Nato Frascà (Roma, 21 gennaio 1931Roma, 1 aprile 2006) è stato un artista italiano.
Ha compiuto la sua attività artistica come pittore, scultore, architetto, designer, regista, scenografo, docente,[1] definendosi un «ricercatore artistico multimediale».[2]

Introduzione: fonti

È l’autore stesso la fonte principale della sua biografia e della sua opera: in una intervista [3] rilasciata in occasione di una delle sue ultime mostre antologiche, [4] in un libro-catalogo compilato negli anni ’70, [5] nel suo testo teorico principale L’Arte, all’ombra di un’altra luce [6] e nei suoi numerosi scritti, diari, appunti, conservati presso l’omonimo Archivio. [7]

Biografia

L’infanzia e l’adolescenza di Frascà sono funestati dalla incarcerazione del padre Paolo Frascà da parte degli occupanti nazisti nella prigione di via Tasso e successivamente della morte alle Fosse Ardeatine. [8] La famiglia Frascà, al pari delle altre famiglie romane coinvolte, ha vissuto la lacerante ricerca dei corpi dei congiunti e il loro riconoscimento. [9] Traccia di questo dramma indelebile [10] viene espresso dall’autore nella serie Orrori della guerra.[11]

Gli anni ’50: dalla figurazione all’Informale

Dopo aver frequentato il Liceo Classico, si iscrive alla facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza di Roma, frequentando per tre anni; dal 1950 si dedica completamente alla pittura.[12]
Nel 1955 vince la borsa di studio per la frequenza del Corso di Scenografia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, tenuto da Virgilio Marchi.[13]
Contemporaneamente collabora con le riviste Bianco e Nero e Filmcritica, dove vengono pubblicati suoi disegni.[14]
Dagli inizi figurativi dei primi anni '50, la pittura di Frascà, con influssi da Goya e Rouault, si sviluppa in senso espressionista, sia nei ritratti e nelle composizioni ancora figurative, sia nelle prime composizioni astratte. Nel 1958 si tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Schneider di Roma [15] e lo stesso anno vince il suo primo premio, a Milano.[16]
Alla fine degli anni '50 e fino al 1960 attraversa una intensa stagione informale, presentandone gli esiti alla sua seconda mostra personale alla Galleria Odyssia di Roma, presentato dalla critica Marisa Volpi.[17]

Gli anni '60: da Parigi, al Gruppo Uno al Rebis

Vengono realizzate le serie dei Neri, delle Orme, dei Muri, con uso insistito di neri, grigi, bruni, fitti impasti, graffi, emblemi, ed elementi materici mescolati al colore. [18] Alcune di queste opere vengono dedicare ad Albert Camus, uno dei riferimenti costanti dell'artista. [19]
Parallelamente all'attività artistica, Frascà lavora nel cinema come arredatore, costumista, scenografo, collaborando, tra il 1957 e il 1961 con Mauro Bolognini, Carlo Ludovico Bragaglia, Mario Camerini, René Clément, Gianni Franciolini, Raffaello Matarazzo, Dino Risi, Roberto Rossellini.[20]
E' alla fine del 1960 che risale la prima visita di Giulio Carlo Argan allo studio di Frascà. [21] Ed è grazie all'appoggio di Argan e di Palma Bucarelli, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, che Frascà ottiene una borsa di studio del governo francese per giovani artisti. [22]
Poco prima della partenza per Parigi viene chiamato da Michelangelo Antonioni, che deve terminare le riprese del film L'eclisse, per realizzare la scenografia dei primi 16 minuti del film.[23]
Il soggiorno a Parigi dura un anno, nel quale Frascà ha modo di frequentare l'Atelier 17 di Stanley William Hayter [24], studio di incisione di livello internazionale, dove avevano sperimentato il loro segno artisti come Pablo Picasso e Joan Miró. [25] Ha occasione di conoscere Alberto Giacometti, Alberto Magnelli, Hans Hartung, Alexander Calder, César, Arman, ed in particolare Jean Fautrier, che costituiva per Frascà un punto di riferimento artistico fondamentale; stringe amicizia con i giovani artisti Eduardo Arroyo, Pierre Restany e con Pasquale 'Ninì' Santoro che era stato suo compagno di liceo.[26]
Il clima di libertà respirato a Parigi, le occasioni, gli incontri, la possibilità di potersi dedicare completamente all'attività artistica favoriscono un liberarsi del segno, che diviene sempre meno descrittivo e sempre più «energetico-emozionale», come nelle serie dei Tracciati. [27] Successivamente, i percorsi liberati dal segno, tendono spontaneamente a creare e a fluttuale in un proprio «contenitore spaziale» che via via assume una conformazione ovoidale, o elissoidale, come nella serie degli Ovoidi. [28]
Nel 1962, rientrato a Roma con l'amico Santoro, fonda, con Achille Pace, Nicola Carrino, Giuseppe Uncini, Gastone Biggi, il Gruppo 1.[29]
Gruppo 1, attivo dal 1962 al 1967, e, dalla fine del 1965 formato da Carrino, Frascà e Uncini [30], ha una intensa attività teorica, progettuale ed espositiva, nazionale ed internazionale [31]; è supportato da Argan, che, assieme a Bucarelli e a Nello Ponente, cura la presentazione della prima mostra ufficiale del Gruppo, alla Galleria Quadrante di Firenze. [32] Rispetto ai gruppi di ricerca, italiani ed europei, nati a partire dalla fine degli anni '50, Gruppo 1 condivide le necessità della discussione e della ricerca operativa collettive, [33] ma ha una propria specificità; spesso accomunato alle tendenze dell'arte "cinetica" o "optical", se ne discosta sia nell'elaborazione teorica, che nell'uso dei mezzi artistici [34] che, come in Biggi e Frascà (e, prima, in Pace e Santoro) sono in parte quelli "tradizionali" del colore, del pennello e della tela. [35]
Infatti dal 1962, quando la materia segnica sembra essersi raffreddata ed appaiono griglie, forme geometriche elementari, larghe campiture di colore, [36] sperimenta colori fluorescenti (che allora erano usati nella segnaletica, anche pubblicitaria) e smalti-argenti (utilizzati principalmente nelle decorazioni per scenografie teatrali).[37]
Dal 1963 inizia la serie degli Strutturali, in cui l'intersezione diagonale di linee di colore (talvolta su strisce di carta trasparente) crea delle strutture in cui viene indagato il problema della percezione, della sua ambiguità e delle possibilità percettive che l'opera d'arte mette in movimento.[38]
Questa ricerca, partita dal colore e dalla bidimensione, si orienta, negli anni successivi, alla tridimensione e allo studio che la luce determina al contatto con particolari volumi, originati sempre da linee diagonali indagate all'interno del quadrato prima e del cubo poi, dando vita alle serie delle Gabbie e dei Modulari Cubici.[39]
Tra il 1965 e il 1966 Frascà realizza il film sperimentale KAPPA, con la fotografia di Alberto Grifi, che «rappresenta il primo importante sforzo (anche dal punto di vista economico e dei tempi di lavorazione) da parte di un artista, di confrontarsi con la macchina-cinema». [40]
Nel 1966 con la serie degli Strutturali varianti sperimenta la curva nella tridimensione, anche sulla base di studi archiettonici effettuati sulla linea di Borromini, costruendo una struttura costituita da strisce di alluminio rivestite di plastica fuorescente e rifrangente, in una serie di doppie curve opposte, concave e convesse; [41] uno di questi esemplari viene esposto alla Biennale di Venezia del 1966.[42]
Nel 1967 collabora con Luchino Visconti a La Traviata realizzata alla Royal Opera House di Londra, con Carlo Maria Giulini alla direzione d'orchestra, con protagonisti Mirella Freni, Renato Cioni e Piero Cappuccilli: [43]; è di Frascà la particolare scenografia, tutta in bianco e nero, con rimandi al liberty e al segno di Beardsley.[44]
Nel 1967 nasce la serie dei Rebis, una forma scultorea ottenuta dall'unione di quattro delle sei diagonali del cubo che presenta delle sorprendenti possibilità che si offrono alla percezione: una forma continuamente mutevole al variare della posizione dello spettatore.[45]
Tra il 1967 e il 1971, dal Rebis «matrice», Frascà sperimenta possibili combinazioni a 2, 3, fino a 9 elementi, [46] ottenute nei più diversi materiali, presentandone gli esiti in una mostra allo Studio Farnese di Roma.[47] Rebis Daedalus II vince il premio di scultura alla Biennale Internazionale del Mediterraneo di Alessandria d'Egitto; [48] un Rebis in acciaio di grandi dimensioni, come esemplificazione di una proposta progettuale architettonica, viene presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto del 1971.[49]
Nel 1966_?_ ha la sua prima esperienza didattica, chiamato da Argan, all'Istituto superiore per le industrie artistiche (ISIA) di Roma, al Corso Superiore di Disegno Industriale e Comunicazioni Visive. [50]
Tra il 1968 e il 1970 cura la regia per alcuni documentari per la RAI, per le rubriche L'Approdo e Sapere, sia su protagonisti dell'arte e della cultura (Duchamp, Mondrian, Munch, Céline), che su movimenti (Futurismo, Movimento operaio).[51]
Per la Olivetti gira il docufilm Informazione leitmotiv - L'informazione è ciò che conta, con protagonista Enzo Jannacci,[52] unico film di fiction, tra gli oltre 400 film e video commissionati dall'azienda. [53]

Gli anni '70: dal Kubus al Selbst

Dalla sperimentazione sul Rebis, attraverso un processo di «distruzione» e di «smontaggio», [54] perviene nel 1972 al Kubus, in cui la riduzione sul piano del cubo, in un segno che è contemporaneamente prospetto e sezione, permette ulteriori ricerche sulle ambiguità percettive, [55] favorite dalla presenza di immagini che conservano segni elementari e di archetipi, [56] in una zona di riflessione sulla virtualità del volume che si muove sempre tra conscio e inconscio.[57]
Dal Kubus e da altri elementi scultorei/archiettonici, Frascà arriva nel 1974 all'Ambiente Prospettico Polivalente (Percorso per esperienze percettive), una proposta di immersione completa in un'area di 140 metri quadrati per un'altezza di 2,70 metri, composta di un settore bianco e uno nero,[58] in cui lo spettatore viene posto in una costante condizione di dubbio, che ne sollecita l'immaginazione e la ricerca di senso.[59]
Tra il 1974 e il 1975 propone le sue ricerche in viaggi in Germania ed in Olanda, dove realizza un modello dell'Ambiente Prospettico Polivalente in scala 1:4 presso lo Stedelijk Museum di Amsterdam.[60]
Nel 1975 una mostra itinerante, accompagnata da un impegnativo catalogo, presenta le ricerche svolte tra il 1960 e il 1975; [5] la mostra, tra Roma, Merate, Sanremo, Verona, Como, viene presentata da critici e amici, con dibattiti e performance.[61] Le opere stesse sono infatti dichiaratamente più vicine all'idea dei modelli di ricerca e di indicazioni metodologiche, [62] cioè di progetto, sulle quali discutere e confrontarsi, che alla concezione tradizionale dell'opera d'arte, conclusa e chiusa in se stessa. [63]
Tra il 1975 e il 1976 Frascà partecipa ad Operazione Arcevia: il progetto, nato all'iniziativa dell'architetto Ico Parisi, dell'imprenditore Italo Bartoletti e dei critici Enrico Crispolti e Pierre Restany, della nascita di una comunità, che si sarebbe dovuta realizzare in un territorio situato vicino ad Arcevia, un piccolo comune nella provincia di Ancora, attraverso le idee e la collaborazione di pittori, scultori, musicisti, architetti, scrittori, storici dell'arte, psicologi, istituzioni locali.[64] I progetti, cui contribuiscono, tra gli altri, il regista Antonioni, lo sceneggiatore Tonino Guerra, i musicisti Aldo Clementi e Francesco Pennisi, gli artisti Alberto Burri, Carrino, Mario Ceroli, César, Arman, Jesús-Rafael Soto, Francesco Somaini, Mauro Staccioli, lo psicologo Antonio Miotto e il sociologo Aldo Ricci, vengono presenti alla Biennale di Venezia del 1976.[65] Frascà progetta un Ritiro laico ed un Labirinto-percorso per accedervi. [64]
Tra il 1976 e il 1977 Frascà costituisce con Paolo Minoli e Antonio Scaccabarozzi il gruppo operativo Interrogazione sistematica. [66] Il gruppo intende, nei propri interventi, operare come si dovesse procedere alla rifondazione di un «ordine del discorso», alla radice del problema del linguaggio della visione, e dove le opere costituiscono uno stadio all'interno di una operazione «didattica», che espone il proprio processo formativo, orientata alla ricerca di un nuovo spazio-ambiente, su cui interrogarsi e in cui potersi riconoscere.[67]
Interrogazione sistematica partecipa a vari interventi, esposizioni e iniziative collettive, tra cui una nella comunità di Gallignano, dove un gruppo di artisti e cittadini ha utilizzato un chiesa sconsacrata per iniziative culturali, e all'esterno della quale Frascà realizza Pala d'altare, un parallepipedo virtuale di grandi dimensioni. [68]
Dal 1975 Frascà intraprende stabilmente l'attività didattica, prima all' Accademia di Belle Arti di Carrara, dove tiene il corso di Didattica Artistica, [69] poi in quella di Roma, dove sarà titolare dell'insegnamento di Teoria della Percezione e Psicologia della forma fino al 1998. [70]
Nel 1977 con il GRUPPORIPETTA di Roma espone una serie di progetti e di oggetti di uso comune, «come proposta di Anti-design». [71]
Nel 1978 una mostra alla Galleria Lorenzelli di Bergamo e successivamente alla Sala comunale d'arte contemporanea di Alessandria, presenta le ricerche successive all'Ambiente, in cui inizia ad accompagnare le opere esposte con dichiarazioni, testi, messaggi.[72] L'intento di Frascà è sempre più quello di proporre gli aspetti e le strade della sua ricerca nel suo farsi, presentandone i poli di riflessione: i Miti (in particolare le coppie Narciso - Eco, Orfeo - Euridice, Teseo - Arianna, Arianna - Dioniso) [73], tra cui una serie dedicata ai Narcisi; le figure legate agli Specchi e figure al limite, quali le Cerniere, le Feritoie, come Soglie; le Frecce, gli Ambienti-Freccia e i Labirinti. [74]
Nell'esposizione romana Artericerca '78 presenta Labyrinthus III, una grande installazione in due sale del Palazzo delle Esposizioni, con grandi specchi spezzati posti a terra, e un camminamento al termine del quale lo spettatore, attraverso delle corde, poteva orientare uno specchio posto in verticale: un ambiente in cui venivano intrecciati i miti di Narciso e Orfeo, [75] secondo la pratica, già iniziata nel 1967, delle Orfeizzazioni, in cui la distruzione e/o smembramento dell'immagine non portano alla sua perdita, ma, attraverso la sua moltiplicazione, a nuove possibili ricomposizioni. [76]
Nello stesso anno conclude SOGLIE, suo secondo film sperimentale, dedicato a Luchino Visconti, in cui sono montati materiali girati a partire dal 1968, quali "reperti esistenziali". [77] Presentato a Volterra, al Festival del Cinema d'Artista, verrà da allora proiettato assieme a KAPPA.[78]
Dal 1978 realizza un ciclo intitolato Selbst (dal termine junghiano, traducibile con ), [79] che presenta l'anno successivo a Forlì, in cui la parola viene incisa, graffiata, sovrapposta, in opere composte con materiali quali carta, scotch, pietra grezza, specchi, plastica, metallo, oro, ferro, rame. [80]

Gli anni '80: dalle Due Tavole apparecchiate alla Psiconologia

Nel 1980, partecipando a Forlì alla collettiva L'Arte è ciò che le è estraneo, [81] presenta le installazioni Due Tavole apparecchiate, accompagnate da uno scritto a colori sul muro: una, la Tavola del naturale, è una tavola apparecchiata per sei persone, coperta da un telo di cellophane, con un vassoio di frutta al centro, che deperirà durante il tempo della mostra, fotografata ogni giorno tramite polaroid; l'altra, la Tavola dell'artificiale, contiene alcuni oggetti dimostrativi (gomitoli, fili, un bastone, oggetti con specchi). [82]
Parallelamente alla attività di docente di Accademia, la partecipazione di Frascà alla vita artistica, a partire dagli anni '80, si allontana sempre più dai meccanismi tipici del mercato dell'arte (produzione artistica-occasione espositiva-vendita) per limitarsi ad interventi, tramite installazioni, o performance, o scritti, esemplificativi di una riflessione sul significato dell'arte, tra "natura" e "artificio", e sul ruolo che l'artista può assumere. [83]
Con alcuni allievi delle Accademie di Roma e Firenze costituisce il Gruppo CREO [84], con il quale realizza il film-inchiesta IDENTIKIT: analisi di un'esperienza pilota. [85] Girato in tre mesi in una scuola elementare di Follonica, il film indaga l'effetto dei cartoni animati giapponesi sui bambini e le possibilità alternative di strumenti che favoriscano la fantasia e la libertà immaginativa.[86]
A partire dal 1982 si dedica ad una serie di ricerche che comprendono elementi di psicologia, psicoanalisi, psicosomatica, filosofia, assieme alla storia e teoria dell'arte, indirizzati allo studio degli aspetti psicologici che danno danno vita all'Icona e che Frascà proporrà col termine Psiconologia.[87] Contemporaneamente a questo indirizzo teorico, propone e sviluppa coi suoi allievi dell'Accademia la pratica dello Scarabocchio degli Adulti.[88]
A partire dalla analisi del segno, così come si è conformato nel proprio percorso artistico, e che ha minuziosamente descritto nei suoi diari di lavoro, Frascà rintraccia una "linea latente", [89] esistente nelle produzioni artistiche, in cui, tra Arte e Psicologia del profondo, è possibile analizzare il segno come un "testimone simultaneo delle emozioni", un "messaggero delle stratificazioni profonde", un punto di contatto tra conscio e inconscio, e dunque anche come diretto indicatore di pulsioni, stati d'animo, "spinte energetico-emozionali", traumi.[90]
Attraverso quindi la pratica chiamata Scarabocchio degli adulti, è possibile invitare i soggetti (anche che non abbiano competenze artistiche), sotto precise condizioni, tramite specifici materiali e secondo determinate serie, a tracciare e liberare/scaricare sequenze di segni; l'analisi di tali serie può permettere, attraverso una decodificazione, la lettura di blocchi, traumi, di punti di crisi fisiche od emotive, che possono risalire sino al periodo prenatale.[91]
Tra il 1983 e il 1984 lavora alla scultura Finestra dell’Apocalisse – Fontana della Gaja Scienza, iniziata anche a seguito della suggestione di un viaggio all'isola di Patmos, dove Giovanni Evangelista scrisse l' Apocalisse.[92] L'opera, in bronzo______, presentata alla Mostra del gioiello valenzano del 1985, è composta di __- ____ -____.
Viene invitato da Franco Formari (allora ____) al convegno ______, dove presenta le sue ricerche sulla Psiconologia, assieme alla Fontana-Finestra e al film KAPPA.
Tiene a Roma corsi e seminari presso l'IPA-SUR (Istituto di Psicoterapia Analitica e Sophia University di Roma) e nel ___ uno stage presso la Comunità terapeutica MAYEUSIS di Capena.
Nel 1986 all'ottavo congresso della International Society of Prenatal Psychology presenta una relazione sullo Scarabocchio degli Adulti e sulla Psiconologia, come mezzi per sviluppare una analisi caratteriale e come strumenti terapeutici.[93] Nel 1987 è invitato a far parte del Direttivo della S.I.A.P. (Società Internazionale di Antropologia del Prenatale).[94] Svolge seminari di aggiornamento, rivolti anche a docenti della scuola materna ed elementare.[95]

Gli anni '90: dall'Estetica all'Etica-est

estetica etica est [96] 1990 Pantera riforma università
Dal 1992 viene invitato dall'epistemologo Ervin László a far parte del Club di Budapest. E' membro della Global Cooperation for the Better World [97]e successivamente collaboratore dell'International Committee for Integral Science e del General Evolution Research Group.
1994 2 Viaggi a Bagdad[98]
1996 Ritorno sulle scene
1998 libro[99] relazione al convegno sinestesia[100]

Nel nuovo millennio, come a riavvolgersi

Riavvolgimento Ambiente Tempo ritrovato Rebis bianco Neostrutturali

Opere

Contributi teorici e interventi

  • Immagine ovvia e nuovo simbolo. Una ricerca diagonale. Nato Frascà: opere dal 1960 al 1975, Roma, Arese Litografica, 1975, SBN IT\ICCU\CSA\0043886 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Nato Frascà, L'Arte e ciò che le è estraneo, in L'Arte è ciò che le è estraneo, Documenti sull'esposizione al Palazzo Albertini di Forlì, Forlì, Litografia N. Filograf, 1980, SBN IT\ICCU\LIA\0116329 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Nato Frascà e Antonella Querenghi, OperazioneSassodigommapiuma, in Quadernicinema 12, supplemento a Bollettinocinema, novembre 1983.
  • Nato Frascà, Da Simbiosi a Simbolo. Ipotesi e riflessioni sullo Scarabocchio, in Il contributo sophianalitico all’VIII Congresso internazionale dell’International Society of Prenatal Psycology (1986), Roma, Sophia University, 1987.
  • Nato Frascà, ... Infiniti presenti costituiscono..., in "I lavori dell'Arte". Dedicato a Mozart, Catalogo mostra Centro multimediale "G. Montemartini" dell'ACEA, Roma, ottobre-novembre 1991, Roma, Utopia, 1991, SBN IT\ICCU\CAG\0957955 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Nato Frascà, L’ordine sottile del Caos come Spirituale nell’Arte, in D’Ars, anno trentaseiesimo - n. 4, n. 149, dicembre 1996.
  • Nato Frascà, La linea latente, in Sinestesia arti terapia, Atti del 3° Convegno nazionale Globalità dei Linguaggi (1998), Bologna, Clueb, 1999, ISBN 88-491-1321-8.
  • Nato Frascà, L’Arte, all’ombra di un’altra luce. Viaggio nello Scarabocchio degli adulti attraverso la Psiconologia, prefazione di Pierre Restany, Formello, Tipografia G. De Cristofaro, 1998, SBN IT\ICCU\RMS\1340331 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Prove generali. Dialogo a due voci tra Nato Frascà e Giovanna dalla Chiesa, in Nato Frascà. Da Frascà a Frascà: dipinti, disegni, strutture 1959-2003, Roma, Tipografia Aurelia '72, 2004.

Pitture e sculture principali e serie

figurativo (1950-52)

  • Suonatore nero (1952)
  • Bologna S. Stefano (1952)

post espressionista (1953-57)

  • Vera sul dondolo (1955)
  • Scene di circo (1955)
  • serie: Orrori della guerra (1956-58)
Colomba della Guerra (1957)
Donna trascinata (1957)
Eccidio (1957-58)
  • Il Toro nero (1957)

astratto (1957-58)

  • serie: Impronte (1957)
Impronta n. 1 (1957)
Impronta nero totem (1957)
  • serie: Quadri Neri o Neri e Orme (1958)
Nero 1 (1958)
Nero 4 Orme (1958)
Giorno d’angoscia (1958)
  • Studi dal vero dalla Quinta del Sordo di Goya (1959)

informale (1959-61)

  • serie: Muri (1959-60)
Muro 1 informale (1960)
Pittura 1960 (Muro del sogno) (1960)
  • Omaggio a Camus n. 24 (1960)
  • Pagina della coscienza (1960-61)
  • Impulsi energia (1961)
  • Apparizione (Informale bianco) (1961)

post-informale (1961-62)

  • serie: Tracciati (1961)
Segni traccia (1961)
Vendôme (1961)
  • Segnali spaziali (1961)
  • serie: Percorsi (1961-62)
Percorsi (1962)
5 tracce di movimenti rallentati (1962)
Monstre-Volo notturno di farfalla (1962)
Gravi-Danza (1962)
Forme in apparizione (1962)
  • serie: Ovoidi (1961-62)
Ovoide nero (1962)
Ovoide rosso-Forma Uno (1962)
  • serie: Pitture (argenti) (1962)
Pittura (1962)
Contenuto-contenente (1962)

geometrico pre-strutturale (1962-63)

  • Apparizione del quadrato (1963)
  • Maestà geometrica (1963)
  • Rosa rosae (1963)

strutturale (1963-67)

  • serie: Strutturali (1963-65)
Strutturale III (1963)
Strutturale XXII (1964)
Strutturale impercettibile (1965)
  • serie: Modulari cubici (1964-65)
Modulare cubico (smalto su lamiera) (1965)
Modulare cubico (plexiglas trasparente) (1967)
  • serie: Gabbie (1964-65)
Gabbia aperta (1964-65)
Gabbia cubica (1965)
Gabbia modulare (1965)
Gabbia strutturale (1965)
  • serie: Strutturali varianti (1966)
Strutturale variante I (1966)
Strutturale variante II rosa (1966)

Ricercare (prima fase) 1967-75

  • Thalassa,thalassa (1967)
  • Soglie e Orfeizzazioni (prima fase) (1967)
Soglie n. 3 Orfeizzazioni (1967)
  • Miti e trasgressioni (prima fase) 1967
  • serie: Rebis (1967-71)
Rebis matrice
Rebis Phoenix (2 elementi)
Rebis Samotracia (3 elementi)
Rebis Salamandra (4 elementi)
Rebis multiplex quadrato
Rebis negativo Daedalus I
Rebis Daedalus II
Rebis pieno Athanor
Rebis Pieno Janus
Rebis Labyrinthus
Rebis Delos
Rebis scatola
Rebis cubo
Rebis Columna
  • serie: Tautologie (1971)
Cielo (1971)
Tre A, due B, C (1971)
  • Columna Tiburtina (1972)
  • serie: Kubus (1972-76)
Kubus pittura
Kubus piattina
Kubus tondino
Kubus inciso
Kubus rilievo
Kubus virtuale
Doppio Kubus
Pietra Kubus
  • Imago '74 (1974)
  • Ambiente prospettico polivalente (1972-75)
  • serie: Parallelepipedi" (1972-77)
Parallelepipedo quadrato
Parallelepipedo rettangolo
Parallelepipedo rilievo
Parallelepipedo colonna
Pala d'altare (1976)
  • Due autoritratti allo specchio (1974)
  • serie: Barre inferte (1974-75)
  • Il Volume (1975)
  • Petrapicta (1976)
  • Totem del nuovo simbolo (1976-77)
  • Miti e trasgressioni (seconda fase) (1971-78)
Orpheus (1977)
Euridike (1977)
Feritoia Orpheus (1977)
Stagno di Narciso orfeizzato (1977)
  • serie: Frecce (1976-78)
  • serie: Labirinti (1977-78)
  • serie: Narcisi (1977-78)
Narciso
Narciso di specchio
Narciso o gabbia stagno
  • serie: Feritoie
  • serie: Cerniere
Femminile (fase genitale) (1974)
Femminile (fase lunare) (1974)
Cerniera rosa (1977-78)
  • Colonna HPL (1977)
  • Soglie e Orfeizzazioni (seconda fase)
  • serie: Selbst (1977-78)
Selbst (1977)
Selbst gemelli (1977)
Selbst, NarcisOrfeo (1977-97)
  • Rebis –voyeur (1978)
  • Bagaglio primo per trasgressioni (1978)
  • Ad Sybillam Cumanam (1979-80)
  • Due tavole apparecchiate: Natura Morta e Natura Artificiale (1979-1980)
  • La tavola delle tent’azioni – Hommage a P. Cézanne (1983-92)
  • serie: Erbarelli (1983)
  • serie: Vinarelli (1983)
  • Finestra dell’Apocalisse – Fontana della Gaja Scienza (1983-84)
  • All’ombra di un’altra luce (intervento murale) (1985-86)

Ricercare (seconda fase) (1987-)

  • Notte, Nuit, Nykta, Night… (1986-87)
  • L'Enigma della IV corda e la voix/voie lactèe (1976-88)
  • Vortice (1989)
  • Anemos – l’Estasi di Santa Teresa d’Avila, omaggio a G.L. Bernini (1990)
  • serie: Altarini (1990-92)
Luna (1990)
Il Piccolo Hans (1991-92)
Licuori infranti (1991-92)
  • Introibo (1995)
  • Viaggio a Delfi con l'ombra di Eraclito (1996)

L'Orizzonte dei Confini (1999-

  • La porta di Labaro (1999)
  • La voce di Zarathustra (1999)
  • Era un notte buia e forse tempestosa (1999)
  • Une nuite pour Vincent (1999)
  • Sos da Campo de’ Fiori (a Giordano Bruno) (1999)
  • La Notte di Niccodemo (…per spirito ed acqua) (2000)
  • Onda Energetica 2001/32C (2001)
  • Nidisegni (2002)
  • serie: Panoplie (2002-3)
Panoplia Borromini aplomb (2002)
Panoplia Psiche (2003)
  • serie: Nottagoni (2002-3)
  • serie: Neostrutturali (2004-05)
Ultradodecafonico (omaggio a Anton Webern) (2005)
Ritmi – Neostrutturale sperimentale (2005)
  • serie: Arc en ciel (2005)
Finestra metafisica
Il Cuneo
  • Colonna inferta (2005)
  • Giovanni, il Battesimo – omaggio a Piero della Francesca (incompiuta) (2003-06)

Architetture

  • Autoscuola Schiavo, Roma (restyling) (1962)
  • Monumento allo Scugnizzo napoletano e alla Resistenza di Napoli (progetto), con Paolo Verde e Giuseppe Uncini (1964)
  • Villa Schiavo, Sacrofano, con Paolo Verde e Giuseppe Uncini (1965??_____)
  • Stand per la società ASSIDER, M.E.T. Torino (1964)
  • Rebis – proposta architettonica (progetto), con Arkstudio (1971)
  • Ritiro laico e Labirinto-percorso (in Operazione Arcevia, progetto) (1975-76)
  • Parco-giochi-scultura, per Comuni di Prato e Roma (progetto) (1979)
  • Blocchi di partenza (progetto), con Pietro Mennea (2001)

Arte applicata

Studi per Stoffe (1963-64), con _____
Studi per Gioielli (1964), con _____
Servizi di piatti, con R.P.R., per Richard-Ginori (1964)
Marchio della C.E.C.A., con R.P.R. (1964)
Studi per Piastrelle (1973), con _____
Rebis tavolo (1972)
Kubus lampada neon (1974)
Feritoia e Quadrato, specchiere, con GRUPPORIPETTA spa (1977)
Papessa, poltrona, con GRUPPORIPETTA spa (1977)
Rebis contenitore componibile, con GRUPPORIPETTA spa (1977)
Janua lampada metacrilato (2005-06)

Film e documentari

Film

  • 1965-66: Kappa (16 mm, col. e b/n 47’)
  • 1968-69: Informazione leitmotiv - L’informazione è ciò che conta (35mm, b/n e col., 23’)
  • 1978: Soglie (1978, super8 e 16mm, b/n e col., 11’)
  • 1980 Identikit (1980, super 8 gonfiato a 16 mm, col., 50')
  • 1991 Jazz per un massacro: omaggio a L. F. Céline (1991, video, col., 50’)

Documentari

  • 1967-68: Futurismo e Dibattito sul Futurismo (b/n 14’ e 15‘)
  • 1968-69: Céline (Viaggio al centro del delirio) (b/n 26‘)
  • 1969: Mondrian (L’occhio come coscienza) (b/n 28‘)
  • 1969: Munch, l’inquietudine (Una mostra a Parigi) (b/n 1969, 7‘)
  • 1970: Biennale di Venezia 1970 (Padiglione sperimentale arte come ricerca) (b/n 26‘)
  • 1970: Marcel Duchamp (Oltre lo specchio) (b/n, 25’)
  • 1980-81: Aldo Schmid. Destino di un ricercatore (col. 30’)

Scenografie per il teatro e il cinema e altri interventi per il cinema

Scenografia teatrale

Scenografie per il cinema

Aiuto regia

Art director

Assistente alla regia

Arredamento

Attore

Assistente (nelle fasi di preparazione)

Spettacoli e performance

Mostre principali

Mostre personali principali e testi dei relativi cataloghi

Mostre collettive principali e testi dei relativi cataloghi

Premi

  • 1958: 2^ Mostra-premio nazionale di pittura Il taccuino delle arti, Palazzo Strozzi, Firenze (2° premio)
  • 1959: Premio San Fedele, Milano (3° premio)
  • 1961: 6^ Mostra nazionale d'arte contemporanea Premio nazionale di pittura Castello Svevo, Termoli
  • 1961: Rassegna di arti figurative di Roma e del Lazio, Roma
  • 1962: 7° premio Termoli - Mostra nazionale d'arte contemporanea (2° premio) Palazzo municipale, Termoli
  • 1962: 1° Premio del Ministero della Pubblica Istruzione, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma
  • 1962: 1^ Mostra nazionale di pittura Premio Sicilia Industria, Palermo
  • 1963: (con Gruppo 1) : IV Biennale internazionale d’arte San Marino. Oltre l’informale, Palazzo del Kursal, San Marino (2° premio)
  • 1964: (con Gruppo 1) Progetto del Monumento alle 4 giornate di Napoli, Napoli (3° premio)
  • 1965: (con Gruppo 1) Concorso CECA per il Marchio internazionale dell’acciaio
  • 1971: Premio di scultura alla 9^ Biennale internazionale d’arte del Mediterraneo di Alessandria d'Egitto
  • 1975: Premio per la pittura al Premio Villa San Giovanni
  • 1977: Premio Cave ‘77
  • 1979: Premio Campigna XXIII edizione, Santa Sofia

Opere nei musei

Note

  1. ^ Parɔl 2013, p. 275
  2. ^ Archivio Nato Frascà, Materiali vari, Biografie, Scheda di presentazione dell'autore, 2001.
  3. ^ si tratta del testo Prove generali. Dialogo a due voci tra Nato Frascà e Giovanna dalla Chiesa, dove l'artista ripercorre le tappe principali della sua esperienza di vita, gli incontri fondamentali, i propri riferimenti culturali, le serie di opere prodotte.
  4. ^ la mostra Nato Frascà. Da Frascà a Frascà: dipinti, disegni, strutture 1959-2003, tenuta fra il febbraio e il marzo del 2004 alla Galleria Santo Ficara di Firenze, curata da Giovanna dalla Chiesa.
  5. ^ a b Immagine ovvia e nuovo simbolo. Una ricerca diagonale. Nato Frascà: opere dal 1960 al 1975 viene stampato in occasione della mostra personale itinerante tenuta a partire dalla Galleria della Trinità di Roma nel maggio del 1975; il volume racchiude scritti, appunti, dichiarazioni dell'autore, testimonianze dei critici Giulio Carlo Argan, Enrico Crispolti, Paul Hefting, Luigi Lambertini, Pierre Restany e contributi degli artisti Ico Parisi, Joachim Pfeufer e Edward Carlos Plunkett.
  6. ^ Nato Frascà, L’Arte, all’ombra di un’altra luce. Viaggio nello Scarabocchio degli adulti attraverso la Psiconologia, prefazione di Pierre Restany, Formello, Tipografia G. De Cristofaro, 1998, SBN IT\ICCU\RMS\1340331 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  7. ^ L'Archivio Nato Frascà, costituito nel 2006, è un archivio privato, dichiarato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Archivistica per il Lazio «di interesse storico particolarmente importante» (dec. 20/9/2010). È stato censito nella Guida agli archivi d'arte del '900 a Roma e nel Lazio, pp. 110-111.
  8. ^ Attilio Ascarelli, Le Fosse Ardeatine, estratto a cura dell'A.N.F.I.M., Bologna, Off. graf. Poligrafici R.d.C., 1965, SBN IT\ICCU\LO1\0321723 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto)., p. 22
  9. ^ Alessandro Portelli, L'ordine è già stato eseguito: Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria, Milano, Feltrinelli, 2012, ISBN 978-88-07-72342-1. Si vedano le pp. 249-268 e, in particolare, i paragrafi Donne che cercano e Seppellire i morti.
  10. ^ ricordato in Giovanna dalla Chiesa, Alle origini della creazione. La parabola storica, umano-artistica di Nato Frascà, in Parɔl 2013, pp. 171-172
  11. ^ La riproduzione digitale della serie di disegni Orrori della guerra del 1956-58 è stata presentata alla Biblioteca di Buscate (VA) in occasione del Giorno della Memoria del 2011.
  12. ^ Prove generali 2004, p. 47; Parɔl 2013, p. 275
  13. ^ Archivio Nato Frascà, Materiali vari, Biografie, __________.
  14. ^ Collezione digitale di Bianco e Nero. Si vedano i numeri 7 e 11 del 1955 e 1, 5-6, 7 e 8 del 1956.
  15. ^ l'esposizione è recensita da Sandra Orienti, in Cronache, febbraio 1958. La Orienti nota le derivazioni espressioniste e da Rouault.
  16. ^ Premio San Fedele, 3° premio. Citato a partire da 60 artisti astratti, catalogo della 312ª mostra della Galleria Numero, Firenze, 1961.
  17. ^ Marisa Volpi, Nato Frascà all’Odyssia, in Avanti!, ___ 1961.
  18. ^ Prove generali 2004, p. 8
  19. ^ Giovanna dalla Chiesa, Alle origini della creazione, pp. 172-173.
  20. ^ Bruno Di Marino, Andrea La Porta e Marco Meneguzzo (a cura di), Lo sguardo espanso. Cinema d'artista italiano 1912-2012 (catalogo mostra Complesso Monumentale del San Giovanni, Catanzaro), Cinisello Balsamo, Silvana, 2012, p. 235. Anche Archivio Nato Frascà, Cinema e documentari, Cinema, Elenco collaborazioni con registi (4 fogli manoscritti).
  21. ^ Parɔl 2013, p. 259-262, dove sono pubblicate quattro lettere di Argan.
  22. ^ Archivio Nato Frascà, Carteggi e lettere, Lettera di presentazione di Giulio Carlo Argan (1961); Lettera di presentazione di Palma Bucarelli (1961).
  23. ^ Prove generali 2004, p. 8. E' pubblicata anche una foto di Antonioni che discute con Frascà, all'esterno della casa in cui si svolgono le scene iniziali. Nel corso del dialogo tra gli attori Monica Vitti e Francisco Rabal si intravede un'opera di Frascà.
  24. ^ Prove generali 2004, p. 9
  25. ^ Stanley William Hayter, in sito Enciclopedia Italiana Treccani
  26. ^ Prove generali 2004, pp. 9-11; Pasquale Santoro, in sito Accademia di San Luca
  27. ^ L’Arte, all’ombra di un’altra luce, tavv. 13-15
  28. ^ L’Arte, all’ombra di un’altra luce, tav. 16; Immagine ovvia 1975, pp. 12-13
  29. ^ Luciano Caramel e Patrizia Ferri (a cura di), Gruppo Uno: 1962-67. Gastone Biggi, Nicola Carrino, Nato Frascà, Achille Pace, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini. Gli anni sessanta a Roma nelle collezioni della Galleria civica di Termoli, Roma, Joyce & co., 1998.; Gastone Biggi, Io gli anni sessanta e il Gruppo 1, Bologna, Bora, 1994.
  30. ^ Biggi, p. 123
  31. ^ Gruppo Uno: 1962-67, p. ____
  32. ^ Giulio Carlo Argan, Sei pittori romani, Palma Bucarelli, Un impegno etico, Nello Ponente, Nuova volontà di costruzione, in Gruppo Uno, catalogo mostra Galleria Quadrante, Firenze, 1963. Il testo è pubblicato nella rivista mensile della Galleria, Quadrante. Studio d'arte contemporanea di Matilde Giorgini, n. 18, febbraio 1963.
  33. ^ si vedano le dichiarazioni del Gruppo Dichiarazione di poetica (1963) e La poetica della percezione (1964) e Spazio Geometria Strutture Collaborazione (1965), in Gruppo Uno: 1962-67, pp. 77-83
  34. ^ Gruppo Uno: 1962-67, pp. 9-13; 19-20; Biggi, pp. 51, 123; Mariastella Margozzi, Arte programmatica, arte cinetica. Categorie e declinazioni attraverso le poetiche", in Arte programmata e cinetica, da Munari a Biasi a Colombo e…, catalogo della mostra Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, Il Cigno, 2012, pp. 32, 40.
  35. ^ Gruppo Uno: 1962-67, pp. 25-29
  36. ^ Palma Bucarelli, Un impegno etico, in Gruppo Uno, catalogo mostra Galleria Quadrante, Firenze, 1963
  37. ^ Filiberto Menna, in Gruppo Uno e Antonio Calderara, presentazione mostra Galleria Libreria Guida, Napoli, 1966; Prove generali 2004, p. 23
  38. ^ Franco Sossi, Dall'Occhio al Cervello. Gruppo 1 di Roma. Carrino, Frasca, Uncini, Taranto, Magna Grecia, 1965, pp. 22-23.
  39. ^ Immagine ovvia 1975, pp. 8, 19-27; Prove generali 2004, p. 13
  40. ^ Bruno Di Marino, Frascà: il fattore 'Kappa' ovvero le rapide dell'inconscio, in Sguardo inconscio azione. Il cinema sperimentale e underground a Roma (1965-1975), Roma, Lithos, 1999, pp. 17; 41-45. Nato Frascà: i moti dell’inconscio, in Piero Pala (a cura di), Italian Experimental Cinema V1 ’08. Mostra del cinema d’artista italiano dalle origini del Futurismo al nuovo millennio, Mosciano S. Angelo, Multiprogress, 2008, pp. 35-36.
  41. ^ Immagine ovvia 1975, pp. 28-31; Prove generali 2004, pp. 14-15
  42. ^ 33^ Biennale Internazionale d'Arte. Venezia, 18 giugno-16 ottobre 1966, catalogo della mostra, Venezia, Stamperia di Venezia, 1966, pp. ____, SBN IT\ICCU\NAP\0119448 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto). Descrizione delle opere in mostra, in XXXIII Biennale di Venezia, GRUPPO 1: CARRINO FRASCA’; UNCINI, Venezia 18 giugno 1966 (pieghevole).
  43. ^ Verdi, La traviata. Mirella Freni, Renato Cioni, Piero Cappuccilli, Orchesta and Chorus of Royal Opera House Covent Garden, dir. Carlo Maria Giulini (registrazione dal vivo, Londra 1967), CD Frequenz, 1989; Verdi, La traviata - Freni/Cioni/Cappuccilli; Giulini, 1967 London (Acts 3 & 4/time coded) DVD
  44. ^ The grand new days of Opera, in Observer, 5 ottobre 1967, pp. 42-43; Claude Rostand, La Traviata travestie... par le magicien Visconti à Covent Garden, in Le Figaro Litteraire, 2 maggio 1967; Viscontiana. Luchino Visconti e il melodramma verdiano, Milano, Mazzotta, 2001, pp. 55, 67-68, 99-105, 134-135. Alcuni dei bozzetti di Frascà per le scene della Traviata londinese sono conservati nel Fondo Luchino Visconti presso la Fondazione Istituto Gramsci di Roma; altri presso l'Archivio Nato Frascà.
  45. ^ Immagine ovvia 1975, pp. 32-33; Prove generali 2004, pp. 15-16
  46. ^ Immagine ovvia 1975, pp. 35-38
  47. ^ Rebis: ventidue sculture di Nato Frascà, Studio Farnese, Roma, 1971 (con scritti di Fabio Carpi, Paolo Fossati, Ugo Leonzio, Nelo Risi)
  48. ^ ____
  49. ^ Mirella Bentivoglio, Rebis a Spoleto, ___ 1971
  50. ^ Veneranda Carrino, 40ISIA :: di Progetto in Progetto, su Design per la condivisione, 22 maggio 2014. URL consultato il 10 luglio 2016.
  51. ^ Orizzonti 1960-1978. Vado-Verso-Dove-Vengo. Omaggio a Nato Frascà, brochure della rassegna di film e video realizzata al Cinema Trevi ,Roma (a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale di Roma e Archivio Nato Frascà), 2012; Lo sguardo espanso 2012, p. 235. Nell'ordine di trasmissione: Il Futurismo (26/02/1969), Dibattito sul Futurismo (9/04/1969), Munch, l’inquietudine: una mostra a Parigi (21/05/1969), Mondrian. L’occhio come coscienza (16/07/1969), Céline. Viaggio al centro del delirio (7/10/1970), Biennale di Venezia 1970. Padiglione sperimentale arte come ricerca (19/10/1970), Marcel Duchamp. Oltre lo specchio (10/02/1971). Il documentario sul Movimento operaio non ha l'approvazione finale della RAI. Archivio Nato Frascà: Cinema e documentari, Documentari, Elenco documentari realizzati (foglio dattiloscritto, ____), RAI TECHE. Codici RAI e titoli (foglio dattiloscritto, ____).
  52. ^ Informazione leimotiv – L’informazione è ciò che conta, su Mostra internazionale del cinema di Venezia, settembre 2009. URL consultato il 12 luglio 2016. in Omaggio a Nato Frascà, su Cineteca Nazionale di Roma, proiezione del 18 aprile 2012. URL consultato il 12 luglio 2016.
  53. ^ Adriano Bellotto, La memoria del futuro. Film d'arte, film e video industriali Olivetti: 1949-1992, Città di Castello, Grafica Tevere, 1994, pp. 82, 148.
  54. ^ Immagine ovvia 1975, pp. 8, 40.
  55. ^ Immagine ovvia 1975, p. 41; Prove generali 2004, p. 21
  56. ^ Immagine ovvia 1975, pp. 42-43; Joachim Pfeufer, Rebis-Kubus-Cosmos. Note sugli archetipi e sulle strutture, Parigi, 1975
  57. ^ Ezia Gavazza, in Nato Frascà dal 1963 al 1973, catalogo mostra Galleria Unimedia, Genova, 1973.; Luigi Lambertini, in Immagine ovvia 1975, pp. 62-63
  58. ^ Immagine ovvia 1975, pp. 46-53
  59. ^ Giulio Carlo Argan, Enrico Crispolti, in Immagine ovvia 1975, pp. 56-57 e 58-59.
  60. ^ Prove generali 2004, pp. 16-17; Giorgio Cortenova, in Nato Frascà, catalogo mostra Galleria Beniamino, Sanremo, 1976.
  61. ^ ___
  62. ^ Immagine ovvia 1975, p. 44
  63. ^ Santo Ficara 2004, p. 5
  64. ^ a b Ico Parisi (a cura di), Operazione Arcevia. Comunità esistenziale, Como, Nani, 1976. Sito dedicato alla Operazione Arcevia, su operazionearcevia.com. URL consultato il 14 luglio 2016.
  65. ^ manifesto dell'esposizione Operazione Arcevia: Biennale di Venezia del 1976, su asac.labiennale.org. URL consultato il 14 luglio 2016.
  66. ^ Documenti 77. L’Interrogazione sistematica: Frascà, Minoli, Scaccabarozzi, testi di Brunella Antomarini, Giovanni Anzani, Luciano Caramel, Attilio Marcolli, Paola Mola, Claudia Terenzi, Alberto Veca, Erba, Grafica Rogese, 1978.
  67. ^ Attilio Marcolli, Brunella Antomarini e Paola Mola, in Documenti 77, pp. 2-5, 72-74 e 96
  68. ^ Documenti 77, pp. 68-71
  69. ^ DIDATTICA 2 PERCHE’ E COME. Premio Silvestro Lega 1977, Faenza, Unione Tipografica, 1977, pp. ___, SBN IT\ICCU\SBL\0324346 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  70. ^ L’Arte, all’ombra di un’altra luce, p. 131; Parɔl 2013, p. 278
  71. ^ Prima mostra della GRUPPORIPETTA spa, catalogo della mostra, Roma, aprile 1977, Marino, Stampa Palozzi, 1977, SBN IT\ICCU\UBO\3971783 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  72. ^ Nato Frascà. Esperienze e ricerche dal 1963 al 1978, foglio di presentazione scritto dall'autore, distribuito alla mostra presso la Galleria Lorenzelli di Bergamo (13 aprile-27 maggio 1978); Nato Frascà, catalogo mostra Sala comunale d’arte Contemporanea, Alessandria, 1978.
  73. ^ L’Arte, all’ombra di un’altra luce, pp. 54-55
  74. ^ Archivio Nato Frascà, Scritti, LABYRINTHUS (raccolta di scritti dell'autore dal, per, intorno, nel verso il, sul, al ,del Labirinto dal 1965).
  75. ^ Artericerca 78. 1ª rasssegna di ricerche ed esperienze visive a Roma e Provincia. Documento per la sezione curata da Mirella Bentivoglio, Roma, 1978 ; Prove generali 2004, p. 20
  76. ^ Prove generali 2004, p. 20
  77. ^ Sguardo inconscio azione 1999 p. 46;Italian Experimental Cinema 2009 pp. 101-102
  78. ^ Lo sguardo espanso 2012 p. 218
  79. ^ sulle varie determinazioni del Selbst in Jung: Paolo Francesco Pieri, “Sono io, questo?” Ovvero, il Selbst nel pensiero di C.G. Jung (PDF), su Atque. Materiali tra filosofia e psicoterapia. URL consultato il 31 luglio 2016. Per i rapporti tra la visione del mondo di Frascà e alcuni aspetti del pensiero di Jung, si veda: Rodrigo Boggero, "Sua eminenza" Jung. Religione laica e Weltanschauung di Frascà, in Parɔl 2013, pp. 245-258
  80. ^ SELBST 1978 - Dodici modi di scrivere la parola, più un'Opera-Messaggio; in: Premio Campigna. Ventitreesima edizione. Santa Sofia-Forlì, catalogo della mostra Agosto-Ottobre 1979, Forlì, Associazione Pro-Loco Santa Sofia di Romagna, 1979, p. ____, SBN IT\ICCU\RAV\0289728 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  81. ^ L'Arte è ciò che le è estraneo, Documenti sull'esposizione al Palazzo Albertini di Forlì, febbraio-marzo 1980, Forlì, Litografia N. Filograf, 1980.
  82. ^ Nato Frascà: opere dal 1961 al 2001, catalogo mostra Museo diocesano e Porta Napoletana, Velletri, marzo 2001, Velletri, Veliternagrafica, 2001, pp. 30-31.
  83. ^ Nato Frascà, L'Arte e ciò che le è estraneo, in L'Arte è ciò che le è estraneo, pp. 7-8.
  84. ^ Archivio Nato Frascà, Associazioni-Centri-Comitati, C.R.E.O. (Centro Ricerche Estetiche Operative), Comunicato stampa, 1980.
  85. ^ proiettato inizialmente all'Istituto di Scienze dello Spettacolo del Magistero di Roma (Giornale d'Italia, 16 aprile 1981), viene acquisito dal Dipartimento Scula Educazione della RAI e trasmesso in due puntate, con intervista all'autore il 18 e 25 marzo 1983 (Radiocorriere TV, Anno LX, n. 11, 13/19 marzo 1983, p. 25; Radiocorriere TV, Anno LX, n. 12, 20/26 marzo 1983, p. 25.
  86. ^ la prima intervista con Frascà sul lavoro svolto con i bambini appare in Giovanni Ferrieri, Come baby-sitter, zero, in Europeo, 15 dicembre 1980, pp. 119-121. Un resoconto completo dell'esperienza in OperazioneSassodigommapiuma, in Quadernicinema 12, supplemento a Bollettinocinema, novembre 1983.
  87. ^ L’Arte, all’ombra di un’altra luce, pp. 12-21, 140-142; Parɔl 2013, pp. 205-206
  88. ^ Parɔl 2013 pp. 210-226, dove sono contenute testimonianze e riflessioni degli allievi.
  89. ^ Nato Frascà, La linea latente, in Sinestesia arti terapia, Atti del 3° Convegno nazionale Globalità dei Linguaggi (1998), Bologna, Clueb, 1999, pp. 89-107.
  90. ^ L’Arte, all’ombra di un’altra luce, pp. 48-67
  91. ^ L’Arte, all’ombra di un’altra luce, pp. 69-75
  92. ^ _____
  93. ^ ____
  94. ^ ____
  95. ^ ____
  96. ^ La linea latente 1999, p. ___
  97. ^ _____
  98. ^ _____
  99. ^ _____
  100. ^ _____

Bibliografia

Generale e sull'attività artistica

  • Galleria Nazionale d'Arte & MAXXI. Le collezioni 1958-2008, Milano, Electa, 2009, ISBN 978-88-370-7021-2.
  • Guida agli archivi d'arte del '900 a Roma e nel Lazio, a cura de La Quadriennale di Roma Fondazione, Roma, Palombi, 2009, ISBN 978-88-6060-230-5.
  • Materiali 1; Materiali 2: Sull’opera come campo (testi di Antonello Armando, L. Bernardi, N. Corradini, Nello Ponente), Carrara, Accademia di Belle Arti,1974
  • La Pittura in Italia, vol 2. 1945-1990 (tomi 1 e 2) e vol. 3. Le ultime ricerche, Milano, Electa, 1993-1994, ISBN 88-435-3982-5, SBN IT\ICCU\RER\0012608 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Scritture per... Frascà, in Parɔl - Quaderni d’arte e di epistemologia, a cura di Paolo Antinucci, n. 24, luglio/dicembre 2013, ISBN 978-88-6025-313-2.
  • Paolo Antinucci, Finestra – Fontana dell’Apocalisse e della Gaja Scienza, Mostra del Gioiello Valenzano, Valenza Po, 1984
  • Brunella Antomarini, in L’interrogazione sistematica: Frascà, Minoli, Scaccabarozzi. Documenti da Gallignano, Gallignano, Centro Gallignano Arte, 1977, SBN IT\ICCU\LO1\0901178 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Giuseppe Appella, Nell’immediatezza e nella velocità del tratto il segno grafico anticipa il significato, in L’Osservatore Romano, 28 marzo 1999.
  • Giuseppe Appella, La pittura come metodo di conoscenza, in Nato Frascà. Opere dal 1961al 2001, catalogo mostra Museo Diocesano e Porta Napoletana, Velletri, Veliternagrafica, 2001, SBN IT\ICCU\RAV\1898494 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Giulio Carlo Argan, Calderara e Gruppo 1: Carrino Frascà Uncini, Milano, Scheiwiller, 1966, SBN IT\ICCU\UBO\151688 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Giulio Carlo Argan, L' arte moderna 1770/1970, Firenze, Sansoni, 1970, SBN IT\ICCU\RMS\0118711 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Giulio Carlo Argan, Sei pittori romani, in Gruppo Uno, catalogo mostra Galleria Quadrante, Firenze, 1963
  • Eugenio Battisti, _____________, in Gruppo 1: Gastone Biggi, Nicola Carrino, Nato Frascà, Achille Pace, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini, catalogo mostra Galleria Rotta, Genova, Edizioni dell'Ateneo, 1963, SBN IT\ICCU\USM\1735770 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Mirella Bentivoglio, Rebis a Spoleto, in Il Margutta, Anno IV, luglio-agosto 1971, n. 7-8
  • Mirella Bentivoglio, in Artericerca ’78, catalogo mostra Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1978
  • Germano Beringheli, Il relativismo di Nato Frascà, in Il Lavoro, 1973.
  • Gastone Biggi, Io gli anni sessanta e il Gruppo 1, Bologna, Bora, 1994, ISBN 88-85345-38-7.
  • Palma Bucarelli, Un impegno etico, in Gruppo Uno, catalogo mostra Galleria Quadrante, Firenze, 1963
  • Palma Bucarelli, La Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma – Valle Giulia), Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1973, SBN IT\ICCU\FER\0149659 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Luciano Caramel, La terza via del Gruppo Uno, in Gruppo Uno: 1962-67. Gastone Biggi, Nicola Carrino, Nato Frascà, Achille Pace, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini. Gli anni sessanta a Roma nelle collezioni della Galleria civica di Termoli, catalogo della mostra alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Termoli, Roma, Joyce & co., 1998, ISBN 88-85074-44-8.
  • Cristina Cary e Nidia Morra, Baghdad hailulà, in D’Ars, anno trentacinquesimo - n. 3, n. 144, dicembre 1994
  • Giorgio Cortenova e Marisa Vescovo, in Nato Frascà, catalogo mostra Galleria Beniamino, Sanremo, 1976, SBN IT\ICCU\LO1\0903283 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Enrico Crispolti, Erotismo nell'arte astratta e altre schede per una iconologia dell'arte astratta, Trapani, Celebes, 1997, SBN IT\ICCU\SBL\0018440 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Giovanna dalla Chiesa (a cura di), Nato Frascà. Da Frascà a Frascà: dipinti, disegni, strutture 1959-2003 (catalogo mostra), Roma IT, Tipografia Aurelia '72, 2004.
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  • Giovanna dalla Chiesa, Alle origini della creazione. La parabola storica, umano-artistica di Nato Frascà, in Parɔl - Quaderni d’arte e di epistemologia, n. 24, luglio/dicembre 2013, ISBN 978-88-6025-313-2.
  • Patrizia Ferri, Percezione della realtà e visione del mondo, progetualità e partecipazione: la genesi del Gruppo Uno, un’ipotesi operativa e teorica di superamento, in Gruppo Uno: 1962-67. Gastone Biggi, Nicola Carrino, Nato Frascà, Achille Pace, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini. Gli anni sessanta a Roma nelle collezioni della Galleria civica di Termoli, catalogo della mostra alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Termoli, Roma, Joyce & co., 1998, ISBN 88-85074-44-8.
  • Ezia Gavazza, in Nato Frascà dal 1963 al 1973, catalogo mostra Galleria Unimedia, Genova, 1973.
  • Armando Gentilucci, Introduzione alla musica elettronica, Milano, Feltrinelli, 1972, SBN IT\ICCU\SBL\0455075 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Giuseppe Marchiori, ________, in Opere dal 1971 al 1978, catalogo mostra Galleria Due Torri, Bologna, 1978.
  • Attilio Marcolli, Gennaio 78, in L’interrogazione sistematica: Frascà, Minoli, Scaccabarozzi, catalogo mostra Centro Rizzoli, Galleria Vittorio Emanuele, Milano, 1978.
  • Barbara Martusciello, presentazione a Nato Frascà. Antologica 1962-67, il periodo del Gruppo Uno, mostra Galleria del Mascherino, Roma, 2005.
  • V.M. [Vera Marzot], Curriculum, in Filmcritica, settembre 1968.
  • Filiberto Menna, in Calderara – Gruppo 1 (Carrino – Frascà – Uncini), catalogo mostra Libreria-Galleria Guida, Napoli, 1966.
  • Fernando Miglietta, Futurismo: linea sino a Peruzzi, Cosenza, Il Calabrese, 1975, SBN IT\ICCU\RCA\0641579 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
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  • Pierre Restany, Cézanne-Matisse-Duchamp: la Tavola delle Tentazioni di Nato Frascà, in Art & Tabac, catalogo mostra Riccione-Roma, 1994.
  • Pierre Restany, Prefazione, in Nato Frascà, L’Arte, all’ombra di un’altra luce. Viaggio nello Scarabocchio degli adulti attraverso la Psiconologia, prefazione di Pierre Restany, Formello, Tipografia G. De Cristofaro, 1998, SBN IT\ICCU\RMS\1340331 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Stefano Romanelli (Archivio Nato Frascà), Clinamen. Quattro sponde dai documenti dell’Archivio Nato Frascà, in Parɔl - Quaderni d’arte e di epistemologia, n. 24, luglio/dicembre 2013, ISBN 978-88-6025-313-2.
  • Franco Sossi, Dall'Occhio al Cervello. Gruppo 1 di Roma. Carrino, Frasca, Uncini, Prefazione di Giulio Carlo Argan, Taranto, Magna Grecia, 1965, SBN IT\ICCU\SBL\0536262 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
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  • Lorenza Trucchi, Le mostre d’arte a Roma, in La Fiera Letteraria, 9 marzo 1958.
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  • Marisa Vescovo, Rebis-Kubus-Freccia, in Artificina. Proposte d'arte contemporanea, anno I, gennaio-marzo 1977, n.1.
  • Marisa Vescovo, Italo Mussa e Silvana Sinisi, in Metafisica del quotidiano, catalogo mostra Galleria d'arte moderna (a cura di Franco Solmi), Bologna, 1978, SBN IT\ICCU\SBL\0171800 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Marisa Volpi, Nato Frascà all’Odyssia, in Avanti!, ___ 1961.
  • Marisa Volpi, Nato Frascà, in Leggere, anno VIII, 1962.

sulla scenografia e sul cinema

  • 25 years of opera and ballet. Covent Garden, Royal opera house, Catalogo mostra Victoria & Albert Museum, Londra, Shenval, 1971, SBN IT\ICCU\TO0\1660732 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Dossier sul cinema surrealista e sperimentale, in Fantazaria, anno II, n. 3-4, gennaio-febbraio 1967.
  • L'informazione è ciò che conta, in Il cinema e l'automobile, n. 2, luglio-settembre 1969.
  • Visconti e il suo lavoro, catalogo mostra Castello Sforzesco, Milano, Electa, 1981, SBN IT\ICCU\CFI\0027617 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Antonello Armando, Kappa, in Materiali 1, Carrara, Accademia di Belle Arti,1974
  • Adriano Bellotto, La memoria del futuro. Film d'arte, film e video industriali Olivetti: 1949-1992, Città di Castello, Grafica Tevere, 1994, SBN IT\ICCU\RAV\0232217 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Fernando Birri, Kappa di Frascà, un film di su e per i cinemutanti, in Filmcritica, settembre 1968.
  • Caterina D'Amico de Carvalho (a cura di), Viscontiana. Luchino Visconti e il melodramma verdiano, Milano, Mazzotta, 2001, ISBN 88-202-1518-7.
  • Bruno Di Marino, Sguardo inconscio azione. Il cinema sperimentale e underground a Roma (1965-1975), Roma, Lithos, 1999, ISBN 88-86584-35-0.
  • Bruno Di Marino e Annamaria Licciardello, Off & Pop. Cinema sperimentale in Italia: '60-'80, Roma, Domograf, 2012, SBN IT\ICCU\TO0\1896851 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Angela Madesani, Le icone fluttuanti: storia del cinema d'artista e della videoarte in Italia, Milano, Mondadori, 2002, ISBN 88-424-9722-3.
  • Piero Pala (a cura di), Italian Experimental Cinema V1 ’08. Mostra del cinema d’artista italiano dalle origini del Futurismo al nuovo millennio, Mosciano S. Angelo, Multiprogress, 2008.
  • Fernanda Pivano, Manovelle fuori canale – I filmatori italiani da underground a indipendenti a collettivi, in Domus, n. 477, agosto 1969.
  • Nello Ponente, Kappa, in Nuove tecniche d'immagine. VI Biennale internazionale d'arte, catalogo mostra San Marino, Venezia, Alfieri edizioni d'arte, 1967, SBN IT\ICCU\SBL\0552071 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Carla Subrizi (a cura di), Baruchello e Grifi. Verifica incerta. L’arte oltre i confini del cinema, Roma, Derive&Approdi, 2004, ISBN 88-88738-40-1.

sulla Psiconologia, psicoanalisi, psicologia

  • Il contributo sophianalitico all’VIII Congresso internazionale dell’International Society of Prenatal Psycology (1986), Roma, Sophia University, 1987.
  • In principio era il corpo…, Atti del 1° Convegno nazionale Globalità dei Linguaggi (1996), Fuori Thema, 1997, SBN IT\ICCU\TO1\0004938 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • L'integrazione: nuovo modello di sviluppo, Atti del 2° Convegno nazionale Globalità dei Linguaggi, (1997), Roma, Borla, 1998, ISBN 88-263-1263-X.
  • Psicoanalisi, arte, persona, Milano, Franco Angeli, 1987, SBN IT\ICCU\CFI\0109884 Controllare il valore del parametro sbn (aiuto).
  • Eclario Barone, Franca D’Angelo, Maria Iacomini, Gaspare Lombardo, Tiziana Parziale, Daniela Pergreffi, Frammenti di Teoria dello Scarabocchio, in Parɔl - Quaderni d’arte e di epistemologia, n. 24, luglio/dicembre 2013, ISBN 978-88-6025-313-2.
  • Paola Giovetti, In un brutto Scarabocchio tutta la vita, in Domenica del Corriere, n. 46, anno 89, 12 novembre 1987.
  • Laura Marrucci, Il gesto dello scarabocchio, in Arti terapie, n. 2/3, anno V, febbraio-marzo 1989.

Videografia

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