Wilf Mannion
Wilf Mannion, all'anagrafe Wilfred James Mannion (South Bank, 16 maggio 1918 – Teesside, 14 aprile 2000), è stato un calciatore inglese, di ruolo attaccante, che giocò buona parte della sua carriera nel Middlesbrough Football Club e che partecipò con la maglia della Nazionale inglese al Campionato mondiale di calcio 1950 tenutosi in Brasile.
Wilf Mannion | |||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | ||||||||||||
Altezza | 173[1] cm | ||||||||||||
Peso | 70[1] kg | ||||||||||||
Calcio ![]() | |||||||||||||
Ruolo | Attaccante | ||||||||||||
Termine carriera | 1958 | ||||||||||||
Carriera | |||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||
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Squadre di club1 | |||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||
«Wilf giocava a calcio allo stesso modo in cui Fred Astaire danzava.»
Considerato uno dei più grandi giocatori che abbiano vestito la maglia del Boro[4], Mannion nacque nella comunità industriale di South Bank, nel territorio di Middlesbrough[3], e giocò per diversi anni e ad alti livelli per il Middlesbrough, tanto da essere commemorato con una statua fuori dal Riverside Stadium[5].
Carriera
Club
Mannion iniziò a giocare a calcio sin da giovanissimo nelle strade della sua città, South Bank, usando come pallone ciò che capitava[3]. Nel 1925 fece un provino per entrare nella England Schoolboys, la squadra nazionale delle scuole medie, ma venne respinto in quanto considerato troppo basso[3]. All'età di 14 anni lasciò la scuola e iniziò a lavorare, prima come apprendista saldatore e poi in una fabbraica di laminati[3], entrando anche nella squadra di calcio locale, il South Bank St Peter's[4]. Fu in questa squadra che venne notato dal Middlesbrough, con il quale firmò il suo primo contratto da professionista il 17 settembre 1936 all'età di 18 anni[6] ed esordì, dopo aver ben impressionato fra le riserve, il 2 gennaio 1937 contro il Portsmouth FC, sostituendo il titolare Micky Fenton: la partita finì 2-2[6]. Durante la stagione giocò solo una ulteriore partita, persa contro il Preston North End, per poi tornare tra le riserve[6]. Nella stagione successiva Mannion divenne titolare della prima squadra, marcando 22 presenze in campionato e 4 reti, di cui due segnate nelle prime due partite[1]. Nel campionato 1937-1938 le presenze salirono a 38, con 14 reti[1], di cui 4 in una quaterna segnata al Blackpool FC il 10 dicembre 1938[6]: in quella stagione, il Middlesbrough segnò complessivamente 93 reti terminando quarto in classifica[3].
Lo scoppio della seconda guerra mondiale interruppe la carriera di Mannion: arruolato nei Green Howards, reggimento di fanteria dell'esercito inglese, fu spedito nel 1940 in Francia per cercare di fermare le forze naziste[6]. Gli Alleati furono sconfitti e un giornale locale riportò la morte di Mannion quando, in realtà, si trovava tra i soldati evacuati durante la Battaglia di Dunkirk[6]. Al suo ritorno in Inghilterra, giocò alcune gare con il Tottenham Hotspur F.C. e con il A.F.C. Bournemouth[6] e vestì la maglia dell'Inghilterra in 4 amichevoli non riconosciute come ufficiali[1]. Subito dopo, venne spedito con il suo reggimento in Sudafrica e fu parte del corpo di spedizione che, il 10 luglio 1943, sbarcò sulle coste della Sicilia[6]. Prese parte anche allo sbarco ad Anzio e fu successivamente mandato a Il Cairo per riprendersi dallo stress da combattimento: nella città egiziana fu però colpito dalla malaria e rimpatriato[6].
Alla ripresa del campionato, nella stagione 1946-1947, Mannion si era completamente ristabilito e fu autore del primo gol del Middlesbrough del dopoguerra[4]. Cercando di aumentare il suo guadagno personale[6][7], Mannion non rinnovò il contratto per la stagione 1947-1948[8] minacciando di trasferirsi all'Oldham Athletic, che al tempo giocava in Third Division e che gli offriva un lavoro a parte[6]. Il Middlesbrough rispose alzando il prezzo del suo cartellino ad una cifra al tempo elevatissima, tale che il manager David Jack dichiarò:"Anche se ci dessero 50.000 sterline non autorizzeremmo il trasferimento di Mannion. Perché dovremmo lasciar andare il miglior giocatore britannico?"[3][9]. Il Middlesbrough rifiutò un'offerta dell'Oldham di 15.000 sterline[6], una seconda dell'Aston Villa di 25.000 sterline[6], una terza dell'Everton di 27.000 sterline[6] e l'Arsenal annunciò che avrebbe provato ad acquistare Mannion offrendo in cambio numerosi giocatori[6].
In questo periodo Mannion non ricevette stipendio e, non essendo inserito in nessuna rosa, fu in pratica un fuoricasta: in più, questa circostanza non gli permise di essere convocato in Nazionale. Il braccio di ferro fra società e giocatore si concluse a favore del Boro[3], che nel frattempo rischiava la retrocessione: il ritorno dell'attaccante fu un passo importante per la salvezza della squadra[6]. Il club rimase però una compagine di media classifica per gli anni a seguire: Mannion giocò 35 partite (segnando una sola rete) nel campionato 1949-1950[1] e fece invece segnare la sua stagione migliore nel 1952-1953, quando segnò 19 reti in 41 gare[1]. La retrocessione evitata pochi anni prima arrivò però nel campionato 1953-1954: Mannion annunciò allora il suo ritiro dal calcio[1], salvo cambiare idea pochi mesi dopo entrando a far parte dell'Hull City il 22 dicembre[6]. Dopo 16 presenze ed una rete con la nuova maglia, fu però sospeso dalla Football Association: in una serie di articoli pubblicati in diversi giornali (nei quali dichiarò, tra l'altro, di aver rifiutato un'offerta di 15.000 sterline da parte della Juventus[3]), disse infatti di aver ricevuto una tangente di 3.000 sterline da parte di un altro club di First Division per convincerlo a lasciare il Middlesbrough diversi anni prima[3]. Alla richiesta, da parte della Federazione, di far luce sull'accaduto, Mannion non diede risposta (come rivelò più avanti, il club che fece l'offerta fu l'Aston Villa[6]) e fu per questo allontanato dal calcio professionistico inglese[3], anche se il divieto fu rimosso qualche anno dopo[3].
Mannion entrò quindi a far parte del Cambridge United, formazione non professionistica nella quale rimase per due stagioni, fino al suo nuovo e definitivo ritiro dal calcio giocato nel 1958[3].
Nazionale
Durante la guerra, Mannion fece registrare 4 presenze in partite considerate come non ufficiali[3]: il suo esordio ufficiale risale al 28 settembre 1946, nella prima partita dell'Inghilterra del dopoguerra, giocata a Belfast contro l'Irlanda: Manning segnò una tripletta[10]. Dopo numerose presenze da titolare venne convocato per il Campionato mondiale di calcio del 1950 giocatosi in Brasile, nel quale scese in campo nella vittoria contro il Cile e nella sconfitta con gli Stati Uniti[11], che costò all'Inghilterra l'eliminazione dalla competizione. Dopo l'episodio della sua esclusione dal Middlesbrough, rimase fuori dalla Nazionale per oltre un anno (dal maggio 1948 al maggio dell'anno successivo)[10]: l'ultima sua convocazione fu il 3 ottobre 1951 nel pareggio per 2-2 contro la Francia[10]. Complessivamente, Mannion marcò 26 presenze con la Nazionale maggiore, nella quale segnò 11 reti[10], a cui vanno sommate 2 presenze ufficiali e due non ufficiali con la maglia dell'Inghilterra B[12].
Dopo il ritiro
Nel 1958 prese in gestione un pub a Stevenage, e nel 1960 entrò a far parte della fabbrica di auto della Vauxhall a Luton: in questo periodo, guidò per 2 stagioni l'Earlestown F.C. fino al fallimento del club nel 1962[3], trasferendosi a Teesside per lavorare nella ICI[3].
Il 17 maggio 1983, il Middlesbrough gli dedicò una partita condivisa con George Hardwick che, come Mannion, ha tuttora una statua dedicata all'esterno del Riverside Stadium[3]. Mannion morì il 14 aprile 2000 dopo essere stato ricoverato in ospedale, all'età di 81 anni. In riconoscimento alla sua carriera, nel 2004 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio inglese[13].
Statistiche
Cronologia presenze e reti in Nazionale
Note
- ^ a b c d e f g h (EN) Wilf Mannion, su guardian.co.uk, 15 aprile 2000. URL consultato il 5 aprile 2010.
- ^ Parzialmente interrotta a causa della seconda guerra mondiale.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q (EN) Goal.com's Top 50 English Players: Wilf Mannion (40), in Goal.com, 7 maggio 2009. URL consultato il 9 aprile 2010.
- ^ a b c (EN) WILF MANNION 1936-54, su mfc.co.uk. URL consultato il 3 aprile 2010.
- ^ (EN) Wilf Mannion, su mirrorfootball.co.uk. URL consultato il 9 aprile 2010.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r (EN) Spartacus Educational, su spartacus.schoolnet.co.uk. URL consultato l'11 giugno 2010.
- ^ Il regolamento prevedeva uno stipendio massimo, per i calciatori, di 12 sterline la settimana. I club, per aumentare lo stipendio dei loro calciatori senza pagarli direttamente, offrivano loro dei lavori part-time retribuiti dai club stessi o da società ad essi affiliate.
- ^ Per l'epoca era prassi firmare contratti di una sola stagione, che dovevano essere rinnovati prima dell'inizio del campionato. Il giocatore rimaneva proprietà del club e non poteva negoziare la propria cessione con altri senza l'approvazione della sua squadra.
- ^ Frase originale: "Even if we were given a cheque for £50,000 we would not transfer Mannion. Why should we let the best player in Britain go?".
- ^ a b c d (EN) Wilf Mannion, su englandfc.com. URL consultato il 9 aprile 2010.
- ^ (EN) World Cup 1950, su rsssf.com. URL consultato il 14 marzo 2010.
- ^ (EN) England - International Results B-Team, su rsssf.com. URL consultato il 9 aprile 2010.
- ^ (EN) Wilf Mannion, su nationalfootballmuseum.com. URL consultato l'8 aprile 2010.
Bibliografia
(EN) Nick Varley, Golden Boy: A Biography of Wilf Mannion, Londra, Aurum Press, ISBN 978-1-85410-879-1.
Collegamenti esterni
- (EN) Wilf Mannion, su National-football-teams.com, National Football Teams.
- (EN, DE, FR, ES, AR) Wilf Mannion, su FIFA.com, FIFA.
- (EN) Statistiche in Nazionale su EnglandStats.com
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