Borgo San Dalmazzo
Borgo San Dalmazzo (Ël Borgh San Dalmass o Ël Borgh in piemontese, Lo Borg o Lo Borg Sant Dalmatz in occitano) è un comune italiano di 12.635 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte.
Borgo San Dalmazzo comune | |
---|---|
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Gianpaolo Beretta (lista civica Impegno per Borgo) dall'08/05/2012 - 1° mandato |
Territorio | |
Coordinate | 44°20′N 7°29′E |
Altitudine | 636 (min 574 - max 1,268) m s.l.m. |
Superficie | 22,34 km² |
Abitanti | 12 635[1] (31-08-2011) |
Densità | 565,58 ab./km² |
Frazioni | Beguda, Cascina Bruna, Cascina Fioretti, Madonna Bruna, Sant'Antonio Aradolo, Tetto Albaretti, Tetto Turutun Sottano |
Comuni confinanti | Boves, Cuneo, Gaiola, Moiola, Roccasparvera, Roccavione, Valdieri, Vignolo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 12011 |
Prefisso | 0171 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 004025 |
Cod. catastale | B033 |
Targa | CN |
Cl. sismica | zona 3A (sismicità bassa)[2] |
Nome abitanti | borgarini
taja gorge (nome folkloristico) |
Patrono | san Dalmazzo |
Giorno festivo | 5 dicembre |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Fa parte della Comunità montana Valle Stura[3].
Geografia
Il territorio comunale di Borgo San Dalmazzo è situato a sud-ovest del centro cittadino del capoluogo provinciale (da cui dista una decina di chilometri), segnatamente alla confluenza delle arterie stradali SS 21 (che raggiunge il confine con la Francia attraverso la Valle Stura di Demonte ed il Colle della Maddalena) e SS 20 (anch'essa terminante oltreconfine, dopo aver attraversato la Valle Vermenagna ed il Colle di Tenda).
L'abitato è delimitato dal corso dei torrenti Stura di Demonte e Gesso.
Storia
Il comune si chiamava Pedona poi divenuto Borgo San Dalmazzo.
Il 6 agosto 1162 morì a Borgo San Dalmazzo il principe aragonese e Conte di Barcellona, Raimondo Berengario IV, che doveva incontrarsi a Torino con l'imperatore Federico Barbarossa.
Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'8 settembre 1943, un migliaio di profughi ebrei varcò il confine in una dura marcia attraverso le Alpi nella speranza di trovare rifugio in Italia. Ad attenderlo trovò però le SS tedesche che riuscirono a catturare 349 di quegli esuli, rinchiudendoli nell'ex-caserma degli Alpini a Borgo San Dalmazzo dalla quale furono deportati il 21 novembre 1943 verso Auschwitz (solo 9 di essi sopravviveranno)[4]. La popolazione locale, sotto la guida del parroco don Raimondo Viale, si prodigò ad alleviare le sofferenze dei prigionieri durante il periodo di internamento nel paese, ma soprattutto dette rifugio alle centinaia di quelli che erano riusciti ad evitare la cattura, nascondendoli nella zona o aiutandoli a raggiungere luoghi sicuri, in collaborazione con la rete clandestina di aiuti DELASEM. Le persone salvate furono centinaia. Il 20 settembre 1998 una piazza del paese è stata intitolata a don Raimondo Viale, al quale nel 2000 è stata riconosciuta l'onorificenza di Giusto tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme[5].
Simboli
Lo stemma comunale, concesso con Decreto del presidente della Repubblica del 17 ottobre 1995[6], presenta la seguente blasonatura:
Il gonfalone, concesso nella medesima data, è costituito da un drappo rosso ornato con ricami d'argento e caricato della suddetta arma. Esso ha sostituito il vessillo precedentemente in uso, di colore azzurrino e recante uno stemma con ornamenti differenti.
Onorificenze
— Roma, 19 aprile 2001[8]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Chiesa parrocchiale di San Dalmazzo (XI secolo); già abbazia di San Dalmazzo di Pedona, fondata in epoca longobarda[9] dai monaci dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio (PC)[10]
- Chiesa parrocchiale di Gesù Lavoratore (anni 1960)
- Chiesa della Confraternita di San Giovanni Decollato
- Cappella di Sant'Anna o di Nostra Signora del Beale
- Cappella di San Rocco
- Cappella di San Magno
- Santuario della Madonna di Monserrato
- Chiesa parrocchiale di Madonna Bruna
- Cappella Madonna della Neve, in frazione Beguda
Architetture civili
- Torre civica
Musei
- Cripta dell'Abbazia di San Dalmazzo di Pedona
-
Chiesa parrocchiale di San Dalmazzo
-
Santuario della Madonna di Monserrato
-
Torre civica nel centro storico
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[11]

Cultura
Analogamente a vari comuni piemontesi, gli abitanti di Borgo San Dalmazzo hanno un soprannome in dialetto locale: Ij Tajagòrge (letteralmente "i tagliagole"). L'origine effettiva di tale soprannome è sconosciuta e finanche la traduzione è controversa: "gorgia" in occitano può infatti indicare anche un canale d'irrigazione scavato nella roccia, il che potrebbe ricollegarsi alla presenza di vari canali irrigui attraversanti il centro abitato borgarino, molti dei quali sono appunto scavati nelle rocce. In tale ottica tajagòrge potrebbe significare "intagliatore di canali".
Un'ulteriore teoria associa tale soprannome all'evento della decapitazione di San Dalmazzo, avvenuta in località Citeila.[12]
La tradizione roccavionese invece associa al soprannome il significato di "tagliagrondaie", indicando con "gòrgia" il terminale di grondaia o il doccione da cui esce l'acqua.[13] Tale spiegazione ha origine da una leggenda satirica secondo la quale anticamente i borgarini, per rendere morbido il loro burro congelato durante l'inverno, l'avessero messo a scaldare sui tetti delle proprie abitazioni, ottenendone lo scioglimento. Rammaricati e stupiti dall'accaduto, tagliarono l'ultima estremità delle grondaie per recuperarlo.
Istruzione
A Borgo San Dalmazzo hanno sede sei plessi scolastici (suddivisi in 3 scuole dell'infanzia, 2 scuole primarie e 1 scuola secondaria di primo grado), unificati in un unico istituto comprensivo.
Eventi
- Fiera Fredda della Lumaca (5 dicembre)
- Un borgo di cioccolato (marzo)
- Un borgo di sole (mesi estivi)
Cucina
Dal punto di vista gastronomico, Borgo San Dalmazzo è rinomata a livello internazionale per l'attività di elicicoltura, vantando una cospicua tradizione culinaria inerente alla chiocciola Helix pomatia alpina.
Tale consuetudine affonda le sue origini all'epoca romana, ove la lumaca era considerata una pietanza pregiata e costosa; nel Medioevo essa venne invece declassata a cibo povero, ma comunque sostanzioso, consumato preferibilmente in periodi di carestia o in Quaresima e nei periodi di digiuno religioso (non essendo ritenuta classificabile né come carne né tantomeno come pesce). La tradizione gastronomica legata alla chiocciola prese stabilmente piede nel XX secolo, con la diffusione degli allevamenti e l'organizzazione di fiere ed eventi a tema[14].
Persone legate a Borgo San Dalmazzo
- Marta Bassino, sciatrice alpina
- Gianfranco Bianco, giornalista
- Riccardo Boschiero, partigiano, medaglia d'oro al valor militare
- Carlo Giuseppe Plura, scultore e stuccatore svizzero-italiano
- Raimondo Viale, parroco, iscritto tra i giusti tra le nazioni a Yad Vashem per la sua opera a favore degli ebrei durante l'Olocausto
Infrastrutture e trasporti
Tranvie
Tra il 1877 e il 1948 Borgo San Dalmazzo fu servita dalla tranvia Cuneo-Borgo San Dalmazzo-Demonte.
Trasporto pubblico
Il paese è servito da una stazione ferroviaria, ubicata sulla ferrovia Cuneo-Limone-Ventimiglia, gestita da RFI e ove fermano i treni regionali operati da Trenitalia. Tra il 1887 e il 1960 la stazione fu anche capolinea della dismessa ferrovia Cuneo-Boves-Borgo San Dalmazzo.
Inoltre a Borgo San Dalmazzo transita la linea automobilistica 1/ Cuneo-Roccavione della conurbazione di Cuneo, che collega il comune con la città di Cuneo e con il comune di Roccavione con una corsa ogni 30 minuti. Il comune è servito anche dagli autobus del trasporto pubblico extraurbano della provincia di Cuneo, federato sotto il consorzio GrandaBus.
Amministrazione
Si riporta di seguito l'elenco dei primi cittadini di Borgo San Dalmazzo dal secondo dopoguerra.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1º maggio 1945 | 29 aprile 1946 | Luigi Perona | Sindaco | ||
30 aprile 1946 | 1949 | Francesco Civalleri | Sindaco | ||
1949 | 1951 | Sebastiano Forneris | Sindaco | ||
1951 | 1956 | Michele Oggero | Sindaco | ||
1956 | 1961 | Dalmazzo Rosso | Sindaco | ||
1961 | 1964 | Dalmazzo Rosso | Sindaco | ||
1964 | 1970 | Dalmazzo Rosso | Sindaco | ||
1970 | 1971 | Giovanni Battista Viola | Sindaco | ||
1971 | 1975 | Andrea Bonfiglio | Sindaco | ||
1975 | 1980 | Andrea Bonfiglio | Sindaco | ||
1980 | 1982 | Giuseppe Rosso | Sindaco | ||
1982 | 1985 | Marco Borgogno | Sindaco | ||
1985 | 1986 | Beltramo Angelo | Sindaco | ||
1986 | 1990 | Marco Borgogno | Sindaco | ||
18 giugno 1990 | 22 settembre 1993 | Maurizio Zamprogna | Lista civica | Sindaco | [15] |
22 settembre 1993 | 27 ottobre 1993 | Lubatti Mauro | Commissario prefettizio | [16] | |
27 ottobre 1993 | 13 giugno 1994 | Lubatti Mauro | Commissario straordinario | [17] | |
13 giugno 1994 | 25 maggio 1998 | Marco Borgogno | Lista civica | Sindaco | [18] |
25 maggio 1998 | 28 maggio 2002 | Marco Borgogno | Lista civica | Sindaco | [19] |
28 maggio 2002 | 29 maggio 2007 | Pierpaolo Varrone | Lista civica | Sindaco | [20] |
29 maggio 2007 | 8 maggio 2012 | Pierpaolo Varrone | Lista civica | Sindaco | [21] |
8 maggio 2012 | in carica | Gianpaolo Beretta | Lista civica | Sindaco | [22] |
Gemellaggi
Borgo San Dalmazzo è gemellata con[23]:
Sport
A Borgo San Dalmazzo ha avuto sede dal 1999 al 2009 il Pedona Rugby, avente al suo attivo alcune partecipazioni al campionato di Serie C[24]. Dal 2010 essa si è trasferita nel capoluogo provinciale[25].
Nel comune ha sede la società di calcio A.C. Pedona Borgo San Dalmazzo, fondata nel 1947; militante in campionato piemontese di Eccellenza.
Nel 1999 Borgo San Dalmazzo ha ospitato l'arrivo della 14ª tappa dell'82° Giro d'Italia, vinta da Paolo Savoldelli.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2011.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Statuto della comunità montana Valle Stura (PDF), su vallestura.net. URL consultato il 1º luglio 2011.
- ^ Alberto Cavaglion, Nella notte straniera. Gli ebrei di Saint Martin Vésubie, 8 settembre – 21 novembre 1943 (L'Arciere: Cuneo 2003).
- ^ Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45 (Mondadori: Milano 2006), pp. 235-236.
- ^ a b Borgo San Dalmazzo, Cuneo, Piemonte, Italia - collocazione: busta 073, fascicolo 8143 - categoria Comuni - Ufficio Araldico dell'Archivio Centrale dello Stato
- ^ Storia - comune.borgosandalmazzo.cn.it
- ^ Dettaglio del conferimento: Borgo San Dalmazzo, comune di - quirinale.it
- ^ Storia dell'Abbazia - comune.borgosandalmazzo.cn.it
- ^ CRISTIANESIMO PRIMA DELLA DIOCESI - Secoli VII-VIII: LE ABBAZIE
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ San Dalmazio (Dalmazzo) di Pavia
- ^ vocabolario piemontese-italiano E-G
- ^ Elicicoltura e gastronomia della lumaca - comune.borgosandalmazzo.cn.it
- ^ Elezioni del 06 maggio 1990, su amministratori.interno.it.
- ^ Commissariato, su amministratori.interno.it.
- ^ Commissariato, su amministratori.interno.it.
- ^ Elezioni del 12 giugno 1994, su amministratori.interno.it.
- ^ Elezioni del 24 maggio 1998, su amministratori.interno.it.
- ^ Elezioni del 26 maggio 2002, su amministratori.interno.it.
- ^ Elezioni del 27 maggio 2007, su amministratori.interno.it.
- ^ Elezioni del 06 maggio 2012, su amministratori.interno.it.
- ^ Gemellaggi Borgo San Dalmazzo
- ^ RUGBY DOMENICA DALLE 14,30 Pedona Borgo nella serie C con Cogoleto - La Stampa, 14 ott 2002
- ^ Cuneo, Piccapietra si trasforma nella capitale del rugby - targatocn.it, 21 mag 2015
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Borgo San Dalmazzo
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Borgo San Dalmazzo
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale del Comune, su comune.borgosandalmazzo.cn.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 133131183 · SBN BASL000348 · LCCN (EN) n82130648 · J9U (EN, HE) 987007559866705171 |
---|