Benevento Calcio
Il Benevento Calcio S.r.l. nota più semplicemente come Benevento, è una società calcistica italiana con sede nella città di Benevento. Milita in Serie B
Benevento Calcio 1929 Calcio ![]() | |
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Stregoni, Giallorossi | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | Strega |
Dati societari | |
Città | Benevento |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Serie B |
Fondazione | 1929 |
Rifondazione | 1953 |
Rifondazione | 1990 |
Rifondazione | 2005 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Ciro Vigorito (12 847[1] posti) |
Sito web | www.beneventocalciospa.it |
Palmarès | |
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Si invita a seguire il modello di voce |
I colori sociali sono il giallo ed il rosso. Disputa le partite interne presso lo stadio comunale Ciro Vigorito inaugurato nel 1979. I calciatori del Benevento sono conosciuti in tutta Italia come gli Stregoni, in quanto la città è nota per essere "la città delle streghe" per via dei riti religiosi pagani che svolgevano i Longobardi lungo il fiume Sabato durante la loro dominazione, visti dalle popolazioni locali cristiane come veri e propri atti di stregoneria[2][3].
Storia
Dalle origini agli anni ottanta
Il calcio a Benevento è nato nel 1929, in cui la prima società nacque a giugno con la denominazione di Associazione Calcio Benevento, che giocava sul campo Meomartini realizzato da don Francesco Minocchia con l'ausilio di calciatori residenti nella città di Benevento e sito nel rione Libertà della città delle Streghe.[4][5] Nel suo primo decennio di vita vinse i campionati di Terza, Seconda e Prima Categoria, poi, nella stagione 1934–35 prese parte per la prima volta al campionato nazionale di Serie C, disputando un eccellente torneo grazie alla guida tecnica dell'ungherese Armand Halmos.[4][5] Tre anni dopo, nella stagione 1938–39, vinse la «Targa Capocci» (torneo cui parteciparono 22 squadre) vincendo in finale contro la Scafatese per 5-1,[4][5] poi, nell'immediato dopoguerra l'A.C. Benevento fece buoni campionati di Serie C dove nella stagione 1945-1946 arrivò per primo conquistando la promozione in Serie B ma rinunciandoci per problemi finanziari.[5] Le successive stagioni, i giallorossi arrivarono tra le posizioni di alta classifica senza tuttavia ottenere la promozione fra i cadetti.[6]
Negli anni cinquanta va segnalata la folcloristica figura di Oronzo Pugliese che allenò la compagine sannita nel 1952. Dopo un anno, tuttavia, arrivò la chiusura della società storica, oberata dai debiti.[6] Fallita l'antica squadra, ebbe campo libero il secondo club cittadino, i dilettanti della San Vito[7] che, dopo sette anni, approdarono in Serie C come S.S. Benevento.[5][6] Dopo aver disputato un campionato in terza serie nel 1960-1961, classificandosi al quarto posto, fece seguito il ritorno in Serie D nel 1961-1962, ove la S.S. Benevento ne prese il posto per un triennio.[8]
Nel 1966 da una fusione di compagini cittadine nacque la Polisportiva Benevento.[8] Dopo otto campionati di fila in Serie D, nel 1974 ci fu il gran ritorno in Serie C.[5] Sotto la presidenza di Bocchino arrivarono un quarto posto, un secondo posto nella stagione 1975-1976 con Piero Santin in panchina che mantenne la squadra al primo posto (poi nel finale due punti nelle ultime quattro gare) e seguì un quarto posto nel torneo 1976-1977.[5][8]
Nel 1978-1979, in concomitanza con la ristrutturazione della Serie C, nacque la Società Sportiva Calcio Benevento, mentre l'anno successivo ci fu l'inaugurazione dello stadio Santa Colomba.[8] Sotto la presidenza dell'avvocato Ernesto Mazzoni, coadiuvato di volta in volta da imprenditori locali, la SSC Benevento disputò nove campionati ininterrotti in Serie C1.[8] Da segnalare la quinta piazza raggiunta con la guida tecnica di Gastone Bean (1981-82)[8] e il sesto posto con allenatore Francesco Liguori (1983-84) che valsero la partecipazione degli stregoni alla Coppa Italia contro squadre di serie A e B.[9] Dopo una prima retrocessione nel 1986, a cui seguì un miracoloso ripescaggio, il Benevento retrocesse in serie C2 nel 1987 nonostante l'ottima rosa di calciatori.[10]
A due salvezze risicatissime in quarta serie negli anni 1988 e 1989 (ambedue con Maurizio Simonato alla guida tecnica), seguì la retrocessione a tavolino in Interregionale per mancato versamento della fidejussione (che non fu coperta per tutti i 400 milioni richiesti dalla FIGC ma solo per 320 milioni). Pertanto, per soli 80 milioni, il Benevento fu costretto ad abbandonare il calcio professionistico.[11] Ne derivò un anonimo campionato in Interregionale disputato con una squadra composta per lo più da calciatori sanniti.[12]
Gli anni novanta
Nella stagione 1990-1991 nacque lo Sporting FC Benevento.[12][5] Il nome della nuova società fu scelto dai tifosi in seguito a un sondaggio telefonico fatto durante una trasmissione televisiva dell'epoca. Alla presidenza c'era Mario Peca, il quale non mantenne le promesse ma ebbe il merito di risvegliare la passione dei tifosi beneventani.[12] Il campionato fu vinto ma ebbe un epilogo amaro nello spareggio per la promozione contro la Juve Stabia (vincitrice di un altro girone). In seguito alla sconfitta la società venne rilevata da un gruppo di imprenditori napoletani che dopo un semestre, vista la totale disaffezione e ostilità della tifoseria, cedettero la mano alla famiglia Cotroneo.[12] Dopo un'annata di transizione, per l'anno sportivo 1993-94 fu allestita una squadra d'alto livello che ricalcava per gran parte quella della stagione 1990-91 a cominciare dallo stimato Luigi Boccolini come trainer.[12] Trascinata da una formidabile coppia d'attacco composta da Nicola D'Ottavio e Silvio Paolucci, vero lusso per l'Interregionale, il Benevento ebbe ben presto vita facile sulla rivale Nocerina, finendo per stravincere il torneo.[12]
Con il ritorno nel campionato professionistico la rosa fu confermata con qualche innesto. La squadra, pur non brillando nel gioco, conquistò il terzo posto che valse la qualificazione ai play-off per la prima volta nella storia. La compagine di Boccolini fu subito estromessa dal Savoia (sconfitta fuori casa per 2-0 e pareggio interno per 3-3).[12] La stagione successiva fu particolarmente tribolata e culminò con la salvezza raggiunta nell'ultima partita: nel un testacoda contro il Frosinone, gli stregoni s'imposero per 1-0, evitando i play-out e mandando all'aria i sogni di promozione della squadra ciociara che si era presentata da capolista.[12] Seguirono due ottimi campionati di vertice.[5] Nel 1996-97 gli stregoni, allenati da Massimo Silva, ebbero una partenza a razzo per poi cedere, con il passare delle giornate, la testa della classifica alla Battipagliese, che vinse il torneo. Classificatosi al secondo posto, il Benevento affrontò i play-off da favorita. Dopo aver eliminato il Catanzaro in semifinale (0-0 fuori casa e vittoria interna per 2-0), però, fu battuto nella finale ad Avellino dalla Turris (0-2) allenata dall'ex Esposito.[12] Resta questa la "trasferta" seguita dal maggior numero di tifosi sanniti con ben ottomila unità. In città ci furono notevoli polemiche soprattutto per un alterco tra il direttore sportivo Nicola D'Ottavio e il centravanti Sossio Aruta.[12]
Nella stagione successiva la società rinforzò ulteriormente la rosa. Prima di nuovo con Silva e poi con Pino Raffaele in panchina, in un campionato molto equilibrato al vertice, il Benevento non riuscì a trovare lo spunto per vincere direttamente il torneo dovendo ritentare la promozione mediante i play-off. Come l'anno prima, gli stregoni, dopo aver eliminato il Sora (con due vittorie per 1-0 ed entrambe con reti firmate da Francesco Passiatore), cedettero in finale: sul campo neutro di Lecce furono infatti sconfitti dal Crotone per 2-1, dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio. Fu l'ultima partita della famiglia Cotroneo che cedette la mano a Renato Pedicini ai vertici della società.[12] La squadra, guidata da allenatore Francesco Dellisanti, termina il torneo al quarto posto, apprestandosi a disputare i play-off. Dopo aver eliminato ancora una volta il Catanzaro (vittoria per 2-1 in casa e pareggio 1-1 in Calabria), il Benevento approdò per il terzo anno consecutivo in finale.
Il 13 giugno 1999, allo stadio di Via Del Mare a Lecce, la squadra sconfisse il Messina per 2-1 in una partita che vide nella ripresa gli stregoni andare sotto di un gol, per poi subito ristabilire la parità con Bertuccelli. A sei minuti dalla fine dei supplementari arriva il gol di Compagno, che regalò il primo trionfo in un campionato professionistico al calcio sannita e il ritorno in Serie C1.[12] Approdato in Serie C1 il Benevento vi disputerà sei campionati consecutivi. Le prime due stagioni i giallorossi ottengono due salvezze proprio all'ultima giornata in casa (nel 1999-00 vittoria con l'Arezzo per 2-1;[12] nel 2000-01 grazie alla vittoria contro la Fidelis Andria con il punteggio di 2-1).
Gli anni duemila
Nella stagione 2001-02 la salvezza arriva dopo i play-out contro la Nocerina (vittoria per 1-0 a Nocera e sconfitta interna per 1-0). Dopo aver disputato nell'anno successivo un torneo anonimo da centro classifica, nella stagione 2003-04 approdano - dopo una lunga rimonta - ai play-off. Nella semifinale promozione, dopo aver sconfitto in casa 1-0 il Crotone, al ritorno arriva una sconfitta per 3-1[13].
La stagione 2004-05 vide i sanniti lottare per l'accesso ai play-off fino a due giornate dal termine e chiudere con un lusinghiero settimo posto. Alla luce delle gravi inadempienze fiscali emerse, però, la società del presidente Spatola viene retrocessa a tavolino in serie C2.[11] Fu scritta così la parola fine al capitolo Sporting Football Club.[5]
Nell'estate 2005 viene costituita la società per azioni Benevento Calcio[5] capitanata da un imprenditore biellese, Older Tescari, che non viene accolto con simpatia per via di una campagna acquisti modesta e inadatta[14]. A marzo del 2006, con la squadra in caduta libera nella classifica e fuori dalla zona play-off, al timone della società giungono i fratelli Ciro e Oreste Vigorito[15][16] .Il Benevento riesce a classificarsi al quarto posto ma viene eliminato in semifinale dalla Sansovino. La stagione successiva la squadra è affidata a Danilo Pileggi che viene ben presto sostituito da Gianni Simonelli. I sanniti riuscirono a recuperare i punti di distacco dal Sorrento e a sfiorare la promozione.
Ai play-off, dopo aver superato il Monopoli, il Benevento vede sfumare tra le mura amiche il ritorno in Serie C1 a opera del Potenza (sconfitta per 1-0 e pareggio casalingo per 1-1).
Nela stagione 2007-08 la compagine di Simonelli ha vita facile e vince il campionato con quattro turni di anticipo regalando alla città il ritorno in serie C1.[5] In questa stagione il Benevento, per la prima volta nella sua storia, approda anche in finale della Coppa Italia di Serie C ma viene battuto per 5-0 dal Bassano Virtus nella gara d'andata (inutile l'1-1 del ritorno). Nelle stagioni a seguire la società tramite dispendiose campagne acquisti senza precedenti appronta delle squadre di alto livello e punta senza mezzi termini al raggiungimento della serie B. I fratelli Vigorito dimostrano ben presto una managerialità d'alto livello, investendo molto, oltre che sul parco giocatori di prima squadra, anche nel settore giovanile e nelle strutture.
Nella stagione 2008-09 gli stregoni contendono la vittoria al Gallipoli fino all'ultima giornata, ma la compagine salentina la spunta per un solo punto. Ai play off l'eliminazione in semifinale del Foggia (0-0 e 2-2) sembra spalancare le porte alla serie cadetta soprattutto in virtù del pareggio conseguito nella finale di andata contro il Crotone per 1-1. Nella finale di ritorno, il Benevento viene sconfitto per 1-0 sul proprio terreno dai calabresi[17].
La stagione 2009-10 vede il Novara troncare ben presto le gambe alle concorrenti e il Benevento esprimersi con rendimento altalenante anche in seguito al via vai di allenatori: Acori viene prima esonerato e sostituito da Camplone per poi essere richiamato a quattro giornate dal termine. Nell'ultimo mese consegue dieci punti che valgono il sorpasso sul Lumezzane e la qualificazione ai play-off. La lotteria di fine torneo non arride per l'ennesima volta ai giallorossi che vengono eliminati dal Varese (2-2 in casa e sconfitta per 2-1 in Lombardia).
Gli anni duemiladieci
La stagione 2010-11 comincia con una clamorosa novità: ad essere chiamato a dirigere la squadra è Agatino Cuttone.[5] Dopo aver racimolato solo 4 punti in altrettante gare, la squadra mette insieme una striscia vincente frutto di sette vittorie e tre pareggi che valgono la conquista del secondo posto. Le ultime tre gare del girone d'andata, però, decretano definitivamente i limiti del gioco di Cuttone che viene esonerato quando la compagine giallorossa era staccata di sette lunghezze dalla primatista Nocerina. Anche il nuovo allenatore, Giuseppe Galderisi, non riesce a dare una marcia in più e il campionato termina con il Benevento al secondo posto staccato di undici lunghezze dalla vetta. Come in passato la squadra sannita viene estromessa dai play-off: la Juve Stabia ha la meglio vincendo per 1-0 l'andata e impattando per 1-1 il ritorno. La succitata stagione verrà soprattutto ricordata per la dipartita dell'amministratore delegato Ciro Vigorito, avvenuta il 26 ottobre 2010. Tutta la città e la provincia invocheranno l'intitolazione dello stadio al compianto dirigente che avverrà con delibera della giunta comunale il 2 novembre, a distanza di soli sette giorni dalla scomparsa.[5]
La stagione 2011-12, che ha visto il Benevento per la prima volta nella sua storia partire con una penalizzazione (sei punti poi ridotti a due[18]), è cominciata con il ritorno sulla panchina di Simonelli, avvicendato dalla 15ª giornata da Carmelo Imbriani e Jorge Martinez come allenatore in seconda. Il Benevento terminerà la stagione al sesto posto, perdendo quindi la possibilità di partecipare ai play-off.
Durante il ritiro precampionato in vista della stagione 2012-13, l'allenatore Carmelo Imbriani rinuncia all'incarico per gravi motivi di salute[19], lasciando il posto al suo vice. Alla luce degli scadenti risultati conseguiti (tre vittorie e quattro sconfitte), Jorge Martinez rassegna le dimissioni[20]. Al posto dell'allenatore uruguayano, la società chiama alla guida tecnica Guido Ugolotti[21] il quale, dopo aver portato la squadra in zona play out, viene esonerato[22] per far posto all'ex allenatore dell'Empoli Guido Carboni[23]. Perdendo 2-0 contro il Pisa nella penultima giornata di campionato, il Benevento perde anche in questa stagione la partecipazione ai play-off.
La stagione 2013-2014 comincia con Guido Carboni alla guida della squadra, che punta almeno alla qualificazione ai play-off per la promozione in Serie B. Dopo un inizio di stagione stentato, il tecnico viene esonerato il 20 gennaio 2014: fatale è la sconfitta in casa del Lecce per 0-2. Al suo posto viene chiamato Fabio Brini che porta il Benevento fino ai play-off, dopo aver chiuso il torneo di al 7º posto. L'11 maggio 2014 i sanniti eliminano il Catanzaro vincendo per 1-2 in trasferta. In semifinale, il 18 maggio 2014, perdono in casa del Lecce per 2-0.
La stagione 2014-2015 inizia con la conferma di Fabio Brini alla guida tecnica della squadra. A causa dei numerosi infortuni sopraggiunti durante lo svolgimento del campionato, vengono annessi alla rosa Stefano Layeni, Riccardo Allegretti e Gaetano D'Agostino, rispettivamente l'8 ottobre, il 13 novembre e il 1º dicembre del 2014. Gli stregoni concludono la stagione al secondo posto con 76 punti, guadagnandosi il diritto di partecipare agli ennesimi play-off. Ai quarti di finale perdono in casa 1-2 contro il Como.
La stagione successiva inizia senza la guida del patron Oreste Vigorito che, dopo 9 anni, lascia il Benevento calcio: la società viene rilevata dalla cordata Fabbrocini-Pallotta, i quali chiamano alla guida tecnica Gaetano Auteri, che più volte nel corso degli anni era stato accostato proprio alla panchina giallorossa. Il nuovo Benevento calcio debutta il 2 agosto 2015 con una sconfitta per 0-1 con il Tuttocuoio nel primo turno eliminatorio della TIM Cup 2015-16. La stagione in Lega Pro inizia con un buon girone di andata per la squadra sannita, che nel girone di ritorno inanella una serie di diciotto partite senza sconfitte (dalla 17ª alla 34ª), conquistando matematicamente la promozione in Serie B, dopo 87 anni, e con una giornata di anticipo, battendo in casa il Lecce per 3-0. Si tratta della seconda volta che il club sannita conquista sul campo la promozione in seconda serie, dopo quella della stagione 1945-46.
Cronistoria
Cronistoria del Benevento Calcio |
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Colori e simboli
I tradizionali colori del Benevento sono fin dalla fondazione della società il giallo e il rosso, legati al vessillo comunale.[5] Le casacche maggiormente utilizzate nel corso degli anni sono state palate o a quarti. La casacca tradizionale è a strisce verticali giallorosse. [28]
Il 23 febbraio 1947 fu disputata una partita contro i rivali dell'Avellino. Le due squadre per l'occasione scelsero di scendere in campo indossando ognuna una divisa del colore del liquore tipico delle rispettive città: gli irpini optarono per il verde dell'Anthemis mentre i beneventani indossarono il classico giallo dello "Strega".[29]
Nel 1953, in seguito al fallimento dell'AC Benevento, divenne prima squadra cittadina la San Vito, i cui colori sociali erano il rosso e il nero.[7] Ulteriore variazione al classico giallorosso fu apportato durante il periodo del Football Club Sporting Benevento, che adottò i colori rosso e argento in seguito ad un sondaggio televisivo rivolto ai propri supporters.[12]
Nella stagione 2010-2011, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia, i giallorossi indossarono per un paio di partite una divisa celebrativa, con una bandiera italiana apposta al'altezza del petto, sopra lo sponsor.[30][31]
A partire dalla stagione 2014-2015, i completi del Benevento sono stati realizzati dal marchio Frankie Garage Sport, di proprietà dell'imprenditore romano Massimiliano Santopadre, che è anche proprietario del Perugia Calcio. Tale condizione, che pone il Benevento ad esser rifornito dal marchio di proprietà del presidente di un club rivale, rappresenta un unicum nel panorama calcistico italiano.[32]
Strutture
Stadio
Il Benevento disputa le sue partite interne presso lo Stadio Ciro Vigorito, in precedenza denominato "Santa Colomba". L'opera fu realizzata a sette anni di distanza dal progetto iniziale; in un primo momento i lavori furono dati in appalto a una ditta siciliana a cui poi subentrò il cavaliere Costantino Rozzi, presidente dell'Ascoli Calcio, che dall'aprile del 1978 riuscì a realizzare l'impianto in tempi eccezionalmente brevi. Per l'inaugurazione fu disputata un'amichevole tra il Benevento e la stessa compagine marchigiana il 9 Settembre 1979[33].
Inizialmente la capienza era di 25.000 posti, di cui 2.500 destinati per le poltroncine della Tribuna. All'inizio degli anni novanta, per motivi di ordine pubblico, la commissione provinciale sui pubblici spettacoli, per consentire l'agibilità, impose la rimozione di metà dei posti della Tribuna, e il numero delle poltroncine scese a 1.300.
A metà degli anni novanta furono realizzate alcune vie di fuga sul terreno di gioco e la capienza fu ridotta a 20.000 unità. Dopo la recente normativa sugli stadi questa è stata limitata a 12.847 spettatori.[34]
La gara ufficiale del Benevento Calcio con maggiore afflusso certificato è stata in occasione dell'inedito derby contro il Napoli Soccer nel campionato di C1 (girone B) 2004-2005, in quella occasione vennero registrati sugli spalti 14.843 paganti[35].
In precedenza il Benevento giocava nello Stadio Gennaro Meomartini.[36]
Centro di allenamento
Il Benevento Calcio si allena nel Centro Sportivo Municipale di contrada Ariella a Paduli[37][38] e nell'antistadio in Via Santa Colomba 57 a Benevento[39] che dal 19 settembre 2013 è intitolato al compianto calciatore ed ex allenatore del Benevento Calcio, Carmelo Imbriani. La cerimonia è stata promossa dal Comune di Benevento e dalla società sannita ed ha visto svolgersi al termine un'amichevole tra i Giovanissimi Professionisti del Benevento Calcio e del Napoli.[40]
Società
Il Benevento Calcio è una società a responsabilità limitata che ha avuto, nel campionato 2015-2016, come presidente il dottor Fabrizio Pallotta e come proprietario il banchiere Alfredo Fabbrocini[41], il maggiore azionista di riferimento della società con il 100% delle quote azionarie societarie subentrato all' avvocato Oreste Vigorito, in carica fino al 30 giugno 2015 il quale rimasto come main sponsor della società con IVPC e presidente del settore giovanile di cui detiene il pieno controllo[42]. Il giorno 30 giugno 2016, dopo le dimissioni di Pallotta, e della sua compagine societaria, Oreste Vigorito ritorna come presidente e proprietario dell' intero pacchetto azionario del Benevento calcio spa.
Organigramma societario
Di seguito l'organigramma tratto dal sito Internet ufficiale della società.[43]
- Oreste Vigorito - Presidente
- Salvatore Di Somma - Direttore sportivo
- Alessandro Cilento - Team manager
- Antonino Trotta - Segretario generale e SLO
- Domenico Cinelli - Addetto segreteria
- Iris Travaglione - Responsabile comunicazione
- Fulvio Tyrone Santangelo - Responsabile commerciale
- Fabio Siniscalchi (Ottomedia s.r.l.) - Responsabile marketing
- Mirko Siciliano - Responsabile sistemi informatici
- Marciano D'Avino - Delegato sicurezza stadio
- Federica Festa - Vice delegato sicurezza stadio
Sponsor
- 1983-1985 Wierer
- 1986-1987 Santal
- 1994-1997 Liquore Strega
- 1997-1998 CTM
- 2000-2001 Gaiatel
- 2001-2002 BLPR SpA
- 2002-2003 Vini DOC del Sannio
- 2003-2004 Terme Di Telese
- 2004-2005 MANGIARSANniO
- 2005-2006 Pasta Rummo
- 2006-2007 Italian Vento Power Corporation
- 2007-2008 FIP Srl
- 2008-oggi Italian Vento Power Corporation/L.A.I.F.[45]
Settore giovanile
Nella stagione 2008-2009 la formazione Berretti del Benevento, capitanata da Stefano Furno, si è laureata Campione d'Italia. Nella finale contro il Monza si è imposto in casa per 3-2[46] e, al ritorno in Brianza, ha pareggiato 1-1. Si è trattato, questo, di uno storico traguardo: per la prima volta una squadra di calcio beneventana ha conquistato un tricolore [47]. Nel 2010 va segnalato un altro importante traguardo, la formazione Giovanissimi, guidata da mister Carmelo Imbriani vince la Coppa Giovanissimi Professionisti battendo in finale gli emiliani del Crociati Noceto per 4-2 sul campo di Abbadia San Salvatore[48].
Allenatori e presidenti
Di seguito gli allenatori e i presidenti dall'anno di fondazione a oggi.[senza fonte]
- 1929-1934 ...
- 1934-1935 Armand Halmos
- 1935-1936 József Zilisy
- 1936-1937 De Palma[49]
- 1937-1943 ...
- 1945-1946 Giuseppe Viani
- 1946-1947 Brioschi
- 1947-1949 ...
- 1949-1950 Ferenc Hirzer
- 1950-1951 Ferenc Plemich
- 1951-1952 Oronzo Pugliese
- 1952-1957 ...
- 1957-1958 Giovanni Busoni
- 1958-1960 ...
- 1960-1962 Carlo Maluta
- 1962-1963 Francesco Lamberti
- 1963-1964 Mario Zidarich
- 1964-1966 ...
- 1966-1967 Munno[50]
- 1967-1968 Angelo Forgione
- 1968-1969 Umberto De Angelis
- 1969-1970 Elia Greco
- 1970-1971 Antonio Lionetti
- 1971-1972 Elia Greco
- 1972-1973 Pietro Santin
- 1973-1974 / Francisco Lojacono[51]
- 1974-1975 Pietro Santin
- 1975-1976 Pietro Santin
- 1976-1977 Carlo Orlandi
- Antonio Napolitano
- Andrea Bassi
- Carlo Orlandi
- 1977-1978 Nicola Chiricallo
- 1978-1979 Rosario Rivellino
- 1979-1980 Lamberto Leonardi
- 1980-1981 Graziano Landoni
- 1981-1983 Gastone Bean
- 1983-1984 Francesco Liguori
- 1984-1985 Giuseppe Materazzi
- 1985-1986 Mario Facco
- 1986-1987 Rosario Rampanti
- 1987-1989 Maurizio Simonato
- 1989-1990 Antonio Rocca
- 1990-1991 Luigi Boccolini
- 1991-1992 Mario Zurlini
- 1992-1993 Gesualdo Albanese
- 1993-1995 Luigi Boccolini
- 1995-1996 Salvatore Esposito
- Adriano Lombardi
- Cesare Ventura
- 1996-1997 Massimo Silva
- 1997-1998 Massimo Silva
- 1998-2000 Francesco Dellisanti
- 2000-2001 Francesco Dellisanti
- 2001-2002 Luciano D'Agostino
- 2002-2003 Nello Di Costanzo
- 2003-2004 Nello Di Costanzo
- 2004-2005 Corrado Benedetti
- 2005-2006 Claudio Gabetta
- Carlo Florimbi
- Francesco Paolo Specchia[54]
- 2006-2007 Danilo Pileggi
- 2007-2008 Gianni Simonelli
- 2008-2009 Aldo Papagni (1ª-12ª)
- Antonio Soda (13ª-34ª e play-off)
- 2009-2010 Leonardo Acori (1ª-16ª)
- Andrea Camplone (17ª-30ª)
- Leonardo Acori (31ª-34ª e play-off)
- 2010-2011 Agatino Cuttone (1ª-16ª)
- Giuseppe Galderisi (17ª-34ª e play-off)
- 2011-2012 Gianni Simonelli (1ª-14ª)
- Carmelo Imbriani (15ª-34ª)
- 2012-2013 Jorge Martinez (1ª-7ª)
- Guido Ugolotti (8ª-17ª)
- Guido Carboni (18ª-30ª)
- 2013-2014 Guido Carboni (1ª-20ª)
- Fabio Brini (21ª-34ª e play-off)
- 2014-2015 Fabio Brini (1ª-35ª)
- Juan Landaida e Daniele Cinelli (36ª-38ª e play-off)
- 2015-2016 Gaetano Auteri
- 2016- Marco Baroni
Calciatori
Capitani
Di seguito l'elenco dei capitani[senza fonte].
- ... (1929-1973)
- Roberto Ranzani (1973-1976)
- ... (1976-1982)
- Cesare Ventura (1982-1984)
- ... (1984-1986)
- Gabriele Baldassarri (1986-1987)
- ... (1987-1993)
- Giuseppe Orsini (1993-1994)
- ... (1994-1997)
- Massimo De Solda (1997-1998)
- Piero Mariani (1998-2001)
- ... (2001-2002)
- Domenico Colletto (2002-2005)
- Alessandro Cagnale (2005-2006)
- Carmelo Imbriani (2006-2009)
- Giampiero Clemente (2009-2011)
- Emanuele D'Anna (2011-2013)
- Felice Evacuo (2013-2014)
- Fabrizio Melara (2014-2015)
- Fabio Lucioni (2015-2016)
Contributo alle Nazionali
Calciatori convocati da rappresentative nazionali durante la loro militanza nel Benevento:
- Massamasso Tchangai: nel 2006 ha disputato la fase finale della Coppa del Mondo 2006 con la Nazionale togolese.[55]
- Achille Aracri: nel 2011 ha disputato due partite con la Nazionale italiana Under-17.[56]
- Antonio Vacca: nel 2011 ha disputato una partita con Nazionale italiana Under-20.[57]
Palmarès
Competizioni interregionali
- 2015-2016 (girone C)
- 2007-2008 (girone C)
- 1993-1994 (girone H)
Competizioni regionali
- 1955-1956 (girone A)
- 1930-1931 (girone A)
Competizioni giovanili
- 2008-2009 (Torneo Lega Pro)
- 2009-2010
Altri piazzamenti
- Secondo posto: 2014-2015 (girone C)
- Annotazioni
- ^ Non promosso. Ospite del campionato a completamento degli organici. Verdetti: Benevento (1° posto) e Gladiator (2° posto) restano nella categoria per meriti sportivi. Il Gladiator decide di retrocedere per inadempienze finanziarie. Scafatese (3° posto) in Serie B. Fonte: Quando il Benevento conquistò sul campo la Serie B - Calcio in Campania - ForzAzzurri.net, su ForzAzzurri.net, 22 dicembre 2015. URL consultato il 9 maggio 2016.
- ^ Non promosso. Perde lo spareggio-promozione contro la Juventus Stabia (vincente girone L) per 2-1 nel doppio confronto.
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
2° | Serie B | 1 | 2016-2017 | 1 | |
3º | Prima Divisione | 1 | 1934-1935 | 41 | |
Serie C | 17 | 1935-1936 | 1977-1978 | ||
Serie C1 | 15 | 1978-1979 | 2004-2005 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 6 | 2008-2009 | 2013-2014 | ||
Lega Pro | 2 | 2014-2015 | 2015-2016 | ||
4º | IV Serie | 2 | 1952-1953 | 1956-1957 | 24 |
Campionato Interregionale | 1 | 1958-1959 | |||
Serie D | 11 | 1959-1960 | 1973-1974 | ||
Serie C2 | 10 | 1987-1988 | 2007-2008 | ||
5º | Campionato Interregionale - 2ª Cat. | 1 | 1957-1958 | 6 | |
Campionato Interregionale | 3 | 1989-1990 | 1991-1992 | ||
Campionato Nazionale Dilettanti | 2 | 1992-1993 | 1993-1994 |
Il Benevento ha partecipato complessivamente a 71 stagioni sportive a livello nazionale e 12 stagioni sportive a livello regionale in 87 anni di storia. Sono considerate professionistiche, in ossequio alle NOIF della FIGC in tema di tradizione sportiva cittadina, le 50 stagioni giocate in Serie C, Serie C1, Serie C2, Lega Pro e Lega Pro Prima Divisione.
Statistiche individuali
Di seguito i primi 10 primatisti di presenze e reti.
- 254 Graziano Iscaro (1984-1990; 1992-1995; 1996-1997)[58]
- 230 Stefano Mastroianni (1992-2001)[58]
- 207 Piergraziano Gori (2006-2010; 2011-2014; 2015-)[58]
- 207 Roberto Ranzani (1970-1976)[59]
- 68 Giampiero Clemente (2007-2011)[65]
- 68 Nicola D'Ottavio (1990-1991; 1993-1995)[66]
- 48 Felice Evacuo (2008-2011; 2013-2014)[67]
- 45 Franco Bovio (1965-1970)[68]
- 30 Giancarlo Zotti (1985-1991)[69]
- 27 Antonio Di Nardo (2002-2005)[70]
- 25 Enrico Polani (2006-2008)[71]
- 23 Sossio Aruta (1996-1997; 2000-2001; 2001-2002)[72]
- 23 Luigi Castaldo (2007-2010)[73]
- 21 Luigi Molino (2003-2005)[74]
- 20 Alessandro Marotta (2013; 2014-)[75]
Tifoseria
Storia
Il Benevento Calcio ha un discreto seguito, dal 2001 risulta per quanto riguarda il numero di presenze allo stadio, tra i primi cinque club calcistici della regione Campania e tra i primi cinquanta in Italia[76].
Il tifo organizzato si riunisce essenzialmente nella curva sud dello Stadio Ciro Vigorito (ex Santa Colomba). Esso nasce verso la metà degli anni settanta riunito allo stadio Meomartini grazie al gruppo "Brigate Giallorosse"[77]. Il primo gruppo rilevante si fonda nel 1983 con il nome di "Commando Ultrà Curva Sud"[78]. Dai primi anni novanta in poi si assiste alla fondazione di altri gruppi. Attualmente la tifoseria del Benevento è unita nel secondo anello della curva sud con il nome di "Curva Sud 1929 Benevento"[79] che raggruppa diverse piccole realtà ultras ormai sciolte, come i "Mods Benevento 1990" e gli "Sconvolts 1996", mentre al primo anello sono presenti solo le "Teste Matte 1996" e gli "UCS Benevento 2015"[80]. Si segnala nel settore distinti la presenza di un gruppo storico denominato "Club Shanghai".
Gemellaggi e rivalità
Gli ultras giallorossi legano un forte gemellaggio dal 1994 con gli ultras del Savoia di Torre Annunziata[81][82][83]. Altre amicizie storiche sono con gli ultras del Catania[84], ed intrattiene buoni rapporti con la curva della Pro Vercelli[85].
Le rivalità più accese sono nei confronti di tifoserie di club della Campania dovute a vicinanze territoriali e molto spesso ad obiettivi stagionali in comune. Ricordiamo le rivalità contro l'Avellino[86], Juve Stabia[86], Città di Nocera[86], Cavese[86], Turris[86] e Casertana[86]. Altre rivalità da segnalare fuori dai confini regionali si hanno con i tifosi del Crotone[87], del Frosinone[88] e del Foggia[86], con i quali ci fu un gemellaggio sciolto nel 2009 a causa di obiettivi comuni di campionato delle rispettive società.[89]
Organico
Rosa
Di seguito la rosa tratta dal sito internet ufficiale della società.[90]
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Staff tecnico
Di seguito lo staff tecnico tratto dal sito internet ufficiale della società.[91]
- Marco Baroni - Allenatore
- Loreno Cassia - Vice allenatore
- Giuseppe Di Mauro - Preparatore atletico
- Giuseppe Alberga - Preparatore dei portieri
- Raffaele Fuiano - Medico sociale
- Walter Giorgione - Medico sociale
- Stefano De Falco - Fisioterapista
- Pasquale Maglio - Fisioterapista
Note
- ^ Lo Stadio 'Ciro Vigorito', su beneventocalciospa.it. URL consultato il 9 maggio 2016.
- ^ Sky Sport, Stregoni e chimere, 10 cose da sapere sul Benevento | Sky Sport, su sport.sky.it. URL consultato il 23 maggio 2016.
- ^ Itinerari provincia di Benevento con i percorsi consigliati dallEnte Provinciale del Turismo, su www.eptbenevento.it. URL consultato il 23 maggio 2016.
- ^ a b c La storia. Parte 1, su beneventocalcio.it, http://www.beneventocalcio.it/, 15 luglio 2007. URL consultato il 30 dicembre 2015.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p La storia del Calcio a Benevento, su beneventocalciospa.it, http://beneventocalciospa.it/. URL consultato il 9 febbraio 2016.
- ^ a b c d e f La storia. Parte 2, su beneventocalcio.it, http://www.beneventocalcio.it/, 15 luglio 2007. URL consultato il 30 dicembre 2015.
- ^ a b C'era una volta la Sanvito, su emozioninrete.com, http://www.emozioninrete.com/, 26 luglio 2015. URL consultato il 17 aprile 2016.
- ^ a b c d e f La storia. Parte 3, su beneventocalcio.it, http://www.beneventocalcio.it/, 15 luglio 2007. URL consultato il 30 dicembre 2015.
- ^ La storia. Parte 4, su beneventocalcio.it, http://www.beneventocalcio.it/, 15 luglio 2007. URL consultato il 30 dicembre 2015.
- ^ La storia. Parte 5, su beneventocalcio.it, http://www.beneventocalcio.it/, 15 luglio 2007. URL consultato il 30 dicembre 2015.
- ^ a b La C1 si allontana., su realtasannita.it, http://www.realtasannita.it/, 15 luglio 2007. URL consultato il 17 aprile 2016.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n La storia. Parte 6, su beneventocalcio.it, http://www.beneventocalcio.it/, 15 luglio 2007. URL consultato il 30 dicembre 2015.
- ^ «Sospetti sulla partita Crotone-Benevento». Striscia la notizia del 17-05-2006, su striscialanotizia.mediaset.it. URL consultato l'11 settembre 2011.
- ^ BENEVENTO CALCIO | L'AVVERSARIO..., su provanuova.myblog.it. URL consultato il 23 maggio 2016.
- ^ Benevento Calcio: i fratelli Vigorito rilevano le quote Tescari, su il Quaderno. URL consultato il 12 maggio 2016.
- ^ CALCIO, SERIE C2: RISOLTA LA CRISI DEL BENEVENTO - Sport - Repubblica.it, su sport.repubblica.it. URL consultato il 23 maggio 2016.
- ^ Calcio: play off, Crotone batte Benevento 1-0 al Santa Colomba. Calabresi in serie B, su il Quaderno. URL consultato il 23 maggio 2016.
- ^ «Scommesse, ridotta penalità al Benevento, su ansa.it.
- ^ Imbriani: «Farò gol anche al destino», su tuttolegapro.com.
- ^ Martinez si è dimesso, su beneventofree.it.
- ^ Benevento, arriva Ugolotti, su tuttolegapro.com.
- ^ L'avventura di Ugolotti è durata 93 giorni, su beneventofree.it.
- ^ Benevento, è Carboni il nuovo allenatore, su tuttolegapro.com.
- ^ Il Littoriale, 21 ottobre 1938, pag. 4
- ^ Il miracolo calcistico della Sanvito nella Benevento del 1960, su bmagazine.it. URL consultato il 9 giugno 2014.
- ^ Retrocesso e, successivamente, ripescato al posto del Casarano, per il fallimento del Palermo in Serie B.
- ^ La storia del Calcio a Benevento, su beneventocalciospa.it. URL consultato il 9 maggio 2016.
- ^ Le maglie del Benevento 2011-2012 in Lega Pro, su soccerstyle24.it, http://www.soccerstyle24.it/, 20 luglio 2011. URL consultato il 29 marzo 2016.
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- ^ Maglia Benevento 2010-2011, su museodelcalcio.com, http://www.museodelcalcio.com/. URL consultato il 17 aprile 2016.
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- ^ Benevento "double face", le nuove maglie 2014-2015 (occhio alla home...), su soccerstyle24.it, http://www.soccerstyle24.it/, 22 agosto 2014. URL consultato il 29 marzo 2016.
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- ^ Torre Annunziata ringrazia Benevento - Ecco il comunicato del tifo organizzato torrese, su Oplontini.com. URL consultato il 21 maggio 2016.
- ^ Curva Sud: Savoia-Benevento, il derby della fratellanza, su archive.is. URL consultato il 12 maggio 2016.
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- ^ Curva Ospiti. Pro Vercelli: la sua tifoseria, su PianetaEmpoli. URL consultato il 12 maggio 2016.
- ^ a b c d e f g Tifoserie campane
- ^ Gabriele*Guastella, Curva Ospiti | I tifosi del… Crotone, su PianetaEmpoli. URL consultato il 22 maggio 2016.
- ^ Gemellaggi e Rivalità degli Ultras Italiani nel calcio - TUTTOCURVE, su TUTTOCURVE. URL consultato il 13 maggio 2016.
- ^ Ultras Foggia Calcio, gemellaggi e rivalità sportive, su Foggiasport24.com, 21 novembre 2015. URL consultato il 13 maggio 2016.
- ^ Prima Squadra - La Rosa, su beneventocalciospa.it, http://beneventocalciospa.it/. URL consultato il 17 aprile 2016.
- ^ Prima Squadra - Lo Staff, su beneventocalciospa.it, http://beneventocalciospa.it/. URL consultato il 17 aprile 2016.
Bibliografia
- Sandro Solinas, Stadi d'Italia, Pisa, Goal Book, 2012.
- Nicola Russo, Il Benevento e la sua Storia (Vol.1 Vol.2 Vol.3 Vol.4 Vol.5), Benevento, Edizioni Sannio Sport.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su beneventocalciospa.it.
- (DE, EN, IT) Benevento Calcio, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.