Utente:Alessandro Facen/Sandbox
| Orto dei Cappuccini
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| Ubicazione | |
| Stato | Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando! (bandiera) Non hai inserito il nome/codice della nazione! Leggi il manuale del template che stai usando! |
| Indirizzo | Viale Luigi Merello, 59 Cagliari, Italia |
| Coordinate | 39°13′29.52″N 9°06′39.67″E |
| Caratteristiche | |
| Tipo | Orto botanico |
| Istituzione | 1595 |
L'orto dei Cappuccini a Cagliari è un giardino storico, ristrutturato e riaperto al pubblico nel maggio del 2016. E' Situato tra il Viale Luigi Merello che lo delimita ad ovest, il Vico I Merello e il colle di buoncammino che ospita il convento dei Cappuccini e le facoltà universitarie che ne costituiscono il confine orientale.
Cenni storici
Realizzato nel 1591 sulla collina ad ovest dell’Anfiteatro romano, il Convento dei frati Cappuccini, il primo in sardegna, possedeva una vasta estensione di terreno, al cui interno si trovavano alcune antiche cisterne di epoca romana.
L'Hortus Simplicium, ossia l'orto adibito alla coltivazione delle piante medicinali che costituivano la maggioranza dei "semplici" medicamenti provenienti dalla natura, fu fondato nel 1595.
Il convento crebbe rapidamente, al punto che, nel 1649, includeva ben 65 celle per i frati, oltre alle cucine e al refettorio, con la presenza di un lanificio, di un'infermeria e di un vasto orto per la coltura delle piante officinali. Tutto ciò era reso possibile solo grazie alla disponibilità di una grande quantità d’acqua, garantita soprattutto dalla presenza di un pozzo dentro al quale, grazie ad una complessa opera di canalizzazione idrica, confluiva l'acqua piovana.
Il padre cappuccino Giorgio Aleo, autore di una famosa “Storia Cronologica di Sardegna” riferisce una notizia relativa alla pestilenza cagliaritana del 1656, che probabilmente riguarda il cisternone dell’Orto dei Cappuccini. L’Aleo scrive infatti che negli ultimi giorni di maggio del 1656 la mortalità a Cagliari era diventata così elevata, che non vi erano “fossori” a sufficienza per seppellire i morti. Di fronte al crescente numero di cadaveri insepolti il magistrato di sanità decise allora di far “tumulare” i morti in pozzi e cisterne: ed i morti del quartiere di Castello finirono “in un antico cisternone vicino ai Cappuccini”.
Nell'orto dei cappuccini, ora di proprietà comunale, si aprono varie monumentali cisterne scavate nella roccia calcarea, per lungo tempo attribuite a periodo punico. Si tratta, invece, di cave di blocchi aperte forse nel I-II secolo d.C., per la costruzione del vicino anfiteatro romano. Esse furono adibite a cisterne solo in un secondo tempo, una volta impermeabilizzate con il cocciopesto Cocciopesto (un intonaco di calce mista a cocci triturati). La più ampia poteva contenere fino a un milione di litri d'acqua piovana, proveniente dall'anfiteatro attraverso un lungo cunicolo sotterraneo ancora percorribile.
Varie prospezioni effettuate nel 1997 da Gruppo Speleologico Specus hanno consentito di appurare che la cavità subì gia in antico un ulteriore riadattamento a carcere, come testimoniano le numerose anelle osservabili lungo le pareti, destinate al fissaggio delle catene. In corrispondenza di una di queste è stato scoperto un importante graffito paleocristiano, forse risalente agli inizi del IV secolo d.C. Si tratterebbe, secondo una ipotesi, di un'immagine simbolica della Navicula Petri, la nave della chiesa, con l'albero della vela costituito da una croce monogrammatica e sul ponte i dodici Apostoli, "pescatori di uomini", schematicamente rappresentati nel salpare la rete. L'autore andrebbe probabilmente individuato in uno sconosciuto martire cristiano, detenuto prima di essere ucciso forse nei giochi dell'anfiteatro
Collezioni Botaniche
L'orto ha attualmente una superficie di quasi 8.000 metri quadrati e contiene oltre 500 piante coltivate, raccogliendo n. specie differenti; che rappresentano, seppur in forma ridotta, una parte significativa del regno vegetale. ivello dell'orto.
Numerose sono le piante introdotte per la prima volta.
Fra queste la Santolina etrusca Lavandula angustifolia, la Helichrysum italicum, la , il , l' e il .
Gli alberi più vecchi
Gli ulivi
I melograni
I Fichi
Attività collaterali
Dal 2016, all'interno
Ristrutturazione e ampliamento
Nel maggio 2016, l'adiacente
Antico portale
Le pr
Le cavità
In qu
Il cisternone
A caratterizzare
Note
Bibliografia
Voci correlate
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