Emerson, Lake & Palmer
Emerson, Lake & Palmer è stato un trio di rock progressivo formatosi in Gran Bretagna nel 1970. Rappresentano uno dei primi e più celebri esempi di supergruppo nella storia del rock. Si stima che abbiano venduto più di 35 milioni di dischi in tutto il mondo.[3] Il gruppo è frequentemente indicato, da stampa e commentatori musicali, anche con l'acronimo "ELP".
Emerson, Lake & Palmer | |
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Paese d'origine | ![]() |
Genere | Rock progressivo[1] Musica classica[1] Fusion[2] |
Periodo di attività musicale | 1970 – 1998 ((reunion nel 2010)) |
Etichetta | Manticore Atlantic Cotillion Island Sanctuary Rhino |
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[emersonlakepalmer.com Sito ufficiale] | |
Biografia
Origini ed esordio
Tutti e tre musicisti provenivano da gruppi già affermati nel panorama rock.
Il tastierista Keith Emerson, dopo aver militato nei T-Bones e nei VIP's, nel 1967 aveva fondato i Nice, il cui sound si basava su una miscela di musica classica, jazz e rock: con già tre album all'attivo assieme ai Nice, Emerson si era guadagnato una certa notorietà per il suo virtuosismo e le capacità tecniche, nonché per la spettacolarità delle sue esibizioni dal vivo.
Greg Lake (basso, chitarra e voce) proveniva dai King Crimson, il cui acclamato debutto del 1969 In the Court of the Crimson King è frequentemente indicato come uno dei punti di partenza di tutto il progressive rock degli anni settanta. Nella sola veste di cantante, Lake compare anche sul loro secondo LP, In the Wake of Poseidon.
Carl Palmer (batteria e percussioni), il più giovane dei tre, nel 1969 aveva fatto parte del Crazy World di Arthur Brown, per poi fondare assieme al loro tastierista Vincent Crane il gruppo hard rock degli Atomic Rooster, subito prima di unirsi al trio.
Emerson e Lake si erano incrociati più volte ai concerti delle loro rispettive band, The Nice e King Crimson. Alla fine del 1969, entrambi i gruppi attraversarono una fase di smembramento (poi definitivo per quanto riguarda i Nice) e i due incominciarono a pianificare una collaborazione e a ricercare un batterista. La prima scelta di Lake cadde su Mitch Mitchell della Jimi Hendrix Experience[4]: Mitchell di fatto diede la sua disponibilità, peraltro azzardando l'ipotesi che anche Jimi Hendrix potesse unirsi al gruppo[4], non appena il chitarrista avvesse esaurito gli impegni con la Band of Gypsys (previsti fino al gennaio 1970). Tuttavia, un paio di giorni dopo la conversazione fra Lake e Mitchell[4], Robert Stigwood (già manager di Cream e Bee Gees) telefonò a Lake per raccomandargli caldamente Carl Palmer, allora appena diciannovenne, per il ruolo di batterista[4]. L'intesa immediata con Palmer, unitamente all'intenzione di Emerson di mantenere la formazione a tre a lui più congeniale, fecero sfumare l'idea di patenza. Voci circolate sulla stampa secondo le quali Emerson, Lake e Palmer avrebbero effettivamente provato assieme al solo Hendrix, pochi mesi prima della sua morte (si parlò addirittura dell'acronimo "HELP", con l'aggiunta dell'iniziale del chitarrista a quelle degli altri tre) sono state invece smentite in anni recenti dallo stesso Lake[4].
La scelta di chiamare il gruppo semplicemente con i cognomi dei musicisti (in rigoroso ordine alfabetico) derivò dal fatto che la stampa all'inizio si riferiva al trio ancora come The Nice, e che Emerson era sul palco il fulcro dell'attenzione del pubblico[5]: entrambe le cose non andavano a genio ai tre, i quali quindi ritennero che i cognomi tutti assieme avrebbero dato al gruppo un'immagine più paritaria[5], alla maniera di Crosby, Stills, Nash & Young.
Sui dischi, il nome del trio comparirà indifferentemente con o senza virgola dopo Emerson: a volte in entrambi i modi sullo stesso album, tra copertina ed etichetta del disco in vinile (l'etichetta sulla prima edizione dell'album Pictures at an Exhibition è invece l'unico caso in cui la congiunzione and , per esteso, sostituì la e commerciale tra i nomi Lake e Palmer).
Il trio esordisce dal vivo il 23 agosto 1970, al Guildhall di Plymouth. Meno di una settimana dopo, i tre compaiono alla terza edizione del festival dell'Isola di Wight, che vedeva in cartellone nomi come Hendrix, Joni Mitchell, The Doors, The Who e Jethro Tull: culmine dell'esibizione del trio è una trasposizione in chiave rock di alcuni brani tratti dall'opera Quadri da un'esposizione di Musorgskij. Nel concerto, parzialmente documentato anche su pellicola e più ampiamente in formati audio, Emerson rispolvera i numeri di scena già inaugurati con i Nice, in particolare la "brutalizzazione" del suo organo Hammond sul brano Rondo (tratto proprio dal repertorio dei Nice): il tastierista trascina l'organo per il palco, lo ribalta stendendovisi sotto e suonandolo alla rovescia, o configge coltelli fra i tasti. Palmer, dal canto suo, durante il suo assolo si sfila la maglietta mentre tiene il ritmo col piede sulla grancassa: il gesto, nato spontaneamente dal caldo torrido di quella sera, viene accolto dall'ovazione del pubblico ed il batterista pensa perciò di farne un numero fisso nei concerti. Sul palco del festival trovavano posto anche due vecchi cannoni caricati a salve, che la band non perse occasione di far sparare proprio durante il loro show. Il ricorso ad elementi spettacolari di questo tipo, unito ad una generale tendenza alla grandiosità e all'eccesso, resterà una caratteristica costante nei concerti del trio, sino a fine carriera.
Nell'autunno del 1970 i tre registrano e pubblicano il loro primo album, intitolato semplicemente Emerson Lake & Palmer. L'opera mette subito in risalto l'abilità tecnica dei tre musicisti, e porta avanti il discorso iniziato da Emerson con i Nice, mescolando rock, jazz e citazioni dalla musica classica. Accanto a brani originali, vi compaiono infatti trasposizioni in chiave rock di brani di Bartók (The Barbarian), Janáček e Bach (Knife Edge). Sul brano conclusivo del disco, la canzone di Lake Lucky Man, fa la sua prima comparsa il sintetizzatore modulare Moog, del quale Emerson poco dopo acquistò un esemplare destinato a divenire parte integrante del suo arsenale di tastiere anche sul palco: primo caso del genere in campo rock per tale strumento, molto ingombrante e perciò ritenuto poco indicato all'uso dal vivo (la maggior parte dei tastieristi rock dell'epoca prediligeva modelli portatili, come il Minimoog).
1971 - 1974: apice della carriera
Appena due mesi dopo l'uscita dell'album di esordio, nel gennaio 1971 il trio entra in studio per registrarne un secondo: Tarkus, occupato per metà dall'omonima suite scritta interamente da Emerson con l'aiuto di Lake ai testi, viene pubblicato nel giugno seguente. La musica sull'album - specie i pezzi di Emerson - si fa a tratti ancora più complessa, con tempi composti e soluzioni armoniche ardite, tanto da causare non poche divergenze tra il tastierista e Lake, che in un primo momento minacciò persino di abbandonare il gruppo. Spazio minore, rispetto all'album precedente, è lasciato alla trascrizione di opere classiche: l'unica presente su quest'album è il brano The Only Way (Hymn), contenente due citazioni da J. S. Bach.
Il 26 marzo 1971 il gruppo si esibisce alla City Hall di Newcastle: dalla seconda parte del concerto viene tratto l'album dal vivo Pictures at an Exhibition, che andrà alle stampe solo in novembre, per la priorità data alla pubblicazione di Tarkus (in origine era stato pianificato come strenna natalizia allegata alla rivista New Musical Express). Pictures at an Exhibition si basa, come già detto, sul rifacimento in chiave rock di alcuni brani dall'omonima opera pianistica di Modest Musorgskij. Il trio alterna le partiture del compositore russo - peraltro fortemente adattate - a composizioni originali, in forma di variazioni sui temi, amalgamando il tutto grazie ad un sound già consolidato e inconfondibile. L'aggiunta di testi cantati, anche sulle sezioni scritte da Musorgskij, accentua ancor più il carattere di "appropriazione" dell'opera classica da parte della band.
Ad ottobre dello stesso anno, il gruppo incomincia a preparare il terzo album in studio: Trilogy vede la luce nell'estate del 1972 e raggiunge la seconda posizione nelle classifiche del Regno Unito e la quinta negli Stati Uniti. Il disco include almeno due "classici" del trio: il brano Hoedown, tratto dal balletto Rodeo di Aaron Copland, e la ballata From The Beginning di Lake nella quale, come già in Lucky Man sul primo album, il bassista/cantante si occupa di tutte le parti strumentali ad eccezione delle congas suonate da Palmer e del solo di Emerson al Moog che chiude il brano.
Un tour mondiale vede il gruppo impegnato a più riprese a partire dal marzo 1972, dapprima negli Stati Uniti quindi in Europa, compresa la prima apparizione del gruppo in Italia. A luglio dello stesso anno, la band approda per la prima volta anche in Giappone.
All'inizio del 1973 i tre acquistano un vecchio cinema a Fulham e lo trasformano nella loro sala prove, e fondano la loro etichetta discografica che chiamano Manticore Records, dall'omonima creatura mitologica raccontata in Tarkus.
Nel novembre 1973 è la volta di Brain Salad Surgery, primo album pubblicato sulla nuova etichetta e probabilmente anche la loro opera più complessa fino ad allora. La grafica di copertina del disco fu affidata all'illustratore svizzero H. R. Giger che per l'occasione realizzò anche il logo che la band utilizzerà da allora in avanti. Oltre a due canzoni originali e due nuove trascrizioni rock - l'inno liturgico Jerusalem e il brano Toccata, adattamento del 4° movimento del Concerto N°1 per pianoforte e orchestra di Alberto Ginastera - l'album contiene una lunga suite di quasi mezz'ora (ripartita sulle due facciate del vinile per motivi di spazio) intitolata Karn Evil 9 e suddivisa in tre "impressioni", l'ultima delle quali vede la collaborazione ai testi di Peter Sinfield, già cofondatore dei King Crimson assieme a Lake. Sinfield firma per l'album anche il testo della canzone Benny the Bouncer, sorta di divertimento in chiave swing che conferma la passione di Emerson per lo stile pianistico del ragtime, già omaggiato su Jeremy Bender daTarkus e su The Sheriff daTrilogy.
Il tour che fa seguito all'album, partito negli Stati Uniti a novembre 1973 e protrattosi a più riprese fra Europa e USA fino a giugno del 1974, ha dimensioni mastodontiche[6]: 25 tecnici, 40 tonnellate di attrezzatura e suono quadrifonico con 32 altoparlanti[6]. Emerson, oltre al gigantesco Moog modulare e al primo modello di sintetizzatore polifonico (Moog Constellation), schiera due organi Hammond (uno dei quali preposto anche alla consueta "brutalizzazione" a fine concerto), un Clavinet, un Minimoog, un pianoforte a coda lunga Steinway, un piano verticale amplificato (per i soli brani honky-tonk) ed un altro pianoforte a coda più piccolo, destinato ad essere sollevato per mezzo di cavi e a roteare a mezz'aria durante la performance (idea accantonata dopo poche date perché troppo pericolosa)[6]. Palmer impiega una nuova batteria personalizzata costruita interamente in acciaio inox, con disegni intarsiati sui tamburi, montata su una pedana girevole mossa elettricamente; il kit, del peso di due tonnellate e mezzo, consente anche di comandare a distanza un sequencer che il batterista fa partire durante il brano Toccata; nell'armamentario trovano posto anche due gong, due timpani sinfonici e persino una grossa campana da chiesa sospesa sopra la testa di Palmer, il quale all'occorrenza la suona con una corda tenuta fra i denti[6]. Lake infine, per ovviare al rischio di scosse elettriche subite sul palco in passato[6], tiene disteso sotto i suoi piedi un grande tappeto persiano.
La prima fase creativa del gruppo si chiude con la pubblicazione di un triplo album dal vivo, tratto dal tour citato e smisurato anche nel titolo: Welcome Back, My Friends, to the Show That Never Ends... Ladies and Gentlemen Emerson, Lake & Palmer, registrato al Convention Center di Anaheim, California il 10 febbraio 1974. La mole della pubblicazione consente di inserirvi, fra l'altro, l'esecuzione integrale delle due suites Tarkus e Karn Evil 9 (quest'ultima occupa da sola tutto il terzo disco) entrambe ampliate con variazioni o improvvisazioni.
Nel luglio del 1974, la band si imbarca in un nuovo tour americano, che si conclude ufficialmente allo stadio Spectrum di Philadelphia il 21 ottobre; tre giorni dopo, il trio partecipa ad un concerto di beneficenza organizzato a New York dal disc jokey Scott Muni: sarà questa la loro ultima apparizione dal vivo per un arco di tempo di circa due anni e mezzo, al quale corrisponderà un equivalente periodo di silenzio discografico.
1975-1979: da Works a Love Beach
Tra la fine del 1974 e il 1977 i tre si dedicano a progetti individuali. Emerson compone il Piano Concerto Nº 1, e lo registra con la London Philharmonic Orchestra diretta da John Mayer. Lake scrive, con l'aiuto di Pete Sinfield ai testi, alcune canzoni che poi fa arrangiare per orchestra da Tony Harris e Godfrey Salmon. Palmer raccoglie vari musicisti (fra cui lo stesso Emerson) per registrare alcuni brani strumentali inediti, più due trascrizioni classiche, rispettivamente di Bach e Prokof'ev, ed una rilettura per batteria e orchestra del brano Tank, dal primo album del trio.
Gran parte di tali lavori solisti confluisce nelle prime tre facciate, una per ciascun autore, del doppio album Works Volume 1. Per la quarta facciata, i tre registrano assieme due nuovi brani: Fanfare for the Common Man, trascrizione dell'omonimo pezzo di Aaron Copland, e Pirates. L'album esce nel marzo 1977.
Il tour promozionale dell'album, anch'esso partito in marzo e destinato solo al Nord America, vede inizialmente la presenza di un'orchestra di 70 elementi diretta da Godfrey Salmon, alla quale però i tre sono costretti a rinunciare dopo una decina di concerti, a causa dei costi troppo alti. L'orchestra verrà recuperata occasionalmente in date successive, tra cui quella del 26 agosto 1977 allo Stadio Olimpico di Montréal, Canada, dove lo spettacolo in forma completa fece in tempo ad essere immortalato in video e, successivamente, anche su disco.
A novembre del 1977 viene pubblicato Works Volume 2, album singolo che raccoglie brani registrati dal trio tra il 1973 ed il 1977 e scartati da lavori precedenti, più due singoli già pubblicati individualmente l'anno prima (I Believe in Father Christmas di Lake e la versione di Emerson di Honky Tonk Train Blues di Meade "Lux" Lewis).
La dicitura Volume 1, riportata sulla copertina del doppio album sin dalla prima edizione, farebbe dedurre che la pubblicazione di entrambi i "volumi" fosse preventivata, seppure in due tempi, già dall'inizio del 1977.
Nel 1978 esce l'album Love Beach, registrato a Nassau nelle Bahamas con scarsa convinzione dai tre[7], pressati dalla casa discografica verso un cambio di direzione musicale che sposasse le tendenze più "leggere" del pubblico di fine decennio. Il disco è accolto piuttosto timidamente da pubblico e critica, e verrà parzialmente rinnegato dagli stessi autori[7], se non per la qualità della musica in sé, almeno per quanto riguarda la chiarezza di intenti[7]. Subito dopo, divergenze artistiche sanciscono il temporaneo scioglimento del gruppo. La formazione originale resterà di fatto inattiva per tutto il decennio successivo.
Nel 1979 viene pubblicato il live In Concert, tratto dal già citato concerto a Montreal del 1977. È questa l'ultima uscita a nome Emerson, Lake & Palmer negli anni settanta.
Gli anni ottanta: Emerson, Lake & Powell e "3"
Nel 1985 Emerson e Lake ritentano l'avventura senza Carl Palmer, allora impegnato con il supergruppo Asia. Il posto del batterista viene preso da Cozy Powell. La famosa sigla della band "ELP" rimane così invariata ed il nuovo disco si intitola Emerson, Lake & Powell. Il successo commerciale di questo lavoro è però scarso. Analoga sorte tocca al progetto del 1988 chiamato semplicemente "3" e formato da Emerson e Palmer con Robert Berry a fare le veci di Lake: l'unico LP frutto della collaborazione si intitola To the Power of Three. Entrambe le formazioni ebbero comunque occasione di esibirsi in tour, soltanto in Nord America, rispettivamente nell'estate/autunno 1986 e nella primavera del 1988.
Le reunion degli anni novanta e l'ultimo concerto a Londra
Nel 1991, sull'onda di un revival che contagia molti gruppi degli anni settanta per il gusto di suonare ancora insieme, Emerson, Lake & Palmer si riuniscono dopo tredici anni per realizzare l'album Black Moon, uscito nel 1992 e seguito da un CD dal vivo registrato alla Royal Albert Hall di Londra.
Nel 1994 è la volta dell'album In the Hot Seat, realizzato tra grandi difficoltà dovute ai problemi di salute sia di Palmer (sindrome del tunnel carpale) che di Emerson: il tastierista in particolare era stato sottoposto proprio quell'anno a un intervento di microchirurgia alla mano destra e pertanto poté completare l'album solo sovraincidendo tutte le parti con la mano sinistra[8].
Dopo altri tre tour fra il 1996 e il 1998, il trio si scioglie nuovamente. Dal concerto al Festival Jazz di Montreux del 1997 verrà tratto un DVD dal vivo, Live at Montreux 1997.
Voci sempre più insistenti circolate tra il 2008 e il 2009 davano per probabile la riunione del trio per l'autunno 2009. Tuttavia, l'unica conferma giunse nel momento in cui i piani saltarono: Keith Emerson annunciò dal suo sito Internet la cancellazione per «motivi di salute» del tour di Emerson, Lake & Palmer (confermando implicitamente che il progetto esisteva e stava per realizzarsi). L'artista dichiarò che i problemi alla sua mano destra non gli consentivano di suonare le tastiere «agli alti standard ai quali era solito» per cui si diceva rammaricato di dover annullare le sue date, sia con ELP che con la Keith Emerson Band.
La riunione si è infine realizzata in un unico concerto in occasione dell'High Voltage Festival, il 25 luglio 2010 al Victoria Park di Londra, di fronte a 20.000 persone[9]. Il concerto, di circa un'ora e mezza, fu integralmente filmato e fu caratterizzato dall'uso - per la prima ed unica volta - di sequenze MIDI a sostegno degli arrangiamenti, soprattuto di tastiere[8].
Nella notte tra il 10 e l'11 marzo 2016 è morto a Santa Monica Keith Emerson: tale evento ha indirettamente messo il punto finale anche alla storia del trio. Due giorni dopo la morte di Emerson, Carl Palmer, dalla sua pagina ufficiale di Facebook, ha pubblicamente dichiarato la sua determinazione a continuare a portare in giro per il mondo, con la sua band, la musica di ELP.
Stile musicale
Come molte formazioni nate a cavallo fra gli anni sessanta e gli anni settanta, il gruppo si inquadra nel genere rock progressivo. Il trio, nato dall'esperienza dei disciolti Nice, ne ereditò attraverso Emerson l'originale retroterra musicale classicheggiante[2] e si impose sulla scena come esponente di punta di uno stile che alcuni critici chiamano rock sinfonico[10], che vedeva la contaminazione fra il rock e la musica classica[11] e che era esaltato da un lato dal virtuosismo alle tastiere di Keith Emerson, musicista che alternava il piano a coda all'organo Hammond, al sintetizzatore Moog (del cui uso è riconosciuto fra i pionieri assoluti in campo rock), e al Clavinet, e dall'altro dall'indiscussa tecnica di Lake e Palmer, già testata in formazioni di rilievo come, rispettivamente, i primi King Crimson e The Crazy World of Arthur Brown.
La formazione classica di Emerson permette al trio di recuperare e di reinterpretare in chiave rock, con strumentazione elettronica, brani di musica classica, o di attingervi come ispirazione: il tastierista si rifà a Béla Bartók, a Janacek, ad Aaron Copland, a Mussorgskij per Pictures at an Exhibition e a Ravel per la struttura di Abandon's Bolero, e cita anche Bach in un paio di occasioni[2]. Nel 1977 Emerson chiude il cerchio includendo la sua prima composizione interamente sinfonica, il Piano Concerto N° 1 per pianoforte ed orchestra, nella facciata a lui riservata sul doppio album del trio Works Volume 1. Anche nei dischi seguenti trovano puntualmente posto trascrizioni o citazioni da Rodrigo, Chopin, Holst e Prokov'ev.
La musica classica non è l'unica influenza che il tastierista introduce nel gruppo: grazie a lui il repertorio comprende frequenti spunti derivati dal jazz (si pensi ad esempio a Take a Pebble o a Karn Evil 9, 2nd Impression) dal blues e dal ragtime, quest'ultimo associato al già citato uso del piano honky tonk, nonché dalla musica leggera strumentale dei primi anni sessanta, come nella cover del brano rock and roll di Kim Fowley Nutrocker, ispirato allo Schiaccianoci di Čajkovskij, contenuta in Pictures at an Exhibition.
Greg Lake, assieme alla tendenza sperimentale assimilata nei King Crimson, porta nel trio un retroterra misto di rock, pop e folk (influenzato, fra gli altri, da Bob Dylan, dai Beatles e da Elvis Presley[12]) , che ne fa autore di melodie semplici ed efficaci, che spesso contribuiscono a mitigare all'ascolto la complessità e l'audacia delle composizioni di Emerson. Solida è l'impostazione sia al basso elettrico (al quale si accostò nei King Crimson, sebbene fosse nato musicalmente come chitarrista) sia alla chitarra, soprattutto acustica: il suo insegnante a Bournemouth nel 1960 era lo stesso di Robert Fripp[13], Don Strike, la cui didattica includeva fra l'altro gli ostici studi per chitarra di Paganini[13].
La formazione musicale di Carl Palmer ha una forte base jazz, particolarmente influenzata da Buddy Rich e Gene Krupa[14], che rende il suo stile più orientato ad un uso "melodico" della percussione che alla pulsazione costante tipica del rock, pur non rinunciando quando necessario alla potenza esecutiva. Nel 1973, poco prima di registrare Brain Salad Surgery, il batterista prese alcune lezioni di timpani dal maestro James Blades presso la Guildhall School of Music and Drama[15], arricchendo così la sua nozione delle percussioni anche dal lato classico, con risultati riscontrabili ad esempio in brani come la sezione centrale di Toccata e alcuni dei suoi pezzi solistici pubblicati su Works Volume 1 e Volume 2.
Formazione
Altri membri
- Cozy Powell - batteria (1985-86)
- Robert Berry - voce, chitarre, basso (1988)
Discografia
Videografia ufficiale DVD
- The Birth of a Band (DVD)
- Live at Montreux 1997 (DVD)
- Live at the Royal Albert Hall (DVD)
- Masters from the Vault (DVD)
- Pictures at an Exhibition (DVD)
- Beyond the Beginning (2 DVD)
Note
- ^ a b (EN) Bruce Eder, Artist Biography, su allmusic.com, Allmusic. URL consultato il 20 aprile 2015.
- ^ a b c David Pezzi, Emerson, Lake & Palmer - I virtuosi del rock barocco, su ondarock.it, Ondarock. URL consultato il 20 aprile 2015.
- ^ George Forrester, Askew, Frank; Hanson, Martyn, Emerson, Lake and Palmer: The Show That Never Ends, Helter Skelter Publishing, 2005, ISBN 1-900924-71-4.
- ^ a b c d e Intervista di Dave Swanson a Greg Lake per Ultimate Classic Rock.
- ^ a b Robert Bowman, Beetle Magazine, su ladiesofthelake.com, febbraio 1974.
- ^ a b c d e Lothar-Michael Köhle, Brain Salad Surgery - See the show, su brain-salad-surgery.de, 2006-2016.
- ^ a b c Intervista di Dmitry M. Epstein a Greg Lake, Maggio 2013
- ^ a b Sid Smith, Keith Emerson: The visionary life of ELP’s endless enigma, su teamrock.com, Team Rock Limited, 7 maggio 2016.
- ^ Carl Palmer, Bruce Pilato, Carl Palmer official site - biography, su carlpalmer.com, Carl Kendall-Palmer Ltd, 2016.
- ^ (ES) Juani Castiglione, Emerson Lake & Palmer, su rocksinfonico.com, Rock sinfónico. URL consultato il 20 aprile 2015.
- ^ (EN) 7. Emerson, Lake and Palmer, su rollingstone.com, Rolling Stone. URL consultato il 20 aprile 2015.
- ^ Greg Lake official site - biography, su greglake.com.
- ^ a b Sid Smith, In The Court of King Crimson, Londra, Helter Skelter Publishing, 2001-2002, p. 43, ISBN 1-900924-26-9.
- ^ Lothar-Michael Köhler, Brain Salad Surgery - credits, su brain-salad-surgery.de, 2006-2016.
- ^ Lothar-Michael Köhler, Brain Salad Surgey - Did you know that..., su brain-salad-surgery.de, 2006-2016.
Bibliografia
- Edward Macan. Endless Enigma, A Musical Biography of Emerson, Lake and Palmer. 2006, Open Court Publishing Company, ISBN 0-8126-9596-8.
- Forrester, George, Martyn Hanson and Frank Askew. Emerson, Lake & Palmer, The Show That Never Ends, A Musical Biography. (2001) Helter Skelter Publishing ISBN 1-900924-17-X.
- The New Musical Express Book of Rock, 1975, Star Books, ISBN 0 352 300744
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Emerson, Lake & Palmer
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Emerson, Lake & Palmer
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su emersonlakepalmer.com.
- Keith Emerson Sito ufficiale, su keithemerson.com.
- Greg Lake Sito ufficiale, su greglake.com.
- Carl Palmer Sito ufficiale, su carlpalmer.com.
- ELP Digest, su brain-salad.com.
- ELP through the eyes of Tony Ortiz, Band Archivist, su madaboutasia.blogspot.com.
- Citazione (con video) al gruppo, su nonsolomusicablog.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 121287817 · ISNI (EN) 0000 0001 2321 6777 · Europeana agent/base/147043 · LCCN (EN) nr89011806 · GND (DE) 16040632-8 · BNF (FR) cb139031840 (data) · J9U (EN, HE) 987012197474905171 |
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