Francesco Fedi
Francesco Fedi (Roma, 25 luglio 1939) è uno scienziato e docente universitario italiano nel campo della propagazione delle onde elettromagnetiche, della radiometeorologia e delle radiocomunicazioni.

A lui si deve lo sviluppo del metodo per la pianificazione dei sistemi di radio comunicazioni terrestri e via satellite a frequenze superiori a 10 GHz, adottato dal 1982 in tutto il mondo per decisione dell'International Telecommunication Union.
Tra i numerosi incarichi, quello di direttore scientifico della Fondazione Ugo Bordoni, presidente del COST (European Cooperation in Science and Technology) e membro onorario dell'Academia Europaea.
Biografia
Nato a Roma il 25 luglio 1939, frequenta il liceo classico prima presso il liceo Mamiani di Roma e successivamente presso la Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli dove consegue a pieni voti il diploma di maturità classica. Nel 1963 consegue la laurea in ingegneria elettronica “con lode” presso l’Università di Roma La Sapienza. Dal 1963 al 1965 partecipa alla progettazione di sistemi radar di concezione avanzata nell'Ufficio Studi della Contraves Italiana. Nel 1965 vince una borsa di studio "Fulbright" e consegue la laurea di Master of Science in Electrical Engineering presso l’Università di Notre Dame, Indiana, USA.
La Fondazione Ugo Bordoni
Nel 1967 entra a far parte della Fondazione Ugo Bordoni di Roma, uno dei più importanti Centri di ricerca Italiani nel campo delle Telecomunicazioni, come Responsabile del Gruppo “Antenne e Propagazione”. Nel 1976 è nominato Responsabile della Divisione Sistemi di Radiocomunicazioni fissi e mobili terrestri e via satellite. Dal 1976 al 1979 fa parte della Direzione Tecnica del progetto finalizzato “Controllo del Traffico Aereo” del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Nel 1985 è nominato Direttore delle Ricerche della Fondazione Ugo Bordoni e coordina le attività di ricerca riguardanti: radiocomunicazioni, comunicazioni ottiche, protezione dell'informazione, reti di telecomunicazioni, comunicazioni multimediali ed evoluzione dei sistemi di telecomunicazioni.
Dal 1985 al 1990 per incarico della Direzione del Piano Spaziale Nazionale è Coordinatore degli esperimenti di propagazione con i satelliti Olympus ed ITALSAT.
Membro del Consiglio Superiore Tecnico Poste e Telecomunicazioni dal 1980, nel 1992 presiede la Commissione per l’introduzione in Italia della televisione diretta da satellite. Nel 1993 è nominato membro della Commissione per la revisione del piano nazionale di ripartizione delle frequenze. Nel 1994 è nominato Consulente Scientifico del Ministero dell’Università e della Ricerca per l’esame del piano europeo di attribuzione delle frequenze e membro della Commissione Consultiva per l’Assetto del Sistema Radiotelevisivo.
Nel 1995 è nominato membro della Commissione per la protezione dai campi elettromagnetici a radiofrequenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche e pubblica il capitolo "Radar" dell'Enciclopedia dell’Ingegneria Mondadori.
Nel 1992 è nominato membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Bordoni e nel 1997 è confermato in tale carica. Nel 2000 lascia la Fondazione e si dedica al coordinamento delle ricerche in ambito Europeo in rappresentanza del Ministero Istruzione, Università e Ricerca.
La Docenza Universitaria
Dal 1966 al 1967 è docente di Elettromagnetismo e di Linee di Trasmissione presso l’Università di Notre Dame, Indiana, USA. Dal 1980 al 2000 è Professore di Utilizzazione dello Spettro Radio presso la Scuola Superiore di Specializzazione In Telecomunicazioni dell’Università di Roma, Professore di Radiotecnica presso l’Università di Bologna e Professore di Radiopropagazione presso l'Università di Roma La Sapienza.
COST (European Cooperation in Science and Technology)
Nell’ambito della COST partecipa fin dal 1970 ai lavori preparatori per il lancio delle prime Azioni di ricerca. Dal 1971 al 1978 è eletto Presidente dell’Azione COST 25/4 “The Influence of Atmospheric Conditions on Electromagnetic Wave Propagation at Frequencies above 10 GHz” e dal 1978 al 1985 Presidente dell’Azione COST 205 “The Influence of the Atmosphere on Satellite-Earth Paths at Frequencies above 10 GHz”. Nel 1985 è nominato Membro del COST Technical Committee Telecommunications in rappresentanza dell’Italia, nel 1992 organizza a Roma e presiede il Simposio "New Frontiers for the European COST in Telecommunications" e nel 1998 è eletto Presidente del Comitato Telecomunicazioni.
Nel 1999 è nominato Presidente del Gruppo formato dai Presidenti di tutti i Comitati Tecnici COST per preparare le linee guida per la valutazione delle Azioni COST. Nel 2000 è eletto Presidente e membro del Comitato COST dei "Senior Officials". Nel 2002, in vista della collaborazione del COST con la European Science Foundation, è incaricato di rivedere le linee guida per il controllo della qualità delle attività COST. Nello stesso anno è confermato Presidente del COST Technical Committee Telecommunications and Information Science and Technology. Nel febbraio 2004 con votazione unanime dei rappresentanti dei 35 paesi europei COST viene eletto Presidente del Comitato COST Senior Officials, il massimo organo decisionale e strategico del COST che coordina le attività COST in tutti i settori di ricerca e che risponde direttamente ai Ministri della ricerca dei 35 paesi aderenti al programma COST.
È la prima volta che l'Italia, uno dei paesi fondatori del COST, ne assume la presidenza. Nel marzo del 2007 a seguito delle richieste avanzate da molte delegazioni la sua candidatura è presentata nuovamente ed egli è rieletto Presidente del COST per un successivo triennio. Come riconosciuto da tutti i partecipanti alla Conferenza Ministeriale COST del Giugno 2010, durante il periodo di Presidenza Italiana, dal 2004 al 2010 - che qualcuno ha definito il rinascimento del programma – il COST ha compiuto un vero salto di qualità. Dalle 180 Azioni COST nel 2004 alle 280 Azioni nel 2010. Dai 70 Istituti di paesi non Europei partecipanti alle Azioni COST ai 350 Istituti del 2010. Dalle critiche del 2004 al coro di lodi per il COST- così come riportato dai media – durante l’esposizione del COST al Parlamento Europeo.
Al termine dei sei anni di presidenza, nel giugno 2010, il Professor Fedi è eletto Presidente del COST Office Association, un’associazione internazionale senza scopo di lucro fondata con il compito di fornire al COST una personalità giuridica.
Incarichi Nazionali, Europei ed Internazionali
Nell'ambito dell'International Telecommunication Union (ITU) nel 1976 è eletto Presidente del Gruppo di Studio Radiometeorology dell'International Radio Consultative Committee (CCIR). Nel 1985 Vice Presidente della Commissione Radiopropagation in non-ionized media del CCIR e nel 1993 Vice Presidente della Commissione Radiowave propagation del Settore Radiocomunicazioni dell'ITU.
Nell'ambito dell'International Union of Radio Science (URSI) nel 1981 è eletto Vice Presidente e nel 1984 Presidente della Commissione Wave Propagation and Remote Sensing. Nel 1990 è designato membro della Commissione Scientifica delle Telecomunicazioni e nello stesso anno Vice Presidente della Delegazione italiana dell'URSI.
Direttore Scientifico della Fondazione Bordoni dal 1985 al 2000.
Membro dell'Associazione Elettrotecnica Italiana e del "Quadrato della Radio" dal 1985.
Presidente della “European Microwave Conference” nel 1987.
Membro del Consiglio Direttivo della Fondazione Guglielmo Marconi e del Comitato Scientifico dell’Istituto Internazionale delle Comunicazioni negli anni 1991-1995.
Presidente del Comitato Scientifico dell’Istituto per lo sviluppo e la gestione avanzata dell’informazione INFORAV dal 2004 al 2012.
Eletto per due trienni consecutivi dal 2004 al 2010 Presidente del Comitato Europeo per il coordinamento della Ricerca Scientifica COST con votazione unanime dei rappresentanti dei 35 Paesi partecipanti e primo italiano a ricevere tale incarico.
Presidente della “COST Office Association” dal 2010 al 2013.
Presidente del Comitato Scientifico del Convegno sullo scienziato Giovanni Battista Marzi, Tarquinia 1991.
Premi e riconoscimenti
È autore o co-autore di più di 170 pubblicazioni scientifiche nei campi della radiopropagazione, della radiometeorologia e dei sistemi di comunicazione. Per la sua attività scientifica riceve numerosi premi e riconoscimenti in ambito nazionale ed internazionale.
Nel 1973 l’International Telecommunication Union (ITU) raccomanda le curve di propagazione basate sui suoi risultati sperimentali per la pianificazione dei sistemi televisivi UHF nell’area del Mediterraneo.
Nel 1980 riceve dall'Associazione Elettrotecnica Italiana il premio "Ottavio Bonazzi" per il "migliore lavoro sperimentale del biennio precedente".
Nel 1981 riceve il premio “Guglielmo Marconi” per un lavoro di carattere teorico sui problemi di propagazione a frequenze elevatissime "particolarmente pregevole sul piano scientifico per la profondità della trattazione, la completezza dei risultati e l'orientamento che ne scaturisce per successivi lavori". Nel 1982 l’International Telecommunication Union adotta e raccomanda l’applicazione in tutto il mondo del suo metodo per la pianificazione dei sistemi di radio comunicazioni terrestri e via satellite a frequenze superiori a 10 GHz.
Nel 1989 gli viene conferito il "Diplôme d'Honneur" dall'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni “for his outstanding contributions to the progress of Telecommunications”.
Nel 1997, durante l’Assemblea Mondiale delle Radiocomunicazioni, gli viene assegnato il “Diplôme de reconnaissance”, “en témoignage de la contribution apportée aux travaux de l’ITU”.
Dal 2009 è “Honorary Member” dell’“Academia Europaea” per la classe “Physics and Engineering”.
Membro dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma dal 1966.
Presidente dell’Associazione Laureati Ingegneria della Sapienza (ALIS) nel biennio 1991-1992.
Membro del Club Rotary “Roma Ovest” dal 1983, organizza e presiede il XXXIII Congresso Rotariano “Comunicazione e Comunità: il compito del Rotary” nel 1990 e viene eletto Presidente del Rotary Club “Roma Ovest” per l’anno 1996-1997.
Presidente della Sezione Lazio dell’Associazione Nazionale ex Allievi Nunziatella dal 1993 al 2001 e membro del Consiglio Nazionale dell’Associazione dal 2001 al 2004.
Il sistema di radio comunicazioni terrestri e via satellite a frequenze superiori a 10 GHz: un successo tutto italiano
Con una piccola parabola ed un semplice ricevitore commerciale si riesce a ricevere programmi televisivi direttamente da satellite utilizzando frequenze elevatissime superiori a 10.000 MHz. Se oggi questo è possibile lo si deve in buona parte alle ricerche svolte ed ai risultati ottenuti in Italia.
Tutto inizia allorquando ai lavori preparatori del Comitato Telecomunicazioni COST (European Cooperation in Science and Technology) negli anni 1970 e 1971 partecipa, su delega del Ministro della Ricerca, l'allora Direttore dell'Istituto Superiore delle Poste e Telecomunicazioni il quale chiede al Prof. Francesco Fedi, allora Ricercatore presso la Fondazione Bordoni, di far parte della delegazione italiana. Il motivo è che uno dei temi indicati dal nostro paese come possibile argomento di collaborazione europea è lo studio delle caratteristiche di propagazione delle onde radio a frequenze superiori a 10 GHz. Su questo argomento il Prof. Fedi sta coordinando un impegnativo programma di ricerca teorico e sperimentale per conto dell'Amministrazione PT italiana.
Ma perché questo tema è considerato così importante e adatto a una collaborazione europea? A metà degli anni sessanta era apparso chiaro che la progressiva saturazione delle bande di frequenza allora disponibili al di sotto di circa 10 GHz avrebbe potuto rallentare la crescita, che si preannunciava esplosiva, dei servizi di telecomunicazioni tradizionali e la diffusione di nuovi servizi: ciò rendeva indispensabile l'utilizzo di frequenze più elevate. Questo cozzava però con le incognite legate alla radiopropagazione: a queste frequenze corrispondevano infatti lunghezze d'onda centimetriche e millimetriche che avevano dimensioni analoghe a quelle delle gocce di pioggia e, quindi, potevano essere da queste fortemente attenuate in presenza di precipitazioni piovose. Cioè a queste frequenze si sarebbe potuto verificare ciò che, come è ben noto, si verifica per lunghezze d'onda e particelle ancora più piccole allorché la luce visibile viene fortemente attenuata in situazioni di nebbia fitta.
Ma in che misura questo avveniva, come dipendevano questi fenomeni dalla frequenza adoperata e dalla località prescelta per il collegamento e come poteva essere calcolata l'entità dell'attenuazione? Il Prof. Fedi aveva previsto l'importanza dell'argomento e aveva proposto all'Amministrazione PT un programma di ricerca che, accanto a studi teorici, prevedeva la realizzazione di un impianto sperimentale di notevole complessità per misure meteorologiche e radioelettriche. L'obiettivo del programma era quello di riuscire a prevedere le statistiche di attenuazione dovuta a pioggia sui radiocollegamenti a partire dai dati di intensità di precipitazione piovosa ricavabili, con relativa facilità, nelle varie zone di interesse. Dopo circa venti anni di accese discussioni nell'ambito della comunità scientifica, il Prof. Fedi aveva dimostrato la possibilità di calcolare l'attenuazione subita dalle onde elettromagnetiche a partire dall'intensità di precipitazione piovosa, considerando la reale forma non sferica delle gocce di pioggia
Per avere validità statistica probante occorreva però estendere alle varie zone climatiche europee le metodologie di calcolo sviluppate in Italia. La proposta del nostro paese incontrò grande favore: al progetto, denominato COST 25/4, coordinato dal Prof. Fedi e varato nel 1971, parteciparono 13 paesi che misero insieme un apparato sperimentale e una base di dati estremamente ragguardevole e che instaurarono una solida tradizione scientifica europea nel campo della propagazione delle onde radio.
Per la prima volta fu effettuata una caratterizzazione della piovosità del continente europeo: le zone più intensamente piovose non risultarono quelle in cui si raccoglievano i più elevati valori di altezza annuale di pioggia, come la Gran Bretagna, ma quelle nelle quali minori valori di altezze annuali si concentravano in pochi ma intensi temporali, come le coste occidentali dell'Italia e della Grecia. Per la prima volta l'Europa si presentò all'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) di Ginevra con una massa di risultati che non aveva eguali né negli Stati Uniti d'America né in Giappone. In quell'occasione la metodologia di calcolo dell'attenuazione sviluppata dal Prof. Fedi presso la Fondazione Bordoni e presentata nel 1979 dall'Amministrazione italiana venne preferita a tutte le altre e adottata in tutti i paesi del mondo per il dimensionamento dei radiocollegamenti terrestri a frequenze superiori a 10 GHz.
Nel 1979, verso il termine del progetto 25/4, si pensò di estendere le ricerche sulla propagazione delle onde radio a frequenze superiori a 10 GHz anche ai collegamenti terra-satellite. In quel momento erano operativi e ricevibili in Europa due satelliti sperimentali: il satellite europeo OTS e il satellite italiano SIRIO ma non vi era nessun meccanismo organizzativo che permettesse di creare una base di dati comuni e di utilizzare simultaneamente le possibilità offerte dai due satelliti. I partner europei chiesero all'Italia di svolgere il lavoro preparatorio per il varo di un nuovo progetto che prese il nome di Azione COST 205. Nel Memorandum of Understanding che fu firmato nel 1979 da 14 paesi europei e dall'Agenzia spaziale europea (ESA) si proponeva che «la presidenza del progetto venisse affidata all'Italia e per essa al Prof. Fedi per avere messo a disposizione i dati del satellite Sirio e per aver assicurato la presidenza del passato progetto in modo così efficace». Al termine del progetto COST 205, ancora una volta, l'Europa si presentò in sede internazionale con risultati ottenuti da un apparato sperimentale che non aveva eguali in altre parti del mondo. E ancora una volta, le metodologie di previsione dell'attenuazione che, nel frattempo, il Prof. Fedi aveva, con felice intuizione, esteso ai collegamenti terra-satellite vennero adottate e raccomandate dall’ITU in tutti i paesi del mondo per il dimensionamento dei radio collegamenti via satellite a frequenze superiori a 10 GHz.
Grazie dunque alla sinergia COST, l'Europa, con il ruolo fondamentale dell'Italia, e, per essa, del Prof. Fedi, aveva avviato a soluzione uno dei più importanti problemi di ricerca nel campo della propagazione delle onde radio, aveva fornito dati essenziali per lo sviluppo delle radiocomunicazioni future e aveva assunto una posizione di indiscusso leader mondiale in questo settore. Da quel momento i giovani ricercatori provenienti dai paesi in via di sviluppo cominciarono a non attraversare più l'oceano per recarsi nei laboratori americani ma a preferire i centri di ricerca europei, e in particolare italiani, per approfondire la loro preparazione.
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale: www.francescofedi.eu
- Fondazione Ugo Bordoni: www.fub.it
- COST (European Cooperation in Science and Technology): www.cost.eu
- COA (Cost Office Association): http://www.cost-coa.eu
- ITU (International Telecommunication Union): www.itu.int
- Università di Notre Dame, Indiana, USA: www.nd.edu
- URSI (International Union of Radio Science): www.ursi.org
- IFORAV: www.inforav.it
- Fulbright: http://www.fulbright.it