Gefim

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La Gefim (GEstioni Finanziarie ed IMmobiliari) è una società per azioni italiana che opera nel settore immobiliare. La sua attività principale consiste nella promozione di operazioni di sviluppo immobiliare in Piemonte (in particolare nella città di Torino), Lombardia e Liguria.

Gefim S.p.A.
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StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione
Sede principalevia Monte Asolone 4
10141 Torino
Fatturato60 milioni di €[1]
Dipendenti30[1]
Sito webwww.gefim.it

Storia

L'attuale società per azioni rappresenta l'evoluzione più recente di un'importante tradizione imprenditoriale nel settore delle costruzioni decisamente antica, tanto che «per scovare con precisione le radici della società della famiglia Ponchia» (la Gefim appunto), bisognerebbe «ricorrere all'araldica»,[1] dal momento che un po' tutti gli antenati di questa "dinastia del mattone" originaria del basso Canavese (Chivasso e dintorni) hanno lavorato nel settore edilizio fin dal Settecento.

La prima generazione: 1880-1930

La trasformazione dell'attività di famiglia in vera e propria impresa immobiliare e di costruzioni si verificò tuttavia solo alla fine dell'Ottocento («la famiglia di architetti Ponchia e la loro Gefim che, sin dal 1880, compra terreno da rivendere»[3]), quando il futuro cavalier Paolo Ponchia lasciò il paese natale di Montanaro per trasferirsi a Torino e inserirsi in quell'intenso processo di industrializzazione e conseguenti riassetti urbani ed edilizi (gli ex bastioni, ad esempio, e le cosiddette "barriere operaie") che caratterizzò per vari decenni il capoluogo piemontese in una sorta di reazione economica e morale allo spostamento della capitale del regno da Torino a Firenze. Non si sa con esattezza quando la ditta individuale Impresa Costruzioni Immobiliari Ponchia venne fondata, ma era sicuramente operante a Torino fin dai primi anni del Novecento («i Ponchia, famiglia che sotto la Mole è nota dai primi del 900 per le importanti attività nel settore del real estate e soprattutto dello sviluppo immobiliare»[4]) e già allora con attività diversificate («all'epoca si faceva un po' di tutto, non c'erano compiti prestabiliti come oggi»), compresi lo smantellamento di vecchi edifici e il recupero dei materiali.[1]

La seconda generazione: 1930-1955

Subentrati alla guida dell'impresa i tre figli del fondatore, Domenico, Luigi e Bernardo Ponchia, la fisionomia dell'azienda andò specializzandosi proprio nei due settori della demolizione e soprattutto del recupero dei materiali, cui venne dedicato un ampio magazzino di 20.000 metri quadrati in via Stradella, divenuto rapidamente un punto di riferimento nel settore edilizio non solo torinese. Nello stesso periodo la ditta Ponchia partecipò attivamente ai grandi lavori di trasformazione urbana e residenziale della città dell'era fascista e, dopo i pesanti bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale, a quelli della rinascita postbellica resa più complessa dal notevole afflusso di immigrati meridionali.[5]

 
Immagine del quartiere torinese di Santa Rita
negli anni sessanta.

La terza generazione: 1955-1990

Guidata da Pier Paolo Ponchia, figlio di Luigi, nei decenni successivi l'impresa tornò all'originaria attività costruttiva (con la realizzazione ad esempio del primo palazzetto dello sport torinese nel 1958) adeguandosi alle esigenze del boom economico, edilizio e demografico dell'epoca che portò Torino alle dimensioni di una vera metropoli con il sorgere di interi quartieri nuovi che cambiarono radicalmente il volto della città. Fu questo il caso, ad esempio, della costruzione di una serie di edifici residenziali nel quartiere torinese di Santa Rita e soprattutto con la prima grande rilocalizzazione industriale cittadina legata al recupero a funzione residenziale dell'area produttiva dismessa degli stabilimenti Viberti, ricostruiti nel frattempo a Nichelino.

Le proporzioni dell'impegno finanziario connesso a tali operazioni immobiliari costrinse anche gli operatori del settore ad ampliare le proprie disponibilità economiche dando vita a forme di collaborazione con altri costruttori. Così, dalla fusione delle diverse società della famiglia Ponchia, alla fine del 1978[2] nacque l'attuale Gefim S.p.A. con l'obiettivo dichiarato di creare una realtà più forte e in grado di affrontare meglio le crescenti complessità del settore edilizio ed immobiliare. Fra i primi interventi della Gefim si può ricordare l'urbanizzazione di una parte della ex tenuta reale della Mandria a Fiano.

La quarta generazione: 1990-2010

Pur restando la direzione della Gefim nelle mani di Pier Paolo Ponchia, negli anni novanta sono entrati in azienda i figli Stefano, Andrea e Nicoletta affiancandolo nei vari settori di un'impresa sempre più articolata e che, accanto alle tradizionali attività edilizie, è andata progressivamente specializzandosi nell'ambito dei processi di trasformazione delle aree industriali dismesse all'interno del perimetro urbano delle città. Ciò ha significato gestire direttamente un po' tutte le attività (amministrative, finanziarie e tecniche) collegate allo sviluppo delle operazioni immobiliari: dagli studi di fattibilità alla pianificazione urbanistica. Poiché il grado di complessità tecnica ed economica di tali operazioni di trasformazione si è incrementato nel tempo (acquisizione delle aree, definizione del piano urbanistico di trasformazione, costruzione e commercializzazione dei nuovi fabbricati), la Gefim ha iniziato un programma di partenariato o joint venture con alcune importanti società del mondo immobiliare e finanziario, tra le quali Fintecna Immobiliare, Beni Stabili, Ersel e Rreef gruppo Deutsche Bank.

Note

  1. ^ a b c d Christian Benna, "Dal palasport a corso Marconi. Gefim, un secolo nel mattone", su la Repubblica del 7 luglio 2005, p. 18.
  2. ^ a b Data ufficiale risultante dall'iscrizione alla Camera di commercio di Torino. A livello informale e nell'attività pratica, però, la società era già operante da alcuni anni.
  3. ^ Gaetano Farina, "Torino stritolata da debiti e cemento", su Affaritaliani.it del 9 dicembre 2011.
  4. ^ Carlo Festa, "Inpartner in attesa sui dossier Ipi e Zunino", su Il Sole 24 ORE, "Casa 24 plus", del 10 febbraio 2008.
  5. ^ "La storia", sulla brochure promozionale GEFIM Gestioni Finanziarie ed Immobiliari, pp. 3-5.

Collegamenti esterni

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