canavese

La composizione del parco rotabili impiegato lungo la ferrovia Canavesana rispecchia la storia dell'impianto, caratterizzata dall'unione amministrativa rispetto alla ferrovia Torino-Ceres e all'elettrificazione attivata nel 2002 fino a Rivarolo Canavese.

In conseguenza di tali avvenimenti sono impiegati gli elettrotreni Fiat ETR Y0530 ex FTC e le automotrici ALn 668 provenienti dalle precedenti amministrazioni, così come materiale più moderno attezzato dall'origine per la circolazione sui binari RFI quali gli elettrotreni Alstom TTR, analoghi alle ALe 501/502 "Minuetto" Trenitalia.

Nel corso del 2011 GTT ha annunciato l'ordinazione di 3 elettrotreni Alstom "Coradia Meridian" ad integrare la flotta di rotabili a trazione elettrica utilizzabili sulla Canavesana[8].

Le automotrici ALn 668 e le relative rimorchiate sono in corso di graduale dismissione[9].

Rotabili in servizio - Prospetto riassuntivo

Tipo Classificazione Anno Costruttore Note
Elettrotreni ETR Y0530 001-007 1997 FIAT Ex Ferrovia Torino-Ceres
Elettrotreni TTR 001-010 2005 Alstom Classificazione RFI ALe 501+Le 220+ALe 502 801-810
Elettrotreni TTR 011-020 2009-2010 Alstom Classificazione RFI ALe 501+Le 220+ALe 502 811-819
Automotrici ALn 668 D1-D10 1962 FIAT
Automotrici ALn 668 D11-D12 1980 FIAT
Automotrici ALn 668 M 001-007 1972 FIAT Provenienti dal parco FTC, 5 unità rimodernate nel 2006-2008 come ALn 668.901, 903, 905-907
Rimorchiate Ln 664 R1-R7 1961 FIAT Provenienti dal parco FTC
Rimorchiate Ln 882 R1-R5 1972 FIAT Provenienti dal parco FTC

Rotabili del passato

 
Pont Canavese - stazione ferroviaria - ALn 40

Numerosi furono i rotabili succedutisi nel servizio lungo i binari del Canavese, dapprima con esercizio a trazione a vapore e in seguito costituiti da automotrici a trazione termica e locomotive Diesel dalle caratteristiche peculiari.

All'originaria dotazione di locomotive a vapore di costruzione Henschel si aggiunsero diverse unità provenienti da altre ferrovie in concessione italiane portando in totale a 13 unità la dotazione del parco.

Il parco automotrici si avvalse inizialmente di un gruppo di cinque ALn 40 acquistate usate dalle FS nel 1943[10], poi sostituite da una consistente fornitura di dieci ALn 668 con relative rimorchiate, in seguito integrata da due unità quasi analoghe.

Fra le locomotive Diesel, oltre a due unità da manovra, spiccava l'unità Diesel-elettrica DE 101, prototipo Fiat-OM del 1965.

La ferrovia Canavesana integrò per alcuni periodi nel proprio parco alcuni rotabili affatto peculiari per le caratterische costruttive finalizzate alla sperimentazione di soluzioni considerate innovative:

  • l'automotrice sperimentale "Michelina" (dal nome del costruttore, la francese Michelin) che nel 1932 effettò numerose corse prova e servizi regolari Rivarolo-Pont.
  • l'automotrice in acciaio inossidabile D 51, costruita da Linke Hofmann Busch per un'impresa tedesca nel 1957 ed acquisita dalla SATTI nel 1982. Le frequenti avarie e l'unicità del mezzo ne impedirono l'esercizio regolare[11]. Il rotabile fu infine ceduto nel 2012 all'impresa VPS di Salzgitter[12]
  • l'automotrice a due piani A2n 001, prototipo Casaralta-Fiat-CIMT Lorraine

Completavano il parco numerose carrozze e carri merci di vario tipo.

Rotabili del passato - Prospetto riassuntivo

Tipo Classificazione Anno Costruttore Note
Locotender 1-9 1882-1907 Henschel
Locotender 37-38 1926 Breda Acquisite dalle Ferrovie del Sud Est intorno al 1960 e restituite in quanto risultate non idonee alla circolazione[13]
Locotender 312 1914 Reggiane Proveniente dalle Ferrovie del Sud Est
Locotender 321 1911 Borsig Noleggiata dalle Strade Ferrate di Biella
Automotrici ALn 40.001-005 1936 FIAT Acquistate usate dalle FS nel 1943; unità 004 preservata storica
Locomotiva da treno DE 101 1965 FIAT-OM Prototipo Diesel-elettrico
Locomotiva da manovra DI 201 1971 MAK Diesel idraulica tipo G 1100, ceduta alla società SALCEF
Locomotiva da manovra DL 200 1968 ABL Diesel idraulica

Note

  1. ^ Notizia su I Treni n. 191, marzo 1998, p. 8.
  2. ^ Canavesana in sciopero Molti disagi, in La Stampa-Cronaca di Torino e provincia, 18 aprile 1985, p. 19.
  3. ^ Canavesana, si smantella, in La Stampa-Provincia, 24 gennaio 1990, p. 6.
  4. ^ Canavesana elettrica, in "I Treni" n. 236 (aprile 2002), p. 5.
  5. ^ "Notizia flash" su "I Treni" n. 262 (settembre 2004), p. 7
  6. ^ N. Molino, La ferrovia del Canavese, op. cit.
  7. ^ Notizia su I Treni n. 186, ottobre 1997, p. 8.
  8. ^ Notizia su Tutto Treno n. 254, luglio 2011, p. 7.
  9. ^ Photorail, URL consultata nel marzo 2013.
  10. ^ Nico Molino, Sergio Pautasso, Le automotrici della prima generazione, Edizioni Elledi, Torino, 1983, ISBN 88-7649-016-7, p. 76
  11. ^ Notizia su I Treni n. 27, febbraio 1983, p. 8.
  12. ^ Notizia su Tutto Treno n. 261, marzo 2012, p. 11
  13. ^ Pietro Marra, Rotaie a Sud Est. Ferrovie da Bari al Capo di Leuca. Da Bastogi, ai Bombrini, ai nostri giorni., PGM, Bagnacavallo (RA), 2014, ISBN 978-88-909824-0-8, p. 199.

Bibliografia

  • FENIT 1946 1996, Roma, Ed. FENIT, 1996.
  • Massimo Condolo, La Canavesana, rotaie tra le Alpi Graie e l’area metropolitana torinese dall’ippoferrovia al passante ferroviario, Brescia, Fondazione Negri, 2010, ISBN 978-88-89108-21-5.
  • Clara Bertolini, La Canavesana e la Torino-Ceres, CELID, Torino, 1986.
  • Nico Molino, La ferrovia del Canavese, Elledi, 1986. ISBN 88-7649-043-4
  • Luigi Ballatore, Storia delle ferrovie in Piemonte, Editrice il Punto, 2002.

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