Scipio Secondo Slataper
Scipio Secondo Slataper (Roma, 6 gennaio 1915 – Novo Postepolewka, 21 gennaio 1943) è stato un militare italiano. Sottotenente degli alpini, fu decorato con Medaglia d'oro al valor militare alla memoria per il coraggio dimostrato in combattimento durante la Seconda battaglia difensiva del Don.
Scipio Secondo Slataper | |
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Nascita | Roma, 26 gennaio 1915 |
Morte | 21 gennaio 1943 |
Cause della morte | caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Alpini |
Specialità | Artiglieria |
Reparto | 3º Reggimento artiglieria alpina, 3ª Divisione alpina "Julia" |
Anni di servizio | 1941-1943 |
Grado | Sottotenente |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Russia |
Battaglie | Offensiva Ostrogorzk-Rossoš Seconda battaglia difensiva del Don |
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Biografia
Nato a Roma il 26 gennaio 1915,[1] figlio dello scrittore e patriota triestino Scipio,[2] e di Gigetta Carniel, e nipote del pluridecorato tenente colonnello Guido.[3] Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria industriale[1] presso l’Università di Roma, nel 1939 venne ammesso a frequentare la Scuola Allievi Ufficiali di Artiglieria della specialità alpina di Bra.[1] Uscitone con il brevetto di sottotenente[1] di complemento[4] nell'aprile del 1941, fu destinato a prestere servizio presso l'Arsenale di Torino. Dopo aver chiesto insistentemente di essere trasferito a un reparto da combattimento,[1] nel giugno successivo fu assegnato al 3º Reggimento artiglieria alpina[5] appartenente alla 3ª Divisione alpina "Julia" di stanza in Grecia.[5] Rientrato in Patria[1] insieme al suo reggimento venne assegnato al Gruppo artiglieria “Udine”,[5] e nell’agosto del 1942 partì per il fronte russo.[1] Il 21 gennaio 1943 cadde eroicamente in combattimento a Novo Postepolewka durante le fasi della ritirata, ed in sua memoria venne decretata la concessione[6]. della Medaglia d'oro al valor militare.[4]
Onorificenze
— Golubaja-Postojaly-Nowo Georgiewki-Novo Postepolewka (Russia), 16 dicembre 1942 – 21 gennaio 1943.
Note
- ^ a b c d e f g h Bianchi, Cattaneo 2011, p. 409
- ^ Il cantore del Carso, direttore della fiorentina La Voce che tanto profondo segno ha lasciato in tutta la cultura italiana, caduto sul Podgora nel 1915.
- ^ Il cui figlio Giuliano cadde a sua volta in Russia e fu decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
- ^ a b Bianchi, Cattaneo 2011, p. 408
- ^ a b c Bianchi, Cattaneo 2011, p. 35
- ^ Medaglia d'oro al valor militare, su quirinale.it. URL consultato il 22 aprile 2015.
Bibliografia
- Andrea Bianchi, Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
- Andrea Bianchi, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.
- Giovanni Messe, La guerra al fronte russo, Milano, Ugo Mursia Editore, 2005, ISBN 88-425-3348-3.
- Mario Rigoni Stern, Il sergente nella neve, Torino, Einaudi Ragazzi, 2001, ISBN 88-7926-359-5.
- Giulio Bedeschi, Centomila gavette di ghiaccio, Milano, Ugo Mursia, 1994, ISBN 88-425-1746-1.
- B. Palmiro Boschesi, Il chi è della Seconda Guerra Mondiale, vol. 2, Milano, Mondadori Editore, 1975, p. 182, SBN IT\ICCU\TO0\0604602 Controllare il valore del parametro
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