Isabella d'Este
Isabella d'Este (Ferrara, 17 maggio 1474 – Mantova, 13 febbraio 1539) fu una delle donne più autorevoli del Rinascimento e del mondo culturale italiano del suo tempo.
| Isabella d'Este | |
|---|---|
| Marchesa consorte di Mantova | |
| In carica | 12 febbraio 1490 - 13 febbraio 1539 |
| Predecessore | Margherita di Baviera |
| Successore | Margherita Paleologa |
| Altri titoli | Principessa di Ferrara |
| Nascita | Ferrara, 17 maggio 1474 |
| Morte | Mantova, 13 febbraio 1539 |
| Luogo di sepoltura | Chiesa di Santa Paola, Mantova |
| Casa reale | Este |
| Padre | Ercole I d'Este |
| Madre | Eleonora d'Aragona |
| Consorte | Francesco II Gonzaga |
| Figli | Eleonora Margherita Federico II Livia Ippolita Ercole Ferrante I Livia Pietro |
| Religione | Cattolica |
| Motto | Nec spe nec metu |
Biografia
Figlia di Ercole I d'Este, duca di Ferrara, e di Eleonora d'Aragona (a sua volta figlia del re Ferdinando I di Napoli e di Isabella di Clermont) fu marchesa di Mantova sposando il 12 febbraio 1490 Francesco II Gonzaga, ed ebbe come sorella un altro personaggio ugualmente famoso: Beatrice d'Este, duchessa di Milano in quanto moglie di Ludovico Sforza.
Per nascita o matrimonio, il suo nome fu collegato a quello dei maggiori regnanti di Spagna. Spesso è citata semplicemente come la primadonna del Rinascimento[2].
Isabella d'Este ebbe in gioventù un'educazione di grande impronta culturale, come testimoniano le sue copiose corrispondenze dalla città di Mantova.
"Nec spe nec metu" ("Né con speranza né con timore") fu il suo motto.[3]
Le sorelle Este furono esposte a molte delle idee del Rinascimento: in seguito Isabella divenne un'appassionata, addirittura avida, collezionista di statue romane, e commissionò sculture moderne in stile antico, che collocò in un mirabile ambiente privato, chiamato lo "studiolo di Isabella d'Este", all'interno della reggia dove risiedeva.
La corte di Mantova
All'età di 16 anni sposò Francesco II Gonzaga, Marchese di Mantova. I coniugi furono patroni di Ludovico Ariosto mentre questi stava scrivendo l'Orlando Furioso ed entrambi furono molto influenzati da Baldassare Castiglione, autore de Il Cortigiano, un modello di decoro aristocratico per duecento anni. Ospitò presso la sua corte anche il poeta Matteo Bandello. Fu su suo suggerimento che Giulio Romano venne convocato a Mantova per ampliare il castello ed altri edifici. Sotto gli auspici di Isabella la corte di Mantova divenne una delle più acculturate d'Europa. Tra i tanti importanti artisti, scrittori, pensatori e musicisti che vi giunsero ci furono Raffaello Sanzio, Andrea Mantegna, e i compositori Bartolomeo Tromboncino e Marchetto Cara. Isabella venne ritratta due volte da Tiziano, e il disegno di Leonardo da Vinci che la ritrae (preparatorio per un dipinto ad olio scomparso ed attribuito al maestro, poi ritrovato in un caveau di una banca svizzera il 10 febbraio 2015[4]) e che eseguì a Mantova nel 1499, è esposto al Louvre.
Fu ella stessa una brillante musicista, e riteneva gli strumenti a corda, come il liuto, superiori ai fiati, che lei associava al vizio e al conflitto; considerava inoltre la poesia incompleta finché non veniva trasposta in musica, e cercò i più abili compositori dell'epoca per tale "completamento".
Si dedicò al gioco degli scacchi tanto che il grande matematico rinascimentale Luca Pacioli (1445c.-1517c.), nel 1499 avendo il re di Francia Luigi XII conquistato il ducato di Milano ed essendo lo stesso Pacioli in compagnia di Leonardo da Vinci fuggito e riparato a Mantova, scrisse e le dedicò il manoscritto De ludo schacorum, detto "Schifanoia", opera per secoli ritenuta persa e solo nel 2006 ritrovata presso la biblioteca Coronini Cronberg di Gorizia dal bibliologo Duilio Contin.
Mostrò inoltre grande abilità diplomatica e politica nei negoziati con Cesare Borgia, che aveva spodestato Guidobaldo da Montefeltro, duca di Urbino, marito della cognata e amica intima Elisabetta Gonzaga (1502). Si trovò a rivaleggiare con la cognata Lucrezia Borgia, che nel 1502 aveva sposato suo fratello Alfonso, e che divenne l'amante del marito Francesco Gonzaga.
La reggenza di Isabella
Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1519, Isabella governò Mantova come reggente del figlio Federico, giocando un ruolo importante nella politica italiana e rafforzando costantemente il prestigio del marchesato mantovano. I suoi molteplici e importanti conseguimenti compresero l'elevazione di Mantova a ducato e l'ottenimento del titolo di cardinale per il figlio minore Ercole Gonzaga.
Con il conseguimento della maggiore età del figlio (1521), la sua figura di donna di comando, generò alcuni dissapori e maldicenze, tanto che Federico di fatto la estromise dalla vita politica di Mantova negandole qualsiasi notizia che dall'esterno perveniva alla cancelleria. Fu forse questa la molla che spinse Isabella a allontanarsi dalla città recandosi a Roma, nonostante la situazione politica tumultuosa. Nel 1527 infatti fu testimone del Sacco di Roma ed il suo palazzo, nel quale aveva dato rifugio a circa 2000 persone, fu l'unico in tutta la città a non essere saccheggiato dai lanzichenecchi, per via della protezione offerta da suo figlio Ferrante, capo di una milizia dell'esercito imperiale. Isabella si prodigò nella protezione dei rifugiati che erano comunque stati dichiarati ostaggi dell'esercito imperiale e per i quali fu richiesto un riscatto.
Tornata a Mantova, si occupò della vicenda del matrimonio del figlio Federico, un'operazione molto ingarbugliata dall'ordine dei numerosi fatti: il ripudio della prima moglie Maria Paleologa, accusata di congiura da una cortigiana di Federico, poi la scelta di Carlo V di dargli in moglie la sua cugina Giulia, più anziana di lui e malvoluta dal popolo, la riabilitazione di Maria dopo che questa era diventata unica erede del feudo del Monferrato e, in seguito alla morte di lei, le definitive nozze con sua sorella Margherita Paleologa.
Morì nel 1539 e venne sepolta nella Chiesa di Santa Paola a Mantova, ma i suoi resti sono scomparsi dal sarcofago.[5][6][7]
Discendenza
Francesco II Gonzaga ed Isabella ebbero nove figli:
- Eleonora Gonzaga (* 31 dicembre 1493, †; 13 febbraio 1550 in Urbino) ∞ Francesco Maria I della Rovere (1490-1538) duca di Urbino;
- Margherita Gonzaga (* 13 luglio 1496, †; 22 settembre 1496 in Mantova);
- Federico II Gonzaga (* 17 maggio 1500, †; 28 giugno 1540 in Marmirolo) Marchese di Mantova dal 1519, Duca di Mantova dal 1530, Marchese di Monferrato 1533 ∞ 1531 Margherita del Monferrato (1510-1566), figlia del Marchese Guglielmo IX;
- Livia Gonzaga (* 1501, †; 1508);
- Ippolita Gonzaga (* 13 novembre 1503, †; 16 marzo 1570 in Mantova) monaca domenicana nel monastero di San Vincenzo a Mantova dal 1518;
- Ercole Gonzaga (* 22 novembre 1505, †; 2 marzo 1563 in Trento) Cardinale 1527, Reggente per i nipoti nel 1540;
- Ferrante I Gonzaga (* 28 gennaio 1507, †; 15 novembre 1557 in Bruxelles) Conte di Guastalla 1539, viceré di Sicilia 1536-1546, viceré di Milano dal 1546 ∞ 1529 Isabella di Capua (†; 1559), figlia del Principe Ferdinando da Molfetta;
- Livia (Paola) Gonzaga (* agosto 1508, †; 11 aprile 1569 in Mantova) monaca clarissa nel monastero Corpus Christi a Mantova dal 1523 col nome di Paola;
- Pietro Gonzaga.
Ascendenza
| Isabella d'Este | Padre: Ercole I d'Este |
Nonno paterno: Niccolò III d'Este |
Bisnonno paterno: Alberto V d'Este |
| Bisnonna paterna: Isotta Albaresani | |||
| Nonna paterna: Ricciarda di Saluzzo |
Bisnonno paterno: Tommaso III di Saluzzo | ||
| Bisnonna paterna: Marguerite de Pierrepont | |||
| Madre: Eleonora d'Aragona |
Nonno materno: Ferdinando I di Napoli |
Bisnonno materno: Alfonso I di Napoli | |
| Bisnonna materna: Gueraldona Carlino | |||
| Nonna materna: Isabella di Chiaromonte |
Bisnonno materno: Tristano di Chiaromonte | ||
| Bisnonna materna: Caterina di Taranto |
Letteratura
Isabella d'Este è la protagonista del libro di Maria Bellonci, Rinascimento Privato, incentrato sulla storia della marchesana di Mantova e sulla sua relazione epistolare con un personaggio inglese, il prelato Robert de la Pole. Il personaggio di questa relazione è del tutto inventato dalla Bellonci, ma la ricostruzione storica è invece molto precisa e frutto di studio diretto e minuzioso dei documenti dell'epoca, senza penalizzare la resa vivida della vita e dei personaggi dell'epoca.
Una biografia narrativa La Signora del Rinascimento. Vite e splendori di Isabella d'Este alla Corte di Mantova di Daniela Pizzagalli (Rizzoli, 2001), balzata subito ai primi posti nelle classifiche dei best seller, in cui l'affascinante marchesana di Mantova, vissuta a cavallo tra 1400 e 1500, incarna le luci e le ombre di quel periodo splendido ma anche critico e turbolento.
Il libro I cigni di Leonardo di Karen Essex (Bompiani, 2006) verte sul rapporto e le rivalità tra le due sorelle Beatrice e Isabella D'Este e sulla corte degli Sforza a Milano, dove lavorava anche Leonardo da Vinci.
Un saggio rigoroso e scientifico sulla cultura artistica di Isabella d'Este e delle altre corti è quello di Giovanni Romano, Verso la maniera moderna: da Mantegna a Raffaello in "Storia dell'arte italiana", 6,. vol. II, Cinquecento e Seicento, Einaudi, Torino 1981.
Isabella d'Este nell'arte
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Collezione di Ambras
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Presunto ritratto di Gian Cristoforo Romano
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Ritratto di Giovanni Francesco Caroto
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Presunto ritratto di Lorenzo Costa
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La bella, presunto ritratto di Tiziano di Isabella d'Este o Eleonora Gonzaga
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Ritratto di Rubens
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Copia dal cartone di Leonardo Da Vinci
Il 4 ottobre 2013 in un articolo giornalistico[8] pubblicato da Sette, magazine settimanale del Corriere della Sera, viene resa nota la notizia del rinvenimento nel caveau di una banca svizzera di un dipinto (olio su tela di 61x46,5 cm), derivato dal cartone di Leonardo da Vinci e attribuitogli[9], che ritrae Isabella d'Este.[10][11] Il 10 febbraio 2015 la Guardia di Finanza procede al sequestro dell'opera (del valore stimato in 120.000.000 di euro) in una banca di Lugano[12].
Omaggi
A Isabella d'Este sono intitolati vari istituti scolastici, quali il liceo linguistico di Tivoli e uno degli istituti professionali di Napoli.
A Isabella d'Este è intitolato il cratere d'Este su Venere.[13].
Note
- ^ Orlando Furioso. Canto XXIX.
- ^ Isabella d’Este Gonzaga la “prima donna” del Rinascimento.
- ^ Maria Santini, ...E Sia Bella, Gentil, Cortese E Saggia... - Isabella D'Este Gonzaga O del Rinascimento, Milano, 2011.
- ^ Il Sole24ore. È di Isabella d’Este il ritratto di Leonardo sequestrato in Svizzera.
- ^ Isabella D'Este e il giallo del sepolcro scomparso.
- ^ Dalle ossa riesumate l'altra faccia dei Gonzaga.
- ^ Quando Buzzati esplorò la tomba di Isabella d'Este.
- ^ Veronica Artioli, Ritrovato dopo 500 anni il meraviglioso ritratto che Leonardo da Vinci fece a Isabella d’Este., in Corriere della Sera, 4 ottobre 2013. URL consultato il 4 novembre 2013.
- ^ Pier Luigi Vercesi, Il Leonardo mai visto in una collezione privata. Scoperto il ritratto fatto a Isabella d’Este., in Corriere della sera, 11 ottobre 2013. URL consultato l'11 ottobre 2013.
- ^ Scoperto il ritratto fatto a Isabella d’Este.
- ^ Isabella d’Este: dopo 500 anni trovato il ritratto di Leonardo., in Gazzetta di Mantova, 5 ottobre 2013. URL consultato il 5 ottobre 2013.
- ^ Dipinto attribuito a Leonardo: è il ritratto di Isabella D'Este, in Republica, 10 febbraio 2014.
- ^ (EN) d'Este, su Gazetteer of Planetary Nomenclature. URL consultato il 2 gennaio 2016.
Bibliografia
- Giuseppe Amadei;Ercolano Marani (a cura di), I Gonzaga a Mantova, Milano, 1975. ISBN non esistente.
- Adelaide Murgia, I Gonzaga, Milano, Mondadori, 1972. ISBN non esistente
- Roberto Brunelli, I Gonzaga. Quattro secoli per una dinastia, Mantova, 2010.
- Massimo Marocchi, I Gonzaga a Lonato 1509-1515, Brescia, 2010.
- Giancarlo Malacarne, Chi ha ammazzato Isabella d'Este?, Mantova, 2001.
- Maria Bellonci, Segreti dei Gonzaga, Verona, 1947, ISBN non esistente.
- Maria Santini, ...E Sia Bella, Gentil, Cortese e Saggia... - Isabella D'Este Gonzaga o del Rinascimento, Milano, 2011.
- Kate Simon, I Gonzaga. Storia e segreti, Ariccia, 2001, ISBN 88-8289-573-4.
- A. Luzio;R. Renier (a cura di), Il lusso di Isabella d'Este, marchesa di Mantova, Roma, 1896. ISBN non esistente.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Isabella d'Este
- Wikiquote contiene citazioni di o su Isabella d'Este
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Isabella d'Este
Collegamenti esterni
- Biografia di Isabella d'Este, su fermi.mn.it.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 19679190 · ISNI (EN) 0000 0000 7971 4196 · SBN CFIV220324 · BAV 495/169948 · CERL cnp00553862 · ULAN (EN) 500115132 · LCCN (EN) n50082054 · GND (DE) 11855591X · BNE (ES) XX1455268 (data) · BNF (FR) cb119082815 (data) · J9U (EN, HE) 987007263012005171 · NDL (EN, JA) 00620864 |
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