Chiesa di Maria Santissima del Soccorso (Palmi)
La chiesa di Maria Santissima del Soccorso[1] è un luogo di culto cattolico della città di Palmi. È ubicata nel centro storico e prospetta sulla piazzetta del Soccorso. Conosciuta come Chiesa del Soccorso, venne eretta a parrocchia il 30 maggio 1733[4] ed al suo interno è custodita e venerata la statua lignea settecentesca della Madonna del Soccorso.
Chiesa di Maria Santissima del Soccorso | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Località | File:Palmi-Stemma.pngPalmi |
Coordinate | 38°21′19.08″N 15°50′41.17″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Titolare | Madonna del Soccorso[1] |
Diocesi | Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi[1] |
Stile architettonico | Architettura barocca |
Inizio costruzione | XVI secolo (prima chiesa di cui si abbia documentazioni)[2] |
Completamento | 1788 (chiesa attuale)[3] |
Sito web | parrocchiamariassdelsoccorso.it/ |
Storia
Fin dal XVI secolo a Palmi risulta presente una chiesa dedicata alla Madonna del Soccorso[5] e nel 1533 all'interno di questo luogo di culto accadde un evento storicamente definito come «il miracolo di Palmi».[6] Inoltre le cronache del tempo riportano che, in quel periodo, la chiesa venne visitata dal beato cappuccino Lodovico Comi di Reggio Calabria, che predicò fuori l'edificio davanti ad una moltitudine di persone.[7]
La chiesa è citata inoltre nella visita ex limina a Palmi di mons. Marcantonio Del Tufo, vescovo della Diocesi di Mileto, nel 1586.[8] Sopra l'altare maggiore[9] vi era un quadro della Madonna del Soccorso[10] e sette erano gli altari laterali dedicati rispettivamente a San Leonardo, a San Paolo, all' Angelo, a Santa Caterina[11], all' Annunziata[12], alla Madonna dell'Itria[13] ed uno senza titolo. All'interno della chiesa aveva già sede la congrega del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima del Soccorso,[14] che risulta a tutt'oggi esistente e stabilita in questo luogo di culto.
Il 30 maggio del 1733 la Chiesa del Soccorso venne eretta a nuova parrocchia cittadina dal vescovo della Diocesi di Mileto Mons. Ercole Michele Ajerbi d'Aragona, assegnandole la giurisdizione sul rione Cittadella.[15][4]
A seguito del terremoto del 1783 la chiesa del Soccorso venne demolita e successivamente ricostruita nel 1788.[3]
La chiesa fu danneggiata nuovamente dal terremoto del 1894, risultando tra i luoghi di culto cittadini maggiormente colpiti dal sisma,[16] nonché dal terremoto del 1908.[3]
Negli anni settanta dello scorso secolo la chiesa fu oggetto di lavori di ristrutturazione.[17] Lavori di restauro dell'edificio sono stati invece effettuati dopo il 2000.[18]
Descrizione
All'esterno la chiesa presenta una facciata a capanna in stile neoclassico,[19] senza aperture, con coppie di lesene sormontate da capitelli ionici. Al centro il portale d'ingresso è incorniciato da un piccolo protiro in pietra formato da due semicolonne che sostengono la trabeazione. Le facciate laterali non presentano elementi architettonici ad esclusione di monofore a semicerchio.
Al suo interno la chiesa è formata da una sola navata.[3] La volta è realizzata a cassettoni, mentre il pavimento e la zoccolatura in marmo furono progettati, intorno agli anni settanta, dall'architetto palmese Nino Bagalà.[3]
Le opere d'arte collocate nelle pareti laterali della chiesa sono le seguenti:
- un altare laterale con un complesso statuario ligneo della Deposizione;[3]
- un quadro raffigurante la Madonna del Rosario, con sottostante confessionale in legno;[3]
- un altare laterale consacrato a Santa Rita da Cascia,[3] con statua lignea e pala d'altare denominata "i miracoli di Santa Rita" (1937) realizzata da Carmelo Tripodi;[20]
- un altare laterale con tela raffigurante San Francesco di Paola;[3]
- un altare laterale con statua del Sacro Cuore di Gesù;
- una fonte battesimale, realizzata in legno, con soprastante una tela raffigurante il Battesimo di Gesù (2001), opera del pittore Antonio Gambacorta;[3]
- un quadro di San Filippo Smaldone;
- le stazioni della via Crucis (1937), realizzate anch'esse da Carmelo Tripodi.[20]
Sopra il presbiterio, ai due lati, sono collocati due dipinti di San Paolo e di San Pietro mentre sopra l'altare maggiore vi è un'edicola nella quale è posta una statua lignea di Maria Santissima del Soccorso (XVIII secolo), realizzata dall'artista Domenico De Lorenzo.[3]
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Il quadro della Madonna del Rosario.
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La statua di Santa Rita di Cascia.
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La tela di San Francesco di Paola.
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Statua del Sacro Cuore di Gesù.
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Dipinto del Battesimo di Gesù.
Feste e ricorrenze
- Festa di Maria Santissima del Soccorso (prima domenica di agosto);[21]
- Processione del "Trionfino" del Sacro Capello verso il Duomo (il giorno che precede l'ultima domenica di agosto - evento correlato alla Varia di Palmi);
- Raduno della corporazione dei marinai della Varia (ultima domenica di agosto - evento correlato al corteo storico della Varia di Palmi);[22]
- Affruntata tra le statue della Madonna del Soccorso e dell'Immacolata (8 dicembre).[23]
Note
- ^ a b c Chiesa di Maria Santissima del Soccorso, su chieseitaliane.chiesacattolica.it. URL consultato il 29 settembre 2016.
- ^ Gualtieri, p. 303
- ^ a b c d e f g h i j k La voce del Tirreno, 5 marzo 2009 anno 3 n. 3 (PDF), su lavocedeltirreno.it. URL consultato il 24 settembre 2016.
- ^ a b De Salvo, pagg. 232-233
- ^ Gualtieri, p. 303
- ^ A spasso per un comune dal sapore antico, su rete.comuni-italiani.it. URL consultato il 29 settembre 2016.
- ^ De Salvo, pag. 155
- ^ Rettore e beneficiato era l'arciprete Minico Porfida, nominato con bolla pontificia. L'entrata era costituita da 7,00 ducati che si riscuotevano ogni anno da diciotto censi dovuti dallo stesso numero di debitori. Il sacro arredamento comprendeva due calici con le coppe e le patene d'argento, una pianeta di damasco bianco con la croce di raso rossa, due tunicelle, una pianeta di velluto rosso ed un'altra di tela gialla, sei avantaltari di diversi tessuti e colori, due camici con i cingoli e gli amitti e le stole ed i manipoli, venticinque tovaglie d'altare, tre messali, uno stendardo di damasco bianco con la frangia verde, una croce di legno dorata ed il velo di damasco rosso. La chiesa era pavimentata e coperta a volta con la cupola, vi erano le sepolture, un'acquasantiera di marmo fissata al muro con alcuni ferri, due campane e la porta con la serratura e la chiave.
- ^ Questo era provvisto di tre tovaglie e di due candelieri, e dell'avantaltare di seta rossa e bianca.
- ^ Dipinto ad olio con l'immagine della Madonna del Soccorso con le cornici e le colonne dorate.
- ^ Nell'altare di Santa Caterina si celebravano due messe alla settimana di lunedì e di venerdì per un legato di 2,40 ducati annui lasciato dal fu Giacomo Cernicola. Ridotta già all'epoca a metà la contribuzione, si celebrava una sola messa.
- ^ L'altare dell'Annunziata era di patronato di Giulio Cazzoia, che versava l'elemosina di 1,20 ducati all'anno per una messa ogni lunedì.
- ^ La devozione alla Madonna dell'Itria era mantenuta da mastro Giuseppe Cali, che per una messa ogni martedì 1,20 ducati ogni anno per un lascito del fu Geremia Cali, e dava anche mezzo cafiso d'olio perché si potesse tenere accesa la lampada.
- ^ LE CHIESE DI PALMI NEL 1586 (PDF), su lalbadellapiana.it. URL consultato il 24 settembre 2016.
- ^ La nuova istituzione della parrocchia è confermata anche nel memoriale del 1740 del parroco di San Nicola don Bruno Trifiletti, redatto per l'elevazione della chiesa madre cittadina a collegiata. Nel memoriale il parroco riferì di «una parrocchia intitolata all'Immacolata Concezione di Santa Maria del Soccorso, avente una popolazione di 670 abitanti su un totale di 6.270».
- ^ Calogero, pag.
- ^ PIAR - Piano Integrato Area Rurale - Piana di Gioia Tauro, su forcalsoftware.it. URL consultato il 24 settembre 2016.
- ^ Programma degli interventi in materia di edilizia di culto da ammettere a contributo regionale, Legge 12/04/1990, n. 21. Regione Calabria, giunta regionale seduta del 10/10/2000 (PDF), su consiglioregionale.calabria.it. URL consultato il 24 settembre 2016.
- ^ Guida Touring, pag. 629
- ^ a b Carmelo Tripodi, in grande maestro calabrese che ha esaltato l’arte, su ilsudonline.it. URL consultato il 29 settembre 2016.
- ^ Palmi festeggia la Madonna "Madre del perpetuo Soccorso", su www.filippo-marino.it. URL consultato il 24 febbraio 2013.
- ^ Marinai, su http://www.mbuttaturidellavaria.it/. URL consultato il 22 novembre 2014.
- ^ Lovecchio, pagg. 59-60
Bibliografia
- AA. VV., Guida d'Italia - Basilicata Calabria, Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-3453-8.
- Rocco Calogero, Dopo dieci anni: la Madonna del Carmine e il terremoto del 16 novembre 1894 in Palmi, Messina, Tipografia Crupi, 1904.
- Antonio De Salvo, Ricerche e studi storici intorno a Palmi, Seminara e Gioia Tauro, Napoli, Lopresti, 1889.
- Paolo Gualtieri, Glorioso Trionfo over leggendario di SS. Martiri di Calabria, Napoli, Per Matteo Nucci, 1630.
- Francesco Lovecchio, Palmi, I Giganti e la festa di San Rocco, Reggio Calabria, Jason Editrice, 1991.
Voci correlate
Altri progetti
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