Arsuf
Arsūf (la seleucide Apollonia) è il nome d'una località palestinese a 16 chilometri a settentrione di Giaffa. Nel 640 la città venne conquistata dai musulmani che la ribattezzarono con il suo nome semitico di Arsuf e la fortificarono con una cinta di mura ed un fossato, con lo scopo di trasformarla in un caposaldo contro i continui attacchi dal mare delle flotte bizantine. Nell'809, con la morte del califfo abbaside Hārūn al-Rashīd, la comunità samaritana venne distrutta e il suo tempio demolito.
Nel 1101 Arsuf venne occupata da Baldovino I di Gerusalemme e dal suo esercito. Fu ribattezzata Azotus, fu ricostruita la cinta di mura e nacque così la Signoria di Arsur, vassalla del Regno di Gerusalemme. Nel 1187, con la caduta di Gerusalemme, la città venne nuovamente conquistata da Saladino, ma il 6 settembre 1191, a seguito di una battaglia tra le armate di Riccardo Cuor di Leone e Saladino, che vide la sconfitta di quest'ultimo, la città tornò nuovamente in mano cristiana.
Nel 1207 Giovanni di Ibelin Signore di Beirut, assunse anche la signoria di Arsuf, prendendo in moglie Melisenda di Arsuf. Il titolo venne ereditato dal loro figlio Giovanni di Arsur e dal figlio maggiore di quest'ultimo Baliano di Arsuf che nel 1241 edificò nuove mura, la fortezza e il porto. Dal 1261 la città venne governata e presidiata dagli Ospitalieri.
La località rimase in mano ai Crociati fino al 1265, anno in cui il sultano mamelucco Baybars Bunduqdārī la espugnò al termine di un assedio durato 40 giorni. La città era difesa da circa 300 Ospitalieri che combatterono duramente fino a quando furono costretti alla resa dopo aver perduto circa un terzo delle loro forze. La resa venne accettata con la condizione di lasciare in libertà i difensori. La promessa non fu tuttavia mantenuta da Baybars che li uccise tutti, radendo in seguito al suolo la fortezza e le mura nel timore che potesse essere riutilizzata dai Crociati. La distruzione della città fu totale ed essa non venne mai più ricostruita. I suoi resti sono ancora oggi visibili.