Isola di Capo Rizzuto
Isola di Capo Rizzuto (IPA: [ˈizola diˈkapo riʦˈʦuto][5]) , dai residenti chiamata L'Isula, è un comune italiano di 17.643 abitanti[3] della provincia di Crotone, in Calabria.
Isola di Capo Rizzuto comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Gianluca Bruno[1] (PdL) dal 27-5-2013 |
Territorio | |
Coordinate | 38°58′N 17°06′E |
Altitudine | 90 m s.l.m. |
Superficie | 126,65 km² |
Abitanti | 17 643[3] (31-7-2025) |
Densità | 139,31 ab./km² |
Frazioni | Le Castella, Campolongo, Capo Rizzuto, Le Cannella, Marinella, Sant'Andrea, Sant'Anna, Stumio[2] |
Comuni confinanti | Crotone, Cutro |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 88841 |
Prefisso | 0962 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 101013 |
Cod. catastale | E339 |
Targa | KR |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[4] |
Nome abitanti | isolitani |
Patrono | Madonna Greca |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Si trova all'interno dell'area marina protetta di Capo Rizzuto. Non è un'isola, bensì un lungo promontorio.
Storia
Secondo la leggenda, la fondazione della cittadina fu voluta da una della sorelle di Priamo, Astiochena, che volle un centro abitato presso il promontorio Capo Rizzuto, vicino al tempio di Hera.
Alcuni fanno derivare il nome “Insula” dalla esistenza di alcune isole prospicienti i tre promontori “Japigi”, identificati in Capo Rizzuto, Capo Cimiti e Punta Le Castella, così denominati dalla presenza del mitico Japyx, figlio di Dedalo, uno degli artisti più valenti dell'antica Grecia. Infatti, secondo quanto riportano alcune testimonianze letterarie antiche (Erodoto, Strabone, etc), Japyx o Japige fuggì da Creta seguendo il padre in una spedizione in Sicilia; ma durante il ritorno, una violenta tempesta lo fece naufragare presso le coste dell'odierna Calabria, ed alla località fu dato il nome di “terra Japigia”.[6]
Sul promontorio di Capo Piccolo, compreso tra Capo Rizzuto e Le Castella, nel 1977 l'archeologo Domenico Marino ha scoperto, e successivamente scavato, un insediamento del Bronzo antico 2 e del Bronzo medio 1-2 che ha restituito alcuni frammenti di ceramica minoico-micenea, tra i più antichi rinvenuti nella penisola italiana, testimonianza certa di contatti tra i popoli indigeni enotrio-japigi e il mondo minoico-miceneo. I reperti sono esposti e conservati nel Museo archeologico nazionale di Crotone.
Altri studiosi ancora, fanno derivare il nome di Isola al fatto che "Insula" era il luogo dove chi viveva godeva di diritto d'asilo. L'imperatore di Costantinopoli, Leone VI (886-911), elevò Isola di Capo Rizzuto a sede vescovile. La diocesi e quindi la cittadina è indicata nei documenti bizantini con il termine greco “Άσυλον” che significa “luogo sacro”, dove l'uomo non può essere perseguitato.
Con la trasformazione della scrittura greca in quella latina il nome divenne Isola.
Con decreto regio del 22 gennaio 1863, assunse definitivamente l'attuale denominazione: Isola di Capo Rizzuto.[7]
Principali monumenti
Vi sono avanzi del complesso fortificato cinquecentesco del Castello Feudale (in via S. Marco), eretto in periodo medievale, ampliato nel 1549, dal feudatario napoletano Giovanni Antonio Ricca; resti di torri quadrilatere angolari speronate; Reliquie delle muraglie della cortina perimetrale con pivellini; " l'Orologio", la Porta del borgo medievale, sormontata da una torretta dell'orologio posteriore, che divide la zona antica da quella più moderna.
Sulla costa sorge la "Torre Vecchia", una torre cilindrica, con massiccia cordonatura a conci lapidei, eretta nel sec. XVI a guardia costiera contro le incursioni barbariche. La torre era custodita da un caporale e da un milite, che avevano il compito di vigilare giorno e notte e segnalare la presenza di navi sospette con particolari segnali: fumo durante il giorno e falò la notte. L'accesso all'interno della torre avveniva mediante un rustico ponte levatoio in legno.
Il Santuario della Madonna Greca, in località Capo Rizzuto, è dedicato alla Protettrice di Isola di Capo Rizzuto. Semplice e maestoso, è di nuova costruzione: la posa della prima pietra è datata infatti 1991. La superficie del Santuario è di circa 800 m2 e si arricchisce di altri 200 m2 di balconate.
Nella frazione di Le Castella, si trova la celebre fortificazione, di origine cinquecentesca, protesa su di una piccola penisola sul mare. Fu costruita per contrastare le frequenti invasioni. Importantissime sono le monumentali cave di blocchi e di rocchi di colonna di età greca (VI-III secolo a.C.) sulla Punta Cannone e nell'area del porto. Da esse sono stati presumibilmente estratti i rocchi delle colonne del Tempio di Hera Lacinia, posto sul promontorio di Capo Colonna.
Persone legate a Isola di Capo Rizzuto
- San Luca di Melicuccà (al secolo "Luca il Grammatico"), monaco e vescovo.
- Giovanni Dionigi Galeni (Uluç Ali Paşa), corsaro barbaresco e ammiraglio ottomano.
- Giovanni Barracco, politico e collezionista d'archeologia, fondatore del Museo Barracco.
- Alberto Barracco, politico.
- Antonio Mamone, ufficiale dell'Aeronautica Militare decorato con la medaglia d'oro al valor militare.
- Maurizio Barracco, pittore. Dipinse paesaggi e figure di pastori della Calabria e della Basilicata. Amico dei Palizzi e di Domenico Morelli, era da costoro apprezzato per il gusto delicato della sua pittura. La sua opera «Ritratto di pastore», venne esposta alla prima Mostra d'arte calabrese di Catanzaro del 1912.
- Antonio Staglianò, vescovo di Noto.
- Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina.
Tradizioni
Economia
Prodotti tipici
Amministrazione
Gemellaggi
- Belcastro, dal 2009
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere
Gli stranieri residenti nel comune sono 908, ovvero il 5,8% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[9]:
Frazioni
Campolongo
Alcuni scritti medievali attestano l'esistenza della località con il nome di Campo Longo, luogo di agricoltura, allevamento e pascoli.
Nel centro dell'abitato c'è una piccola chiesa e i ruderi di un edificio di datazione incerta, identificato come casino dei nobili.
Sport
Calcio
La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Isola Capo Rizzuto 1966 che milita nell'Eccellenza Calabria. È nata nel 1966.
Note
- ^ Amministrative 2013 a Isola Capo Rizzuto, i voti dei candidati lista per lista, su ilcirotano.it. URL consultato il 3 ottobre 2014.
- ^ Comune di Isola di Capo Rizzuto - Statuto
- ^ a b Dato Istat al 01/01/2016
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana, su dipionline.it. URL consultato il 22 marzo 2014.
- ^ Bruno Riillo, Isola Di Capo Rizzuto - Vescovi e Signori in una piccola comunità di Calabria Ultra - , Crotone, 2010. pp. 12-14
- ^ Bruno Riillo, "Op. cit. pag." pagg.12-14."
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 2 settembre 2013.
Bibliografia
- Emanuele Greco, Magna Grecia, Bari 1980, pp. 108 s.
- Pietro Giovanni Guzzo, Le città scomparse della Magna Grecia, Roma 1982, pp. 284 ss.
- D. Marino, Cave d'età greca nella chora meridionale della pòlis di Kroton: note topografiche e tipologiche, in Russi A. - Dell'Era A. (a cura di), Vir bonus docendi peritus. Omaggio dell'Università dell'Aquila al prof. Giovanni Garuti, Gervasiana, 6, pp. 17–38, Gerni Editori, 1996, San Severo
- Bruno Riillo, Isola Di Capo Rizzuto - Vescovi e Signori in una piccola comunità di Calabria Ultra - , Crotone, 2010.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Isola di Capo Rizzuto
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Isola di Capo Rizzuto
Controllo di autorità | VIAF (EN) 6036150033046811180004 · LCCN (EN) n93010097 · GND (DE) 4535197-1 · J9U (EN, HE) 987007535589605171 |
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