Il Business Process Modeling è l'attività di rappresentazione dei processi nella situazione "as-is" e "to-be". La mappatura dei processi reali ("così come sono") e di quelli a tendere sono dua attività nettamente distinte, in cui l'analisi dell'as-is serve a definire i miglioramenti dei processi formalizzati nel "to-be".

Manager ed analisti tendono a migliorare efficienza ed efficacia dei processi, ovvero a ridurre i costi e accrescere la qualità intesa come soddisfazione del cliente. Gli interventi nel to-be possono essere di tipo incrementale ed essere inclusi nell'ambito del BPM, o di tipo radicale aprendo la tematica del Business Process Reengeneering, possono riguardare tecnologia e/o organizzazione.

Esistono software proprietari di modellazione dei processi, quali Aris e Mega, che garantiscono un'interoperabilità fra loro e con gli standard aperti di modellazione, in modo da evitare una costosa perdita di informazione nella migrazione dei dati da un linguaggio all'altro. Tali software implementano una metodologia proprietaria, fatta di particolari oggetti e regole, che è "emebedded" nel prodotto. L'utilizzo della metodologia è legato all'acquisto di licenze del relativo prodotto.

I linguaggi possono essere uno strumento di rappresentazione dei processi e supporto decisionale ai manager, ed un potente tool di "programmazione". In questo caso, mentre il processo viene "pensato" e disegnato per via grafica, il tool genera parti del codice necessario all'automazione di processi esistenti (nell'ambito del Workflow e del Work Force Automation) o all'esecuzione del nuovo processo. Fra questi linguaggi, ricordiamo il Business Process Modeling Notation (BPMN), Business Process for Execution Language (BPEL), Unified Modeling Language (UML).