Ippolita  

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Ippolita è un gruppo di ricerca indipendente, spesso menzionato anche come collettivo o gruppo conviviale in quanto noto per essere un progetto di scrittura collettiva e una comunità scrivente, di fatto tutte le opere sino ad ora pubblicate sono sotto licenza copyleft e frutto di una particolare forma non gerarchica di scrittura collaborativa.

La definizione di gruppo conviviale trae origine dal concetto di convivialità del pedagogista e filosofo austriaco Ivan Illich[1][2]. Ippolita è un esempio di eteronimia abbastanza tipico nella cultura digitale come nella letteratura, in Italia sono noti i casi di Luther Blissett e Wu Ming.

La particolarità della scrittura del collettivo è l'interdisciplinarietà[3], dalle opere emerge chiaramente l'obiettivo di superare la distinzione tra sapere umanistico e sapere scientifico utilizzando diversi punti di vista in base alle molte competenze presenti nel gruppo[4][5]. Le ricerche di Ippolita sono ascrivibili al tema dell'informatica del dominio ambito ripreso sia dagli scritti sulla teoria cyborg di Donna Haraway che dalle riflessioni sulle tecnologie del sé di Michel Foucault[6][7].

Il gruppo è stato collocato anche nell'ambito ideale dell'Utopismo tecnologico e della filosofia radicale.

Storia

Il gruppo Ippolita nasce nel 2005 all'interno dell'hacklab milanese ReLOAd reality hacking, la sua matrice culturale è dunque legata all'ambito dell'hacking italiano in particolare a quella degli hacklab autogestiti e del circuito underground di Hackmeeting.

Il primo volume viene subito presentato all'Hackmeeting di Napoli nel 2005[8], si tratta di un testo tecnico e genealogico: Open non è free. Comunità digitali tra etica hacker e mercato globale edito dalla casa editrice Eleuthera che per la sua vocazione libertaria accetta di sostenere una pubblicazione copyleft. Il volume ricostruisce la storia della nascita e dell'ascesa dell'open source a scapito delle lotte e delle motivazioni politiche del movimento del free software.

Con questo testo duro e contro corrente il gruppo si fa notare dalla casa editrice Feltrinelli con la quale apre un nuovo contratto copyleft per la pubblicazione di Luci e Ombre di Google. Futuro e passato dell'industria dei meta dati[9], è il 2007, ma il libro viene presentato in anteprima all'Hackmeeting di Parma nel 2006[10] col titolo The darkside of Google[11]. Negli anni successivi la produzione e il lavoro di Ippolita si sposta in Europa. In Francia il testo viene tradotto in prima edizione nel 2008[12] e in edizione tascabile nel 2011[13]. In Spagna la pubblicazione è del 2010[14], mentre in quella inglese del 2013 il testo è disponibile in versione aggiornata, gratuita e integrale[15] con il supporto di Geert Lovink, uno dei più noti critici europei delle culture digitali, attraverso I'Institut of Network Culture[16].

Il gruppo esce con un nuovo lavoro dopo cinque anni, nel 2012. Nel panorama informatico, dove le cose cambiano molto rapidamente, le trasformazioni di quei pochi anni sono state epocali, basti pensare alla diffusione di massa degli smartphone, lo sviluppo di Chrome e Android, ma soprattutto l'avvento dei social network. ed è su quest'ultimi che Ippolita sceglie di concentrare l'analisi pubblicando Nell'acquario di Facebook. La resistibile ascesa dell'anarco-capitalismo. Il testo esce praticamente in contemporanea in tre nazioni: Francia[17], Spagna[18] e Italia[19].

Note

  1. ^ Si veda Ippolita, La rete è libera e democratica. Falso!, Laterza, 2014, cap 3 Argomento epistemologico, p 37
  2. ^ Si veda Ippolita, Nell'acquario di Facebook, Ledizioni, 2012, parte terza capitolo 4 Oltre la rete di nodi vuoti: individui autonomi e reti organizzate
  3. ^ Gruppo interdisciplinare http://www.ippolita.net/chi
  4. ^ Luca De Biase "si tratta proprio di una disciplina simbiotica e complementare" http://blog.debiase.com/2016/05/10/ippolita-lideologia-inscritta-nellergonomia-del-servizio/
  5. ^ Benedetto Vecchi "Un gruppo di informatici, filosofi, antropologi e attivisti" http://ilmanifesto.info/il-dolente-risveglio-degli-avatar/
  6. ^ Michel Foucault, Tecnologie del sé, Bollati Boringhieri, 1992
  7. ^ Michel Foucault, Sull'origine dell'ermeneutica del sé, Cronopio
  8. ^ Hackit Napoli 2005 https://it.wikipedia.org/wiki/Hackmeeting#Napoli_2005
  9. ^ Feltrinelli pubblica l'inchiesta sul lato oscuro del motore di ricerca più grande del Pianeta. Ed è anche su internet, con licenza copyleft http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/google5/google-libro/google-libro.html
  10. ^ Anteprima all'hackit di Parma https://it.wikipedia.org/wiki/Hackmeeting#Parma_2006
  11. ^ Testo originale del volume a firma Ippolita The darkside of Google http://www.ippolita.net/sites/default/files/luci_e_ombre_di_google_it.pdf
  12. ^ Grand format http://www.payot-rivages.net/livre_La-Face-cachee-de-Google-Ippolita_ean13_9782228902847.html
  13. ^ Poche http://www.payot-rivages.net/livre_Le-cote-obscur-de-Google-Ippolita_ean13_9782743622381.html
  14. ^ http://www.viruseditorial.net/libreria/libros/233/el%20lado%20oscuro%20de%20google/ippolita
  15. ^ http://networkcultures.org/wp-content/uploads/2013/10/TOD13_Ippolita_binnenwerk-def-sp_plus_cover.pdf
  16. ^ http://networkcultures.org/blog/2013/10/07/out-now-the-dark-side-of-google-by-ippolita/
  17. ^ Edizione Francese http://www.payot-rivages.net/livre_J-aime-pas-FacebookIppolita_ean13_9782228907828.html
  18. ^ Edizione spagnola http://enclavedelibros.blogspot.it/p/en-el-acuario-de-facebook-ippolita.html
  19. ^ Edizione italiana http://www.ledizioni.it/prodotto/nellacquario-di-facebook-ippolita-2/