Pleonasmo
aggiunta di parole o elementi grammaticali non necessari, ma ritenuti erroneamente esplicativi di un'espressione già compiuta dal punto di vista informativo e sintattico
Il pleonasmo (dal greco πλεονασμóς: pleonasmós, "esagerazione") è la figura retorica per cui si ha un'aggiunta di parole o elementi grammaticali esplicativi a un'espressione già compiuta dal punto di vista informativo e sintattico. A tale accorgimento, il cui effetto è una ridondanza, si ricorre per ragioni stilistiche, al fine di dare alla frase una maggiore intensità, forza, chiarezza o efficacia.
Esempi:
- "Io il mare l'ho sempre immaginato come un cielo sereno visto dietro dell'acqua" (Cesare Pavese, Feria d'agosto).
- "A me mi par di sì: potete domandare nel primo paese che troverete andando a diritta. - E glielo nominò." Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, capitolo XVI.
- "Lei sa che noi altre monache, ci piace di sentir le storie per minuto..." Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, capitolo IX.
- "Non me ne importa nulla di questa storia!"
- "Ecco la spiaggia in cui ci vado ogni anno."
- "Bevete XXY, il caffè caffè."
- "Si voltò poi a don Abbondio, e gli disse: - signor curato, se mai desiderasse di portar lassù qualche libro, per passare il tempo, da pover'uomo posso servirla (...) ma però..." (Promessi Sposi, Capitolo XXIX)
- "Dài, Marco, scendi giù!"