Urto anelastico
L'urto anelastico è l'urto in cui l'energia meccanica totale non si conserva.[1] Nel caso poi sia anelastico totale, i corpi, dopo la collisione, restano a contatto e possono essere considerati come un unico corpo ed essi viaggiano con la stessa velocità, come può essere il caso di un'automobile che urta contro un camion e rimane incastrata in esso: nel sistema, dopo l'urto, automobile e camion si fondono in un unico corpo, che continua a viaggiare con una velocità diversa dalla velocità iniziale dell'automobile e da quella del camion.

Conservazione della quantità di moto
La legge di conservazione della quantità di moto del sistema è:
per gli urti anelastici totali, si può scrivere
dove e rappresentano le quantità di moto prima dell'urto rispettivamente del primo corpo di massa e del secondo corpo di massa , mentre è la quantità di moto dell'intero sistema dopo l'urto, cioè quando i due corpi si fondono in un unico corpo di massa pari alla somma delle precedenti,
, ricavabile dalla precedente espressione, rappresenta la velocità con cui si muovono i due corpi insieme dopo l'urto.
Energia dissipata
Se si suppone per semplicità che non vi siano variazioni di energia potenziale (caso più comune), allora la perdita di energia meccanica è dovuta alla sola variazione di energia cinetica. L'energia cinetica dissipata durante l'urto completamente anelastico, è
dove:
si dice massa ridotta del sistema.[2][3]
È possibile dimostrare che se l'urto è totalmente anelastico, l'energia cinetica dissipata è la massima possibile.
Note
- ^ Dalba, p. 2.
- ^ Minguzzi; Rossi, p. 49.
- ^ Minguzzi; Rossi, p. 68.
Bibliografia
- Ettore Minguzzi; Sabrina Rossi, Principi di conservazione, Alpha Test, 2004, ISBN 8848303099.
- Giuseppe Dalba, La cinematica degli urti (PDF), Università degli Studi di Trento.