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Il Nuovo PSI (chiamato fino al 2007 Partito Socialista - Nuovo PSI) è un partito politico italiano fondato il 19 gennaio 2001 e tutt'ora attivo.

Nuovo PSI
PresidenteStefano Caldoro
SegretarioVacante
VicesegretarioFrancesco Pizzo
VicepresidenteRoberto Scheda
CoordinatoreAntonio Fasolino
StatoItalia (bandiera) Italia
SedeVia di Torre Argentina 47 00186 - Roma
Fondazione19 gennaio 2001
IdeologiaSocialismo liberale
CollocazioneCentro-destra
CoalizioneCasa delle Libertà
(2001-2008)
Coalizione di centro-destra del 2008
Coalizione di centro-destra del 2013
Seggi CameraTemplate:Partito politico/seggi
Seggi SenatoTemplate:Partito politico/seggi

Nel gruppo ALA

Seggi EuroparlamentoTemplate:Partito politico/seggi
Seggi Consigli regionaliTemplate:Partito politico/seggi
TestataÈ ora! Bisogni e meriti
Sito webwww.nuovopsi.net

Storia

Nato per iniziativa di Gianni De Michelis e Claudio Martelli, promotori della fusione fra il Partito Socialista e la Lega Socialista[1], durante il congresso costitutivo al Palavobis di Milano è stata ufficializzata la scelta di partecipare alla Casa delle libertà[2].

Fra le motivazioni di questa scelta citiamo l'impossibilità a dialogare con la l'Ulivo, la valutazione storica diametralmente opposta riguardante l'impegno di Bettino Craxi durante i suoi anni alla segreteria e alla guida del Paese, nonché la necessità di aspettare la fine della crisi che corrompe i riformisti dall'interno.

L'esordio nelle Istituzioni

La vittoria del centro-destra alle elezioni politiche del 2001 permette la nascita del Governo Berlusconi II, dove Caldoro assume l'incarico di Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

Nella quota proporzionale della Camera dei deputati, i voti raccolti sono 350 000, pari all'1%; la soglia di sbarramento del 4% viene aggirata grazie ad un accordo con gli alleati riguardante i collegi uninominali.

Risultano dunque eletti Bobo Craxi e Vincenzo Milioto in Sicilia, Francesco Crinò (candidato per Palazzo Madama) in Calabria e la giovane Chiara Moroni in Lombardia.

Quest'ultima, figlia del parlamentare socialista Sergio, nel corso della XV legislatura è sovente vittima di attacchi verbali da parte di esponenti della Lega Nord.

Il terzo congresso nazionale del 2003 si conclude con la riconferma alla segreteria di Gianni De Michelis e l'ingresso del noto sindacalista Agostino Marianetti e dell'ex presidente delle Ferrovie dello Stato Lorenzo Necci.[3].

I tentativi di unità dei socialisti e dei laici

  Lo stesso argomento in dettaglio: Socialisti Uniti per l'Europa.

Il gruppo dirigente tenta inoltre di ricomporre il quadro delle formazioni socialiste promuovendo una lista unitaria per le europee del 2004, al fine di recuperare la storia comune e misurarsi come forza politica[4]

I Socialisti Democratici Italiani preferiscono partecipare alla lista "Uniti nell'Ulivo".

Il cartello promosso con la collaborazione di Claudio Signorile, "Socialisti Uniti per l'Europa", raccoglie il 2% ed è decisivo per l'elezione di due candidati.

Entrambi prenderanno parte al Gruppo dei Non Iscritti del Parlamento europeo.

In quello stesso periodo viene avviato un dialogo con il Partito Liberale Italiano di Stefano De Luca e il PRI di Francesco Nucara.

Le Regionali e la rinnovata rappresentanza al Governo

Alle elezioni regionali del 2005 il dato globale dello 0,9% include il sorprendente 5,4% della Calabria.

L'artefice di questo exploit è Saverio Zavettieri.

Nel successivo nuovo esecutivo Caldoro viene promosso Ministro per l'Attuazione del Programma di Governo[5], Giovanni Ricevuto è Viceministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e Mauro Del Bue Sottosegretario di stato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il congresso della discordia

Il congresso straordinario di Roma (21-22-23 ottobre) si svolge in un clima infuocato, nel quale il dibattito sulle due mozioni contrapposte sfocia presto in una rissa.

La prima punta alla rielezione del segretario uscente e sottolinea come la doverosa ricerca dell'unità socialista (favorita da un ritrovato dialogo con Boselli) non debba comportare rotture traumatiche nel rapporto con Silvio Berlusconi; la seconda propone Bobo Craxi alla segreteria, nonché un'immediata adesione alla Rosa nel Pugno.

Quest'ultimo, approfittando dell'abbandono improvviso dei suoi sfidanti, si proclama vincitore.

Al termine di un complicato iter giudiziario, caratterizzato da due diverse sentenze, il 26 gennaio 2006 il Tribunale Civile di Roma sentenzia l'irregolarità della procedura dei lavori. De Michelis è dunque " l'unico titolare legale del nome e del simbolo del partito ".

La scissione definitiva si consuma quindi il 7 febbraio 2006, quando la corrente "sconfitta" si costituisce nella formazione Socialisti Uniti - PSI.

L'alleanza con Rotondi e l'opposizione a Romano Prodi

In occasione delle elezioni politiche del 2006 registriamo un accordo con la Democrazia Cristiana per le Autonomie di Gianfranco Rotondi.

L'iniziativa vuole rappresentare la terza gamba del centro-destra, ancorata ad un glorioso passato.

Essa ottiene 285 000 voti alla Camera (0,7%) e 190 000 voti al Senato (0,6%).

Le norme previste dalla legge elettorale, che premiano le liste maggiormente votate al di sotto della clausola di sbarramento del 2%, facilitano l'approdo a Montecitorio di quattro esponenti.

Costoro iniziano a contestare il Governo Prodi II per la sua condotta sui temi economici.

La scissione

Nel giugno del 2007 riscontriamo differenti prese di posizione tra coloro che intendono partecipare alla fondazione del Partito Socialista Italiano (2007) partito socialista" congiuntamente ai seguaci di Enrico Boselli , a quelli di Bobo Craxi e agli esponenti della Rosa nel Pugno.

Da qualche tempo il NPSI aveva in realtà due direzioni, eletto in due congressi separati: il 24 giugno Stefano Caldoro è stato eletto segretario dalla corrente di destra, [3] mentre il 07-08 Luglio Mauro Del Bue è stato eletto segretario e presidente de Michelis da quei membri NPSI che volevano prendere parte alla fondazione del Partito socialista, [4] la cui prima riunione si è svolta il 14 luglio.

In sostanza vi sono due formazioni con lo stesso nome.

Dopo la scissione, entrambi i gruppi avevano un membro della Camera dei deputati: Mauro del Bue per il NPSI-De Michelis e Barani per il NPSI-Caldoro.

Alla fine si è verificata una separazione consensuale.

In seguito De Michelis e Alessandro Battilocchio aderiscono al gruppo socialista al Parlamento europeo.

Caldoro è invece interessato a al progetto del Popolo della Libertà.

ha partecipato alla lista "Partito socialista" nella elezione generale 2008 , insieme con le suddette organizzazioni socialdemocratiche, e ha preso parte al congresso di fondazione del Partito Socialista (rinominato "Partito Socialista Italiano", PSI) in luglio 2008. [11]

All'interno del Popolo della Libertà e i nuovi vertici

  Lo stesso argomento in dettaglio: Popolo della Libertà.

L'annuncio di Silvio Berlusconi riguardante la nascita del nuovo soggetto unitario, prevista per le consultazioni legislative, induce i componenti della direzione nazionale a stipulare un patto federativo.

Il partito continuerà a misurare il proprio consenso nelle altre consultazioni, naturalmente senza rinunciare alla propria valida struttura.

Anche alle elezioni regionali del 2010, che vedono l'elezione di Caldoro alla presidenza della Regione Campania, il Nuovo PSI si presenta autonomamente dal PdL in Piemonte, Liguria e Campania (in quest'ultima regione si presenta in una lista comune con MpA, PRI e Italiani nel Mondo, eleggendo fra i suoi esponenti 3 consiglieri regionali), alle amministrative del 2012 si presenta autonomamente due volte: alle provinciali di Latina (in lista unitamente a La Destra), a Carrara (assieme a La Destra e al PdL) e a Castrovillari (in provincia di Cosenza) dove, sempre assieme a La Destra ha formato una lista che però ha sostenuto il candidato del PdL Mario Rosa.

Il 25 giugno 2011 Lucio Barani viene eletto nuovo Segretario nazionale, con Stefano Caldoro nelle vesti di Presidente[6].

La fase preparatoria delle elezioni politiche del 2013 è uguale alla precedente, nell'ambito di un proficuo rapporto di collaborazione che permette proprio a Barani di conquistare un seggio al Senato.

Elezioni Amministrative, Europee e Regionali

Per quanto concerne le Elezioni amministrative italiane del 2014 a Bari si registrano dei consensi pari all'1,13%.

A San Severo, in provincia di Foggia, invece, l'1%; ad Ariano Irpino, in Provincia di Avellino, l'apporto in termini di consensi personali di due suoi apprezzati dirigenti nelle liste di Forza Italia è addirittura determinate per la riconferma di Mimmo Gambacorta.

Ancora in Campania il partito conquista un seggio a Nola, frutto del 3%.

Per quanto riguarda invece le elezioni europee del 2014, i vertici manifestano pieno sostegno a Lara Comi di Forza Italia, la cui ricandidatura nella circoscrizione Italia nord-occidentale va a buon fine con 83.856 preferenze[7][8].

Alle successive consultazioni regionali liguri il segretario regionale Giuseppe Vittorio Piccini e il segretario della Provincia di La Spezia Enrico Ghizolfi si presentano con Forza Italia[9].

Giovanni Toti può in tal modo contare sul sostegno di una rinnovata coalizione di centro-destra formata da Area Popolare, Fratelli d'Italia, Lega Nord, Partito Liberale Italiano e Riformisti Italiani.

Il 18 aprile il Consiglio Nazionale discute della riorganizzazione sulla base delle Macro-Regioni, la riapertura del Tesseramento e l'indizione del Congresso per la fine dell'anno in corso.

Alla luce delle numerose polemiche suscitate dalla sua adesione al gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, guidato da Denis Verdini, Barani decide di dimettersi il 5 agosto.

In seguito l'avvocato Antonio Fasolino riceve la nomina di coordinatore, con il compito di gestire questa fase transitoria e di rinnovamento[10][11].

Ideologia

I suoi valori sono riconducibili al Socialismo liberale teorizzato da Carlo Rosselli, nonché a quelli propugnati dalla "corrente autonomista" che ha visto in Pietro Nenni e nello stesso Craxi i massimi esponenti.

Gli altri precursori ideali sono Filippo Turati, Giacomo Matteotti, Sandro Pertini, Giuseppe Saragat e Giacomo Mancini.

Struttura

Segretari

Presidenti

Vice Segretari

Portavoce

Risultati elettorali

Voti % Seggi
Politiche 2001 Camera 353.269 0,95 3
Senato nella Casa delle Libertà 1
Europee 2004 nei Socialisti Uniti per l'Europa 2
Politiche 2006
(Lista DC-Partito Socialista)
Camera 285.474 0,74 4
Senato 190.724 0,55 0
Politiche 2008 Camera nel Popolo della Libertà 2
Senato - - -
Politiche 2013 Camera - - -
Senato nel Popolo della Libertà 1

Congressi

  • I Congresso - Milano, 19-20 gennaio 2001
  • II Congresso - Roma, 15-16 dicembre 2002
  • III Congresso - Roma, 11-13 aprile 2003
  • IV Congresso - Roma, 21-23 gennaio 2005
  • V Congresso (invalidato) - Roma, 21-23 ottobre 2005
  • V Congresso - Roma, 23-24 giugno 2007

Organo di partito

Il primo giornale del Nuovo PSI è stato il quotidiano Socialista Lab, fondato nel 2004 dal gruppo dirigente del Nuovo PSI per avere un organo di stampa legato al partito. Il primo numero esce in occasione del congresso del partito, il 21 gennaio 2005.[12] Nel 2007 a seguito della divisione tra chi ha aderito alla costituente socialista e chi ha deciso di rimanere nella Casa delle Libertà, il giornale passa a quest'ultimo gruppo e Stefano Caldoro ne ha assunto la direzione politica.[13]

Nel 2014 il giornale viene sostituito da È ora! Bisogni e meriti, disponibile nella sola versione on line, diretto da Gianfranco Polillo. Il primo numero esce l'11 luglio 2014.[14]

Note

Collegamenti esterni